Creato da ElettrikaPsike il 17/12/2012

ElettriKaMente

Dillo, bella strega...se lo sai, Adorabile strega…Dimmi, conosci l’irremissibile? (I fiori del male, C. Baudelaire)

 

 

« OGNI CREAZIONE E', PRIM...ED IO »

Sui fratelli, le sorelle, l’estetica e gli equivoci

notturno con torri di babele di salvatore farruggia

«Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l'inizio della loro opera e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile.  Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro». Genesi, 11, 1-9

 

L’ "essere incapaci di comprendere" quanto il "non volerlo fare volontariamente", sono scherzetti che il lobo parietale nella parte superiore sinistra del cervello si diverte a giocarci a seconda delle circostanze; ma tanto l’incapacità quanto la non volontà, producono, alla fine, lo stesso risultato.

Per i limiti oggettivi che impediscono il corretto funzionamento cerebrale, però, è facilissimo provare comprensione empatica, compassione, simpatia; provarli nei confronti di una scelta deliberata di non voler capire, invece, è molto meno facile. E il sospetto di saper esattamente riconoscere la differenza tra il primo ed il secondo caso diventa quasi sempre una certezza.

Ed è così che la torre di Babele volontaria diventa una quasi legittimata giustificazione a una dovuta reazione allergica.

Divento, e sono, insofferente (in identica misura senza sconti né privilegi) verso ciò che di me e in me oppure fuori da me non tollero; ed essendo invece attratta dallo scambio interattivo che (cito, autorizzata dall’autore di queste parole, sagredo58, http://blog.libero.it/sognidigitali/12642319.html, e dal loro stesso senso) “può conferire dignità agli interessi di un individuo, qualunque essi siano”, e dal fatto di “esportare agli altri, facendo didattica, i temi che ci avvincono, arricchendoli delle nostre elucubrazioni”, la mia allergia non solo primaverile verso ciò che appunto non tollero, s’accresce in particolar modo davanti alla non volontà di capire.

Così, se gli intellettuali descritti da sagredo “arroccati dietro le loro fortificazioni linguistiche, dietro i loro vocabolari impossibili, all'interno di elitari circoli di comunicazione” ed io aggiungerei dietro ad elitarie e già precostituite volontà di veicolare e stravolgere ogni significato possa non esser loro gradito, assomigliano tanto ai "bambini malvagi" di un mio post; le mie scelte linguistiche vogliono seguire tutt’altra strada.

E talvolta, come scrisse acutamente in un commento benjamin_longbow, sono un mix tra citazioni, pensieri presi, pensieri originali mischiati secondo un filo che sfugge ma che deve esserci. Cos'é?- mi chiedeva- dissimulazione o anarchia o un disegno definito? Tutte e tre le cose, rispondo. E qualcos’altro in più.

Quindi utilizzo parole che nel dizionario non troverete spiegate. Perché non esistono nel mondo letterale ma solo in quello labirintico che gli gira intorno, e del primo prendono in prestito esclusivamente i suoni.

L'abbassare il velo della diffidenza e il predisporre, come fossero antenne, i neuroni, la pelle e tutti gli organi di senso ad un sentire medianico che sia effettivamente in grado di creare contatti diretti con un oltre (che non è, e probabilmente non potrà mai essere, lo stesso oltre di un’altra persona), per taluni è un meccanismo del desiderio ed un gioco dell’attrazione probabilmente riconducibile ad una specifica persona; per me è invece quel che si usa dire “creare”, “evocare” o, più semplicemente, fare "estetica". E, per conseguenza, anche essere strega.

In tutto ciò, il fatto che s’intraveda questo così vagheggiato oltre proprio grazie ad un’interazione (obbligatoria, necessaria ed utile) con una persona e ad una affinità linguistica e/o mentale con essa, esattamente come qualcuno lo può intravedere osservando una tela di Rembrandt, raggiungendo un'affinità alchemica con le sue pennellate o come, invece, altri riescano ad intravederlo attraverso la musica di Beethoven o dei Led Zeppelin, non equivale però, ad un raggiungimento dell'oltre in virtù di una persona in quanto tale. Sia essa il Rembrandt che ha dipinto, il Beethoven o il Jimmy Page che hanno composto o qualsiasi altro essere umano con cui ci sia stato scambio linguistico e di pensiero.

Ed anche (e soprattutto) da questa apparente ovvietà nascono molti degli equivoci linguistici, di indole, di pensiero e di vita tra gli uomini che si confondono nella nebbia dell’arte.

Ma non sono solo le parole riutilizzate per rinnovate vite ad essere labirintiche;  la stessa interazione di pensieri fra più persone, quando non presuppone un interesse finalizzato agli individui (immaginati o non, idealizzati o meno) nella loro identità personale, può essere, in un certo senso, definita Labirinto: uno scambio di parole e di idee che apre un portale solamente in virtù del come queste sono state pronunciate, espresse, collocate e ritmate.

Il Labirinto ne diventa il recipiente ed un luogo di transizione e deviazione volontariamente serpentino.

Un  luogo che non serve per vivere, ma per perdersi e attraversare se stessi.

Il Labirinto diventa così l’essere e il dire qualcosa, per essere e dire altro. Il luogo per poter essere altrove, avvalendosi inoltre delle stesse funzioni proprie del mito: un discorso volutamente a metà, un luogo di inizio soltanto, da proseguire su altri piani, in un’altra dimensione tanto del pensiero quanto della parola.

Come scrive Sibaldi i miti danno solo un incipit  degli avvenimenti narrati e dei loro personaggi; essi infatti proseguono inoltrandosi nel luogo dove è dato solamente a noi il comprenderli, uno spazio fatto “non di trame; ma solo di intuizione e di pensiero”.

Ed è in quel luogo che l’arte non ha sesso. Ed anzi, diventa proprio l'atto erotico senza il sesso, l'amore senza essere l'amore e la ricerca senza fare filosofia.

Esiste un certo tipo di arte che ti apre al mondo per poterlo saccheggiare e reimpastare e creare il Nuovo. Ed è questo il viaggio che o si sa fare, o si capisce, oppure non si fa.

Si parla di "libertà" e di "accoglienza mentale" ovunque, in qualsiasi contesto, soprattutto come condizioni inevitabili per l’arte e nell’arte. Si pensa infatti che l'apertura verso il "nuovo", la "metamorfosi" e le libertà mentali tanto dichiarate e assunte come presupposti interiorizzati siano implicite e scontate in chi gioca alla creatività; ma così non è, e spesso i Labirinti diventano davvero solo le mura di difesa e di controllo progettate nell’isola di Creta.

Ognuno di noi sceglie il volto della propria libertà. E da che cosa liberarsi.

Ognuno sceglie per sé la sua libertà, ed è inevitabilmente la libertà che più assomiglia alla conoscenza che ha di se stesso. Ed il nome scelto, i mezzi o le circostanze sono sempre labirintiche, non possono parlare con voci lineari.

Così come un’artista che frequentemente ho voluto accostare a me con il termine di sorella, in passato volutamente scelse di non rendersi artisticamente umana fino a quando e laddove avrebbe potuto continuare ad essere divina (http://blog.libero.it/MISTEROPAGANO/); altri preferirono addirittura non rendersi neppure identità contestualizzabili e riconducibili ad una persona anagrafica o ad una voce o ad un nome, perché proprio questa essenziale invisibilità era la loro libertà, il loro libero modo per essere liberi davse stessi per poter essere liberi di "fare arte".

Ma in ogni caso sono entrambi percorsi attraverso i quali si scelgono di vedere le parole e le idee diventare "carne". Sia le prime che le seconde, infatti, sono già nate per essere carne, e quando non lo sono si chiamano semplicemente aborti.

Sono nate per essere. Umane,  muse o sacre; ma per essere.

In questo senso sorella è una parola labirintica che non definisce un rapporto consanguineo e la condivisione dei medesimi genitori, se per genitori vogliamo indicare individui biologici e non un'idea, un desiderio, una volontà comune o una stessa natura; e neppure ha solo una valenza specificamente affettiva, in quanto esula anche dal rapporto personale di amicizia.

Sorella, qui, ha un diverso suono. Ed è un suono che partecipa alla stessa tonalità di una canzone di 29 anni fa...Il testo parlava di una fratellanza nelle armi, di compagni nella guerra. Esistono molte fratellanze. In nome di molti modi di sentire. E la differenza umana,  può non contare minimamente:"Ci sono tanti mondi diversi, così tanti e diversi soli. E noi abbiamo un mondo solo. Ma viviamo in due differenti..."  

Così diventa possibile essere fratelli, nelle armi come nelle parole o per le parole.

Perchè le parole lasciate libere nei labirinti in ogni caso sono evocative. E possono uccidere, darti la nascita, strapparti a brandelli l'anima, innamorarti o impalarti lo spirito, essere sensuali ed erotiche.

Se uno scritto di Dylan Thomas è un orgasmo, lo può essere altrettanto quello di qualche sconosciuto, come può esserlo una musica mai sentita ed una sentita innumerevoli volte tanto da uscirne lisa all'ascolto della nostra mente ma che diventa inaudita se contestualizzata; questo è l’eros noumenico, la corrispondenza d'erotici sensi, l'epidemia di "furti" tra le menti. E menti è inteso proprio in senso letterale e non significa altro che menti. Non artisti, non intellettuali, non specialisti delle idee…

È chiaro che l'essere umano dietro al quadro, alla musica ed alla parola scritta che sbrandella le anime o i sensi, esiste; ed è chiaro, oltre che determinante e implicito, il suo talento, ma, talvolta, anche la combinazione di elementi senza la presenza di nessuna tecnica particolare o qualifica settoriale può, più o meno volontariamente, creare una magia alchemico-evocativa. E qui, ritorno ancora alla Cultura dello slash descritta da sagredo “Per questo trovo ridicoli i superspecialisti, così profondi nel loro importantissimo e limitatissimo campo, così ghettizzati dal loro sapere, così incapaci di percepire il benché minimo legame associativo con un qualcosa a loro ignoto”.

Ma, anche ammettendo che esistessero solo pochi eletti in grado di evocare queste emozioni, davvero esisterebbe un’equivalenza matematica tra l’artista e la sua produzione di cui ci innamoriamo? Tra tutta una persona, cioè, e quelle sole parole scritte in endecasillabi sciolti? Con cosa o con chi si avrebbe il "rapporto erotico" di fruizione, con la persona eletta che contribuisce ad evocare le emozioni o con la sua opera?  Dipende...per te forse con gli artisti, per me con l'opera...la parola, la musica e il quadro...per qualcun altro con entrambi.

Per me sono i loro figli a sedurre e non chi li mette nel mondo. E di loro le parole, i suoni e le immagini non ancora sentite e viste; ricreate in un progetto che dopo averle denudate della loro legittima identità le reinterpreta in inimmaginate connessioni e in piani inesplorati della narrazione.

Se mi eccito per un ritmo inaudito provocato da Jimi Hendrix... (o suonato, ipoteticamente, con lui)  con questa eccitazione che cosa faccio?

Se la usassi inglobando lui e rivestendo su di lui i gesti ed i pensieri erotici,  starei facendo sesso con Jimi, (in questo caso con l’idea di lui, con il suo ricordo, la sua immagine, ma, anche  se attraverso la sua musica, l’attenzione sarebbe rivolta però verso l’uomo o la sua icona); diverso sarebbe se prendessi  la sua musica e la vivessi autonomamente ed esclusivamente su di me, tralasciando la sua persona;questo suono diventerebbe quindi per me solo una masturbazione, ed il mezzo per un piacere solitario.

Ma se io, invece,  prendessi la sua musica e con essa "facessi estetica, ed arte, ed eros" proprio e direttamente con le sue note non sarebbe più un esercizio onanistico o un rapporto mercenario, di "consumo personale"e, soprattutto, non esisterebbe più né l'artista né l'uomo. Ed allora, in quel caso, esisterebbe solo l’arte nel mio rapporto d'amore.

Solo l’arte, nuda.

 

 

L'immagine utilizzata per il post è Notturno con torri di Babele, di Salvatore Farruggia. 

 

 

 

 

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Commenti al Post:
misteropagano
misteropagano il 04/05/14 alle 12:11 via WEB
Fantastico, innanzitutto ti ringrazio per questo saggio inedito sull'estetica, una arringa d'avvocatura illuminata. Perchè è necessario ricondursi alla difesa dei processi creativi in un oceano di dialettica e scambio molto superficiale, anzi volutamente superficiale e oscurantista, per motivi tutti da stabilire quantomeno sorprendentemente provocatori, arroganti, limitanti.
 
misteropagano
misteropagano il 04/05/14 alle 12:13 via WEB
Ecco però che stabilito cosa sia limitato e limitante urge con l'ausilio di ogni didattica e formazione presentare l'intreccio.
 
misteropagano
misteropagano il 04/05/14 alle 12:18 via WEB
Lo scatto della serratura, il pass silenzioso di byte apre il Portale. Quivi o Altrove la dimensione pratica non pratica si offre con la scelta delle parole e del ritmo.
 
misteropagano
misteropagano il 04/05/14 alle 12:19 via WEB
Cosa fluisce da un autore di sé stesso.
 
misteropagano
misteropagano il 04/05/14 alle 12:21 via WEB
Essenziale libertà di essere, apparire, sembrare, scomparire nel suono vasto dell'Opera.
 
misteropagano
misteropagano il 04/05/14 alle 12:23 via WEB
Di creare, modulare, inventare, restituire al passo una super identità privata dalle contingenze della dialettica insufficiente di cui sopra.
 
misteropagano
misteropagano il 04/05/14 alle 12:28 via WEB
Tentare di privare una entità di questa libertà di assimilarsi all'Oltre è una operazione impossibile, tuttavia l'accanimento del diversamente stupido che è colui o colei - così come si diletta a precisare un mio amico- che pur non essendo stupido s'impegna ad esserlo, ci mette nella condizione di risposte, stavolta inequivocabili.
 
misteropagano
misteropagano il 04/05/14 alle 12:28 via WEB
Togliendosi il sassolino dalla bocca coi cronisti tutti presenti.
 
misteropagano
misteropagano il 04/05/14 alle 12:35 via WEB
Cosi utilizzo commenti in frammenti, perchè sia chiaro e piu a lungo che in questo Luogo Non Luogo, "che non serve per vivere eppure si vive", si attraversa se stessi, perdendosi nell'Opera Altra, quella appunto che non sottointende alla carnalità o materialità immediata. Proiettando attraverso Segni il fascino dell'esistenza dell'anima o della magia che ci compone.
 
misteropagano
misteropagano il 04/05/14 alle 12:36 via WEB
Cosi ci si riconosce intanto fratelli e sorelle.
 
misteropagano
misteropagano il 04/05/14 alle 12:39 via WEB
Quanta seduzione si diffonde con l'arte o l'immagine...
 
misteropagano
misteropagano il 04/05/14 alle 12:46 via WEB
Fratelli e sorelle e opere e amanti, amati e operanti. Quando asserisci che si ama l'opera e non l'autore e tuttavia si conosce l'autore siamo di fronte alla possibilità che l'atto orgasmico silente e vasto si rivesta della energia della materia. Si apre un nuovo labirinto, si può perdere una sensibilità per intrevederne la sempre nuova forza dell'unione dualistica. Soppressa, esaltata nell'attimo che fuggirà. Del piacere di un'opera non c'è fine, del piacere carnale forse si, nel tempo che non resta eterno.
 
misteropagano
misteropagano il 04/05/14 alle 12:51 via WEB
Esiste un certo tipo di arte che ti apre al mondo per poterlo saccheggiare e reimpastare e creare il Nuovo. Ed è questo il viaggio che o si sa fare, o si capisce, oppure non si fa. E' fascino, fascinazione arte affabulatoria, rito magico, salita all'Olimpo o discesa nell'Ade rivestito di ogni buona, umorale sperimentazione. Non si può vedere il male, in una strega dell'estetica o in un rito magico che è un progetto di passi per aprire le porte che blindano l'inconscio.
 
misteropagano
misteropagano il 04/05/14 alle 12:55 via WEB
L’Arte, nuda. L'icona, nell'immaginario.
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 04/05/14 alle 17:53 via WEB
Grazie a te, Mistero, perché parli e comprendi la mia lingua e per avere il coraggio di intraprendere e proseguire il viaggio ;-)
 
 
misteropagano
misteropagano il 07/05/14 alle 12:01 via WEB
"Commestibili dell'Arte", 5 atti: portare alla bocca, suzione e conoscenza. Masticare, denti, frammentizzare il senso. Ingoiare - stomaco -, possesso, nutrimento di Amore. Metabolizzare, - viscere - percorrenza, distribuzione, Energia. Ultimo, espulsione e traccia. Poi ci sono le persone stitiche...misti®production
 
   
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 09/05/14 alle 06:01 via WEB
Metafora biologica con climax ad effetto "Ciak"...un bel set, una spettacolare produzione teatrale;-)
 
violaura980
violaura980 il 04/05/14 alle 18:07 via WEB
Un poì complicato leggerlo non conoscendo perfettamente tutte le parole in italiano perchè fai molti riferimenti e allacci ma bello. E' vera questa cosa io la penso nello stesso modo, e parlo per quello che abitualmente faccio rispetto alla musica ma vale per tutte le arti in generale nessuna esclusa. bello il fratelli nell'arte. e anche i commenti scritti così sono artistici:))
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 05/05/14 alle 00:40 via WEB
Grazie per aver lasciato il tuo commento violaura, si, vale per tutte le forme d'arte, nessuna esclusa, ed anche per quelle non riconosciute a livello istituzionale; vale per ogni forma creativa che sia supportata da una regola tecnica, ma messa in volo dalle abilità. Quelle capaci di trasmettere tanti messaggi soggettivi rendendoli decodificabili in tutte le "lingue" del mondo. Ed hai ragione, sai? anche i messaggi frammentati, nella resa estetica come nel significato (la capacità di trasmettere a cui facevo riferimento prima)che vogliono portare e rappresentare, sono "composizioni".
 
ravenback0
ravenback0 il 04/05/14 alle 18:27 via WEB
Penso che abbiate ragione. Concordo con entrambe. Non conosco la cultura dello slash e andrò a leggermela. Per inciso misteropagano io non ero e non sono mai stato amico della signora bacardi perche neanche la conosco quindi la tua risposta a un mio vecchio messaggio non l,ho proprio capita sul tuo blog. Saluti a tutte, Max.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 05/05/14 alle 00:43 via WEB
Grazie raven per il tuo passaggio, ricambio i saluti ed ovviamente all'inciso rivolto specificamente a mistero, risponderà, se vorrà, lei.
 
LUX_DIAPHANUM
LUX_DIAPHANUM il 05/05/14 alle 12:02 via WEB
Lieto giorno Ele, la Libertà di una Persona è Importante, Siamo Tutti Fratelle e Sorelle, Ognuno di Noi però è Unico e per Tale dovrebbe Esprimere le Sue Idee, l'Arte è questa, Anche se i Ha una Cosa Identica quando si esprime un Concetto lo si fa in Mille Modi Diversi, Quando si Copia invece si Crea solo Confusione ed Equivoci, le Idee mettono a Nudo come Siamo per Questo è Bene essere Se Stessi, una carezza di Luce Lux.ElettrikaPsike Alex
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 06/05/14 alle 22:05 via WEB
Possiamo essere o siamo tutti fratelli e tutti sorelle se parliamo in ambiti religiosi e scientifici (alla fine condividiamo lo stesso patrimonio genetico e lo stesso destino biologico) e nello stesso tempo non esserlo affatto o esserlo ma solo nella misura in cui attraverso la nostra unicità e diversità troviamo le affinità. Alchemiche, artistiche, sentimentali che siano. Ma sono affinità proprio e perché (e solo quando) contaminano e arricchiscono.
 
   
LUX_DIAPHANUM
LUX_DIAPHANUM il 07/05/14 alle 00:59 via WEB
Lieta notte Ele, Considero un Fratello o una Sorella Chi mi sta Accanto, Chi cerca di Capirmi e Ascoltarmi e Chi mi Permette di Farlo, essere Unici è Bello, Condividere la Nostra Unicità per Creare Insieme qualcosa di Unico è una Magia Creativa, una carezza di Luce Lux.ElettrikaPsike Alex
 
     
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 08/05/14 alle 03:06 via WEB
Magia creativa, quella della rielaborazione incessante perché nulla, alla fine, si può creare. La corrispondenza e comunicazione di sagredo, che invita ad ogni incontro associativo con un qualcosa anche (e meglio) se ignoto. Grazie Lux.
 
benjamin_longbow
benjamin_longbow il 07/05/14 alle 19:14 via WEB
Buonasera. Fino a meta' mi ci trovo, il discorso sulla volonta' di non comprendere non fa una piega e mi trova sulla stessa lunghezza d'onda. Poi l'onda si perde e nonostante lo abbia letto tre volte non ne cavo un ragno dal buco. Che l'arte sia autonoma rispetto a chi la produce ed a chi la contempla ? sia questo il senso? Magari si. Ma con l'arte ho un rapporto di estrema conflittualita'.Da giovane mi perdevo in qualche opera e cercavo di vederci attraverso . Ora non piu',l'artista in se' mi pare un perditempo o un mercante come un altro e trovo la stessa identica bellezza in un Miro' e in un aereo da guerra. Vedo attraverso al fare, non attraverso alla condivisione di alcunche'. Il mio interlocutore sono gli oggetti, siano essi castelli medievali o caffettiere Bialetti. Sobs. )))) ciao
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 08/05/14 alle 02:12 via WEB
Si, che l'arte sia autonoma e indipendente rispetto all'artista e non riconducibile o equiparabile all'artista nell'effetto provocato su chi ne fruisce, e autonoma ma in relazione, come fosse un soggetto con una vita propria e indipendente, al fruitore. I punti del discorso sono essenzialmente 2: l'arte intesa come quella descritta dalla cultura dello Slash è il primo (che include il discorso delle affinità d'amorosi neuroni o fratelli/sorelle che dir si voglia e quello sulla comunicazione attraverso forme inaudite perché nuove o rielaborate);l'altro invece è il fatto che l'arte intesa come eros noumenico sia un rapporto di seduzione che esula dalla contaminazione con l'artista nella sua identità personale, individuale e umana. Tu scrivi dell'artista, che ora ti pare un perditempo o un mercante, ok, e può anche essere vero ma ti stai riferendo all'uomo non al suo prodotto, che alla fine è proprio il castello medievale e la caffettiera (elettrika? ;-p) che hai portato tu in esempio e quando concludi con la frase "Il mio interlocutore sono gli oggetti, siano essi castelli medievali o caffettiere Bialetti" stai proprio dicendo quello che ho espresso io su, nel labirinto psichiatrico delle mie più di 100 righe...Grazie per il commento e, guardando l'ora, buonanotte a te, benjamin.
 
woodenship
woodenship il 07/05/14 alle 21:27 via WEB
Splendido post in quanto a comunicatività e stringente logica che porta ad apprezzarlo in ogni passaggio e pure nelle conclusioni. Non posso che dirmi d'accordo.E ricordare come,non solo nell'arte e tra gli artisti, si vengono a creare elitarismi,ovvero settarismi distinguentesi essenzialmente per la cosiddetta puzza sotto il naso.In ogni attività umana si verificano condizioni analoghe,anche per le più banali e correnti:chi le pratica,nel tempo,finisce per assumerle a condizioni di vita e di pensiero,per cui non riesce a fare a meno di pensare di essere in un certo senso prescelto.Così è per lo spazzino,ma anche per il manager,come per l'artista:ognuno pensa di avere in pugno verità.Come anche del resto chi avversa queste condizioni che io definirei umane.Costui,molto spesso,finisce per nutrire ostilità con astio dell'escluso,la sua impossibilità di scardinare muri precostituiti e convinzioni granitiche.Ma non è certo così che si ottengono risultati.Penso che sia molto meglio il percorso logico razionale intrapreso con il tuo post, così estesamente articolato:non è questione dei pochi o dei tanti eletti,casomai è d'importanza capitale la consapevolezza di quella fratellanza che ci unisce tutti quanti, in qualità di esseri viventi innanzitutto.Una fratellanza che ci rende l'uno il prosieguo dell'altro,l'uno l'antitesi o la sintesi degli altri.No,non esistono eletti,come non esistono superspecialisti:essi sono il prodotto illusorio di ogni epoca,per soddisfare una brama che è perniciosa per ogni branca del sapere umano,persino per quello dell'ignoranza crassa e lassa che,a maggior ragione,trae spunto da ciò per farsi una ragione per la propria ignava repulsa d'ogni sapere o consapevolezza............ Un caro saluto ed un fiore ed ancora complimenti per il post..........
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 08/05/14 alle 02:56 via WEB
Woodenship hai rilevato qual è il vero problema; una verità, tra l'altro, che credo stia stretta un po' a tutti perché penso che nessuno di noi possa sentirsi esentato dall'essere parte almeno di una di queste categorie se non, a tratti, di entrambe. C'è chi non riesce a fare a meno di pensare di essere in un certo senso il prescelto; spazzino, manager ed artista che sia o voglia essere, e chi invece avversa queste convinzioni in definitiva molto umane. Ma anche chi si trova nell'impossibilità di scardinare i muri precostituiti nella mente dei "prescelti convinti" non si trova in una condizione invidiabile. E così per uno spettacolare paradosso della realtà, i "prescelti" che credono di avere le chiavi miracolose per l'accesso alla Sola Verità si trovano poi ad assomigliare paurosamente proprio a coloro che sono più inorriditi da questa cecità ingenua, i contestatori. Quelli che, altrettanto convinti, cercano con disprezzo di "illuminare" gli occhi tentando di spaccare le convinzioni di granito, convinti che un confine esista davvero. Grazie per il tuo commento, e per il contributo che dai con i tuoi scritti e la tua poesia a questo tipo di comunicazione di sintesi, antitesi, scambio e prosieguo.
 
misteropagano
misteropagano il 08/05/14 alle 12:10 via WEB
che notti ragazze e ragazzi..S.O.N.A.R® eros noumenico..E alla Popper..senza che tuttavia se ne abbia mai umana certezza;) .grazie, montagne di parole..servono a fare scala.. all'Olimpo..
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 09/05/14 alle 05:53 via WEB
Sperando che ascendano...
 
korov_ev
korov_ev il 08/05/14 alle 18:17 via WEB
Madame… immagino che lei di musica non ne sappia parecchio, si lasci condurre da chi è più ferrato: la musica di Hendrix non è assolutamente indicata per alcun tipo di rapporto erotico. Già il semplice fatto che la chitarra necessiti di sei chiavat… hem chiavette per accordarsi, le dovrebbe dare l’idea della promiscuità di quello strumento, inoltre essa non ha una sequenza armonica adatta. Vede, partendo dall’alto verso il basso la chitarra pronuncia la seguente frase “mi, la, re, sol, si, mi”: può andar bene per un onanista mentale, ma per chi vuole l’eros puro serve qualcosa di più semplice e diretto, del tipo “sì, la do”.
Per questo le consiglio di mettere da parte il vecchio Jimi, per il momento, e di spostare la sua attenzione su Louis Armstrong che è decisamente più idoneo allo scopo, mi creda.
Del resto, si sa: se si vuol trombare, serve un trombettista.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 09/05/14 alle 06:15 via WEB
;-) Ma...non aveva ravvisato che era noumenico l'eros? Passi il mi-la-re-sol-si-mi per le gioie in solitaria, Korov_ev, ma il - si, la do - della tromba di Armstrong direi che è più nelle... corde... di Dioniso, che dice?
 
   
korov_ev
korov_ev il 09/05/14 alle 13:41 via WEB
Ah, be', se era in senso noumenico va benissimo tutto, tanto la chitarra quanto il flauto... non quello traverso, però, quello non c'entra neanche per "idea". E seppur entrasse farebbe una gran fatica: non ne sarebbe contento nemmeno Dioniso, mi creda.
Buon fine settimana, madame :-)
 
     
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 10/05/14 alle 17:32 via WEB
Korov_ev ...lei mi lascia sempre con la certezza che i suoi interventi sono come la cioccolata con sorpresa, con la differenza che quasi sempre le uova contengono regalini già indovinati mentre lei quando scrive sortisce l'effetto sorriso imprevisto e/o stupore meraviglia ;-p
 
Eudaimon0
Eudaimon0 il 18/05/14 alle 12:36 via WEB
Non c'è nulla di male nella masturbazione: "Masturbation can be fun" http://www.youtube.com/watch?v=TzwGfP98vGM
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 18/05/14 alle 16:42 via WEB
Non mi sembra che nessuno abbia espresso giudizi in merito, Eudaimon, forse ti è sfuggito il... filo nel...labirinto... del discorso ;-)
 
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Come un grifo, tra terra e cielo.

 

 

IL CENACOLO SI E' CONCLUSO ED ORA...

ABBIAMO IL LIBRO!

  

 

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