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FUORI IL PETROLIO DALL'ABRUZZO

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INCENERITORI

Inceneritori:La legge di Lavoisier applicata ai rifiuti: La legge di Lavoisier (o di costanza delle masse nelle reazioni chimiche) ci dice che “la quantità di materia totale di un sistema chiuso rimane costante”. Il che significa che è possibile trasformare le sostanze, ma non annullare la loro massa. Dalla combustione di una tonnellata di rifiuti bruciata si ottengono complessivamente circa due tonnellate di sostanze: - una tonnellata di fumi - 280kg/300kg di ceneri solide, cancerogene, da smaltire in discariche speciali - 30 kg di ceneri volanti (estremamente tossiche) - 650 kg di acqua sporca (da depurare) - 25 kg di gesso Nel processo di incenerimento, ai rifiuti da bruciare occorre infatti aggiungere calce viva e una rilevante quantità di acqua. Nulla si crea, nulla si distrugge, e tutto si trasforma, viene insegnato in seconda media, eppure, in modo bipartisan, i nostri politici sono ancora suggestionati dal “mito prometeico”.
 

HERMANN DALY

Hermann Daly, uno dei fondatori dell' economia ecologica fornisce la seguente ricetta per una economia sostenibile (notare bene che parla di "economia" e non "sviluppo")

1-Sfruttare le risorse rinnovabili ad un ritmo che non superi la capacità di rigenerazione dell' ecosistema.
2-Limitare l'uso di tutte le risorse, in modo da produrre un livello di rifiuti che possano essere assorbiti dall'ecosistema
3-Sfruttare le risorse non rinnovabili ad un ritmo che, per quanto possibile, non superi il ritmo di introduzione di sostituti rinnovabili

 

 

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In Abruzzo Scoppiamo di Energia

Post n°914 pubblicato il 05 Maggio 2014 da emergenzambiente
 
Foto di emergenzambiente

 

Foto di emergenzambiente
Comunicato stampa del 5 maggio 2014

In Abruzzo Scoppiamo di Energia
Le associazioni della rete EmergenzAmbienteAbruzzo 2014 presentano il dossier preparato dal proprio Gruppo Energia e invitano i candidati a un confronto aperto - il 14 maggio alle 18 a Pescara sala della Circoscrizione "Portanuova" in Piazza Grue su tutti i temi (acqua, consumo del territorio, energia, ecc.) che il coordinamento ha pubblicamente trattato in questi mesi
Un appello a margine della conferenza stampa: la
Regione rinvii alla prossima legislatura Piano Demaniale Marittimo e Regolamento Ungulati

Le associazioni e i comitati che compongono la rete Emergenza Ambiente Abruzzo 2014, partendo dalla semplice domanda: ma l'Abruzzo ha bisogno di produrre energia? hanno deciso di compilare un dossier sui alcuni settori chiave del sistema energetico, derivante sia da fonti fossili, che da fonti rinnovabili, con uno sguardo anche sulle infrastrutture, per capirne gli impatti economici e ambientali, e capire quanto la nostra regione investa su un settore primario dell'energia, come l'efficenza energetica.
La nostra regione secondo i dati del GSE (Gestore Servizi Energetici, società pubblica controllata dal Ministero dell'economia) aggiornati al 2012, è tra le regioni in Italia che supera la quota richiesta come energia prodotta da energie rinnovabili secondo lo schema del Burden Sharing e il PAN- Piano di Azione Nazionale→ direttiva 2009/28/CE. Tale quota mediamente in Italia tocca la soglia del 23%, e in Abruzzo arriva al 33%. Inoltre secondo il PER (Piano Energetico Regionale) del 2009 con l'entrata in funzione della Turbogas di Gissi -740MW-, l'Abruzzo produce il 30% di energia in più rispetto al proprio fabbisogno. Ma questo non è bastato a suggerire una attenta pianificazione e tantomeno a incentivare un settore strategico a consumo zero del territorio come l'efficienza energetica, dove siamo tra gli ultimi in Italia, un settore che produce moltissimi posti di lavoro. C'è solo una incredibile solerzia a costruire che parla da se: turbogas, centrali a biomasse, pale eoliche ecc.. In tal modo, senza programmazione e a caso, anche le energie alternative diventano un affare speculativo per pochi, un affare che fa gola anche a settori malavitosi.
Questi i numeri dell'energia prodotta dalle rinnovabili in Abruzzo, secondo il Rapporto Statistico del GSE (Gestore Servizi Energetici), al 2012:
-11.937 pannelli solari installati per un totale di potenza erogata pari a 609 MW.
-18 progetti riguardanti l'eolico, che corrispondono a circa 300 pale installate, per una potenza erogata di 230,6 MW.
-57 impianti di idroelettrico per un totale potenza erogata pari a 1.002,9 MW-
-34 centrali a biomasse per totale potenza erogata pari a 31,7 MW.
Negli ultimi anni l'Abruzzo è stato preso d'assalto da un gran numero di centrali eoliche, per un totale di circa 300 aerogeneratori di grandi dimensioni, che hanno occupato territori di valore naturalistico e paesaggistico, senza alcuna pianificazione preventiva. Tutto ciò è stato possibile grazie ad ingenti incentivi pubblici. La gravità della situazione è stata tale che sono intervenuti addirittura l'Agenzia dell'ONU per l'Ambiente e il Ministero dell'Ambiente.
La situazione è radicalmente mutata in meglio grazie alla enorme pressione dei territori, associazioni e comitati, con l'approvazione da parte del Consiglio regionale il 15 aprile 2014, di un emendamento al progetto di legge "Modifiche e integrazioni alla L.R. 3.3. 2005 n. 18 "Istituzione dei distretti rurali". È diventato legge il divieto di realizzare impianti eolici nelle aree importanti dal punto di vista naturalistico.
I numeri del Fossile in Abruzzo, secondo i dati del Ministero dello Sviluppo Economico:
- 9 concessioni di coltivazione in Terra, e 7 in mare per una produzione media di petrolio di circa 200.000 tonnellate annue e produzione media di Gas di circa 520milioni di metri cubi standard. Quasi il 90% delle produzioni viene dai progetti a mare nei quali sono coinvolte anche le Marche e il Molise.
Sia per le rinnovabili che per il fossile bisogna aggiungere la miriade di progetti in itinere, di cui potrete leggere nel dossier.
L'Abruzzo è anche terra di servitù per grandi infrastrutture energetiche, esistenti o in progetto, che hanno un forte impatto negativo sulla salute, sull'ambiente e sulle economie locali, come il mega elettrodotto che collega il Montenegro con l'Italia, il raddoppio della dorsale adriatica nel tratto Villanova - Gissi e il grande gasdotto Brindisi-Minerbio (BO), con centrale di compressione a Sulmona; quest'ultimo, in modo inconcepibile, dovrebbe essere realizzato lungo le aree più altamente sismiche dell'Appennino e sullo stesso tracciato del progetto A.P.E. (Appennino Parco d'Europa). La nostra regione ospita già circa 600 km di gasdotti in esercizio, mentre i gasdotti in progetto sono di circa 300 km. In Abruzzo abbiamo anche il più grande campo di stoccaggio gas d'Italia, con annesse centrali, Fiume Treste a Cupello, oltre al sito di stoccaggio molto più piccolo di Pineto - Cellino. La capacità complessiva di stoccaggio degli 89 pozzi, è superiore a 4,5 miliardi di metri cubi di gas anno. Di questi impianti è previsto un ulteriore potenziamento.
Impatti economici:
Alcune conseguenze che l'industria della produzione di energia ed in particolare quella dell'estrazione e raffinazione degli idrocarburi potrebbe causare nel corretto progredire delle economie dei settori produttivi quali il turismo, l'agricoltura, e tutte le filiere collegate ad esse.
Uno degli impatti economici meno discussi delle estrazioni di idrocarburi è l'aggravio dell'erosione costiera e della ingressione marina, in seguito alla subsidenza provocata anche da questo genere di attività, con altissimi costi, che andranno a peggiorare nel tempo, per via del cambiamento climatico dovuto in specie all'uso delle fonti fossili. Dalla Basilicata, dove ci sono i giacimenti di petrolio più grandi d'Europa arriva l'aspetto più sorprendente, basta guardare l'analisi dei dati statistici (fonte ISTAT) sul periodo tra gli anni 2003 e 2011, durante il quale nella regione Basilicata il numero di strutture ricettive Agrituristiche è in netta regressione, perdendo in termini assoluti ben 139 strutture (unica regione in Italia). Questa tendenza è ancora costantemente in atto.
anno      20072008200920102011​
Basilicata236   231   224   228   131​​​
​-decremento totale 139,00  ​​ ​​​​​​​​​​​​

Accanto ai dati su esposti possiamo aggiungere che la regione Basilicata in questi anni non ha affatto aumentato la sua ricchezza. Nel 2011 risulta anzi tra le più povere regioni d'Italia: Incidenza di povertà BASILICATA = 23,3; Incidenza di povertà ABRUZZO= 13,4; Incidenza di povertà TRENTINO ALTO ADIGE = 6,7 (Dati Istat). Possiamo dedurre tranquillamente, che la petrolizzazione non ha portato alcuna ricchezza aggiuntiva alla popolazione locale, piuttosto l'ha impoverita.
Dal dossier - In Abruzzo Scoppiamo di Energia- dovrebbero scaturire impegni precisi per i futuri amministratori, in un campo così strategico come quello energetico la riconversione ecologica dell'economia e della società deve essere una priorità nell'agenda politica regionale; la Regione dei Parchi non è conciliabile con la Regione distretto minerario. Sino ad oggi non c'è stata la benché minima visione globale, si è pensato ai territori come fossero contenitori sterili da riempire. Basta leggi mirabolanti che non servono a niente! Ai candidati chiediamo risposte certe supportate da una visione chiara, che si estrinsechi attraverso gli strumenti propri delle Regioni. Urge rafforzare e migliorare nell'ottica della tutela il Piano Paesistico, il Piano della Qualità dell'Aria, il Piano Acqua ed è imperativo dare gambe robuste al Piano Energetico Regionale con al primo punto l'efficienza; bisogna istituire momenti importanti di confronto con associazioni comitati, comparti economici, perché l'Abruzzo è di tutti, specie delle generazioni future.
Ombrina Mare, subito Decreto Legislativo di modifica art.35 ed Dlgs 83/2012 introducendo il divieto di attività di prospezione ricerca e coltivazione entro le 12 miglia dalla linea di base, per tutti i progetti in itinere all'entrata in vigore del decreto legislativo 29 giugno 2010 n.128.

Su questi temi, sul dossier energia e sui documenti diffusi in questi mesi, la associazioni invitano ufficialmente i candidati presidenti e gli altri candidati che vorranno essere presenti ad un confronto aperto per il giorno 14 maggio alle ore 18 presso sala della Circoscrizione "Portanuova" a Pescara in Piazza Grue.

Chi vuole davvero il meglio per l'Abruzzo e per gli abruzzesi non potrà mancare.

A margine della conferenza stampa le associazioni hanno lanciato un appello al Consiglio regionale perché vengano rinviati alla prossima legislatura Piano Demaniale Marittimo e Regolamento Ungulati, di nuovo in calendario per domani. "Argomenti troppo importanti e delicati - questa la posizione degli ambientalisti - per poterli ridurre a una seduta pre-elettorale".



Al Coordinamento alla data odierna aderiscono le seguenti organizzazioni (elencate in ordine alfabetico): ABC Chieti, Abruzzo Social Forum, Alternativa Abruzzo, Altura Abruzzo, ARCI provinciale Chieti, Assembleambiente, Club Alpino Italiano Abruzzo, Comitati Cittadini per l'Ambiente Sulmona, Coordinamento Nazionale Alberi e Paesaggio, Costituente per il Parco della Costa Teatina. Comitato Abruzzese Difesa Beni Comuni, Ecoistituto Abruzzo, FAI Abruzzo, Fiera della Domenica, Forum abruzzese dei movimenti dell'acqua, Italia Nostra Abruzzo, LIPU Abruzzo, Marelibero.net, Marevivo, Miladonnambiente, Mountain Wilderness Abruzzo, Pro Natura Abruzzo, Salviamo l'orso, Stazione Ornitologica Abruzzese, Touring Club Italiano, Unione Sindacale di Base Abruzzo, Villablocc Chieti, WWF Abruzzo, Zona 22.

Il dossier è stato realizzato dal Gruppo Energia EAA2014, di cui fanno parte:
ALTURA, Assemblea Ambiente, Associazione di B&B Parco della Maiella e Costa dei trabocchi, C.A.I., , Comitati Cittadini per l'Ambiente Sulmona, Comitato Gestione Partecipata di Bomba, No Tubo, Salviamo l'Orso, LIPU, USB, WWF Abruzzo

 
 
 
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INFO


Un blog di: emergenzambiente
Data di creazione: 05/04/2008
 

REGIONALI 2014 RICHIESTE AI CANDIDATI

2014 richieste ai candidati 

 

IN ABRUZZO SCOPPIAMO DI ENERGIA

TRIVELLE IN VISTA -DOSSIER 2013-

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CARTINA PETROLIO AGGIORNATA AL 2011

 

FUORI IL PETROLIO DALL'ABRUZZO

PETROLIO CHI DECIDE COSA

Lo schema delle autorità competenti può essere riassunto così: -La Direzione Generale dell’Energia e delle Risorse Minerarie è la massima autorità nel campo energetico nazionale nell’attribuire i titoli minerari. Nel suo ambito opera l’Ufficio Nazionale per gli Idrocarburi e Geotermia (UNMIG), con tre uffici periferici a Roma, Bologna e Napoli, al quale è demandato il compito del rilascio dei permessi, delle concessioni e il controllo delle attività produttive. -Il Comitato Tecnico per gli Idrocarburi e la Geotermia è il principale organo consultivo del Ministero dell’Industria in materia. E’ nominato per decreto dal Ministro dell’Industria e dura in carica per tre anni. Il Comitato esprime un parere, peraltro non vincolante, sull’assegnazione dei titoli minerari richiesti in concorrenza, e valuta le varie situazioni su cui è chiamato a pronunciarsi, quali la variazione dei programmi di lavoro, l’unificazione degli stessi fra titoli adiacenti interessati alla stessa tematica, l’assegnazione di concessioni di coltivazione alla società o gruppo che ha scoperto il giacimento ecc. Le riunioni del comitato avvengono a intervalli trimestrali. -Il Ministero dell’Ambiente, attraverso la Direzione Generale della Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) è l’istituto preposto a fornire la valutazione dell’impatto ambientale di ogni singolo progetto industriale e quindi anche di quello relativo al settore degli idrocarburi. Si avvale anche del parere della Sovrintendenza ai Beni Culturali e Ambientali, competenti territorialmente. Alcune competenze specifiche sono demandate direttamente alle Regioni interessate e attraverso deleghe, a Provincia e Comuni.
 

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A ME GLI OCCHI

Il linguista Noam Chomsky ha elaborato la lista delle “10 Strategie della Manipolazione” attraverso i mass media.
1 - La strategia della distrazione. L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti.
Tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).
2 - Creare il problema e poi offrire la soluzione. Questo metodo è anche chiamato “problema - reazione - soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare.
3 - La strategia della gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per un po’ di anni consecutivi.
4 - La strategia del differire. Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria” guadagnando in quel momento il consenso della gente per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro di quello immediato.
5 - Rivolgersi alla gente come a dei bambini. La maggior parte della pubblicità diretta al grande pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, spesso con voce flebile, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente.
6 - Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione. Sfruttare l'emotività è una tecnica classica per provocare un corto circuito dell'analisi razionale e, infine, del senso critico dell'individuo. Inoltre, l'uso del tono emotivo permette di aprire la porta verso l’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o per indurre comportamenti….
7 - Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori" (vedi “Armi silenziose per guerre tranquille”).

8 - Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità. Spingere il pubblico a ritenere che sia di moda essere stupidi, volgari e ignoranti...

9 - Rafforzare il senso di colpa. Far credere all’individuo di essere esclusivamente lui il responsabile della proprie disgrazie a causa di insufficiente intelligenza, capacità o sforzo. In tal modo, anziché ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta

10 - Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca. Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno creato un crescente divario tra le conoscenze della gente e quelle di cui dispongono e che utilizzano le élites dominanti. Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune molto meglio di quanto egli conosca sé stesso. Ciò comporta che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un più ampio controllo ed un maggior potere sulla gente, ben maggiore di quello che la gente esercita su sé stessa.

Noam Chomsky
Fonte: www.visionesalternativas.com.mx

 
 

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