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FUORI IL PETROLIO DALL'ABRUZZO

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INCENERITORI

Inceneritori:La legge di Lavoisier applicata ai rifiuti: La legge di Lavoisier (o di costanza delle masse nelle reazioni chimiche) ci dice che “la quantità di materia totale di un sistema chiuso rimane costante”. Il che significa che è possibile trasformare le sostanze, ma non annullare la loro massa. Dalla combustione di una tonnellata di rifiuti bruciata si ottengono complessivamente circa due tonnellate di sostanze: - una tonnellata di fumi - 280kg/300kg di ceneri solide, cancerogene, da smaltire in discariche speciali - 30 kg di ceneri volanti (estremamente tossiche) - 650 kg di acqua sporca (da depurare) - 25 kg di gesso Nel processo di incenerimento, ai rifiuti da bruciare occorre infatti aggiungere calce viva e una rilevante quantità di acqua. Nulla si crea, nulla si distrugge, e tutto si trasforma, viene insegnato in seconda media, eppure, in modo bipartisan, i nostri politici sono ancora suggestionati dal “mito prometeico”.
 

HERMANN DALY

Hermann Daly, uno dei fondatori dell' economia ecologica fornisce la seguente ricetta per una economia sostenibile (notare bene che parla di "economia" e non "sviluppo")

1-Sfruttare le risorse rinnovabili ad un ritmo che non superi la capacità di rigenerazione dell' ecosistema.
2-Limitare l'uso di tutte le risorse, in modo da produrre un livello di rifiuti che possano essere assorbiti dall'ecosistema
3-Sfruttare le risorse non rinnovabili ad un ritmo che, per quanto possibile, non superi il ritmo di introduzione di sostituti rinnovabili

 

 

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Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7/03/2001. Le foto presenti sul blog sono dei rispettivi autori, nel caso violino i diritti d'autore saranno rimosse in seguito a pronta comunicazione.
 

 

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Abruzzo: onorificenze a Scaroni

Post n°725 pubblicato il 06 Agosto 2012 da emergenzambiente
 
Tag: Scaroni
Foto di emergenzambiente

Foto di emergenzambiente
PAOLO SCARONI CONTESTATO DAGLI AMBIENTALISTI A VASTO. WWF: L'ENI HA UNA VISIONE MIOPE ED OBSOLETA DEL FUTURO ENERGETICO
Domenica 5 agosto a Vasto, alla premiazione di Paolo Scaroni, Amministratore Delegato dell'ENI, nella edizione 2012 del Premio "Silvio Pretoro" - Associazione Pro Emigranti, oltre a diverse personalità politiche ed amministratori locali, c'era anche una rappresentanza del mondo ambientalista e della cittadinanza attiva, che ha "accolto" il patron dell'ENI con striscioni e grida di protesta. Questi si è guardato bene dal commentare la fastidiosa presenza, notata appena dal finestrino della sua auto blu, fatta entrare di gran fretta nel cortile interno del Palazzo. Non volendo entrare nel merito del conferimento del premio, ci chiediamo perché darlo proprio a chi, dopo aver smantellato ad Ortona un centro direzionale con centinaia di posti di lavoro, voleva regalarci un Centro Oli nel bel mezzo dei vigneti di montepulciano, quando in Abruzzo ci sono tante personalità di spicco legate al nostro territorio, resesi note nel mondo per ricerca scientifica, per doti artistiche o letterarie?L'evento è stato un susseguirsi di encomi e ringraziamenti, a partire dal Sindaco di Vasto, Luciano La Penna, che pare essersi scordato completamente delle sue posizioni contrarie alla petrolizzazione, nel momento in cui ha rivolto una supplichevole richiesta di "non dimenticare l'Abruzzo" al cane a sei zampe. Quanto al discorso di Scaroni, non siamo rimasti tanto scandalizzati nel sentire il solito copione dell'azienda che porta ricchezza, che ha a cuore l'ambiente e che si preoccupa delle popolazioni del terzo mondo. Per chi ha percepito nel 2011 compensi per 6,06 milioni di euro (cioè 16603 euro al giorno o 692 euro all'ora notte compresa) dire certe cose è il minimo sindacale. Troviamo molto più irritante, invece, che dall'alto di quella retribuzione ci abbia detto che anche per noi tutto va bene, che l'emigrazione è una bella esperienza e che possiamo sempre riprenderci i due milioni di posti di lavoro che abbiamo lasciato agli stranieri.Ovviamente, dopo le lodi ai combustibili fossili ("di petrolio ce n'è ancora per 100 anni, di gas per altri due secoli") ed alla sua "stimata" azienda (ci risulta che l'ENI sarebbe stato varie volte condannato per incidente fatale, strage ambientale, gestione illegale dei rifiuti, concorrenza sleale, corruzione), il nostro non poteva esimersi dal citare il compianto Mattei e assicurare che ne seguisse la visione etica, mettendo sempre al primo posto la sostenibilità ambientale (sic!)Ha anche affermato che se non c'è consenso delle popolazioni locali non si fa niente, ma di quale consenso parla? Se è quello dei politici e dei governanti, stiamo tranquilli che lo avrà sempre, lo abbiamo visto chiaramente ieri nelle facce accondiscendenti dei nostri rappresentanti locali, ma il consenso della popolazione siamo sicuri che non c'è qui in Abruzzo come a Viggiano, o in Congo o nel Delta del Niger, ma non ci risulta che l'ENI se ne sia andato. Forse il problema del consenso non è cosi prioritario come dice?Vogliamo comunque ricordare all'A.D. dell'ENI, e a tutti i nostri politici cosi pronti a "svendere" il territorio con la scusa della crisi, che gli abruzzesi hanno espresso più e più volte, con manifestazioni e decine di migliaia di firme, la contrarietà agli idrocarburi nella Regione dei Parchi, già trivellata abbondantemente in terra e mare. L'ENI, grazie alla sua dirigenza miope, continua a mantenere l'Italia in una visione lontana anni luce dall' innovazione e dal risparmio energetico, una visione obsoleta, colonizzatrice dei territori, con un impatto ambientale, culturale, sociale ed economico insostenibile. Dato che il 30% circa dell'ENI è dello Stato italiano, quindi di tutti noi, chiediamo che almeno questa parte del fatturato venga usata per creare poli tecnologici innovativi, che sfruttino energie a impatto zero, come il solare, l'eolico e l'idrogeno, le uniche fonti energetiche in grado di traghettarci fuori dall'era fossile, senza infierire ulteriormente sul riscaldamento globale.
 Ines PalenaPresidente AssociazioneWWF Zona Frentana e Costa Teatina 

 
 
 
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Un blog di: emergenzambiente
Data di creazione: 05/04/2008
 

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CARTINA PETROLIO AGGIORNATA AL 2011

 

FUORI IL PETROLIO DALL'ABRUZZO

PETROLIO CHI DECIDE COSA

Lo schema delle autorità competenti può essere riassunto così: -La Direzione Generale dell’Energia e delle Risorse Minerarie è la massima autorità nel campo energetico nazionale nell’attribuire i titoli minerari. Nel suo ambito opera l’Ufficio Nazionale per gli Idrocarburi e Geotermia (UNMIG), con tre uffici periferici a Roma, Bologna e Napoli, al quale è demandato il compito del rilascio dei permessi, delle concessioni e il controllo delle attività produttive. -Il Comitato Tecnico per gli Idrocarburi e la Geotermia è il principale organo consultivo del Ministero dell’Industria in materia. E’ nominato per decreto dal Ministro dell’Industria e dura in carica per tre anni. Il Comitato esprime un parere, peraltro non vincolante, sull’assegnazione dei titoli minerari richiesti in concorrenza, e valuta le varie situazioni su cui è chiamato a pronunciarsi, quali la variazione dei programmi di lavoro, l’unificazione degli stessi fra titoli adiacenti interessati alla stessa tematica, l’assegnazione di concessioni di coltivazione alla società o gruppo che ha scoperto il giacimento ecc. Le riunioni del comitato avvengono a intervalli trimestrali. -Il Ministero dell’Ambiente, attraverso la Direzione Generale della Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) è l’istituto preposto a fornire la valutazione dell’impatto ambientale di ogni singolo progetto industriale e quindi anche di quello relativo al settore degli idrocarburi. Si avvale anche del parere della Sovrintendenza ai Beni Culturali e Ambientali, competenti territorialmente. Alcune competenze specifiche sono demandate direttamente alle Regioni interessate e attraverso deleghe, a Provincia e Comuni.
 

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A ME GLI OCCHI

Il linguista Noam Chomsky ha elaborato la lista delle “10 Strategie della Manipolazione” attraverso i mass media.
1 - La strategia della distrazione. L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti.
Tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).
2 - Creare il problema e poi offrire la soluzione. Questo metodo è anche chiamato “problema - reazione - soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare.
3 - La strategia della gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per un po’ di anni consecutivi.
4 - La strategia del differire. Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria” guadagnando in quel momento il consenso della gente per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro di quello immediato.
5 - Rivolgersi alla gente come a dei bambini. La maggior parte della pubblicità diretta al grande pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, spesso con voce flebile, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente.
6 - Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione. Sfruttare l'emotività è una tecnica classica per provocare un corto circuito dell'analisi razionale e, infine, del senso critico dell'individuo. Inoltre, l'uso del tono emotivo permette di aprire la porta verso l’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o per indurre comportamenti….
7 - Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori" (vedi “Armi silenziose per guerre tranquille”).

8 - Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità. Spingere il pubblico a ritenere che sia di moda essere stupidi, volgari e ignoranti...

9 - Rafforzare il senso di colpa. Far credere all’individuo di essere esclusivamente lui il responsabile della proprie disgrazie a causa di insufficiente intelligenza, capacità o sforzo. In tal modo, anziché ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta

10 - Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca. Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno creato un crescente divario tra le conoscenze della gente e quelle di cui dispongono e che utilizzano le élites dominanti. Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune molto meglio di quanto egli conosca sé stesso. Ciò comporta che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un più ampio controllo ed un maggior potere sulla gente, ben maggiore di quello che la gente esercita su sé stessa.

Noam Chomsky
Fonte: www.visionesalternativas.com.mx

 
 

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