elaborando

Sono Introverso.
L'alternativa era essere Estroverso, naturalmente. E poi il mio atteggiamento si ispira al Judging e non al Perceiving. Visto che sono in vena di confidenze, completo e vi racconto anche del mio stile cognitivo: sono Thinking e Intuitor. E a metà giornata ho un cartellino che non riporta nome e cognome, ma I-N-T-J, il che, probabilmente, dice di me molto di più.
Due valori per ognuna delle quattro variabili, quindi 2⁴, cioè 16 gruppi, in cui classificare l'umanità. Niente a che vedere con maschietti e femminucce, quella è un'altra classificazione utile, utilissima, ma oggi non c'entra. E nemmeno con bianchi e non bianchi, che è politically incorrect a prescindere.

Per non parlare di scapoli e ammogliati: era la classificazione principe che ci aiutava, tanti anni fa, a dividere un branco di impiegati in libera uscita in due agguerrite squadre di calcio. Oggi spesso lei corre dietro al pallone come o forse meglio di lui, e la coppia rivela assetti che trent'anni fa erano da celare: lui + lei senza benedizione del parroco, lui + lui, lei + lei, e qui il parroco non vuole saperne assolutamente,  e infine non so se c'è un lui + lei + loro - voi, ma di sicuro con un po' di fantasia ci si potrebbe organizzare un torneo a sedici squadre. Oggi però non si parla di questo, niente calcio, oggi è tutto un preoccuparsi di capire chi si ha di fronte sul lavoro per approcciarlo nel modo più proficuo alla relazione, perché si lavori bene entrambi, e si arrivi contenti al venerdì.

Mi ci ritrovo nella classificazione. Perché è vero, ad esempio, che mi infastidisce un incontro fisicamente ravvicinato con una persona che conosco appena. Beh, naturalmente ci vorrebbe un attimo, inglese a parte, per stringere amicizia con Julia Roberts e, voilà, l'introversione non conterebbe più.
Così come pure sento un lieve senso di fastidio quando qualcuno tocca le mie cose, la penna stilo, o la matita, ad esempio.
Torna anche Judging perché sono per il rispetto delle regole e degli impegni, a costo di mortificare la creatività. E così anche per le altre due lettere.

Due giorni di vacanza, visto che le questioni lavorative un po' devo ignorarle in attesa di finire qui, ma domani si torna al lavoro. Come sempre il mondo non avrà avuto la bontà di aspettarmi e, tempo venerdì, non avrò più il tempo di fermarmi a considerare se sto guardando quella tabella excel con un Thinking o con un Feeling.
E anche la bruna del sesto piano, chissenefrega se è Judging o Perceiving? O forse si? vuoi vedere che il manuale ha anche suggerimenti sul come porsi con lei, una volta messe le letterine giuste?

Torno alla mia vacanza (mentale), ma prima vi segnalo il libro che ho preso sabato: "Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici)" di Pierluigi Oddifreddi. Un'ottima compagnia prima di addormentarsi.
Un buon martedì. E, dimenticavo, l'edificio in cui lavoro ha tre piani in tutto.

Nell'immagine: ho lasciato la pipa in ufficio. Lo so che Magritte avrebbe potuto ispirarmi immagini più adatte, lo so. Ma che vi aspettavate da un I-N-T-J?