Elf prince

Post N° 152

Stamattina prelievo di sangue fatto al solito laboratorio. Dopo aver scambiato quattro chiacchiere con la ragazza alla reception, sono entrato e ho notato che a far compagnia al solito dottore (che detto tra noi non è per niente un bello spettacolo) c'era un bel ragazzo che indossava il camice bianco. Sicuramente dev'essere stato assunto da poco perchè non l'avevo mai visto prima. Devo ammettere che fino a quel momento ero ancora mezzo addormentato (la mattina faccio un pò fatica a carburare) ma quella new entry ha destato la mia attenzione. Ho subito sperato che fosse lui a farmi il prelievo, così avrei potuto osservarlo meglio e scambiarci due parole. Così è stato. Mi sono seduto, ho scoperto il braccio e ho aspettato che si avvicinasse. Lui però ha aspettato che arrivasse un cenno di assenso dal vecchio dottore per poi scattare come una recluta al suo primo giorno di naia.
Lì per lì non ho dato peso alla cosa forse perchè ero intento a pensare ad altro. Quando però mi ha stretto il laccio al braccio e ha tirato un profondo sospiro come se si stesse preparando ad affrontare chissà quale impresa ho iniziato a chiedermi se avessi fatto bene a sperare che fosse lui a farmi il benedetto prelievo.
Poi ha aperto la confezione con la siringa e gli è caduta dalle mani. Le cose stavano peggiorando! Il mio braccio stava intanto diventando lilla per quanto me l'aveva stretto con il laccio per cui gli ho fatto un mezzo sorriso e gli ho detto di approfittare prima che il braccio necrotizzasse del tutto. Ha aperto una seconda siringa ed ha avvicinato l'ago al braccio. La cosa poco carina però è che tremava come una foglia. Era troppo teso. Mi ha fatto tenerezza così non gli ho detto nulla e ho fatto finta di non essermene reso conto. Si è fatto coraggio e ha inserito l'ago. Sfortuna per lui e per me non ha trovato la vena. Lì le cose sono capitolate. Ha iniziato a ravanare con l'ago nel mio braccio alla ricerca disperata della vena perduta.
Dopo aver atteso un bel pò ho esordito: "Scusami forse è meglio che lo tiri fuori e provi a infilarlo di nuovo". EEEEEEEEEHHHHHHHHHHHHH????????
Pur essendomi reso conto mentre le pronunciavo che quelle parole potessero avere un doppio significato non sono riuscito a fermarmi.  L'ho guardato e gli ho sorriso ed ho sperato che fosse così agitato da non aver capito quello che avevo detto. Lui invece è diventato tutto rosso ed ha soffocato a stento una risata, prova evidente che invece aveva sentito e capito!!
Alla fine gli è venuto in aiuto quello che avrebbe dovuto supervisionare meglio fin dal principio tutta l'operazione ed ha cercato di dargli istruzioni per non sbagliare di nuovo. Così è riuscito a farmi il benedetto prelievo. Poi si è scusato un paio di volte per l'accaduto ma io gli ho detto di non preoccuparsi e di essere disposto a fargli fare pratica quando vuole. Uscito mi sono chiesto se mi sarei comportato allo stesso modo con chiunque o ero stato condizionato dal fatto che si trattava di un bel ragazzo. Ma chissenefrega! Devo assolutamente trovare un modo di rivederlo.