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Cordialmente,
Elettrikamente,
EleP.
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Post n°253 pubblicato il 05 Gennaio 2018 da ElettrikaPsike
L’epifania è una porta (e impassabile non è impossibile)
Serratura: Oh, mi dispiace, sei troppo grossa, proprio impassabile. Alice: Vuoi dire impossibile. Serratura: No, impassabile. Nulla è impossibile.
E nulla è impossibile quando si supera il limite legato al senso d’impotenza che ci impedisce di realizzarci “divini”.
Con il termine ἐπιϕάνεια, letteralmente, si intende la manifestazione visibile del divino. Ma anche svincolata da un ambito strettamente religioso - le epifanie, infatti, nella Grecia arcaica erano le feste durante le quali le divinità celebrate si rivelavano nel segreto del ναός, quello spazio interno al tempio dove erano collocate le statue degli dèi e nell'ambito del culto cristiano il termine viene utilizzato per ricordare la prima manifestazione di Cristo, riconosciuto dai Magi nella Sua divinità - la parola mantiene il suo significato di rivelazione e disvelamento. Una sorta d'improvvisa da ispirazione divina. Per questo l'Epifania è una porta. Nel folle Wonderland, Alice parla con oggetti inanimati divenuti interattivi e nel dialogo con la serratura il gioco di parole -così tradotto in italiano- fra impossibile ed impassabile, ci mette davanti ad una condizione, come sempre apparentemente paradossale, ma non per questo inautentica… Essere “impassabile”, in questo caso, per Alice significa avere dimensioni troppo grandi per poter entrare all’interno di una minuscola serratura; ma “l’essere impassabile” si mostra come un problema in fondo relativo, non certo universale. Alice, infatti, si ritrova sicuramente ostacolata rispetto alla possibilità di attraversare un piccolo spazio, ma il riconoscere che il piccolo spazio risulta “impassabile” è molto diverso dal considerare un qualsivoglia ostacolo come totalmente “impossibile” da superare. Così, “impassabile”, pur nella sua inesistenza semantica, si circoscrive ad un definito e circostanziabile impedimento, vale a dire unicamente a quello del “non poter passare attraverso”; mentre “impossibile” implica un’assolutezza che si estende indefinitamente ad ogni che. Pertanto, “impossibile” è una chiusura totale ma “impassabile”, dopotutto, pur definendo un limite, lascia spiragli e fessure aperte...E paradossalmente, una fessura, non è proprio lo spiraglio insito nella serratura stessa che, in questo caso, crea il blocco? Non ci disperiamo troppo se una serratura ci sbarra il passaggio, una soluzione alla fine c’è. In fondo non siamo di fronte all’impossibile, ma solo all’impassabile…e come suggeriva Audrey Hepburn, "Impossibile non esiste". Almeno in inglese. Dove la stessa parola impossibile afferma...di essere la possibilità!
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Come riescano, non si sa, le befane bitorzolute nasone cenocroche, a volte riuscendo, ma con effetti nefasti o anche solo ridicoli, a scalzare il piacere di un ultimo angoletto mansueto che attende la sua magia dedicato alla luna/ regina e manifestazione divina dell’Epifania: dell’improvvisa apparizione, dell’apparizione femminile dell’improvvisa rivelazione spirituale.
Se per Joyce l’Epifania è un punto di non ritorno, il momento in cui un’esperienza, sepolta nella memoria, sale in superficie nella mente riportando tutti i suoi dettagli e tutte le sue emozioni, i benandanti proteggono il villaggio contro i malefici, contro iaculi, basilischi e la gata carogna: – “oggi è sabato” apriti Libro del Comando! Distingui gli spiriti benigni e maligni, rivela – così il folclore. La scrofa semilanuta, i miti di Siracusa. La strige notturna, il gatto mammone, l’incubo gnefro, le majare. Streghe fate folletti e fantasmi: sale e scopa per le befane janare.
Appendi la calza per i doni metti sale e scopa per le befane janare Madre Luna illumina i sentieri percorsi dalle Befane.
“E se per caso qualcuna di esse si trovasse a passare di qui, non si preoccupi di lasciare doni, ma riprenda tutto ciò che è in più.
Cerchi, invece, di sorprendere il mondo essendo il dono più gradito ciò che non è mai stato sperato!”
Si ringrazia l'apparizione...
:*