Creato da elliy.writer il 25/09/2008
INFINITE DIVERSITA' IN INFINITE COMBINAZIONI...

PER DIRLO CON UN FIORE

mughetti

 

Secondo il linguaggio dei fiori, il mughetto è simbolo della felicità ritrovata, della serenità dopo i travagli. Questo perché, secondo leggenda, il fiore sarebbe nato dal sangue di San Leonardo, ferito ma vittorioso contro il demonio. Regalo azzeccato per festeggiare guarigioni, riconciliazioni, nuovi incontri con vecchi amici, amori ritrovati.
 

Area personale

 

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Poesia

.

Cadde tanto in basso
nella mia considerazione
che lo udii battere in terra
e andare in pezzi sulle pietre
in fondo alla mia mente.

Ma rimproverai la sorte che lo 
abbatté
meno di quanto denunciai me stessa,
per aver tenuto oggetti placcati
sulla mensola degli argenti.

(Emily Dickinson)

 

Amore e guerra

 

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« D'un tratto nel folto d...ancora a proposito del Natale... »

Io speriamo che me la cavo

Post n°182 pubblicato il 18 Dicembre 2009 da elliy.writer

TEMA: Racconta come hai trascorso le vacanze di Natale

 http://www.coloret.it
             (Foto www.coloret.it - 1940 - scolaro elementari)

Io non vedevo l'ora che arrivavano le feste di Natale, non cela facevo più. Avevo studiato troppo, anche se non andavo tanto bene lo stesso a scuola, e non cela facevo più che finiva la scuola e incominciavano le feste di Natale.
A Natale era bellissimo, la cosa più bella del mondo, io vorrei che non finisse mai il Natale, tanto che è bello.
Il giorno prima era arrivato Michele ch fa il carabbiniere a Milano e lo conosce tutto il vico da quando era piccirillo. Lui è salito e mamma scendeva. Poi è sceso pure mio padre, e pure il nonno e tutti lo abbracciavano per mezzo alle scale. Michele piangeva, mia madre piangeva, mio padre rideva. Io pure lo volevo abbracciare, ma tutti quanti in mezzo alle scale non ci capavamo.
Poi lui è salito, e tutti sono saliti e io pure sono salito, anche se non ero sceso tanto. Michele ha detto che lui non a ucciso mai a nessunoma che a LUI lo stavano uccidendo!! Allora mamma a detto miché nun c' pnsà mò, piens sol a t' ripusà. E Michele sè ripusato.
A tavola della vigilia c'era più di un ristorante a casa mia! A casa mia quanto è Natale mangiamo più di un ristorante, Alfonso lo sa, eh?
Michele mangiava, mangiava, e quanto mangiava diceva ogni tanto alla faccia di quello che mi voleva uccidere, e mamma diceva miché mò nun c' pnsà, magn! E Michele magnava.
Poi o detto la poesia di Natale e o avuto una sbattuta di mana, ma soldi niente. A casa mia sono tutti tirati, pure a Natale. Io allora pensavo che quanto leggerebbero la letterina di Natale qualcosa ci usciva, ma sono tirati pure con le letterine!
Poi è venuto Capodanno. Michele faceva il buffone, faceva il buffone lui, perchè spara sempre, ele botte le voleva usare solo lui. A comprato dieci chili di botte: erano trictracchi, bengali, botte, zeppole, bombe, fuia-fuia, e quanto lui sparava quei chili metteva accoppa a tutte le altre botte del vico.
A dimenticavo che ci siamo mangiati il capitone.
Alla Befana Michele non cera più però prima che non cera più mi a detto che la Befana non esiste. che è mamma e papà, io gli dicevo miché 'o saccio a trentanni!
La Befana mi a portato il telecomando e i pennarelli, e niente più, perchè sono tirati.

 

da "Io speriamo che me la cavo"
- sessanta temi di bambini napoletani -
a cura di Marcello D'Orta
maestro elementare

 
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Non affidarti alla mia immaginazione
non ti fidare, io non ti conservo,
non ti metto da parte per l'inverno,
io ti apro e ti mangio in un boccone.

Patrizia Cavalli

 

Credo che sia stato il sorriso
Fu il sorriso che aprì la porta
Era un sorriso molto luminoso
invitava ad entrarci, a togliersi i vestiti
infilarsi dentro quel sorriso.
...
E. de Andrade

 

Con un fiore - Con una lettera
Con un agile amore -
Se fisso il Chiodo più saldo -
Definitivamente saldo - lassù -

Non importa la mia Incudine ansimante!
Non importa il Riposo!
Non importano i volti fuligginosi
Che si sbracciano alla Fucina!

L'acqua, è insegnata dalla sete.
La terra - dagli oceani traversati.
Il trasporto - dallo spasimo -
La pace - dai suoi racconti di battaglie -
L'amore, dalla memoria di un ritratto -
Gli uccelli, dalla neve.

(E. Dickinson)

 

Non respingere i sogni perché sono sogni.
Tutti i sogni possono
essere realtà, se il sogno non finisce.
La realtà è un sogno. Se sogniamo
che la pietra è pietra, questo è la pietra.
Ciò che scorre nei fiumi non è acqua,
è un sognare, l'acqua, cristallina.
La realtà traveste
il sogno, e dice:
"Io sono il sole, i cieli, l'amore".
Ma mai si dilegua, mai passa,
se fingiamo di credere che è più che un sogno.
E viviamo sognandola. Sognare
è il mezzo che l'anima ha
perché non le fugga mai
ciò che fuggirebbe se smettessimo
di sognare che è realtà ciò che non esiste.
Muore solo
un amore che ha smesso di essere sognato
fatto materia e che si cerca sulla terra.

Pedro Salinas

 

Un regalo di Dimanto... per Nonno Sabin!

 
 

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