Creato da ElettrikaPsike il 17/12/2012

ElettriKaMente

Dillo, bella strega...se lo sai, Adorabile strega…Dimmi, conosci l’irremissibile? (I fiori del male, C. Baudelaire)

 

 

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IL VENTO LOTTA AL BUIO COL TUO SOGNO

Post n°100 pubblicato il 03 Luglio 2014 da ElettrikaPsike
 

 

La pornografia mostra e dichiara, scopre e manifesta. Conclude e anticipa. 

E' un gioco che nasce per finire. 

E' la celebrazione dell'appagamento. E' tutto ciò che nutre per poi essere espulso.

Un inno alla sazietà e alla saturazione di un desiderio che vuole essere soddisfatto e soltanto cancellato con ansia crescente e frettolosa, per allentare la pulsione e per dimenticarsene.

Così come ci si dimentica di essersi strappati gli abiti divenuti troppo pesanti per un clima improvvisamente più caldo sui nostri corpi infastiditi.

Per dimenticarsene nello stesso modo in cui ci si dimentica e si preferisce dimenticare di esserci abbandonati a morsi famelici sui nostri ideali, ogni qualvolta ci siamo trovati in cellette di digiuno da ciò che eravamo e amavamo, soli, in cattività.

 

La pornografia è un vento impellente che soffia al buio sul tuo sogno accantonandolo. Denudandolo solo per vestirlo di ridicolo.

Ed è l'antitesi del desiderio.

 

L'erotismo è  ermetico, vestito, e quando si spoglia è di per sé inappagante.

Non vuole dare un sollievo né un chiarimento.

E’ un processo di difficile interpretazione e non immediatamente codificabile.

E’ un gioco tormentato che sfinisce i sensi e alimenta catene di pensieri.

E' fatto della stessa sostanza di cui è creato il desiderio.

Figlio di Povertà ed Espediente, mai povero né ricco.

Potenzialmente tutto, e di fatto un’ eterna incompletezza: orgasmo incompiuto, evocazione volontariamente labirintica.

 

L'erotismo è il gioco che nasce per perderci e sfinirci restando infinito.

E' il vento impellente che soffia al buio per non spegnere il sogno.

 

 

quadro astratto nei toni del blu notturno di Davide De Palma

 

Nella montagna nera il torrente delira a voce alta, tra precipizi nel tuo corpo sopito.

Il vento lotta al buio col tuo sogno;

il vento ti sradica e trascina e rade al suolo

apre il tuo pensiero e lo disperde.

Turbine i tuoi occhi, turbine il tuo ombelico,

turbine e vuoto Il vento ti spreme.

Come un ramo secco il vento ti sbalza.

 

Nel tuo sogno entra il torrente, 

rotola per la gola di pietra nella notte annodata al tuo corpo di montagna sopita.

Il torrente delira fra le tue cosce, soliloquio di pietre e d'acqua,

sulle scogliere della tua fronte passa come un fiume d'uccelli.

Il bosco reclina il capo come un toro ferito,

il bosco s'inginocchia sotto l'ala del vento ogni volta più alto;

il torrente delira ogni volta più fondo nel tuo corpo sopito, ogni volta più notte.

 

 

Da Temporale, di Octavio Paz.

 

 

 

L'autore dell'immagine è Davide De Palma - "Fiume in piena"

 

 

 

 

 

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Commenti al Post:
misteropagano
misteropagano il 04/07/14 alle 12:05 via WEB
Love is criptic..
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 04/07/14 alle 18:18 via WEB
Il tuo...lo è senz'altro, visto! ;-)
 
Eudaimon0
Eudaimon0 il 04/07/14 alle 14:09 via WEB
Dierei di leggere anche Bataille, se Opus Pistorum non è nelle corde...
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 04/07/14 alle 19:17 via WEB
Che dire? Bataille con la sua concezione dell'erotismo sempre in funzione di una dialettica tra la discrezione (categoria appartenente all'uomo-ente) e la tensione alla continuità con la fusione nell'altro ed il suo concetto di ossessione e di scissione-momento di morte all'interno della sessualità credo sia evidentemente più interessato ad un'analisi delle contraddizioni e della frammentarietà della vita e questo non era il tipo di argomento che volevo considerare nel post. Per quanto riguarda tanto l'Opus Pistorum di Miller, invece, così come anche Le 120 giornate del marchese, L'anti Justine di de la Bretonne, Masoch, Apollinaire o ancora la letteratura della Anais Nin posso dire che no, non sono tra le mie preferenze. La concezione mortifera del sesso (e non erotica) ridondante, barocca, ripetitiva, per quanto a tratti ironica, mi annoia e mi angoscia un po’. Anche fosse per un atto masturbatorio di impellente urgenza, tanto per intenderci, non penserei alle mutilazioni di De Sade, sempre che non voglia alienarmi ed evocare attacchi di panico (e mi sento di escluderlo). Al limite, ed in alternativa, l’unica reazione che potrebbe produrmi potrebbe essere di desideri autoptici. Più vicino all’erotismo in senso più puro potrebbero essere Gabriel García Márquez, Almudena Grandes, Isabelle Allende, Nabokov o anche il Cantico dei Cantici. Il fatto che si definisca come “erotico”, per facili semplificazioni ed accettazione comune dello stravolgimento del termine originario, un genere di letteratura di contenuto marcatamente sessuale, non pornografico solo perché al di là di una semplice e nuda ripetizione di una meccanica di gesti viene affiancato anche un percorso contestualizzato di cultura e conoscenza, non esclude che l’etimologia del termine greco sia connesso al significato spiegato nel Simposio ed al desiderium latino legato indissolubilmente alla mancanza di qualcosa e non certo alla sua presenza…
 
   
Eudaimon0
Eudaimon0 il 04/07/14 alle 19:35 via WEB
Pornè è termine chiaro. E leggerei volentieri anche una stroncatura di Aristofane e perchè no, anche di Petrolio, dato che sei dotata di currente calamo, lessico pindarico e assai tempo per dissertare.
 
     
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 05/07/14 alle 03:08 via WEB
Leggeresti… parli di te, dunque, Eudaimon0, scusami, o dovrei leggere io? Non ho il risultato definitivo dello scontro Aristofane contro Euripide e sinceramente, si, io posso anche rileggere nel Simposio il ripudio da parte di Platone della visione di Aristofane sulla matrice dell’attrazione tra gli esseri, o se preferisci rispolveriamoci il quindicesimo libro e la prima parte del sedicesimo del Satyricon, credo l’abbia fatto anche una black metal norvegese data la scelta del loro nome, ma poi cosa dovremmo aggiungere? Lessico pindarico (salto di palo in frasca) si, currente calamo non direi (perché in realtà anche se sembrano gettate espulse dall’aorta sono anche verificate da ritorni venosi uguali alla gettata cardiaca), tempo per dissertare non così tanto se sono dotata di currenti calamo. O butto giù sine requie o sono graziata di molto tempo a mia disposizione…tertium non datur ;-) In ogni caso credo sia già stata esposta la mia opinione al riguardo, e a questo punto rubacchio da Carmelo Bene una sintesi niente male « ... il porno si instaura dopo la morte del desiderio... - morto sacrificato eros - l'aldilà del desiderio. Quando tu fai qualcosa al di là della voglia, la voglia della voglia, questo è il porno. È una svogliatezza. [...] il porno è quanto non è, quanto ha superato se stesso, è quanto non ha voglia... »
 
     
Eudaimon0
Eudaimon0 il 05/07/14 alle 14:43 via WEB
Oh la phonè! Ho scritto: leggerei. Quando la quantità si trasmuta hegelianamente in qualità... Ad impossibilia, nemo tenetur.
 
     
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 05/07/14 alle 16:10 via WEB
Si dice che la phoné sia pur sempre un mezzo e non un fine...Se fosse stato scritto leggerei (rivolto a me, nel senso fossi in te) e come invito a riprendere alcune tracce, sarebbe stato comunque ben accetto. Come di fatto è stato. Per l'impossibilia...che dire se non che io invece sono possibilista sulle possibilità? Non si capisce se vuoi sottolineare in latino il tuo dispiacere nel constatare che non potresti mai richiedermi tali fatiche non sopportabili...o se volevi esprimere la tua posizione di detrattore della legge hegeliana. In entrambi i casi, non cambierebbe di nulla la mia risposta...
 
     
Eudaimon0
Eudaimon0 il 05/07/14 alle 14:45 via WEB
NB: Petrolio, non Petronio.
 
     
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 05/07/14 alle 15:46 via WEB
Scusa Euda, credevo fosse un lapsus calami (rientrando nel tema dei commenti precedenti). Allora ti dico che l'unico Petrolio a cui posso fare riferimento, però, è quello di Pasolini e ti dico che riferimenti/ispirazioni letterarie a Dostoevskij e probabilmente a Kafka, a parte, essendo una satira politica/sociale (sempre, ripeto, che ti riferisca a quel Petrolio) anche l'incesto grottesco e i rituali sessuali "ridotti al midollo" sono da vedere in questa ottica. Pornografico? ...si come ogni logoramento e decadenza, come ogni amor vacui, quando lo si evoca anche se l'intento è satirico.
 
     
Eudaimon0
Eudaimon0 il 05/07/14 alle 21:47 via WEB
Nessun lapsus ovviamente, e proprio quel Petrolio. Mettiamo in comune allora anche Krafft- Ebing e la Metafisica dell'amore sessuale, a te, naturalmente, ben nota.
 
     
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 06/07/14 alle 18:35 via WEB
Ma perché (curiosità mia) ricondurre a qualcosa necessariamente? E' ovvio che per ritrovare elementi comuni risalendo fino ai numeri primi non è necessario neppure ricorrere a Bloom e alla sua angoscia dell'influenza e sarebbe un gioco al rialzo. Anche questo gioco potrebbe essere (a seconda degli intenti) erotico o pornografico. La Psychopatia sexualis del dottor Krafft-Ebing nasce da una raccolta di esperienze personali e di input sessuali raccontati in prima persona da persone considerate clinicamente rilevanti e patologiche. A questo lavoro di lucida catalogazione alcune mie ex (e pensavo amichevoli) interazioni avrebbero con piacere paragonato alcuni tra i miei atteggiamenti e approcci nello studio. E altrettanto piacevolmente, credo, mi avrebbero accostato, per omaggiarmi della loro stima, al termine psicopatia. Conoscendo infine le loro preferenze in materia di provocazione, mi sarei poi stupita se non mi avessero ricondotto, come abitualmente e universalmente fanno con chiunque osi esprimere un parere contrario al loro, anche alle loro più ricorrenti provocazioni: omosessualità e frigidità. Quando la fantasia per indole, risentimento o incuria difetta, anche questo accade. Ma tornando invece al tuo commento, Eudaimon0, le esperienze catalogate in 600 pagine possono essere pornografiche o semplici parafilie. Personalmente, il trattato clinico per quanto possa essere come innumerevoli altri testi, per motivi del tutto impropri, finito all’indice, è pornografico quanto lo può essere una biopsia ad anatomia patologica. P.S. ma perché dovrei conoscere la Metafisica dell'amore sessuale di Schopenhauer? Perché è un testo in cui viene indagata una spiegazione razionale al sentimento con tanto di descrizione sintomatologica? ;-) io però non credo che il sentimento si possa imputare al genio intangibile della specie e allo stesso tempo non trovo comunque propriamente pornografico il suo considerare/ridurre il sentimento a una forma di convulso impulso sessuale.
 
woodenship
woodenship il 04/07/14 alle 16:50 via WEB
Bellissima dissertazione per cercare di tracciare dei confini là dove i bordi si fanno sfumanti e cangianti:dove finisce l'erotismo ed inizia la pornografia?"La pornografia è un vento impellente che soffia al buio sul tuo sogno accantonandolo. Denudandolo solo per vestirlo di ridicolo.Ed è l'antitesi del desiderio."Una definizione molto bella e suggestiva,quest'ultima.Forse che,la sessualità ,finisca per vivere in noi sviluppando una dialettica che,trasformando in categorie desiderio e pornografia,finisca per trovare nell'erotismo la sintesi?...Ipotesi molto suggestiva ed affascinante.Penso che dovrò rifletterci un po'.......... Comunque,per adesso,ti lascio un fiore scintillante di stelle ed un saluto con l'augurio per una serata di magie........W.........
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 04/07/14 alle 19:50 via WEB
Al di là di un Freud o di un Bataille ricordato da Eudaimon0 , con la sua visione "erotica" come approvazione di vita fin dentro la morte ed attitudine propria di ogni essere umano oltre che, al contempo, causa della sua vergogna, io ho semplicemente considerato l'erotismo nella sua accezione più letterale. Partendo dalla sua etimologia. La lingua italiana è molto meno generosa con alcuni termini rispetto, ad esempio, a quella greca, e tende a semplificare etichettando sotto la voce di un solo vocabolo una molteplicità di sfumature e significati diversi e a volte anche antitetici. Un esempio in questo senso è dato anche dall'utilizzo del termine "amore". Tanto è pronunciato ed utilizzato senza coscienza che ha permesso conseguenze paradossali come la resa di una citazione di Baudelaire “Io direi: l’unica e suprema voluttà dell’amore alberga nella certezza di compiere il male. E tanto l’uomo quanto la donna sanno bene sin dalla nascita che nel male dimora ogni possibile voluttà.” E’ evidente che anche qui il termine “amore” ha una collocazione piuttosto fuori luogo. E con tutto il rispetto per il signor Bataille quando dice che Baudelaire con questa affermazione ha saputo meravigliosamente evocare lo scandalo del pensiero, dato l’argomento, potrei dire, anche con una certa pertinenza, che l’utilizzo del termine è stato invece fatto propriamente ad minchiam ;-)
 
soliloquio.primo
soliloquio.primo il 05/07/14 alle 00:49 via WEB
L'occhio lotta con lo specchio, la visibilità e il concetto di sguardo. Tra i termini chiave dell’estetica, dell’etica e della metafisica nabokoviana vi sono memoria, immaginazione e percezione. Mi chiedo a questo punto - come l'autrice della tesi "Lo specchio e l'occhio" - dove ci porta un approfondimento sullo statuto cognitivo della percezione visiva dell'eros e della pornografia dal momento che l’autore, attraverso i suoi romanzi, invita i lettori a “vedere meglio".
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 05/07/14 alle 02:13 via WEB
Tu parli di una fenomenologia della percezione, Soliloquio, e ti posso dire quello che vedo io (ma potrei vedere ancora di più e meglio) infatti Lolita è eros a prima vista fino all’ultima vista, finalizzato ad una eterna vista. E’ un desiderio nato da un congelamento di un’idea individuale, nella mente del protagonista, che si mantiene congelata per tutta la storia, e qui che il rapporto sessuale sia posto in atto o soltanto immaginato non ha rilevanza ai fini dell’erotismo che la muove, e che poi il protagonista stesso desidera far diventare un congelamento non solo personale ma con carattere di universalità, affinché si possa eternizzare la sua passione in un’icona.
 
   
soliloquio.primo
soliloquio.primo il 05/07/14 alle 12:40 via WEB
Riguardo alla "svogliatezza meccanica del porno", la sua ripetitività sempre uguale e fine a se stessa, dunque, l'immaginario dell'eros è instancabile motore vitale che rigenera e fissa l'esercizio dell'amore in una dimensione di non ordinarietà. Lo sapevamo?
 
     
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 05/07/14 alle 15:19 via WEB
I platonici, gotici, mistico-idealisti si ;-)
 
     
soliloquio.primo
soliloquio.primo il 05/07/14 alle 15:21 via WEB
criptici, crepuscolari, ermetici, tizzoni ardenti sotto la brace dell'ordinario raziocinio.
 
     
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 05/07/14 alle 16:14 via WEB
Ordinario raziocinio...interessante concetto, vero, Soli?
 
     
soliloquio.primo
soliloquio.primo il 05/07/14 alle 22:36 via WEB
quanto jolie Molokai
 
     
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 06/07/14 alle 18:39 via WEB
E allora...si potrebbe scriverne un compendio ;-)
 
 
Eudaimon0
Eudaimon0 il 05/07/14 alle 21:44 via WEB
Sugli specchi vedi Eco, e sull'amore per le ninfette, vedi Foucault.
 
   
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 06/07/14 alle 19:13 via WEB
Ed aggiungo Dialogo tra Umberto Eco e la sua immagine allo specchio di Ferraris e Varzi P.S. Ed anche Sartre e Derrida... Ma la depenalizzazione dei rapporti sessuali con adolescenti consensuali implica un bel po’ di chiarimenti. Intanto, e per prima cosa, comprendere cosa s’intenda per pedofilia.
 
   
soliloquio.primo
soliloquio.primo il 06/07/14 alle 21:08 via WEB
Per me? l'occhio è autosufficiente lo specchio mutuato da Eco è congelante, nella fattispecie quello del tuo armadio Eudaimon0 penso che sia la lastra fotografica dei tuoi segreti, e credo con ninfette appese al pendolo, fortuna che le sorvegli.
 
ravenback0
ravenback0 il 05/07/14 alle 16:48 via WEB
Sottoscrivo. senza locuzioni latine e etimo greco :)
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 05/07/14 alle 18:38 via WEB
;-p e altrettanto semplicemente ti dico grazie.
 
LUX_DIAPHANUM
LUX_DIAPHANUM il 06/07/14 alle 10:09 via WEB
Lieto giorno Ele, il Corpo è la più Bella e Perfetta Forma d'Arte, l'Erotismo Amplifica con il suo Gioco ogni Emozione e la Porta quasi a Bruciare di un Fuoco Infinito... la Pornografia è un Denigrare il Cuore, un Attimo che Passa e non Torna Più, Quasi come Leggere una Notizia al Giornale Quotidiano, Poi si Butta... l'Amore è il più Grande Dono della Vita, un Torrente d'Acqua che con la Sua Forza non si Ferma Mai se lo Sappiamo Vivere, un abbraccio di Luce Lux.ElettrikaPsike Alex
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 06/07/14 alle 19:19 via WEB
Anche l'erotismo può essere un dono. Anche se in forma diversa, un dono ludico, con un posto più defilato e laterale ma comunque un'opportunità. E l'erotismo può anche fare a meno del sesso, come non coinvolgere minimamente l'amore. Grazie del passaggio Lux ;-)
 
angelonero_666
angelonero_666 il 07/07/14 alle 22:40 via WEB
E la forza liberatoria dell’eros è neutralizzata per mezzo della pornografia e dell’erotismo consumistico, concesso volontariamente e presentato come forma di libertà dal sistema, in grado di assoggettare l’individuo sempre di più, mantenendolo contento e innocuo. Da Marcuse
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 08/07/14 alle 04:49 via WEB
Marcuse infatti distingue il pornografico dall'erotico considerando la pornografia sesso masturbatorio e l'erotismo sesso celebrativo. Io credo che l'atto liberatorio della masturbazione o del sesso non erotico, finalizzato al facile e svelto soddisfacimento della pulsione fisica e supportato da immagini e ricerche pornografiche, sia solo apparentemente un gesto libero. Perché subito dopo aver allentato la tensione dei sensi non allarga la coscienza ma avvizzisce, circoscrivendola, ogni forma creativa della mente finalizzata all'espansione. Ed anche le fantasie pornografiche più elaborate sono una trappola che ci inganna di aver spinto la mente oltre a dove osasse arrivare. In realtà è un serpente molto lungo che non va da nessuna parte ma si attorciglia solo su se stesso, nutrendosi di elementi che sono sempre gli stessi e sacrificando senza accorgersene e sempre di più ogni stimolo cerebrale a una ripetitiva e aliena meccanica del corpo. E come riporti tu, poi, angelonero, chi vuole mantenere tranquillo e buono qualcuno, certo non lo sta rendendo libero ne' lo sta aiutando ad esserlo.
 
   
soliloquio.primo
soliloquio.primo il 08/07/14 alle 15:18 via WEB
Mantenersi nell'attesa di un desiderio non è semplice, un autopiacere che non ci si nega è anche un dono all'amato e all'amore, col suo permesso, non per forza secca .Soli.
 
     
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 08/07/14 alle 18:06 via WEB
Assolutamente si, dici bene, non per forza secca, anche perché, quel piacere di cui parli tu, Soli, non rientra, a parer mio, nel pornografico. Un dono è un dono. E anche l'erotismo alla fine non deve necessariamente essere un tormento d'insoddisfazione tale da diventare dispiacere. Fino a quando è un orgasmo incompiuto in quanto evocazione volontariamente (e solo volontariamente) labirintica ed ha una sua funzione, è già di per sé un piacere che si attua proprio nella non soddisfazione; ma questo non esclude che il soddisfacimento non sia sempre e comunque una liberazione pornografica o non esclude neppure che la soddisfazione non possa coesistere, parallela, all'erotismo. In fondo, procede comunque non solo in ambito esclusivamente fisico, ma come sai molto bene tu che ti occupi di arte in prima persona, anche e soprattutto mentale.
 
   
angelonero_666
angelonero_666 il 08/07/14 alle 19:58 via WEB
Dici bene Psike: chi vuole mantenere tranquillo e buono qualcuno, certo non lo sta rendendo libero ne' lo sta aiutando ad esserlo. La cosiddetta "rivoluzione sessuale" evangelizzata da più parti, ha avuto quale unico obiettivo quello di trasformare le società in un grande masturbatorio: le persone che passano ore ed ore della loro esistenza alla ricerca reale o virtuale (e questa community pullula di gente alla ricerca di "nuove" o mai conosciute "emozioni") di stimoli sessuali sono evidentemente disadatte per mettere in moto rivoluzioni, o costituire una minaccia per ricchi e potenti. La "rivoluzione sessuale" non ha fatto altro che proporre il sesso quale nuovo oppio dei popoli: se le persone non possono avere un lavoro, realizzarsi o perseguire uno scopo nella loro vita, lasciate loro il sesso come sostituto. Se non altro, il sesso ricreativo offrirà loro un'utile distrazione e darà alle persone qualcosa da fare. Questo lo scopo sotteso della cosiddetta "rivoluzione/liberazione sessuale". Certo, è vero che "l'unico atto innaturale è quello che non è possibile compiere" ma, di fatto, Alfred Kinsey e company , attraverso la "rivoluzione/liberazione sessuale" non hanno fatto altro che promuovere la sistematica devianza sessuale Beh...per quanto mi riguarda, preferisco il sesso reale: quello creativo, rigenerativo, completo e, all'auto-masturbazione, la mano della mia dolce metà :-)
 
     
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 09/07/14 alle 03:28 via WEB
Sai, parafrasando Baudelaire che sosteneva che il miglior inganno del diavolo sia quello di far credere alla sua non esistenza, potrei dire che il più grande e ben riuscito inganno di alcuni tipi di rivoluzione in nome di ideali o presunte fedi, che prendano il nome di Libertà o di Dio, sia quello di far credere agli uomini che il carceriere sia il liberatore. Un trucco degno del diavolo di Baudelaire, per far credere a chi domanda d'essere stato ascoltato e assecondato, quando la sua stessa richiesta, di per sé, era già stata indirizzata da quel generoso concessore pronto a elargire. Il sesso, come qualsiasi altra pratica umana, del corpo o della mente, non potrà mai dirsi libera, se decisa, proposta e poi imposta dall'esterno spacciandosi alle menti suggestionate come una loro autentica scelta autonoma. Questo è un furto. E il furto è decisamente pornografico. E a Baudelaire, Eco potrebbe rispondere dicendo «Sì, ti hanno mentito. Il diavolo non è il principe della materia, il diavolo è l'arroganza dello spirito, la fede senza sorriso, la verità che non viene mai presa dal dubbio» Il diavolo è chi ti deruba. Della capacità di essere te stesso e di sapere cosa vuoi.
 
     
angelonero_666
angelonero_666 il 11/07/14 alle 01:00 via WEB
Credo che solo attraverso gli Ideali, la manifestazione dell'Esistente, sia possibile la rivoluzione: rivoluzione delle coscienze, degli spiriti. Manifestazione dell'Esistente: manifestazione del Ternario Ermetico. Si....attraverso l'Energia Pura, che nel momento stesso della sua uscita dal non Manifesto, diventa Binario, contenendo, esprimendo e manifestando il Germe Divino o Potenza Maschia Attiva e Materia Primordiale Femmina, fecondabile. Elementi che si penetrano incessantemente e si combinano in Amore, Eros (Ternario).
 
     
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 13/07/14 alle 19:32 via WEB
Il problema nasce quando si scambiano (e qui torna, come sempre, la beffa degli equivoci) gli ideali con gli archetipi morti...
 
     
angelonero_666
angelonero_666 il 14/07/14 alle 17:53 via WEB
Secondo me, e a tale proposito invito al "Corpus Hermeticum" di Ermete Trimegisto, non esiste archetipo morto, ma "idea principales", idee originarie, mai create, presenti anche nell'intelligenza divina dell'Uomo, e capaci di generare tutto ciò che appare nel mondo terrestre. Idee che non muoiono, ma che si rinnovano, inverandosi, anche nell'inconscio singolo e collettivo dell'Uomo :-)
 
     
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 15/07/14 alle 01:40 via WEB
Hai ragione, angelonero, non esiste "archetipo morto" nella misura in cui ci sono solo idee originarie, venute al mondo oppure non concretizzate che siano, e la morte stessa, in quanto espressione di metamorfosi, non esiste come fine definitiva. Ma gli archetipi morti come li ho intesi, facendo riferimento ad immagini lavorate, distorte e snaturate nel tempo dalla mente umana, sono quelle che, chiamate con il nome di ideali hanno scelto di definire anche Dio l’ombra immortale di un'istituzione potente e secolare e hanno chiamato l’uomo eretico quando osa pensare di essere “costituito in modo da abbracciare ad un tempo il terrestre ed il divino”, volendo citare proprio il testo che tu hai menzionato, il Corpus Hermeticum, “Onde osiamo affermare che l'uomo è un dio mortale e che un dio celeste è un uomo immortale”.
 
misteropagano
misteropagano il 08/07/14 alle 19:47 via WEB
mi piace molto il tuo commento grazie Ele, smk^
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 09/07/14 alle 02:55 via WEB
Grazie a te ;-) ci proviamo ma...d'altra parte come scrivi tu...How in the world we gonna make everything alright?
 
   
misteropagano
misteropagano il 09/07/14 alle 08:31 via WEB
o; sia benedetto il fare bene, il tutto, il su e giù per la linea di trainfire..
 
woodenship
woodenship il 09/07/14 alle 19:29 via WEB
Come dicevo,è assai necessaria una riflessione approfondita,per affrontare un argomento molto difficile e dai labili confini.Ma dopo alcuni tentativi,voglio provare a spiegare quella che ritengo sia la mia visione. Pornografia ed erotismo corrispondo ad uno spettro vastissimo inerente la sfera del sesso.Sfera alquanto personale e di impossibile riduzione ad elemento generale ed accomunante.Ognuno presenta caratteristiche diverse ed approcci diversi alla sfera sessuale.Come faceva notare il buon divino marchese,nel suo le 120 giornate,quando ad un certo punto finiva per limitarsi ad elencare una serie infinita di perversioni, che non c'era che da scegliere la propria di perversione,senza arricciare il naso per istinti ipocriti e perbenistici.Ma andando un po' più oltre,arrivando ad Andy Warhol,si capisce come sia l'arte che la pubblicità e il sesso,finiscono per assumere un'aspetto di serialità alquanto ripetitivo.Proprio come avviene nella pornografia,da molti considerata branca dell'immaginario sessuale che,proprio a partire dagli anni '70, ha cominciato a prosperare,sfruttando la diffusione di mezzi e supporti sempre più alla portata delle masse,e quindi ad una pubblicizzazione più aggressiva e provocante.Dunque la pornografia come serialità e ripetitività figlia della produzione fordista della catena di montaggio.Molto oltre qualsiasi riflessione filosofica in epoca precedente.In questo scenario di massificazione della sessualità,e quindi di democratizzazione,con la dovuta liberazione pure dalle inibenti repressioni morali e religiose, viene ad inserirsi la diffusione del social network,determinando ancor più un trionfo di una concezione della sessualità fintamente liberata,poichè espressione di costumi più falsamente liberi.La pornografia non può essere liberatoria in ogni caso,secondo i molti,in quanto conduce ad una percezione della sessualità in senso patologico.Ma io,assai modestamente,penso che non ci sia mai nulla di squalificante in ogni cosa che riguardi la sfera sessuale dell'individuo.Non riesco a concepire una dialettica all'interno di questa sfera,se non nell'ottica del soddisfacimento delle necessità dell'individuo.Sempre e comunque nell'ambito di una sessualità che non sia espressione di ossessività malata.Come invece sempre più sembra scaturire da atteggiamenti pubblici e privati.E mi spiego:un po' di sana pornografia non può essere dannosa nel rapporto di coppia,in quanto può essere spunto di complicità e condivisione nel gioco della sensualità.Mentre un abuso costante e progressivo della seriale ripetitività dello spunto,può portare ad una sorta di dipendenza che finisce per svuotare gioco e complicità d'ogni attrazione,elevando la soglia della dipendenza e della sopportabilità del gioco stesso.Nell'ambito della sensualità,che dovrebbe essere la sintesi tra il desiderio e la pornografia,può accadere qualcosa di analogicamente patologico,dal momento in cui,una esasperata ricerca di una sensualità che non venisse naturalmente ispirata,portasse ad una mitizzazione di atteggiamenti e ricerche del genere feticistico e situazionistico,tali da rendere il tutto una recita stucchevole al livello di tanta letteratura di pretesa sensualità ridondante.In ultima analisi, ritengo che la pornografia non sia altro che un compendio della sensualità.Quindi non si dovrebbero distaccare l'una dall'altra,in quanto l'una completa l'altra,sempre nell'ottica di un responsabile gioco di rimandi e complicità.Cosa che,nel tempo,non si è quasi mai verificata,tranne che con la modernità e con la scoperta della possibilità di sfruttamento che permetteva proprio la disgiunzione dei due aspetti:la pornografia per soddisfare i palati più rozzi e dozzinali delle masse,magari pure per condizionarle e tenerne a bada le pulsioni ribellistiche e libertarie;mentre la sensualità viene ad essere relegata ad appannaggio delle classi intellettuali ed elevate.Un esercizio di cerebralità spinta,per orgasmi stellari e culturali...E qua mi fermo,anche perchè mi rendo conto che non ho ancora detto nulla,ma di spazio riempito ce n'è molto e senza scomodare classici e meno classici... Quindi concludo nella speranza di essere almeno riuscito ad esprimere,rendendolo leggibile,il mio parzialissimo punto vista........... Un caro saluto ed un fiore dai mille di una notte...............W...........
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 13/07/14 alle 19:07 via WEB
Wood tu hai messo appunto in luce 2 aspetti che già contengono una risposta nel clima nutrito di equivoci. Nel post si distingueva tra pornografico ed erotico, che venivano collocati su due piani differenti e senza nessun giudizio di merito. Il sesso, come già ho scritto rispondendo al commento di Soliloquio, non è relegato ad una posizione scomoda o considerato un esercizio ludico (al pari del gioco di mentale sfinimento dell'erotismo) da evitare per chiunque abbia una qualsivoglia cultura, fantasia ed un quantitativo minimo e sufficiente di attività cerebrale...il sesso semplicemente non c'entra, e non era stato neppure preso in considerazione all'interno della comparazione iniziale. Il confronto non voleva essere tra eros-sesso, ma tra erotismo-pornografia, come tu stesso implicitamente ravvisi facendo riferimento giustamente alla "sessualità" nel tuo commento. Poi però, si ricade nell'equivoco, perché tu (e probabilmente non tu solo) citi la pornografia considerandola semplicemente alla stregua di quanto io intendo banalmente per "sesso", infatti scrivi: "un po' di sana pornografia non può essere dannosa nel rapporto di coppia" introducendo così il secondo aspetto che anticipavo all'inizio( la sensualità) specificando appunto "può essere spunto di complicità e condivisione nel gioco della sensualità". E la sensualità non è pornografica, perché non è forzata, artificiosa, meschina. Tu sei stato molto chiaro, ma la nebbia nasce da un nostro differente modo di utilizzare il termine “pornografia” ed il termine “sessualità”. La pornografia celebrativa dell'appagamento, nutrimento per l’espulsione, inno alla sazietà, come scritto nel post rispetto all'erotismo, è legata ad una “liberazione apparente”, se per libertà intendiamo autenticità ed espressione il più possibile completa di una individualità. I giochi sessuali, ed anche la masturbazione, come ho già scritto, o l’approccio sessuale nella misura in cui lo porti in esempio tu, possono tranquillamente esulare da quanto io intendevo con il temine "pornografia". Anche perché, ripeto, la pornografia non necessariamente è stata trattata nell'ambito esclusivamente sessuale, esattamente come l’erotismo. Anzi, entrambi, possono dare la loro migliore espressione proprio in contesti assolutamente lontani dalla sfera sessuale…Grazie davvero per questo tuo commento Woodenship, perché mi ha dato modo di chiarire ancora l’accezione di pornografia nel suo significato di obscenus, la cui etimologia riguarda appunto la falsità, nel senso più traslato, disonesto, infausto, malaugurato…
 
   
woodenship
woodenship il 14/07/14 alle 16:55 via WEB
Nulla di più pornografico che esibirsi in un commento che manca del tutto l'obiettivo,mettendo in mostra tutta una sfilza di luoghi comuni ed arenamenti mentali.In effetti e per come la intendo anch'io,c'è molto di pornografico in questo mondo.E la cosa esula dalla sfera sessuale,per sfociare nelle più disparate attività umane...Grazie infinite per le delucidazioni pazienti e per l'opera di comprensione immane e generosa regalatami.........Un carissimo saluto ed un fiore di rara sensualità.........W........
 
     
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 14/07/14 alle 17:11 via WEB
Il tuo commento è stato molto utile, invece, Wood, e ci ha dato modo di mettere ancora di più in evidenza quel che ha scritto anche Korov_ev nel suo, e cioè, (nonno Ezio a parte) che pornografico ed erotico sono astrazioni che vanno oltre al contesto in cui noi esseri umani, in modo molto osceno, di solito, li confiniamo. Grazie per il fiore di sensualità rara, avvistato già nel tuo plenilunio in più post ;-)
 
korov_ev
korov_ev il 10/07/14 alle 18:55 via WEB
Leggendo il post mi sembrava tutto molto chiaro, madame, poi, però, scorrendo i commenti ho avvertito delle stonature, ed è sopravvenuto il dubbio.
Per come lei ha posto i concetti di eros e pornografia, mi era sembrato ne facesse delle astrazioni, svincolandoli dal rapporto tra esseri umani e rendendoli validi in qualunque interazione dell’Uomo con il resto del creato, ad esempio può essere erotico il rapporto tra Uomo e arte o tra Uomo e natura e via dicendo e lo stesso dicasi per la pornografia. I commenti, invece sono tutti legati al concetto di eros e porno intesi nel senso più vicino al loro etimo.
Non so a quale delle due posizioni lei volesse aderire col suo scritto, però posso dirle che in ogni caso mi trova d’accordo riguardo alla contrapposizione eros-pornografia, mentre in merito al valore disgregativo che lei attribuisce a quest’ultima, onestamente non saprei che dire. Guardi, se me lo permette, considerato che sia i commenti che le risposte sono all’insegna del “Come diceva…”, vorrei dare il mio piccolo contributo riportando ancora una volta le parole non di Bataille, Freud o Miller, ma di mio nonno Aetios (in realtà si chiamava Ezio, ma non volevo far sentire a disagio Aristofane Euripide e Platone).
Dunque, accanto al potere distruttivo della pornografia Aetios affiancava una certa tendenza pacificatrice. Il suo pensiero, alquanto complesso, cercherò di riassumerlo con un brano dal suo trattato maximo sulla sessualità: il “Dies Porcorum”*:

La pornografia è un gioco che nasce per finire.
E' la celebrazione dell'appagamento. E' tutto ciò che nutre per poi essere espulso. …Ma quanno ce vo’, ce vo’!


* Attenzione, non trattasi di un’antica bestemmia latina, vuol dire semplicemente “Il giorno dei porci”
Precisazione dovuta per i non latinisti (nel caso remoto ve ne fossero:-)
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 13/07/14 alle 19:21 via WEB
Come dire, Korov_ev...intanto buona la prima ;-) Si senta doverosamente preoccupato, perché ha perfettamente inteso il senso del post...infatti erano astrazioni assolutamente svincolate dal rapporto tra gli esseri umani ed inoltre non si riferivano, come ho scritto in risposta a Woodenship, a nessun contesto specifico in particolare. E per finire, buona l’ultima. Come sempre, non posso che essere d’accordo con il nonno Aetios! (e chiamiamolo così perché Aristofane, Euripide e Platone sono già stati messi in imbarazzo abbastanza, erano un po’ a disagio e sinceramente non capivano perché si sentissero chiamati in causa insieme a Bataille, Freud e Miller…ma a domanda rispondevano pronti perché anche loro, tutti e 6, dicitur, avevano origini torinesi, falsi e cortesi…)
 
Seria_le_Lady
Seria_le_Lady il 15/07/14 alle 19:33 via WEB
Intanto un saluto..e ripasso per leggere senza il frastuono che mi circonda in questo momento..grazie Ele,un sorriso.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 15/07/14 alle 19:54 via WEB
Quando vuoi, Seria_le ;-)
 
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