Creato da ElettrikaPsike il 17/12/2012

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Dillo, bella strega...se lo sai, Adorabile strega…Dimmi, conosci l’irremissibile? (I fiori del male, C. Baudelaire)

 

 

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TURBA dei FILOSOFI

Post n°145 pubblicato il 24 Agosto 2015 da ElettrikaPsike
 

 

 

Si, si, l'estate, il giorno, la notte, il tempo, lo spazio...

 

Eppure...


La nostra Medicina si può fare in ogni luogo,

in ogni tempo,

in ogni ora,

in ogni persona.

Si trova per ogni dove

e non c'è necessità di far nulla in senso esteriore.

Quelli che dicono altrimenti mirano ad occultare la Scienza.


Poiché ti dico che tu stesso, quando la conoscerai, la occulterai.

Perciò, non stupirti se essi la nascondono, questa essendo la volontà di Dio.

                                                                                           Turba Philosophorum

 

 

 

 

"Sappiate, voi tutti che cercate quest’Arte, che non si farà mai una vera Tintura.

La tintura è il principio che opera la trasformazione, così detto perché la qualità nuova si trasfonderà in tutto l’essere umano come un colore di tintura che si scioglie nell’acqua o imbeve un tessuto.

Non perdete dunque né le vostre anime, né il vostro danaro, e non accogliete tristizia nei vostri cuori. Di ciò, siatene certi se voi non trasmutate questa Pietra rossa in bianca, e se poi non la fate di nuovo rossa, e però se voi non fate una Tintura di Tintura, non riuscirete a nulla."

                                                      Pitagora.

                                                     (Ipse dixit)

 

 

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Commenti al Post:
misteropagano
misteropagano il 24/08/15 alle 15:48 via WEB
dixit fecit, mi piace la Tintura della Tintura, non mi turba perchè conosco il tuo coraggio, bacioellenico, cara mia lieta di leggerti in connessione olimpica^
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 30/08/15 alle 16:49 via WEB
La tintura è il principio che opera la trasformazione, quindi nessun turbamento verso la quattordicesima Lama ;-) ma certo senza avere l'Undicesima non è facile arrivare alla Temperanza. Né potrà turbare, a tintura avvenuta, altra turba...quella che invariabilmente potremmo considerare accozzaglia di persone, massa disordinata oppure...nome generico di disturbi o alterazioni di natura funzionale, c'est la même chose ;-p Lieta di avere un equilibrio almeno per la connessione! Ed anche senza i caratteri greci, Pollá Filiá a te, mistero! Many kisses
 
shadowmoor
shadowmoor il 24/08/15 alle 22:19 via WEB
e le turbe comuni? imbandiamo le Tavole delle meraviglie..§
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 30/08/15 alle 16:54 via WEB
...Quelle temo siano del comportamento...shadowmoor ;-p Mi fa piacere leggerti ;-)
 
homoradix
homoradix il 26/08/15 alle 00:19 via WEB
bel sigillo per il Labirinto.-)
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 30/08/15 alle 16:56 via WEB
Molto...e pensare che non credevo neppure fosse per il mio...Sto mettendomi in pari, ora che ho la connessione ferma, e mi lascio per ultimo il dessert ,-p Grazie Radix
 
woodenship
woodenship il 29/08/15 alle 17:16 via WEB
E dire che i fiamminghi ricercarono a lungo le tinte di cui erano convinti dell'esistenza.Possibile che fossero ignari delle raccomandazioni di Pitagora? Dunque, il bianchedo,il rubedo,il perledo...tutti destinati all'oblio dell'inesistenza.Proprio come quella discussione tra filosofi che caldeggia una ricerca interiore piuttosto che l'esternazione di una frenesia del sapere, accanendosi sulle cose del mondo nel loro apparire...Ma allora la scienza è in ciò che ci si manifesta e nell'empirismo di un prova e riprova,oppure nella riservatezza di una maieutica esacerbata dalla recalcitranza di un ego reprobo e riluttante?..........Un abbraccio per nulla turbato dalla turba di pensieri confliggenti.........W........
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 30/08/15 alle 18:27 via WEB
Questa tua stessa domanda, Wood, se l’era posta Kant durante l'esame critico della validità e dei limiti che la nostra ragione possiede in virtù dei suoi elementi puri a priori. Dove per puro s’intende tutto ciò che è fonte di una conoscenza a priori, trascendentale, e non derivante dall’esperienza empirica. L’alchimia è un lungo processo indirizzato verso la vera identità al termine del quale arrivare ad identificarsi mentalmente ed emotivamente con l’Uno in un campo di energia e creatività (il cerchio ermetico) indeterminate e indefinite, eterne ed infinite. Einstein sostenne che ipotizzare un'origine casuale e non metafisica dell'universo fosse come ritenere possibile che si possa prendere a martellate un orologio e poi ricostruirlo, funzionante esattamente come prima, agitando in un barattolo i meccanismi frantumati. Ed anche la scienza che afferma una nascita più casuale dell’universo, prodotto dal Big Bang o della materia dal bosone di Higgs, non spiega cosa ci fosse prima del Big Bang o del bosone, se non ammettendo e concedendo premesse però, di fatto, indimostrabili. Lo stesso Einstein ha passato gli ultimi anni della sua vita nel tentativo di realizzare la teoria dell’Uno col campo unificato per conciliare la sua teoria della relatività generale con la fisica quantistica. Con gli anni poi è stato sperimentato il cosiddetto Modello Standard dell’universo, basato sulle leggi della teoria quantistica dei campi; ma può prendere in considerazione soltanto le interazioni forti, deboli ed elettromagnetiche. E, tra l’altro, queste ultime due sono state unificate in un campo in cui avvengono scambi di particelle elementari con caratteristiche simili all’alta frequenza vibratoria dell’anima mundi, postulata dagli alchimisti. Ancora dopo è emersa la Teoria delle Stringhe, che tenta di conciliare la visione ben definita della relatività con la meccanica quantistica, con un principio molto ermetico di indeterminazione. E le stesse frequenze che caratterizzano i diversi quark della materia subatomica, l’energia, lo spazio e il tempo, presentano analogie con la musica delle sfere pitagorica. Inoltre le entità unidimensionali si manifestano in dimensioni sottili e nascoste nelle pieghe della materia, con una visione simile a quella dell’esoterismo. Nelle ipotesi più recenti in fisica troviamo Teoria della Supergravità, delle Membrane e la Teoria M. che concepiscono sempre un universo formato con stringhe, ma che si manifestano in undici dimensioni, 10 spaziali e una temporale, di cui una estremamente sottile, misteriosa e praticamente originaria al Tutto. Queste undici dimensioni assomigliano molto all’Empireo e alle altre dieci sfere metafisiche o spirituali della Tradizione delle sette funzioni planetarie, delle potenzialità zodiacali, del cristallino e del primo mobile. Quindi non credo davvero che alla fine si possa parlare di confini così distinti…
 
   
woodenship
woodenship il 02/09/15 alle 19:54 via WEB
Insomma,ce n'è per tutti i gusti.E ciò che emerge è comunque una indeterminatezza che dovrebbe risultare frustrante, ma che io trovo esaltante:è bello sapere che ci sono cose che non si riescono a definire.L'universo e noi,l'universo e la nostra mente follemente razionale e immanentemente razionale,in connubio con la più sfrenata irrazionalità,per dare un senso a quel nulla che ci circonda.Un nulla che invece appare così pieno di interrogativi irrisolti da sembrare più concreto di ciò che possiamo toccare e gustare.In fondo cosa ne sappiamo noi del nostro cervello?Esso potrebbe essere l'universo stesso e l'origine di tutto. Ogni cosa può trovare spiegazione dal momento in cui delle cellule si sono aggregate,obbedendo a degli impulsi genetici,dando origine alla materia cerebrale.E' un po' come se l'universo volesse dotarsi di una intelligenza in grado di decodificare la propria essenza di materia mutante e per ciò in divenire...Ma perchè, mi chiedo sempre,le cose debbono avere avuto un'origine?Basta soltanto pensare che esse sono in quanto tali.Dunque non necessita cercare l'inizio e nemmeno indagare la fine.Basterebbe cercare le porte che a noi sono precluse,quelle porte che avvicinano una stella all'altra,superando tempo,spazio e velocità... Grazie infinite per l'escursus molto esauriente e divinamente esposto......Un bacio di luna calante ed un fiore di stelle scintillanti........W..........
 
     
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 05/09/15 alle 15:50 via WEB
Grazie a te, Wood, come sempre. Ed anche per la saggia risposta che già ti sei e hai dato con l'ultima domanda che hai scritto: "Perché le cose debbono avere avuto un'origine?" Infatti...l'eternità è proprio quella che tu descrivi quando rispondi affermando: "Basta soltanto pensare che esse sono in quanto tali". Esentando il tempo e lo spazio per come li viviamo noi.
 
dominjus
dominjus il 05/09/15 alle 11:47 via WEB
c'è sempre da imparare nel leggerti anche se si rischia sgomento da ignoranza. Io mi limito al semplice sapere di non sapere indagando me stesso ed aprendomi per quanto possibile all'esterno. Ricercarsi dall'esterno porta solo a perdersi nell'infinito ed il tuo ultimo commento ne fornisce la riprova pratica. Indagarsi partendo dalla determinatezza o indeterminatezza dell'universo vuol dire sconfinare in aspetti parareligiosi o difeistici che non mi appartengono. Tornando al tema della tintura oggetto del post ritengo invece che ogni tintura fatta per "coprire" non modifichi la materia, non ne alteri l'essenza ma si limiti a mascherarla e spesso a preservarla come un intonaco posticcio che, nel tentativo di nascondere, ha di fatto salvaguardato un prezioso dipinto. Eppure anche il dipinto è di per se "tintura". Quindi dove sta la differenza fra il primo ed il secondo? Il primo copre e maschera il secondo crea: la differenza sta nell'ingegno. ED ecco che si torna al pensiero di Einstein sulla impossibile casualità dell'universo di cui parlavi nel commento ... ed ecco che immancabilmente si ritorna all'ingegno.... un ingegno superiore. rieccoci quindi alla religione. Non se ne esce....
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 05/09/15 alle 17:28 via WEB
Intanto grazie per il tuo commento, dominjus. Perdersi è un ottimo modo per ritrovarsi e credo che tu lo sappia molto bene; farlo indagando noi stessi, poi, credo sia la cosa più augurabile per chiunque. Ogni “tintura” fatta per coprire, è vero, spesso preserva l’essenza sottostante; ma da come viene riportata la considerazione pitagorica, con quest’arte non “pittorica” ma “alchemica” non si farà mai una vera Tintura. Per la Tintura che si ritrova nel quattordicesimo arcano della Tarot, la Temperanza, e che dà inizio alla metamorfosi, introdotta nel tredicesimo, la Morte, è necessaria una trasfusione che segue quel Solve et coagula nei piani materiali che tu dovresti conoscere perfettamente, e che parla proprio del tuo quindicesimo arcano, il Diavolo. Il “ liquido” trasfuso nel contenitore umano va a modificare la percezione nell’uomo, cambiandolo nella coscienza di se stesso e nella visione dei fenomeni esterni, perché la trasmutazione è di per sé uno spazio di coscienza che si amplia sempre di più. Ogni contatto ed ogni esperienza già ci trasformano continuamente, e quello che accade nel mondo chimico-fisico (nella materia è intrinsecamente naturale la dinamicità della trasformazione) lo possiamo ritrovare anche in una visione archetipica, filosofica o metafisica. Si sa che se si fanno reagire, in condizioni particolari, atomi di gas nobile con un atomi di azoto, si ottengono l’ossigeno e l’idrogeno, due elementi totalmente differenti. Il cambiamento fisico e chimico di un atomo che va a modificare la sua identità è dato proprio dal cambiamento nel numero degli elettroni e dei protoni e se vogliamo cercare una correlazione tra scienza, filosofia, psicologia ed esoterismo o religione, si può ritrovare proprio nel fatto che al mutamento di questi numeri corrisponde un cambiamento d’ingredienti che andranno poi, ovviamente, a dare risultati diversi… Anche il Sé che tu indaghi nel tuo blog ha come costituzione primitiva un agglomerato di archetipi che si compongono tra di loro in un modo differente in ogni individuo. Questi elementi archetipi essenziali, quindi, sarebbero un patrimonio comune in tutti gli esseri umani, un ponte che ci unisce dando la possibilità di interagire l'uno con l'altro, concedendo un senso a tutte le forme che appartengono alle cose. Ed una continua trasformazione avviene anche attraverso questo processo d’ interazione, nello scambio attraverso la parola-pensiero, il logos, inteso come verbo e vibrazione oltre che come genesi che rende possibile la contaminazione e fa in modo che ogni contatto/ esperienza, ci trasformi continuamente.
 
legrillonnoirdestael
legrillonnoirdestael il 25/09/15 alle 18:20 via WEB
Difficile spiegare questo genere di tintura, cara la mia Ele, non c'è che dire, ti sei immersa in colori mobili, un post degno di una portatrice di anfore chiamata Temperanza...
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 26/09/15 alle 00:31 via WEB
Ti avevo appena risposto all'ultimo commento, in punta di quattordicesimo arcano, Niccolò...ed ecco che la Signore delle anfore ritorna nel mazzo...tertium unificatore dei contenuti opposti. Difficile e occulto per chi non vuol vedere. Come diceva Jung, però, i simboli ogni volta che sono compresi, compensano e integrano...
 
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