Creato da ElettrikaPsike il 17/12/2012

ElettriKaMente

Dillo, bella strega...se lo sai, Adorabile strega…Dimmi, conosci l’irremissibile? (I fiori del male, C. Baudelaire)

 

 

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LA GENTE NON ESISTE

 

 

 

Non mi piace il termine “gente” e sinceramente non lo trovo nemmeno sensato perché la “gente”, di fatto, neppure esiste.

Chi è la “gente”?

Un nome collettivo ed un concetto totalmente alluso.

Ombreggiato e sottinteso, il termine indica grigie sagome senza faccia, omini imprecisati eppure imprigionati nella loro definizione ferrea… Tutti, di fatto, siamo quella “gente”.

Non per noi stessi, certo; ma per tutti quegli altri da noi che tracciano una linea di confine tra il loro sè e quello di ogni altra persona.

Anche noi, voi che leggete o non leggete in questo momento, ed io, per chiunque ama utilizzare la scappatoia di un termine fasullo, siamo la “gente”.

E, categoricamente, siamo catalogati in una categoria fuorviante.

Ma voi, davvero, vi sentite essere questa “gente”? Io no, perchè io sono io.

E se non faccio parte della “gente” è perché questa massa non qualificata è composta dal mio io e da tutti gli altri io. Ed ognuno di questi è un’individualità che, purtroppo per noi (dal momento che forse ci farebbe anche più comodo se così fosse) non è una categoria indifferenziata.

Quindi sarebbe meglio lasciar andare questo collettivo nebuloso quando non si sa come maneggiarlo.

Così, se diciamo: “La gente di Torino (o Roma/Genova/Bari, scegliete voi la città che preferite)” va bene; “La gente che si trovava in piazza” anche… “Tutta la gente che ho visto oggi” pure. Se e quando specifica un certo numero di persone – indefinite - che vengono accomunate per un qualsiasi motivo e in un determinato contesto, la parola ha una sua ragione d’esistere; ma perde ogni ragione quando la si carica di responsabilità non sue.

Finiamola, quindi, di attribuire “alla gente” ogni sorta di merito, importanza, causa, colpa, opera o pensiero.

Accade qualcosa che non ci piace ed è subito “non sopporto più la gente”; si ricerca un consenso popolare ed appare il solito “alla gente piace/non piace”; le cose vanno che è una meraviglia e “la gente è grandiosa”; la politica o la sanità fanno pena ed è colpa della “gente”, “la gente” non capisce un benemerito.

La gente siete voi, sono io.

Se vi va o non vi va bene quello che vedete o quello che succede, chi è stato votato per un televoto o per un partito – che poi, personalmente, è la stessa cosa – non di dite “la gente è intelligente/stupida”, “la gente è buona/cattiva”, “la gente è/non è qualcosa”.

Voi siete la gente.

Smettiamola con “la gente pensa”. Ma che ne possiamo mai sapere voi – o che ne so io - di che cosa pensa la “gente”, quando questa è un nome collettivo senza identità e quando, soprattutto, in tutta questa “gente” siete compresi, senza soluzione di continuità - ed insieme ad altri circa sette miliardi di individui – anche voi, il direttore del Financial Times, le veline di questo o quel tg satirico e le astrofisiche delle onde gravitazionali?

E, soprattutto poi, che diamine mai ci può importare di cosa pensa o non pensa di noi una fantomatica massa che non è una generalità ma solo un fantasma di tanti individui differenti?

Me lo sono sempre chiesto perché si tenda a reputare un valore così alto all’opinione di chicchessia sul nostro operato o addirittura sul nostro conto.

Ci sono imbecilli e persone intelligenti, persone arrabbiate e distruttive ma ci sono anche persone giuste e poi persone ignoranti e persone colte e, tra tutte queste persone, ce ne sono alcune che la pensano come noi ed altri che la pensano diversamente.

Di tutte queste magari ci interessa l’opinione solo di qualcuna, di un relativamente contenuto gruppo che realmente stimiamo e di chi reputiamo, per vari meriti, esemplare; ma delle altre?

Fra la “gente” c’è anche chi ci tenta di uccidere, letteralmente o metaforicamente, e c'è chi, più o meno consapevolmente o per sconfinata ignoranza, ci affossa o semplicemente non ci apprezza; ma questi non sono “la gente”.

Sono alcune persone - ed anzi, meglio ancora, un certo tipo di persone - all’interno della gente.

A queste persone non piacciamo, va bene. E allora? Perché mai la cosa dovrebbe essere un nostro problema?

Tanto più quando la domanda dovrebbe, invece, essere un’altra: vale a dire non tanto se noi piacciamo a loro, ma se - cosa molto più importante - loro possano mai piacere a noi…

Siamo così sicuri, infatti, che tutti questi nostri detrattori che ci pungolano siano persone di cui ci interessa avere una qualsiasi opinione?

Sicuri che siano persone con cui desidereremmo condividere pezzi del nostro tempo e in grado di soddisfare il nostro gradimento o che siano in un qualsivoglia modo capaci di stimolare una nostra empatia?

Ci può davvero interessare avere consensi da persone che non stimiamo e che per qualsiasi ragione sono portatori di azioni per noi indegne?

Credo che la risposta sia un’altra. Penso che alla fine non ci freghi un accidente.

E forse non importa un accidente neppure a chi ha accettato di farsi vittima sacrificale di attacchi iniqui da avversari scompensati perché - diciamocelo - chiunque si diverte ad affossare un altro – e questo a prescindere da qualsiasi motivo e causa – è puramente un dissestato.

E chi si fa vittima di coloro che - di per sé - pur facendo i carnefici, sono a loro volta squilibrate vittime dei propri (oltre che di altrui) demoni, è anch'essa altrettanto prigioniera di fantasmi, vuoti, abbagli e paure.

Pertanto non è di quel consenso, di quel giudizio o di quell’appoggio che ha davvero bisogno.

Non è l’opinione dell’aguzzino di turno, né della fantasmagorica “gente” che la persona che si fa vittima ricerca; ma solo la propria.

Perchè si trova proprio in se stesso quell’unico giudice inquisitorio che non riesce mai a convincere.

Eppure, quello scriteriato imperativo categorico, lo va a ricercare sempre al di fuori, negli occhi di un piccolo o grande sadico – già di per sé beffato da se stesso – o nel nome di quel collettivo indefinito - la “gente”- che nella sua indeterminatezza, diventa lo strumento perfetto per rimandarci i riflessi di ogni nostra voce più segreta e inquisitiva.

Di chi si sta parlando, dunque? Basta con la gente, dai, e facciamo nomi e cognomi, please.

E se proprio non vogliamo dare a Cesare quel che è di Cesare, allora non diciamo nulla.

Parliamo di noi.

Di quello che noi pensiamo, noi vogliamo e noi reputiamo un abominio o una meraviglia.

Ma non utilizziamo il generico “gente” come un facile ed improprio paravento per una manifesta mancanza di lucidità ed un'assenza di coraggio che ci impedisce - ancora e sempre - di attribuire un’identità a ciò che diciamo.

E che, soprattutto, ci impedisce di comprendere che dietro l’ombra della “gente” l’unico volto, giudizio, consenso o gesto d’amore che cerchiamo, è solo uno, ed è sempre e soltanto il nostro.

 

 

 

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Commenti al Post:
Misti_Miu
Misti_Miu il 08/05/18 alle 20:28 via WEB
e dunque: La gente non esiste. Esistono i disadattati che lo credono. Di mio, seguendo le tracce di alcune perversione, mi sono ritrovata a sapere della presenza di un movimento detto di Blissett e ne è uscito fuori anche un Arcano allegato. Ti passerò in mail il pdf di un testo " rivoluzionario" per ciò che concerne la voce collettiva, tu saprai recepire, e come io stessa ne ho avuto sentore , il potenziale pericoloso cadendo nelle mani -teste sbagliate!
Un bel thriller concettuale, miù miù come pciù:*
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 19/05/18 alle 23:29 via WEB
Assolutamente si! ;-) mi dispiace solo aver letto tardi il commento ma tu penso immaginerai il motivo. Quando vuoi inviamelo ;-) Intanto oggi sono salita sull'Olimpo - di fatto ellenico - ma ti ho lasciato un po' di papiri egizi...,-p
 
   
misteropagano
misteropagano il 20/05/18 alle 21:04 via WEB
Si bella Ele, ora ti allego il pdf, vista la tua mail e i contributi preziosi in Olimpo cui ho risposto con infinito piacere, seeU:*
 
     
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 23/05/18 alle 20:47 via WEB
Purtroppo ancora non ho avuto modo di leggere nulla...:-( poi ti spiegherò meglio, anche adesso mi sono potuta collegare appena qualche minuto giusto il tempo per pubblicare questa bozza che ormai aveva gli stessi anni dei re magi...ma conto tra domani e venerdì di avere più tempo! Un grazie senza stop. Bacio mist!
 
woodenship
woodenship il 08/05/18 alle 20:43 via WEB
Penso che"gente",sia un termine che si sposi alla grande con qualunquismo.Alla pari di chi scende in piazza per protestare contro"la casta"in nome della"gente",tranne poi esercitare uguale,se non peggiore,privilegio nei confronti di altre persone al pari di lui facenti parte della"gente".In poche parole:il termine"gente",permette di semplificare il tutto riducendo a livello di razzismo strisciante. Perchè"gente"nella mente delle persone finisce per assumere determinate caratteristiche, in genere tra le più alienanti e pregiudiziose..........Chilometrica un po' più che sempre,ma,allo stesso tempo, pure carica del giusto sentimento.........Bacio scintillante di stelle.........W........
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 19/05/18 alle 23:30 via WEB
Chilometrica un po' più che sempre è bellissimo...;-p ti ringrazio chilometricamente wood!
 
ITALIANOinATTESA
ITALIANOinATTESA il 12/05/18 alle 19:19 via WEB
Ho effettuato una verifica di massima e penso di non aver mai utilizzato questo vocabolo nel blog per indicare specifiche categorie di persone. Lo stesso trattamento ho voluto sempre applicare anche ai pronomi "voi" e "loro" dei quali se ne fatto un vero abuso anche in queste lande per alimentare inutili, ovvero, dannose diatribe generando insensate controparti virtuali. Ben venga la tua soffiata di vento disinfettante. Un saluto, M@.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 19/05/18 alle 23:31 via WEB
Ti ringrazio, MIT, sono felice di essere asettica a volte ;-)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
ARGYRIA il 19/05/18 alle 20:00 via WEB
Hai ragione su tutta la linea quando dici che alla fine il giudice peggiore che dobbiamo azzittire siamo noi e il più delle volte lo mascheriamo con le facce di altra "gente". e' sempre più facile parlare di altri in quasiasi ambito e contesto che non fare riferimento a noi. Un post eccellente...
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 19/05/18 alle 23:26 via WEB
Purtroppo o forse meno male-a seconda dei punti di vista e dei casi- è proprio così. Il che forse ci rende liberi ma ci spaventa perché inevitabilmente ci fa sentire, oltre che “unici” responsabili di ogni nostra scelta e passo, anche piuttosto “soli”…Grazie infinite ARGYRIA!
 
legrillonnoirdestael
legrillonnoirdestael il 19/05/18 alle 20:15 via WEB
E’ lo sport nazionale-o forse mondiale-quello di generalizzare inconsultamente. Quindi generalizzare e deresponsabilizzarsi allo stesso tempo diventa una tentazione irresistibile. La cosa che meglio sa fare l’uomo quando cerca alibi per dare il peggio di sé. Hai innegabilmente una buona ragione da vendere quando ti chiedi se, alla fine, ci possa o meno realmente interessare di avere consensi da persone che non stimiamo affatto e che non riteniamo in nessun modo un esempio. E’ molto acuto da parte tua e credo piuttosto utile, semmai qualcuno lo leggerà e si soffermerà a capirne il senso, rilevare questo piccolo e grande dettaglio che difficilmente viene preso in considerazione: Sono maschere gli altri, maschere per farci dimenticare che il solo ammiratore che desideriamo soddisfare e il solo inquisitore da cui vorremmo essere scagionati si chiama con il nostro nome. Brava Ele. Te lo dico sempre ma ahimè lo sei ,-)
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 19/05/18 alle 23:31 via WEB
E tu sei sempre attento, pertinente e galante. Te lo dico poco, ahimè…ma lo sei ;-p GRAZIE davvero Niccolò!
 
ravenback0
ravenback0 il 19/05/18 alle 20:57 via WEB
E’ un argomento non da poco sai? E hai ragione, non ci frega un accidente, di fondo ma la paura di fantasmi senza faccia li ingrandisce di un potere che non hanno. E’ un post che tratta punti per niente scontati ma il più delle volte ignorati o trascurati. Bravissima
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 19/05/18 alle 23:32 via WEB
Mi auguravo che aiutasse un pochino a ricordarci che il potere che può avere o non avere una parola o una persona è, di fatto, conferito solo da noi… Grazie per la tua attenzione Max, sul serio.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
arwen71 il 19/05/18 alle 20:59 via WEB
Devo farti un grosso applauso perché a parere mio, questo è un post che meriterebbe un’attenzione secondo me superiore a quella che ti potranno dare qui su Libero blog. Ed è un peccato perché tocchi punti che certi presunti articoli di psicologia titolata sul web si sogna e come al solito li tratti in modo degno di nota  ma al di là dei complimenti che poi alla fine si potrebbero pensare convenevoli dettati da un’amica e da una lettrice “devota” ti spiego anche il perché merita: per via del bullismo. E’ importante la linea che evidenzi andrebbe capita bene e discussa perché è un ottica che potrebbe aiutare a prendere coscienza su acune cose apparentemente “semplici” e ovvie ma che invece non vengono quasi mai esaminate come si deve in ambienti come questo e potrebbe aiutare nell’adottare un nuovo modo di affrontare situazioni dove il giudizio degli altri uccide letteralmente…Moni
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 19/05/18 alle 23:33 via WEB
Sì, il riferimento all’argomento bullismo è inevitabile. Come ho scritto in risposta a raven, se servisse anche solo un minimo a ricordare (a noi tutti, e me per prima…) che siamo soltanto noi i responsabili nello scegliere quanto potere accordare ad un altro individuo, sarei assolutamente soddisfatta. Un abbraccio e grazie Monica.
 
Quivisunusdepopulo
Quivisunusdepopulo il 20/05/18 alle 12:42 via WEB
Buongiorno, l'uso del collettivo gente é la degenerazione dell'originaria accezione del vocabolo, che in origine era sempre accompagnato da un aggettivo qualificativo volto a designare un ben definito gruppo di persone, mentre ora il termine gente rappresenta il paravento degli imbecilli stupidi e pavidi, ai quali forse non é il caso di dedicare tante parole! Cordiali saluti.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 23/05/18 alle 21:04 via WEB
Buonasera Quivis, benvenuto! Il post era una considerazione che non mirava neppure a rivolgersi a chi utilizza questo termine in modo più o meno improprio (e non tanto da un punto di vista linguistico quanto proprio nella scelta comoda dell'utilizzo che se ne può fare, come tu hai giustamente ravvisato) e in ogni caso non era neppure una crociata che vuole demonizzare chi lo fa (e ci mancherebbe pure...) Quel che mi interessava era, invece, solo cercare di capire perché molti individui assegnino tanta importanza al giudizio - positivo o negativo che sia - unificato nella sola parola "gente". Tutto qui. Credo che chiunque utilizzi un paravento sia semplicemente in cerca di se stesso e lo cerchi nei fantasmi che costruisce all’esterno. Ti ringrazio per la tua visita ,-)
 
dominjusehellah
dominjusehellah il 25/05/18 alle 12:36 via WEB
manco da un pò e me ne rammarico perchè ho perso molto di te. Forse come di tu mi sono perso fra la gente, nell'informe blob che popola questo nostro pianeta e che si muove apparentemente come massa informe. E' il distacco dalla realtà che genera la gente... è la lontananza del contesto individuale che omologa la massa al nulla.E' l'effetto "aereo" che consente ad un pilota militare di sganciare bombe senza risentire minimamente problemi alla propria coscienza. E' l'effetto formicaio rispetto al quale tutto diventa relativo. Ma come dici bene, se ci avviciniamo alla individualità ci accorgiamo che la massa non è massa fino a capire che anche un corpo è fatto di cellule, che le cellule sono fatte di atoni e che gli atomi a loro volta di elementi sub atomici. Ma allora dove nasce l'individualità e dove finisce la gente? Dom
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 25/05/18 alle 16:13 via WEB
Credo che una risposta certa e "universale" non si possa dare, ma essendo, appunto io, solo un individuo composto di cellule, fatte di atomi ed elementi sub atomici, posso solo ritornare al titolo e darti la mia personale risposta...e vale a dire "la gente? Non esiste..." ;-) Grazie dom. E bentornato.
 
misteropagano
misteropagano il 25/05/18 alle 18:27 via WEB
fare quello che "richiede" la gente equivale a dare soddisfazione solo e al più a un paio / tre persone ______*
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 25/05/18 alle 19:00 via WEB
Nomi e cognomi...;-))
 
   
misteropagano
misteropagano il 25/05/18 alle 19:51 via WEB
ah ah in genere chi dice di volerti bene...
 
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