elaborando

Non è un problema da poco, ne sentiremo ancora parlare, ne sono sicuro.
Per adesso il grido d'allarme l'ha lanciato il New York Times, ripreso da noi da Quotidiano.net: l'utilizzo dell'alta definizione (HD) nel cinema porno rischia di uccidere il genere.
Il problema è evidente, ci sarebbe semmai da chiedersi perché non sia stato individuato subito: se la protagonista ha la cellulite, o se le sue protesi si agitano in modo innaturale, è chiaro che il pathos della scena rischia di sgonfiarsi.
Savannah Samson, una diva del genere, racconta di quando un foruncolo nel posto sbagliato, che sarebbe passato inosservato con le normali tecniche di ripresa, costrinse a ripetere più volte una scena, e infine a sconvolgere la sceneggiatura originale recitando in una posizione diversa. Perché? Semplicemente perchè l' HD mostrava impietosamente tutti i dettagli del foruncolo.
Il mercato del porno gestisce un fatturato non da poco: 3.600.000.000 dollari. Esatto, oltre tre miliardi e mezzo di dollari, con una produzione di settemila titoli all'anno. Fanno 19 film al giorno, ma il dato che mi ha impressionato è un altro. Ipotizzando che un film di questo tipo richieda diciamo una settimana di riprese, fanno 49.000 giornate in un anno, il che vuol dire che ogni santo giorno, Pasqua e Natale compresi, sparsi per il mondo ci sono oltre 130 set che stanno lavorando, tra gemiti e membra che si agitano. E adesso anche foruncoli e cellulite in primissimo piano HD.
Le strade per afffrontare la questione sono due, come sempre: tentare di resistere al nuovo che avanza, o adattarsi.
Si è partiti col primo approccio, naturalmente: si gira in HD e si distribuisce in definizione normale. Ma non si potrà reggere a lungo, evidentemente, i riproduttori in HD sembra che stiano dilagando. E allora la seconda strada diventa quella d'obbligo: migliorare il proprio aspetto fisico, con interventi di chirurgia estetica più mirati, attività fisica e, soprattutto, dieta. Magari col regista che diventa anche dietologo, come, riportano il New York Times e Quotidiano.net, nel caso di "Jonne", a cui si devono capolavori del genere come "Pirates". Non fate finta di cascare dalle nuvole, amici maschietti di passaggio dal blog, è quello con Jesse Jane, Janine, Teagan Presley. Esatto, quello.

E qui mi viene una riflessione personale, e direi che la definizione è quanto mai azzeccata. Ma lo specchio che tra un po' rifletterà la mia faccia mentre mi sbarbo, lavora in definizione normale o HD? Perché, se fosse in HD, allora avrei ancora una speranza: cercare uno specchio in definizione normale, anzi bassa, bassissima, che mi restituisca un'immagine che ricordi un po' me e in qualche modo un po' George Clooney.
Mi aiuterebbe ad affrontare meglio questo mercoledì di gennaio.

Prima dei saluti, una confessione. Mi vergogno un po', sono venuto meno ad un proposito dichiarato ieri su questo blog. L'attenuante è che ieri sera, in auto sotto la pioggia sulla Milano-Torino, a qualcosa dovevo pensare, e volevo evitare di lavorare alla brillante idea del mio capo, venutagli alle 19 e di cui ho appreso tutti i dettagli in diretta nei 40 minuti successivi, arrivando così a a casa alle 21:10, porca pupazza. Per distogliere la mente, dicevo, ho lavorato al problemino di Costanza (grazie a Mara ho capito perché si chiama proprio così, la fanciulla). La risposta dovrebbe essere che deve percorrere i 5 chilometri in 375 secondi, quindi alla velocità di 48 km/h.
Chiedo perdono a chi mi legge, in modo particolare a Hesse_f. Se mi ritira la fiducia capirò, con dolore, ma capirò.

Bye.

Immagine da: cartoonstock.com