Creato da elioerato il 06/07/2009

Di Noi Due

una storia

 

 

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capitolo 18

Post n°18 pubblicato il 26 Settembre 2009 da elioerato
 



Un ora prima, poco dopo che Alessandra era uscita dalla porta, suonò il suo di telefono. Era la voce di Diego, l'aveva riconosciuta anche dopo anni.
Una amicizia la loro sempre al limite tra odio e ammirazione reciproca, due caratteri simili, ma con ruoli diversi. Diego aveva una piccola rivista che trattava musica , cinema , piccoli temi di attualità e tecnologia. Conoscendo la passione di Valerio per quest'ultima, lo aveva invitato anni addietro a collaborare con piccoli articoli su nuovi prodotti pronti ad uscire sul mercato, più che altro a Valerio sembrava un modo per riempire le pagine mancanti a qualla rivista, anche perchè doveva basare l'articolo su foto e schede che arrivavano alla redazione, senza nemmeno avere l'oggetto in questione tra le mani. E poi Valerio non amava così tanto questo campo, lo conosceva bene e questo è diverso. E così i primi due articoli erano stati una stroncatura totale sui prodotti in questione.
In totale fiducia Diego non li aveva nemmeno letti e vennero pubblicati così com'erano, solo che le marche in questione facevano anche da sponsor, e Valerio si era soffermato soprattutto sull'inutilita di quegli oggetti.
I loro rapporti per un po' si erano incrinati, apparentemente senza rimedio. Poi ci fu una tregua ma la loro amicizia si era comunque raffreddata, semplicemente laciandosi scorrere lontani senza necessità di incrociare mai le loro vite. Anche se in realtà quella vicenda era stata una grande incomprensione, Valerio si meravigliò non poco di sentire quella voce e quegli scambi di battute autamatiche come se avessero parlato anche il giorno prima. Era come se il tempo tra loro si fosse fermato due anni prima e adesso avesse ripreso a girare la lancetta di quella amicizia.
Non poteva non pensare al suo lavoro, a come lo aveva lasciato, e come, così facendo sembrava essersi spezzato un incantesimo cattivo. Aver rotto uno schema, sembrava aver aggiustato le cose dentro di se. E la cosa strana era che gli altri si preoccupavano per lui, quando invece non ricordava di essersi mai sentito meglio.
Forse anche per questo motivo Diego si era riavvicinato così bruscamente al suo vecchio amico, aveva visto il suo "mollare tutto" come una resa, come quando il nemico si arrende disarmato e non vuoi infierire e allo stesso tempo non ti fa più paura avvicinarti a lui.
Ma quella di Valerio non era una resa, era un atto di coraggio, difficile da comprendere da che si crede libero, ma non lo è.

- senti Valerio... volevo riproproti quel lavoro per la rivista... e non farti problemi su quello che scriverai.. se accetterai...
- non so cosa dire... mi farebbe anche comodo adesso...
- si lo so... ho sentito Claudio ... non posso offrirti grandi cifrè però mi serviresti davvero... e poi sarebbe una soluzione veramente elastica per te... potresti anche fare altro, non ti occuperebbe certo tutta la giornata questa cosa...
- penso che accetterò.... potrebbe anche piacermi... senti... domani sera vado a sentire una mia amica nel locale qui sotto dove abito adesso... se ti va possiamo vederci li così parliamo...
- si... credo di non avere impegni.. allora a domani...

Dopo aver spento la conversazione, guardando il suo telefono gli venne subito in mente Alssandra, il loro saluto di poco prima, il folgliettino di carta con scritto il suo numero, l'ora che si avvicinava alle quattro e sentiva l'urgenza di comunicare con lei, di raccontarle quella piccola cosa che era appena successa, e farsi prendere da quella strana sensazione di quando ascolta la sua voce, di come tutto inizia a dipingersi con colori diversi, colori vivi, mescolati armoniosamente.
Il display del telefono segnava le 16 e 01 quando decise di chiamarla, era un emozione nuova quell'attesa che lo separava dal sentire la sua voce, quei pochi squilli interminabili di attesa e imbarazzo con il cuore vibrante di emozione. 
Quando la voce di Alessandrà entrò nel suo timpano, ne fu quasi sorpreso, quasi incredulo, per un attimo rimase fermo in ogni movimento, anche nel respiro.
Si erano lasciati da poco in fondo, con la promessa di darsi la buonanotte ed invece erano gia li con le orecchie appiccicate ai loro telefoni, entrambi sorpresi di sentirsi ancora così vicini.


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