Creato da ElettrikaPsike il 17/12/2012

ElettriKaMente

Dillo, bella strega...se lo sai, Adorabile strega…Dimmi, conosci l’irremissibile? (I fiori del male, C. Baudelaire)

 

 

« SCANDALO AL SOLE (D’AGOSTO 2017)LA DEA DELLA SPERANZA »

INTOLLERANZA SISTEMICA...NON SOLO ALLO SFORZO

 

 

 

Esiste una condizione morbosa che non sottrae un solo giorno alla lunghezza della tua vita; ma li avvelena tutti...


Oggi ne voglio parlare anche qui perché, per quanto abbia dedicato uno spazio a parte dettagliatissimo e specifico per alcune patologie (per chi voglia, si veda qui), credo che ammettere le proprie debolezze rallentando un secondo per prendersi cura esclusiva di sé ed appendere identità sociali compassate e reticenti, a volte sia molto più che una necessità; ma quasi un obbligo.

Premetto che dopo aver superato l'esperienza di un tumore maligno ad entrambe le ovaie e di una trombosi profonda dell'arto inferiore sinistro in seguito alla doppia dose di una chemioterapia molto incazzata, somministrata in 6 cicli, a tutto il mio mondo conosciuto, all'inizio, è sembrato incomprensibile il fatto che io potessi stare tanto male per una semplice, benigna e apparentemente irrisoria patologia anche definita benevolmente come Systemic exertion intolerance disease (intolleranza sistemica allo sforzo ed alla fatica)...

Ma il punto è che non tutti sanno che questa intolleranza non è affatto sinonimo di una comune e popolare "stanchezza" che, usualmente, tutti descrivono con leggerezza colloquiale come "cronica" per sottolinearne l'intensità...

La questione, infatti, è giusto un tantino differente.

Intanto la condizione morbosa ha un nome, ed è classificata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità come una malattia neurologica invalidante e multi-sistemica che implica una profonda disregolazione del sistema nervoso centrale oltre che del sistema immunitario, provocando una disfunzione del metabolismo energetico cellulare e del trasporto di ioni.

In sintesi, il tutto provoca conseguenze importanti non solo immunologiche e a carico del sistema nervoso centrale, ma anche cardiovascolari.

Questa patologia, abbreviata con la sigla ME, per esteso battezzata come Encefalomielite mialgica è molto vicina alla Fibromialgia (altra condizione piuttosto problematica, scarsamente riconosciuta e inadeguatamente trattata) tanto che addirittura, molto spesso è ritenuta sovrapponibile ad essa; ma sostanzialmente la Fibromialgia è una sindrome di matrice reumatologica, mentre l'Encefalomielite mialgica è di pertinenza neurologica.

Per quanto riguarda la fatica, poi, anche se legittimamente la ME potrebbe essere (e di fatto è) definita una malattia da intolleranza sistemica allo sforzo, essendo, infatti, inequivocabilmente caratterizzata da una stanchezza anomala e profonda, del tutto ingiustificata rispetto all’intensità delle attività svolte, non bisogna dimenticare che non è il solo sintomo presente. Questa patologia implica anche la presenza di ulteriori sintomi aggiuntivi al grave affaticamento e all'astenia, quali il dolore cronico, le manifestazioni autonomiche e disfunzioni neurologiche incrementate dal dispendio energetico.

La fatica è di certo un elemento decisivo e invalidante in questa condizione perché viene prodotta anche da uno sforzo fisico e/o mentale di minima entità e chiunque è affetto da questa patologia presenta necessariamente una ridotta (nei casi più gravi nulla) capacità di sopportare qualsiasi impegno, seppure esiguo, implicito allo svolgimento di una banale attività, quando e se questa viene protratta; ma in più è una condizione logorante e complessa perché comporta, oltre alla fatica schiacciante, anche una miriade di altri sintomi a catena che, non solo non vengono migliorati dal riposo, ma possono decisamente peggiorare dopo una qualsiasi attività fisica o sforzo mentale.

Pertanto, la ME non va liquidata come una Sindrome da Fatica Cronica che, seppur invalidante, caratterizza, però, solo un unico aspetto di tutto il quadro clinico dell'Encefalomielite mialgica.

La “fatica” manifestata in questa patologia, infatti, è rappresentativa di un collasso fisiopatologico e va ricordato che è soltanto uno dei molti sintomi che la definiscono.

Ma tutto questo non va solo ricordato...e nemmeno soltanto "riconosciuto".

Sinceramente, infatti, poco mi cambia se un rapporto dell’Institute of Medicine, pubblicato nel febbraio 2015, ha deciso di considerarla una «malattia sistemica, complessa, cronica e grave» o se si è individuato che all’origine della patologia possa esserci una risposta anomala del sistema immunitario ad una infezione o a un’intossicazione chimica piuttosto che alimentare perché, in concreto, sapere queste cose, per il momento almeno, continua a non modificare il fatto che la patologia non ha una terapia adeguata che possa alleviarne i sintomi e non è affatto una priorità del sistema sanitario nazionale quella di legittimarla al punto di conferirle l’attenzione che merita.

E’ il destino delle cosìdette “malattie rare” il non poter ricevere la giusta considerazione nell’impiego di risorse per una ricerca di cure adeguata.

Ma la cosa curiosa, però, è che né l’Encefalomielite mialgica, né la Fibromialgia possono essere, in realtà, considerate malattie rare.

Solo in Italia, infatti, si possono già stimare tra i 3 e i 4 milioni di individui verosimilmente affetti da Fibromialgia e l’Encefalomielite mialgica presenta un’incidenza che va a toccare senza eccezione, ogni gruppo etnico/razziale oltre che tutti gli strati sociali, ed anche se si mostra in prevalenza tra gli adulti, con incidenza maggiore nel genere femminile, la fascia di età di riferimento sembra essere quella che va dai 25 ai 40 anni, non tralascia neppure i bambini.

 

Queste patologie d’incerta natura autoimmune, invisibili quasi come fantasmi e ad andamento cronico, caratterizzate da una iperalgesia diffusa con alternanza di episodi acuti e periodi di remissione clinica, sono state riconosciute, codificate e inserite nel tabellario dell’OMS quali malattie progressive e invalidanti, eppure restano ignorate.

Sulla carta esistono, qualche medico progressista prova anche a tamponarle; ma sempre e solo con farmaci nati per il trattamento di altre malattie, quali l'Epilessia, l'Artrite Reumatoide o il LES (Lupus eritematoso sistemico).

Si vedono, poi, anche spuntare sempre più centri e ambulatori apparentemente "specifici" per queste sindromi; ma nascosti dietro a qualificazioni specialistiche, di fatto, altro non sono se non volenterose, ma comunque mistificatorie maschere che coprono reparti d’altre competenze, purtroppo solamente affini a queste malattie.

Il punto è uno e nemmeno tanto difficile da immaginare: se queste patologie restano ancora invisibili è in conseguenza alla decisione presa dal Consiglio Superiore della Sanità che, pur considerandole invalidanti, riferisce che non vi sono le condizioni per un loro inserimento nell’elenco delle malattie croniche (condizione che le renderebbe visibili…) in quanto, pur essendo patologie croniche, invalidanti e permanenti, lo sono soltanto in alcuni casiI dolori peculiari a queste sindromi, inoltre, non sono permanenti, sebbene siano persistenti, e possono comunque variare di intensità, durata e frequenza e soprattutto presentare manifestazioni differenti da individuo a individuo.

Questa risposta del Consiglio della Sanità Italiana potrebbe, onestamente, avere una sua logica ed essere anche sensata; ma permettetemi di aggiungere “sulla carta”.

Perché, caro Consiglio Superiore della Sanità, una vostra mancanza di criterio che sappia differenziare gli stadi delle malattie, non compensa in nessun modo tutti quei malati cronici che, pur presentando sintomi seriamente invalidanti e stadi di gravità tali da essere costretti a letto in modo permanente e/o alimentati tramite nutrizione artificiale, devono anche, ogni giorno, ragionevolmente accettare che non esisteranno né cure né terapie per loro in seguito alla decisione presa dal nostro sistema sanitario.

D’accordo, è tutto chiaro. Per i motivi così evidentemente espressi, non ci sono le condizioni per l’inserimento di queste malattie nel sistema sanitario (pur previsto dal decreto legge 329/99) perché prima è necessario che si applichi un approfondimento scientifico finalizzato a riconoscere e differenziare le forme più gravi da quelle più lievi.

Sta bene.

Ma, onestamente, egregio Consiglio Superiore della Sanità, lei, di grazia, chi si aspetta le possa trovare queste condizioni?

Probabilmente i malati ancora ai primi stadi...

Certo è che non potranno attivarsi quelli che nel frattempo, però, sono già allettati, perché ad aspettare ragionevolmente la soluzione, hanno già esaurito tutti i residui delle loro ultimissime forze...

 

                       

La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/elettrikamente/trackback.php?msg=13554744

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
Nessun trackback

 
Commenti al Post:
misteropagano
misteropagano il 13/09/17 alle 23:19 via WEB
E' vergognoso che il sistema sanitario non voglia prendersi in carico i 4 milioni che soffrono della patologia che li afflige e che purtroppo afflige anche te cara sorellina, so dei tanti, troppi momenti in cui "vai giù": Il tuo stato in quei momenti non è di facile sopportazione e che dire sulle cure che non sono adeguate ma che tuttavia ti riportano leggera e "non più stanca". Argomenti delicati, difficili da trattare anche per chi ti è vicino. Ciò che apprezzo di te è che tu quando torni sei più forte dei vigorosi. Spero e so che nella tua espressività trovi sempre nuova linfa vitale, non solo per nutrirti, ma tanta da riversare. Questo ti fa bella più più++++ di chi si riposa. Bacetti):)
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 16/09/17 alle 17:11 via WEB
Grazie cara mist ;-) Anche il tuo prendere in considerazione (concretamente), con le modalità più variegate, gli argomenti più scivolosi ti fa bella. Ed aggiungo più più++++ ;-) Purtroppo non c'è altro modo che cercare internamente, per quanto è possibile, in base alla serietà degli stadi della patologia e alle soggettive risorse di ogni persona, tutte le possibilità ed i mezzi idonei a reagire e per rispondere alla condizionne morbosa. Fortunatamente le risorse mentali non mi vengono saccheggiate con la stessa velocità e frequenza di quelle fisiche, per questo posso trovare la linfa di cui parli nelle ispirazioni date dalle forme espressive, ma la mia paura, naturalmente, è che possano esaurirsi anche quelle e che i periodi di remissione vengano sempre più diluiti nel tempo :-( In ogni caso, come ho scritto già da te, voglio riaffermare anche qui che tu dai un grande contributo sempre, lo fai portando avanti iniziative serie, ludiche, d'informazione, cronaca e sempre a modo tuo...con la grafica e l'occhio di chi sa dove ricavare gli ingredienti e come utilizzarli per ottenere un impasto che, servito a tavola, possa lasciare tutti soddisfatti...(tranne chi non si è sentito un invitato al banchetto). Grazie...non posso dirti di più perché nel mio ringraziarti c'è tutto anche se molto altro potrei sempre inventare...;-)
 
woodenship
woodenship il 15/09/17 alle 19:10 via WEB
Insomma,quanto deciso dal Consiglio Superiore della Sanità, si potrebbe riassumere con:la malattia esiste ed è invalidante,ma siccome non siamo in grado di "gradualizzarla",determinandone l'incidenza sul malato,allora facciamo come se non esistesse, lasciando tutti quanti nella situazione, assurda ed incivile, di essere malati cronici non riconosciuti come tali.Davvero un bel modo di lavarsene le mani,non c'è che dire...Grazie di cuore per queso post così esaustivo al riguardo di questa patologia così diffusa ma per nulla riconosciuta,grazie soprattutto all'italica capacità dei ciechi peggiori,ovvero di quelli che lo sono perchè non vogliono vedere...........Un bacio scintillante di stelle..........W.........
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 16/09/17 alle 16:56 via WEB
Perfettamente sintetizzata è proprio così la questione, wood. Il fatto è che, purtroppo, il suo riconoscimento con il conseguente inserimento nel tabellario dell'Organizzazione mondiale della sanità che, di fatto esiste, è però come inesistente se ai fini sostanziali non aiuta. E con aiuto non s'intende neppure un ausilio economico ma un'attenzione rivolta alla ricerca di terapie specifiche e la possibilità di ottenere farmaci almeno tramite ticket o permessi aggiuntivi sul lavoro per i malati...Anche solo pensare di poter avere aiuti economici è quasi fuori luogo, e posso anche capirlo, dal momento che tagliano su tutto e tutti, andando a contestare invalidità permanenti a non vedenti reali o richiamando periodicamente per le visite di controllo pazienti amputati come se un arto con il tempo potesse ricrescere spontaneamente modificando lo stato d'invalidità preesistente...ma quello che non mi sta bene è che tagliare su tutto e tutti non significa fare un sacrificio collettivo odierno al fine di trovare una soluzione equa e soddisfacente in tempi sensati; significa, invece, tagliare su molti adottando scrupolose rigidità da funzionari estremi per poter poi sprecare incondizionatamente con altri, bypassando controlli per accidia e lassismo puro laddove si consumano e protraggono furti e truffe più che mirabolanti...Grazie per aver letto, caro wood. E' importante che in qualche modo si sappia...
 
NINAARGY80
NINAARGY80 il 16/09/17 alle 17:55 via WEB
Ed hai solo ragione a dire che ti importa poco che la riconoscano se poi non fanno niente a livello concreto. Non sapevo che stessi così male e non conoscevo la tua storia clinica, ma hai fatto molto bene a parlare di queste patologie. Io anche ad es. non conoscevo nemmeno la fibromialgia...ho letto la tua risposta a woodenship e non posso che sottoscriverla perchè è proprio così, anche io penso che un conto è chiedere a tutti di capire le ristrettezze della crisi un altro è vedere che però poi quello che è richiesto da una parte va totalmente invalidato dall'altra con lo spreco di tutti i nostri soldi e la nostra pazienza vedendo quel che succede per l'incuria dei controlli o la compiacenza verso i furti e le truffe! Post triste ma vero...Un abbraccio a te Ele.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 22/09/17 alle 19:23 via WEB
Grazie NINA, un abbraccio a te! ;-)
 
natodallatempesta0
natodallatempesta0 il 17/09/17 alle 12:55 via WEB
Cara e forte eredi di Tesla.. Posso far poco per dare sollievo, alla tua furente anima, che è vive e agile nel proclamare l'ingiustizia, al di la di un corpo che si piega alla realtà di una sanità che vaporizza i corpi per creare numeri... da contabilizzare nella logica aziendale della massa... Prodotti venduti uguale cassa... Alle parole... posso solo aggiungere il mio spazio... il mio blog e condividere il tuo appello... Un abbraccio....
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 22/09/17 alle 19:29 via WEB
Sono sicura che tu e gli altri amici artisti possiate fare molto, ti lascio questo link che ho inviato anche a mist. Il sito è di un ex ballerino colpito da Encefalomielite mialgica e in una sezione spiega come si può dare una mano anche attraverso l'arte...Eccolo! http://anilvanderzee.com/undauer-it/ Un grazie enorme, enorme, enorme nat...;-)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
ArwenMony il 21/09/17 alle 23:27 via WEB
Conosco e non posso dirti altro che un abbraccio...
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 22/09/17 alle 19:24 via WEB
Ed io lo ricambio, ciao Monica ;-)
 
ravenback0
ravenback0 il 22/09/17 alle 19:15 via WEB
non aggiungo nulla, ma so che 6 una grande! Ciao Ele, bacio, MAX
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 22/09/17 alle 19:29 via WEB
Ciao raven ;-) sei piuttosto grande anche tu ,-pp
 
martina.barbero70
martina.barbero70 il 22/09/17 alle 19:16 via WEB
Ho letto il tuo blog sulla fibro, uno splendido lavoro!
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 22/09/17 alle 19:30 via WEB
Grazie martina, e benvenuta ,-)
 
legrillonnoirdestael
legrillonnoirdestael il 22/09/17 alle 19:32 via WEB
Io sottoscrivo ogni tua parola e divulgo. Il resto è superfluo, un bacio. Niccolò
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 22/09/17 alle 19:34 via WEB
;-)
 
Coralie.fr
Coralie.fr il 13/10/18 alle 13:05 via WEB
:) https://www.youtube.com/watch?v=mfhQ228My5U Dei tanti spot, questo mi sembra fatto proprio bene. Lo so che non è la stessa patologia, ma i sintomi sono simili e gli effetti molto vicini. Conosco bene quello che scrivi, e non solo di quello che racconti della patologie autoimmuni. E non riesco a scriverne perché il rispetto (e forse il timore) per il dolore in me, è tanto che non voglio scriverne.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 14/10/18 alle 20:53 via WEB
Io ti ringrazio più di quanto potresti pensare. E capisco e rispetto la tua scelta di non scriverne. Mille grazie davvero, Coralie.
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

JE SUIS CENACOLO'

 

Per chi ama scrivere,

per chi ama leggere.

Per chi è innamorato delle parole:

 

JE SUIS CENACOLO' 2015

Il Contest Letterario a colpi di BIC

blog.libero.it/WORDU/

Un Blog di PAROLE…

C H E    A R R I V A N O,

C H E    P A R T O N O,

C H E    R E S T A N O.  

Come un grifo, tra terra e cielo.

 

 

IL CENACOLO SI E' CONCLUSO ED ORA...

ABBIAMO IL LIBRO!

  

 

http://issuu.com/wu53/docs


 

ULTIME VISITE AL BLOG

kevinkartwoodenshipmisteropaganorteo1ElettrikaPsikecinziagaecassetta2korov_evArianna1921vololowBabiEleplegrillonnoirdestaelravenback0monellaccio19
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

                        

                                                             https://twitter.com/elettrikapsike

 

 

 

SIT FEEL - SIT.n.ZERO tutti i numeri dello zero E altre geometrie

Seduti intorno alla Cultura

 

SIT FEEL

 

 

 

 

 

 

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963