Creato da elliy.writer il 25/09/2008
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Cadde tanto in basso
nella mia considerazione
che lo udii battere in terra
e andare in pezzi sulle pietre
in fondo alla mia mente.
Ma rimproverai la sorte che lo abbatté
meno di quanto denunciai me stessa,
per aver tenuto oggetti placcati
sulla mensola degli argenti.
(Emily Dickinson)
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Non è un paese per malati comuni
Non è accettabile, non è tollerabile che accedere a un Pronto Soccorso - di uno dei più importanti ospedali di Roma - significhi rimanere abbandonati per ore e ore su una barella, in un girone di condannati alla perdita della dignità umana. Mucchietti di ossa e stracci accatastati in stanzoni strapieni di umanità variamente dolente.
Quando ti ritrovi personalmente in questa situazione è avvilente, ma quando pensi di affidare alle cure di una tale struttura sanitaria una persona cara e ti rendi invece conto di averla solo parcheggiata in un corridoio per ore e ore, senza che nessuno si sia degnato di darle uno sguardo e senza che ti sia concesso entrare almeno per qualche minuto di sostegno morale, se non dopo estenuanti combattimenti con il rotwailer allo sportello che ti dice no, non si può, no e no, perchè? perchè no!... beh, lo sconforto è totale.
Anche perchè, in caso di un'emergenza che non sei in grado di valutare personalmente, come altro ti puoi regolare? Quando anche il medico curante, lungi dall'idea di una visita domiciliare, data la situazione del paziente, consiglia un accesso al pronto soccorso?
Beh, dopo oltre quattro ore di abbandono su quella barella ho deciso che sarebbe stato disumano continuare nella tortura: sono entrata e ho chiesto di poter portare via la persona. Devo firmare qualcosa? No, mi è stato risposto, non deve firmare nulla perchè nessuno l'ha visitata. Ma guardi che qui ci sono persone in attesa da più di sei ore...
Ok, ci sono i tagli alla sanità, ma in questo ospedale è sempre stato così, da anni. Io stessa attesi otto ore, tempo fa. Che lo facciano per scoraggiare l'utenza? Solo che è l'ospedale di zona e l'ambulanza è lì che ti porta. E poi è un Centro di Eccellenza! Uno dei tanti... Ma comunque, dove altro andare, in alternativa? Qualcuno mi ha suggerito: ad Anzio o in un piccolo centro.
Si, buonanotte... in caso di emergenza?
Certo, Roma è una grande città e i malati sono tanti e non tutti codice rosso (e per fortuna!) e i dottori sono dei poveretti (posso dubitare?) che fanno quello che possono e gli infermieri sono stressati (non mi pareva), ma ho notato che in sala d'attesa mancava una rappresentanza di ministri, deputati, principi del foro, notai e simili, mentre abbondava gente "comune" mista a barboni in cerca di ristoro.
Chissà come mai.
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Non affidarti alla mia immaginazione
non ti fidare, io non ti conservo,
non ti metto da parte per l'inverno,
io ti apro e ti mangio in un boccone.
Patrizia Cavalli
Credo che sia stato il sorriso
Fu il sorriso che aprì la porta
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infilarsi dentro quel sorriso.
...
E. de Andrade
Con un fiore - Con una lettera
Con un agile amore -
Se fisso il Chiodo più saldo -
Definitivamente saldo - lassù -
Non importa la mia Incudine ansimante!
Non importa il Riposo!
Non importano i volti fuligginosi
Che si sbracciano alla Fucina!
L'acqua, è insegnata dalla sete.
La terra - dagli oceani traversati.
Il trasporto - dallo spasimo -
La pace - dai suoi racconti di battaglie -
L'amore, dalla memoria di un ritratto -
Gli uccelli, dalla neve.
(E. Dickinson)
Non respingere i sogni perché sono sogni.
Tutti i sogni possono
essere realtà, se il sogno non finisce.
La realtà è un sogno. Se sogniamo
che la pietra è pietra, questo è la pietra.
Ciò che scorre nei fiumi non è acqua,
è un sognare, l'acqua, cristallina.
La realtà traveste
il sogno, e dice:
"Io sono il sole, i cieli, l'amore".
Ma mai si dilegua, mai passa,
se fingiamo di credere che è più che un sogno.
E viviamo sognandola. Sognare
è il mezzo che l'anima ha
perché non le fugga mai
ciò che fuggirebbe se smettessimo
di sognare che è realtà ciò che non esiste.
Muore solo
un amore che ha smesso di essere sognato
fatto materia e che si cerca sulla terra.
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