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FUORI IL PETROLIO DALL'ABRUZZO

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INCENERITORI

Inceneritori:La legge di Lavoisier applicata ai rifiuti: La legge di Lavoisier (o di costanza delle masse nelle reazioni chimiche) ci dice che “la quantità di materia totale di un sistema chiuso rimane costante”. Il che significa che è possibile trasformare le sostanze, ma non annullare la loro massa. Dalla combustione di una tonnellata di rifiuti bruciata si ottengono complessivamente circa due tonnellate di sostanze: - una tonnellata di fumi - 280kg/300kg di ceneri solide, cancerogene, da smaltire in discariche speciali - 30 kg di ceneri volanti (estremamente tossiche) - 650 kg di acqua sporca (da depurare) - 25 kg di gesso Nel processo di incenerimento, ai rifiuti da bruciare occorre infatti aggiungere calce viva e una rilevante quantità di acqua. Nulla si crea, nulla si distrugge, e tutto si trasforma, viene insegnato in seconda media, eppure, in modo bipartisan, i nostri politici sono ancora suggestionati dal “mito prometeico”.
 

HERMANN DALY

Hermann Daly, uno dei fondatori dell' economia ecologica fornisce la seguente ricetta per una economia sostenibile (notare bene che parla di "economia" e non "sviluppo")

1-Sfruttare le risorse rinnovabili ad un ritmo che non superi la capacità di rigenerazione dell' ecosistema.
2-Limitare l'uso di tutte le risorse, in modo da produrre un livello di rifiuti che possano essere assorbiti dall'ecosistema
3-Sfruttare le risorse non rinnovabili ad un ritmo che, per quanto possibile, non superi il ritmo di introduzione di sostituti rinnovabili

 

 

NON È UNA TESTATA GIORNALISTICA

Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7/03/2001. Le foto presenti sul blog sono dei rispettivi autori, nel caso violino i diritti d'autore saranno rimosse in seguito a pronta comunicazione.
 

 

« Manifestazione 13 aprile...Ci siamo persi il Parco... »

GRAZIE ABRUZZO

Post n°830 pubblicato il 15 Aprile 2013 da emergenzambiente
 
Foto di emergenzambiente

Foto di emergenzambiente

In Abruzzo nel 2007 la prima fiammata di indignazione contro chi valuta i territori dimenticando la parte VIVA che li abita, dalla gente sino all'ultima fogliolina. Il Centro Oli sembrava cosa fatta...ma così non fu. Poi arrivano anche le minacce sul mare, era il 2008/2009 sino ad arrivare al 13 aprile del 2013, una data che rende orgogliosi di essere abruzzesi, nessuno la dimenticherà, anche se cercheranno di cancellarla, sminuirla.

ERAVAMO 40,000, anche il flusso delle chiamate ai cellulari-+ di 30.000- confermano queste strabilianti cifre.

ci racconta di Lorenzo Luciano:

Nel 2009 eravamo pochi ma avevamo già cominciato, seguendo Maria Rita, col metodo delle osservazioni che avremmo poi esportato in tutta Italia. Cercavamo gli avvisi dei nuovi progetti sui giornali, sui siti della Regione e del Ministero, sulle scrivanie degli Uffici tecnici Comunali, piccole vedette nella lotta impari contro l'Abruzzo petrolchimico.

Così, quando intercettammo Ombrina Mare ci mettemmo subito al lavoro.

Non credevamo a quel che leggevamo e la prima lezione che imparammo, passando le notti sugli Studi di Impatto Ambientale, fu che nel mondo degli idrocarburi non si esita di fronte a nulla.

Studiammo le carte, cercammo di trovare più adesioni possibili, preparammo decine di osservazioni. A rileggerle oggi ci si stupisce di come fossimo veramente assai più preparati di chi invece era pagato dall'industria più potente del mondo.

Organizzammo Manifestazioni, prima a San Vito e poi a Lanciano. Eravamo tanti ma forse non ancora abbastanza.

Poi ci fu l'ennesimo disastro in un punto lontano del mondo ma che ebbe effetti anche sulle nostre vite, con quella che festeggiammo come la fine di quel progetto. Ma così non è stato. Hanno denaro e potere, noi formiamo comitati, firmiamo petizioni, scriviamo sui blog e su facebook, loro parlano coi Ministri quando non li nominano. Ed allora, nelle oscure stanze dei Ministeri è stata trovata la soluzione, ed un Governo tecnico dimissionario ha deciso nuovamente delle nostre vite perché "così vuole l'Europa" o - meglio - perché così vuole la BCE.

Qualcuno ha accusato il colpo, ha pensato che la carta della Manifestazione fosse la carta della disperazione, ma non aveva capito che l'aria era finalmente cambiata; che quest'ultimo atto di arroganza, questo sputo in faccia a tutti gli Abruzzesi, era la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso.

Lo si è visto subito dalle prime assemblee, i diversi punti di vista sono stati sommersi dalla volontà di fare. L'organizzazione della Manifestazione è diventata liquida: un flusso di attività, iniziative, persone che si sono messe in moto. Un fiume in piena con i suoi vortici e i suoi attriti ma che correva avanti con sempre più forza.

Chi aveva spinto e chi aveva deciso contro l'Abruzzo non sapeva che noi avevamo continuato a studiare e a lavorare; che mentre consumavano lo stupro di un convegno sul Petrolio nella sede di un Parco Nazionale noi eravamo lì, seduti vicino all'AD della MedoilGas a imparare; che mentre Passera portava avanti la sua strategia, noi eravamo lì a leggere le carte. Non capivano che avevano il fiato sul collo, chissà le facce quando hanno visto, solo pochi giorni dopo il decreto VIA, la pubblicazione dei loro ringraziamenti al Ministro dell'Ambiente per il buon lavoro fatto e l'imbarazzante mistero di Chiodi e la lettera scomparsa.

E così, mentre qualcuno preparava gli striscioni, le trombette e le zampogne, altri denunciavano gli accordi, scrivevano dossier e preparavano i ricorsi. Ed in questa tenaglia è oggi presa l'intera strategia energetica nazionale.

Pescara ci lascia una certezza: ora siamo veramente tanti e siamo veramente forti. Possiamo decidere del nostro futuro e lo vogliamo fare. Per difficile che sia, sappiamo cosa vogliamo e lo costruiremo.

Ancora una volta l'Abruzzo segna una via per l'intero Paese.

Grazie a tutti

 

 
 
 
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Un blog di: emergenzambiente
Data di creazione: 05/04/2008
 

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CARTINA PETROLIO AGGIORNATA AL 2011

 

FUORI IL PETROLIO DALL'ABRUZZO

PETROLIO CHI DECIDE COSA

Lo schema delle autorità competenti può essere riassunto così: -La Direzione Generale dell’Energia e delle Risorse Minerarie è la massima autorità nel campo energetico nazionale nell’attribuire i titoli minerari. Nel suo ambito opera l’Ufficio Nazionale per gli Idrocarburi e Geotermia (UNMIG), con tre uffici periferici a Roma, Bologna e Napoli, al quale è demandato il compito del rilascio dei permessi, delle concessioni e il controllo delle attività produttive. -Il Comitato Tecnico per gli Idrocarburi e la Geotermia è il principale organo consultivo del Ministero dell’Industria in materia. E’ nominato per decreto dal Ministro dell’Industria e dura in carica per tre anni. Il Comitato esprime un parere, peraltro non vincolante, sull’assegnazione dei titoli minerari richiesti in concorrenza, e valuta le varie situazioni su cui è chiamato a pronunciarsi, quali la variazione dei programmi di lavoro, l’unificazione degli stessi fra titoli adiacenti interessati alla stessa tematica, l’assegnazione di concessioni di coltivazione alla società o gruppo che ha scoperto il giacimento ecc. Le riunioni del comitato avvengono a intervalli trimestrali. -Il Ministero dell’Ambiente, attraverso la Direzione Generale della Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) è l’istituto preposto a fornire la valutazione dell’impatto ambientale di ogni singolo progetto industriale e quindi anche di quello relativo al settore degli idrocarburi. Si avvale anche del parere della Sovrintendenza ai Beni Culturali e Ambientali, competenti territorialmente. Alcune competenze specifiche sono demandate direttamente alle Regioni interessate e attraverso deleghe, a Provincia e Comuni.
 

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A ME GLI OCCHI

Il linguista Noam Chomsky ha elaborato la lista delle “10 Strategie della Manipolazione” attraverso i mass media.
1 - La strategia della distrazione. L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti.
Tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).
2 - Creare il problema e poi offrire la soluzione. Questo metodo è anche chiamato “problema - reazione - soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare.
3 - La strategia della gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per un po’ di anni consecutivi.
4 - La strategia del differire. Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria” guadagnando in quel momento il consenso della gente per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro di quello immediato.
5 - Rivolgersi alla gente come a dei bambini. La maggior parte della pubblicità diretta al grande pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, spesso con voce flebile, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente.
6 - Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione. Sfruttare l'emotività è una tecnica classica per provocare un corto circuito dell'analisi razionale e, infine, del senso critico dell'individuo. Inoltre, l'uso del tono emotivo permette di aprire la porta verso l’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o per indurre comportamenti….
7 - Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori" (vedi “Armi silenziose per guerre tranquille”).

8 - Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità. Spingere il pubblico a ritenere che sia di moda essere stupidi, volgari e ignoranti...

9 - Rafforzare il senso di colpa. Far credere all’individuo di essere esclusivamente lui il responsabile della proprie disgrazie a causa di insufficiente intelligenza, capacità o sforzo. In tal modo, anziché ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta

10 - Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca. Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno creato un crescente divario tra le conoscenze della gente e quelle di cui dispongono e che utilizzano le élites dominanti. Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune molto meglio di quanto egli conosca sé stesso. Ciò comporta che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un più ampio controllo ed un maggior potere sulla gente, ben maggiore di quello che la gente esercita su sé stessa.

Noam Chomsky
Fonte: www.visionesalternativas.com.mx

 
 

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