Creato da ElettrikaPsike il 17/12/2012

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Dillo, bella strega...se lo sai, Adorabile strega…Dimmi, conosci l’irremissibile? (I fiori del male, C. Baudelaire)

 

 

« La guerra tra Hamas e Is...Il canto di Natale degli assenti »

VERGOGNOSE PARTIGIANERIE IN GUERRA

 

Premessa al post cit. rteo

"Per comprendere la storia di quel territorio e dei suoi abitanti più o meno stanziali bisognerebbe risalire nei secoli. Gli accadimenti di oggi devono far ampliare il campo della riflessione. Bisognerebbe, perciò, osservare anche il ruolo delle superpotenze rispetto ai conflitti in atto, perchè ci sono sempre potenze egemoni, che lucrano sulle tragedie degli altri popoli. E tuttavia neppure basterebbe per poterne trarre delle conseguenze..."

Per questo, qui, oggi voglio dire semplicemente questo...

 

 

Non sopporto questa spaccatura che suddivide in tifoserie ciò che sta accadendo, neanche si trattasse di una partita allo stadio. Le varie fazioni, infatti, in casi come questo, oltre ad essere evidentemente fuori luogo non possono che essere anche inevitabilmente ipocrite.

L'unica cosa per la quale vale la pena di parteggiare, ed è evidente, è la risoluzione equa del conflitto e la sola cosa che dovrebbe avere un senso, se davvero non fossimo impegnati a strumentalizzare ogni disperazione altrui, è la garanzia dei diritti di entrambe le parti ma, ovviamente, perché questo possa accadere sarebbe necessario che esistesse una cosa semplice e rara chiamata rispetto.

Lo stesso rispetto che manca anche a noi quando, guardando due popoli farsi a pezzi con la loro guerra, parteggiamo per l'uno o per l'altro con le nostre bandiere sventolanti, ma senza il quale nessuna pace potrà mai diventare un minimo duratura.

E se, da un lato, è piuttosto chiaro che il rispetto non possa essere contemplato da chi si trova all'interno di scenari oltre ogni possibilità di un'umana comprensione, è però evidente che può essere almeno dimostrato da coloro che li osservano da una debita distanza.

In guerra è essenzialmente impossibile non oltrepassare la linea di confine tra ideali e torti, ragioni e cadaveri; ma le uccisioni, le torture e le esecuzioni con tanto di esibizione eclatante dell'oltraggio e della deturpazione delle vittime non possono essere assolti con alcuna giustificazione comprensibile.

E' lampante che Hamas ed altri gruppi armati palestinesi abbiano flagrantemente violato il diritto internazionale contro Israele in un modo impossibile da scordare; ma è ugualmente palese la strage sui civili di Gaza perpetrata dalla rappresaglia israeliana.

E non è certo seppellendo altrettanti bambini, adolescenti, uomini e donne - già di fatto impotenti e poveri e a loro volta vittime di Hamas - né mettendo in atto la sistematica oppressione di un popolo con la cessazione delle forniture di acqua potabile, di elettricità, di sostentamento, di medicinali e carburante o con il trasferimento forzato di massa (anche questo - esattamente come la punizione collettiva - facente parte dei crimini di guerra) che Israele troverà la sua giustizia o la sua pace. Perché tutto questo esula dal suo legittimo diritto di difendersi e di rispondere all'orrore subito. Inoltre, così facendo, non troverà mai neppure la sua effettiva vendetta, perché non sono quelli i nemici da colpire. Gli obiettivi di Israele, ovviamente, sono Hamas e la Jihad islamica nella Striscia, mentre i colpi dell’esercito di Tel Aviv raggiungono le scuole, gli ospedali e le persone terrorizzate in fuga.

Qui ci troviamo nell'ambito del tutto sbagliato. Si sono passati i limiti e si sono inceneriti. Resta la polvere dell'umanità, la polvere della giustizia e quella della morte. E così anche le armi al fosforo bianco, il cui utilizzo è regolamentato dal terzo protocollo della Convenzione delle Nazioni Unite - e chiaramente vietato contro i civili - inceneriscono ogni residuo di lucidità umana.

Ma se Israele sembra avere firmato già a suo tempo la convenzione pur non sentendosi vincolata sull'utilizzo delle armi incendiarie, non è certo la sola ad eludere i divieti legali perché queste armi chimiche (che, ricordiamolo, provocano ustioni fino alle ossa e danni permanenti quando respirandone le esalazioni) risultano essere utilizzate tanto in Palestina quanto in Ucraina, indipendentemente dalla loro proibizione.

D'altro canto, viene da chiedersi, in quale scenario bellico una convenzione internazionale sia stata realmente rispettata. Personalmente non conosco guerre senza stragi di civili consapevolmente impotenti.

Tutte le Costituzioni vengono parzialmente inapplicate ed ognuno di noi assiste continuamente al paradosso politico in cui viene affidato al potere stesso il compito di riformare il potere e ciascuno di noi guarda inerte chi, seduto al Consiglio di sicurezza, si trova ad assolvere autonomamente se stesso dai crimini bellici commessi.

Oggi è Israele che sta evidentemente compiendo un crimine e non si può negare; ma pensare che sia la sola a non rispettare i diritti umani sarebbe ingenuo, inesatto e, non ultimo, anche un poco ipocrita. Difesa e crimine non sono affatto sinonimi, sia chiaro, benché molto spesso si sovrappongano con estrema facilità, ma i terroristi di Hamas - qualcuno si è risentito, obiettando addirittura l'utilizzo del termine, sebbene la parola sia tristemente letterale e non richieda affatto di essere avvalorata - sono il nemico numero uno dei palestinesi, prima ancora degli stessi israeliani. Il loro attacco, infatti, non può in alcun modo essere realisticamente accolto come esempio di una semplice resistenza finalizzata per sovvertire i soprusi che i palestinesi hanno dovuto subire da Israele perché così non è. L'integralismo politico-religioso di Hamas si può definire solo con un termine: aberrante.

Purtroppo, però, esiste anche l'altra faccia, quella dell'integralismo ebraico volto a condizionare il governo. Ed è per questo che trovo semplicemente raccapricciante una tifoseria di Israele che resta pressoché insensibile davanti alle vittime palestinesi, esattamente quanto trovo ripugnante quella che, nell'essere pro-Palestina, oltraggia senza ritegno le vittime israeliane. Va ricordato, infatti, che nel corso degli anni di questa prolungata e lugubre storia dell'orrore, innumerevoli morti imputati ad Israele sono stati, invece, gli ignari capri espiatori di Hamas, utilizzati come scudi umani dall'organizzazione terroristica durante le esercitazioni nei campi di addestramento.

Allo stesso tempo, però, va anche specificato a chiare lettere che, per quanto effettivamente nella Striscia di Gaza la maggioranza delle persone abbia votato favorevolmente all'elezione di Hamas, questo non deve in alcun modo significare che tutti i palestinesi siano automaticamente potenziali terroristi disposti a diventare martiri della Jihad. E lo dimostrano con i numeri e con i fatti quelle 600 mila persone in fuga che si sono mosse verso sud. Inoltre, si dovrebbe tenere anche in considerazione il fatto che un milione e mezzo di quegli stessi palestinesi che vengono assiduamente accusati di non ribellarsi e di non possedere sufficiente volontà per reagire sono profughi sin dalla nascita e che la quasi la totalità di essi riesce a sopravvivere esclusivamente attraverso agli aiuti umanitari.

Dovremmo ricordarlo noi e dovrebbe ricordarlo Israele perchè non vi è alcun dubbio che il genocidio sia quanto di più abnorme si possa pensare e - sia chiaro - quello ai danni del popolo ebraico non va dimenticato (e nemmeno si potrebbe mai farlo) pertanto chiunque abbia un barlume di lucidità non può non riconoscerlo e chiunque abbia un briciolo di cuore, dinanzi ad esso, non desidera aggiungere altro; ma, al contempo - ed anzi, proprio in virtù del loro passato - mi chiedo come gli israeliani possano esprimere la volontà di sterminare un altro popolo, dal momento che loro stessi hanno subito tutto l'orrore dell'Olocausto.

Dopo la Seconda guerra, infatti, consegnare nelle mani israelitiche una personale e sicura Terra Promessa è stato probabilmente il segno emblematico di un risarcimento che il mondo non si è sentito di negare alle vittime della Shoah ma, nello stesso tempo, proprio alla luce di quella ricompensa, i palestinesi hanno visto affidare al popolo ebraico una nuova nazione collocata proprio all'interno dei loro legittimi territori. Quindi no, non banalizziamo con troppa disinvoltura una questione lunga quasi 100 anni e non liquidiamola con eccessiva sicumera appellandoci alle solite ragioni economiche che fondano l’asse Usa-Israele.

Non ci sono mai morti di valore superiore rispetto ad altre e naturalmente la morte dei soldati è cupa e triste come quella dei civili, ma quella di questi ultimi è un effetto collaterale e proprio per questo ci stravolge con una portata devastante. Pertanto non ci sono e non ci dovrebbero essere popoli per cui è più giusto rattristarsi ed altri per cui è onesto non rattristarsi affatto.

Di fazioni e fratture estremiste, saccenti, pretenziose e pretestuose ne abbiamo già decisamente troppe e Palestina ed Israele ne sono un'insana dimostrazione; ma anche noi che le sosteniamo o le condanniamo, dividendoci in due tifoserie e puntando allo stesso modo il dito verso l'una o verso l'altra, non ci dimostriamo troppo diversi.

Non fosse altro che per la medesima e grossolana supponenza.

 

 

 

 

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Commenti al Post:
misteropagano
misteropagano il 01/12/23 alle 22:14 via WEB
Fosse solo "partigianeria" per uno o l'altro popolo, questa cambia secondo gli scenari politici internazionali e oltre il movente religioso di fondo e dei territori. Di fatto, una follia. Tutto l'apparato delle informazioni, per mole, anestetizza il ricevente del grave senso di ciò che accade; al contempo lo fa esaltare come un tifoso dagli spalti di uno stadio. Ferocia. Compressa e crescente. Senza un vero mediatore di pace, una intuizione che folgori e arresti il conflitto, non c'è soluzione.
E a proposito di segni, non ho apprezzato la proiezione della stella di David sull'Arco di Costantino di Roma, durante una cosiddetta marcia di pace. La funzione subliminale era molto potente. La guerra sulla pelle. br> Per altri segni di rimando ho pubblicato il tuo commento)))Presto, forse, posterò. Baci ragazza bella:*
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 25/12/23 alle 00:01 via WEB
Baci a te, mistero bello. Riscrivo evidenziando la parte del tuo commento che vorrei poter lanciare in cielo al posto dei botti..."Tutto l'apparato delle informazioni, per mole, anestetizza il ricevente del grave senso di ciò che accade; al contempo lo fa esaltare come un tifoso dagli spalti di uno stadio". Ho letto da te e scritto...Buon Natale, Amica-Sorella ;-)
 
woodenship
woodenship il 02/12/23 alle 02:34 via WEB
Sottoscrivo persino le virgole di quanto da te scritto, mia dolce fanciulla. Di mio posso soltanto aggiungere che, alla luce delle rivelazioni del New York Times, le varie partigianerie finiscono per assumere pure contorni ridicoli: la realtà supera sempre la fantasia. E, nel gioco tra parti in conflitto, anche la disinformazione e la strumentalizzazione hanno un loro peso. Hamas avrà pensato di sabotare i tentativi di normalizzazione dei rapporti tra Israele e i paesi arabi. Ma Israele ha lasciato fare, per avere l'occasione di fare piazza pulita dei palestinesi dalla Palestina. Infatti fanno sorridere amaramente Biden d tutti coloro che auspicano ancora la soluzione di due stati per due popoli: dove lo vanno a fare lo stato per i palestinesi? Dopo che lo schiacciasassi israeliano avrà finito con Gaza non rimarrà che un enorme campo profughi attendato senz'acqua, medicine,cibo,ospedali...in pratica un invito implicito ad emigrare. Lo stesso sta accadendo in Cisgiordania e West Bank: ci abitano più di 600.000 coloni integralisti religiosi che, come metastasi, allargano sempre più i loro insediamenti protetti dall'esercito. E, non contenti, aggrediscono, devastano, distruggono le proprietà e i mezzi di sostentamento palestinesi. Dunque, così presi dalle partigianerie, non ci rendiamo conto di come i fondamentalisti ebrei stanno portando a termine i loro piani per la pulizia etnica, anche a costo di sacrificare centinaia di vite israeliane. Del resto devono riscuotere l'eredità che il loro dio mostruoso ha assegnato ad essi. Né più né meno di quei terroristi islamici di Hamas che, dicono, di voler combattere: nulla di più ipocrita e falso, dal momento che le vittime sono il popolo palestinese in generale.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 25/12/23 alle 00:07 via WEB
Del resto gli uomini sono sempre stati e sono ancora terribilmente bravi a rivolgersi al proprio "Dio" soprattutto per riscuotere le presunte eredità e i presunti diritti da tutte le loro distorte immagini divine. Regalando ai loro dèi sangue e ferocia senza limiti, come tributo celeste...
 
rteo1
rteo1 il 02/12/23 alle 10:39 via WEB
Scrivi: "Non sopporto questa spaccatura che suddivide in tifoserie ciò che sta accadendo, neanche si trattasse di una partita allo stadio". Ebbene, fatti in premessa i doverosi complimenti per il contributo importante dato alla conoscenza (almeno per coloro che amano conoscere, anche sé stessi oltre alle cose del mondo),credo che sia utile fare una riflessione sull'incipit. Appare evidente a tutti, ormai, che tutto ciò che accade (o si manifesta) vede subito schierarsi le "tifoserie" (forse accadrà anche in questo spazio, per commentare il post). La domanda, perciò, non può che essere: accade tutto secondo natura (o necessità, il c.d. Destino) oppure l'uomo sceglie secondo il c.d. "libero arbitrio" ? Trascuro qui di avventurarmi nella discettazione perchè ormai la gente ha cose più impellenti a cui pensare (le bollette della luce, del gas, ecc., a causa della c.d. "liberalizzazione", il dio mercato). Di sicuro, però, ogni (essere)"pensante" deve porsi la domanda e darsi la risposta (avrebbe detto così un conduttore sui generis, Gigi Marzullo). Se tutto accade perchè così dev'essere, allora non c'è nulla da fare. Diversamente, allora, occorre agire per poter invertire la rotta che sta conducendo tutti nel baratro. Franco Fornari, uno psicoterapeuta anni '60, scrisse due saggi sulla guerra: La psicologia della guerra e La psicologia della guerra atomica. In estrema sintesi egli sosteneva che anche la psicologia doveva occuparsi della guerra e non soltanto i politici, gli esperti di geopolitica, gli economisti, gli antropologi, i sociologi, i giuristi, ecc. Io ci ho pensato, e credo che non avesse torto perchè, com'egli sottolineava, la guerra la decidono degli uomini, anche singoli, quando hanno poteri di governo, per cui è fondamentale conoscere la loro psiche. E allora pensiamo a chi sono i protagonisti delle guerre al momento in atto: Zelensky e Putin, Netanyahu e i leaders di Hamas, con sullo sfondo Biden e Xi, ecc. Costoro (e tanti altri politici) hanno una psiche equilibrata oppure è possibile, mediante le nozioni di Fornari, cogliere in loro delle psicosi ? Chiedo di soffermarsi su questa domanda... prima di andare oltre. Mi rendo conto, ora, che forse dovrei continuare nella disamina ma forse è più utile che mi fermi qui, dopo avere gettato il seme. E aspettare un po', per vedere quali frutti crescano oppure se avanzi il deserto.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 25/12/23 alle 00:30 via WEB
Io non credo che tutto accada perché così dev'essere e che nessuno abbia voce in capitolo. O, meglio, credo che ognuno di noi scelga consapevolmente come agire per ribellarsi o accettare, soccombere o mediare ed anche se tutto accadesse perché così dev'essere, il così dev'essere l'avremmo comunque contribuito a creare noi, vivendo. La predestinazione è piuttosto un racconto postumo (per quanto io non creda al prima e al dopo ma ad una sorta di contemporaneità degli eventi). Naturalmente occorre agire. Occorrerebbe a prescindere da tutto perché sono le nostre azioni che rendono il senso alla vita, indipendentemente dall'esito. Tutte le branche del sapere umano dovrebbero occuparsi della guerra e, al di là del fatto che, personalmente, piuttosto che alla psicologia ricondurrei alla filosofia il compito, va da sé che la guerra la decidano gli uomini e che anche per questo è assolutamente indispensabile conoscerne la psiche. Io non sono un medico e non li ho certo analizzati ma ti potrei rispondere che l'ombra della psicosi in alcuni contesti - soprattutto bellici e soprattutto di questa portata - non possa non essere intravista, rteo. Tu hai fatto bene a gettare il seme aspettandoti frutti, ma dubito che possano crescere in questo contesto. Almeno non in termini di scambi attivi di opinione tra gli eventuali lettori. Da parte mia ti dico che mi dispiace che anche il ritardo con cui ho pubblicato i commenti possa contribuire ad aumentare le probabilità del deserto. In ogni caso, grazie.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
ARGYRIA il 14/12/23 alle 03:51 via WEB
Non posso darti torto. Tutto molto triste e la vignetta che hai scelto riassume i tuoi concetti senza bisogno di farci aggiungere altro.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 25/12/23 alle 00:30 via WEB
Grazie Argyria per avere letto e per esserci.
 
ravenback0
ravenback0 il 14/12/23 alle 17:03 via WEB
È così ed è difficile non sentirsi in colpa, come uomini, leggendo le parole del bambino nella vignetta di Gubittosa e Biani. Bel post, non riesco a dire altro, Ele.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 25/12/23 alle 00:31 via WEB
Già. Grazie raven per il tuo commento.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Arwen71 il 14/12/23 alle 17:08 via WEB
Beh, non l'avevo mai vista sotto questo aspetto di tifoseria, anche se nemmeno io mi sono mai sentita di "manifestare" per rispetto ai morti di entrambe le parti ma adesso che lo scrivi mi viene da rivalutare tutto alla luce dei tuoi esempi. Cercare le cause del conflitto, chi ha più torto e chi più ragione adesso non ha piú senso. All'inizio si ma ora no..no e erve solo mettere la parola fine. Elettrika che ci illumini!
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 25/12/23 alle 00:34 via WEB
Io credo che la luce sia già bella e forte ovunque, non è certo una lampadina a dover illuminare cose già evidenti alla luce del sole ma qualsiasi piccolo contributo non è inutile. Grazie mille Arwen!
 
legrillonnoirdestael
legrillonnoirdestael il 15/12/23 alle 02:15 via WEB
Lo dici bene tu, le armi al fosforo inceneriscono ogni residuo di lucidità umana. e ciò che succede oggi dimostra che non sono solo quelle a incenerire le menti. E noi qui evidentemente ne "esaliamo i fumi" a distanza.
 
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 25/12/23 alle 00:35 via WEB
Questo sicuramente...e continuamente, visti i risultati...
 
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