Creato da ElettrikaPsike il 17/12/2012

ElettriKaMente

Dillo, bella strega...se lo sai, Adorabile strega…Dimmi, conosci l’irremissibile? (I fiori del male, C. Baudelaire)

 

 

« L’IO NON E’ PADRONE IN CASA SUAL'ORA DEL SOLE CHE BRIL... »

C’ERANO UNA VOLTA, E SEMPRE CI SARANNO...

 

     Difendi il tuo diritto di pensare!

                                                                                                       (IPAZIA)

 

 

 

Un ammasso di roccia cessa di essere un mucchio di roccia nel momento in cui un solo uomo la contempla immaginandola, al suo interno, come una cattedrale.                                                                                    

                                                                                      (Antoine de Saint-Exupéry)


 

                                 

 

 

Una volta c’era Aurora, detta "la Bella Addormentata", ad insegnare alle bambine a non essere...invadenti...con oggetti invasivi ed appuntiti, dalla forma vagamente fallica.

E c'era sempre lei per ricordare alle fanciulle come avere un contegno glaciale ed acquisire una certa aplomb anche in orizzontale.

Insomma, la Bella dormiente c'era e c'è stata per insegnare ad ogni bambina del regno come essere una perfetta preda per tutti i necrofili romantici.

E poi c’era un’orfana ereditiera, spodestata dall’ambiziosa matrigna e le di lei figlie con piedi lunghi e la circonferenza toracica extra small; ma senza il fisico da top model.

Questa giovane, detta soltanto Cenerentola, e con un sensato nome di battesimo mai pervenuto, insegnava alle bambine aspiranti donne l'abnegazione della perfetta slave, molto prima che arrivassero su questi schermi non solo varie sfumature di colore; ma anche di lettere, dalla Justine del marchese alla Histoire d’O…

E della stessa generazione sadomaso senza nome apparteneva anche Biancaneve, bruna come l’ebano (o la notte), dalla pelle nivea e le labbra rosse come il sangue vivo. Anche lei venne amata dai romantici necrofili con gusti gotico-carnivori ed inneggiata dai feticisti, probabilmente pure gli stessi che spasimavano per le scarpe di Cenerentola e diventati, in seguito, fans dei nani (prima dei magnifici 7,  poi di quelli da giardino di Amélie).

Da Biancaneve le bambine imparavano come disobbedire fidandosi dell’istinto, come svenire con grazia e come accudire la casa stando in ginocchio…

In sostanza, modelli di virtù per ogni maschio dominatore.

Anche se di dominatori, in quelle favole non è che ce ne fossero molti. A parte un drago, tra l’altro fieramente trasgender perché, in realtà, anche lui, appena prima di sputare fuoco, si chiamava Malefica ed era una regina...

E tra le calzemaglie verde acqua, azzurre e turchesi dubito che le principesse s/m vissero, alla fine, così felici e contente.

Ma non divaghiamo.

Questo, comunque, accadeva una volta. Poi, mutando  tempi ed esigenze generazionali, la Walt Disney production, insieme alla DreamWorks e via dicendo, si buttarono su altri esempi di femminilità, proponendo nuove icone che potessero indirizzare il cammino alle future donne.

S’affacciò, pertanto, l’era delle nuove principesse. Quelle anarchicamente spettinate, buffe ed impacciate, seppure atletiche, quelle disorientate ma ugualmente smargiasse e provocatrici, decisamente ed immancabilmente disobbedienti e giusto un tantino nevrotiche. Quanto basta.

E sembrerebbe proprio che questi modelli femminili non amino farsi mettere in orizzontale (non lo dichiarano, poi non si sa…) né dalle mele avvelenate né dai fusi...(di arcolai superstiti); e preferiscano, invece, trasmettere alle piccole donne in crescita un messaggio d’assonanza sessantottina del tipo “la corona è mia e la solamente gestisco io”.

Ricordiamoci anche, però, che visti i pretendenti delle nuove principesse, l’offerta sul mercato non si può certo definire ottima o abbondante…

 

                     

 

Facciamo un esempio.

Gli autori della Disney la chiamarono “The brave”, la coraggiosa, anche se poi l'aggettivo venne tradotto in italiano con “ribelle”: mi riferisco a quella regale fanciulla scozzese con i riccioli flambé che circa cinque anni fa prendeva l’arco e vinceva il torneo di cui lei stessa era la posta in palio, pur di non diventare la moglie premio di un cavaliere a random.

Ma siamo seri, per quanto dotata di iniziativa e temerarietà, forse molto più coraggio (e stomaco) ci sarebbe voluto, da parte sua, nel restare ferma a guardare, aspettando di prendersi “finché morte non li avesse separati”, uno qualsiasi fra il campionario da corte dei miracoli che giostrava per la sua virtù (fisica, morale e molto, molto regale).

E se non basta né è mai bastato dire "ti conquisto" per fare di un individuo un vincitore e non un occupante usurpatore; allo stesso modo non basta dimostrarsi remissivi per essere realmente accoglienti...

Il gioco del trionfo e della resa non è così lineare ed immediatamente comprensibile come può sembrare e così, ricordiamoci, per un attimo, di Shakespeare.

Se la bisbetica della sua commedia viene, al termine dei cinque atti, definitivamente domata, dichiarando espressamente che "Colui che è tuo marito è anche il tuo signore, custode, vita, capo e sovrano…" oltre che "A questo la mia nano è pronta, ed a fare tutto ciò che lui mi chiederà", probabilmente la sua mano dev’essere stata molto contenta di mostrare autonomamente tanta abnegazione.

Ma anche molto convincente dev’essere stato chi l’ha resa così contenta…

                                                                  

 

E dipende sempre un po' da dove e come si guarda la cosa.

 

 

Ma questo accadeva ed è accaduto fino ad ora; perché adesso non sono solo più le principesse coraggiose a dire alle bambine “Andiamo a comandare”; ma ben 100 donne, e senza pigmenti necessariamente blu nel sangue. 

Da fine febbraio, infatti, nelle librerie italiane sono disponibili altre storie della buonanotte da raccontare a tutte le bambine ribelli, raggruppate in una raccolta scritta da Elena Favilli e Francesca Cavallo, fondatrici della Timbuktu Lab, una società che si occupa della creazione di contenuti editoriali e progetti didattici per l’infanzia.

Le due scrittrici hanno ideato un libro di favole senza principesse dai nomi non pervenuti e principi dalle calzemaglie pastello ed hanno raccontato solo storie che sembrano "favole"; ma sono le vite di donne assolutamente esistenti o, comunque, esistite.

Così, il libro è una sfilata di creature femminili che la storia, in un modo o in un altro, attraverso una strada piuttosto che un'altra, l’hanno di fatto cambiata.

          

 

E nella parata troviamo la filosofa greca del IV secolo Ipazia; le scienziate come Rita Levi Montalcini o l’astronoma Jill Tarter, la “bambina che voleva fare amicizia con le stelle”; le attiviste per i diritti civili come Rosa Louise Parks; la piratessa Jacquotte Delahaye che per fuggire dai suoi inseguitori ha simulato la propria morte assumendo una finta identità maschile; le sportive come la nuotatrice Yusra Mardini che ha partecipato alle Olimpiadi nella prima squadra di rifugiati, e le artiste: in una carrellata che passa dalle Bronte Sisters a Frida Kahlo, fino a Zaha Hadid, l’architetto irachena tra le più rilevanti esponenti della corrente decostruttivista. E poi si trovano la pasticciera e poetessa Cora Coralina, la tatuatrice Maud Stevens Wagner e la prima ministra Margaret Thatcher o la giornalista Anna Politkovskaja…

Ma al di là della bontà delle scelte di questi “100 personaggi” (non l’ho ancora letto, e non posso garantire a priori per tutte le storie), posso, però, già dire che l’idea è assolutamente buona.

Perché l’intento è quello di poter assicurare alle bambine che Baudelaire aveva ragione quando diceva che l’immaginazione è la regina del vero e che il possibile è certamente una delle province della verità!

 

Ah, un’ultima cosa…tra le varie favole elencate all’inizio, non ne ho nominata una:

C’era, infatti, una volta, anche la Bella con la Bestia, ed è pure la mia preferita. E questo soprattutto perché…

Ma, no, basta.

 

Perché questa è tutta un’altra storia...

 

                                                       

 

 

 

 

 

 

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Commenti al Post:
misteropagano
misteropagano il 19/03/17 alle 18:13 via WEB

.:::letta con gusto questa finestra su altroquando e modo cara sorellina Elettrika, e se le figure della struttura favolistica sono infinite Propp individua solo 31 modi di essere, escluso ovviamente Blancanieves, nevrotica omosessuale_* ma il padre? l’insistenza sul comportamento della madre e sul padre simbolico, a scapito di quello in carne e ossa è stata interrotta da Françoise Dolto:
“Non è mai attraverso il contatto fisico che si manifesta l’amore per il padre… Ma soprattutto il padre deve sapere che è attraverso la parola che arriverà a farsi amare e rispettare dai figli”.
Egli deve “raccontare” il mondo esterno che si suppone conosca, spiegando le ragioni della sua “assenza”.
La particolarità dell’amore paterno consiste nella realizzazione a distanza di una favola.
E ma nel frattempo Buonanotte bambine ribelli:):)
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 21/03/17 alle 19:37 via WEB
C'è un mondo di chiavi per aprire mondi di interpretazioni erotiche, psicologiche, metafisiche delle favole...e credo che leggerle con la mente predisposta a ricevere qualsiasi cosa sia un allenamento divertente di connessioni sinestetiche. Potremmo parlarne con Radix per farne un nuovo Contest come quello sui Tarocchi: raccontare tutti i significati non espressi delle fiabe e mostrarne tutte le possibili chiavi di lettura...Sapevo che non poteva mancare un tuo contributo su tutto quello che è codice e simbolo ;-) E dimenticavo...non potevi mancare tra le bambine ribelli! ;-p
 
   
misteropagano
misteropagano il 26/03/17 alle 18:21 via WEB
c'è una cosa molto bella che voglio incollarti qui, tratta dal Manifesto del neo Cerchio degli artisti metacosmici_________*
[…]”lottiamo per l’arte, lottiamo per cancellare la deconcettualizzazione dell’idea, lottiamo per cancellare l’astrazione classista della forma, lottiamo per riprenderci l’essenza delle visione, per riconquistare il valore della forma…noi non ci uniformeremo più alla morte dell’anima”…
:* buona serata cara sorellina Ele
 
     
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 27/03/17 alle 20:35 via WEB
E lottiamo...;-) Grazie mist, buon tutto a te.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
ARGYRIA il 21/03/17 alle 14:59 via WEB
In questo primo giorno di primavera è un piacere leggere questo post di favole:) divertente e arguto come sempre e come sempre ci fa accendere i neuroni e riflettere perché racconta sempre qualcosa in più di quello che apparentemente è il primo argomento trattato...Inoltre quella raccolta di fiabe per le bambine ribelli secondo me è ottima anche per le ex bambine :)) Ciao Ele!
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 21/03/17 alle 19:58 via WEB
Ottimo per ogni bambina e bambino di qualsiasi età siano: l'essenziale è che siano Peter Pan e Trilly nel desiderio di lasciarsi stupire e di stupire se stessi, prima di ogni altra persona. E di farlo il più possibile, laddove non è possibile farlo continuamente...Grazie Argyria, un piacere ricevere questo commento. Quindi...svegliamoci, bambini, che è davvero primavera ,-p
 
woodenship
woodenship il 22/03/17 alle 18:31 via WEB
Non ho mai apprezzato molto certe favole,tantomeno la morale che da esse ci viene.Chissà che non si tratti proprio di un problema di archetipi,di esempi che,in alcune fiabe,si cerca di instillare nei giovani virgulti.Forse per far comprendere che,l'amore,è sottomissione anzitutto femminile.Ma io,maschietto,non ho mai apprezzato il modello"principe azzurro".Ancor meno mi ritrovo nel"e vissero felici e contenti".Dunque spaesato ed alienato posso definirmi,spiazzato nel mondo delle fiabe:senza arte nè parte.Però ammiro moltissimo questo tentativo, di sostituire a vecchi modelli, esempi di donne che non hanno dovuto sottomettersi:si è sempre e comunque diversi,mai inferiori o superiori,al massimo complici...........Un bacio scintillante di stelle.........W......
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 26/03/17 alle 18:08 via WEB
Complici per essere complementari e viceversa. Grazie wood ;-)
 
ravenback0
ravenback0 il 26/03/17 alle 14:18 via WEB
Mi piace molto questo post Ele ed in effetti la l'interpretazione delle fiabe in chiave erotica non è male, sarebbe davvero una buona idea, vediamo che ci propone radix per apparecchiarci un contest e misti ci farebbe illustrazioni spettacolo :)
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 26/03/17 alle 17:59 via WEB
Grazie raven. Ho girato la tua considerazione a mist e radix, so che al momento sono entrambi occupati ma più avanti, magari si potrà fare, in fondo parlando di loro si parla di dinamismo al 100%, non c'è nulla che li freni ,-)
 
   
misteropagano
misteropagano il 26/03/17 alle 19:01 via WEB
favole ribelli?..ribelli agli steroetipi ordinati per classe e forma ...si può tentare purchè ci sia una puntata dedicata all'erotico nella strega, tema: genere psicologico horror, che haimè e con piacere devo già trattare per studio e lavoro_____* seeU. Possiamo provare ad apparecchiare, e mettere i primi appunti..
 
     
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 27/03/17 alle 20:39 via WEB
J'adore cette idée, Soeur! ;-)
 
legrillonnoirdestael
legrillonnoirdestael il 26/03/17 alle 16:07 via WEB
Tutto molto interessante (rispondo al tuo invito a comandare...,-)) ma approfondiamo meglio "il gioco del trionfo e della resa" che, da tua stessa ammissione non è così immediatamente comprensibile, né lineare...Un nuovo post lo meriterebbe, che dici? P.S. approverei anche io l'idea del contest ma sono già vergognosamente e imperdonabilmente poco presente e tendo a non prendere altri impegni a lunga o media scadenza. Potrei, però, piacevolmente leggervi miei cari...
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 26/03/17 alle 18:03 via WEB
Non è da escludere, Niccolò, d'altro canto...ho postato una serie biblica...potrei diventare una seriale anche riguardo all'arrendevolezza e sulle differenze fra accoglienza e remissività...
 
arwen971
arwen971 il 26/03/17 alle 16:07 via WEB
:) mi hai fatto venire voglia di leggerlo...
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 26/03/17 alle 18:06 via WEB
Il libro di favole reali? Bè...sei un'elfetta ribelle, puoi farlo...,-)
 
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