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FUORI IL PETROLIO DALL'ABRUZZO

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INCENERITORI

Inceneritori:La legge di Lavoisier applicata ai rifiuti: La legge di Lavoisier (o di costanza delle masse nelle reazioni chimiche) ci dice che “la quantità di materia totale di un sistema chiuso rimane costante”. Il che significa che è possibile trasformare le sostanze, ma non annullare la loro massa. Dalla combustione di una tonnellata di rifiuti bruciata si ottengono complessivamente circa due tonnellate di sostanze: - una tonnellata di fumi - 280kg/300kg di ceneri solide, cancerogene, da smaltire in discariche speciali - 30 kg di ceneri volanti (estremamente tossiche) - 650 kg di acqua sporca (da depurare) - 25 kg di gesso Nel processo di incenerimento, ai rifiuti da bruciare occorre infatti aggiungere calce viva e una rilevante quantità di acqua. Nulla si crea, nulla si distrugge, e tutto si trasforma, viene insegnato in seconda media, eppure, in modo bipartisan, i nostri politici sono ancora suggestionati dal “mito prometeico”.
 

HERMANN DALY

Hermann Daly, uno dei fondatori dell' economia ecologica fornisce la seguente ricetta per una economia sostenibile (notare bene che parla di "economia" e non "sviluppo")

1-Sfruttare le risorse rinnovabili ad un ritmo che non superi la capacità di rigenerazione dell' ecosistema.
2-Limitare l'uso di tutte le risorse, in modo da produrre un livello di rifiuti che possano essere assorbiti dall'ecosistema
3-Sfruttare le risorse non rinnovabili ad un ritmo che, per quanto possibile, non superi il ritmo di introduzione di sostituti rinnovabili

 

 

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CIAF, il no definitivo sempre più vicino grazie a Costambiente e Legambiente

Post n°108 pubblicato il 21 Gennaio 2009 da emergenzambiente
 
Foto di emergenzambiente

 

 

IL DOSSIER  

INVIATO ALLA COMMISSIONE V.I.A./V.A.S. DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE  

HA SORTITO I PRIMI EFFETTI:  

IL NO DEFINITIVO ALLA CIAF APPARE SEMPRE PIÙ VICINO  

 

Comunicato Stampa: 

“LA CIAF AMBIENTE DI ATESSA NON HA LE CARTE IN REGOLA”. 

LEGAMBIENTE ATESSA E COSTAMBIENTE  

INVIANO UN DOSSIER AL MINISTERO DELL’AMBIENTE  

PER DIRE UN NUOVO NO ALL’IMPIANTO 

 

Legambiente e CostAmbiente rilanciano la vertenza Ciaf Ambiente, a due mesi dalla decisione della Commissione Via/Vas del Ministero dell’Ambiente di dare “parere negativo interlocutorio” sul progetto di variante all’impianto di trattamento e smaltimento di rifiuti liquidi pericolosi, in attività nell’area artigianale commerciale di Saletti (Atessa).  

Un corposo dossier è stato elaborato dalle due associazioni ambientaliste e inviato all’Organo tecnico ministeriale che, nei prossimi mesi, in seduta plenaria dovrebbe emettere il verdetto definitivo. Se il parere negativo della Commissione Via/Vas sarà riconfermato, la Ciaf Ambiente dovrà cessare l’attività. Legambiente e CostAmbiente, nel dossier, hanno ricostruito i complessi passaggi dell’iter autorizzativo dell’impianto dal 2000, anno in cui la Regione Abruzzo rilasciò la prima autorizzazione al trattamento di rifiuti non pericolosi, ad oggi, soffermandosi anche sull’aspetto giudiziario, con l’inchiesta “Mare Chiaro” conclusasi con il rinvio a giudizio di 33 persone, tra i quali i manager dell’azienda. 

La fotografia tracciata dalle due associazioni è inquietante: sarebbero stati messi in atto veri e propri blitz, violando leggi e regolamenti amministrativi, soprattutto dalla Regione Abruzzo, eludendo grossolanamente disposizioni normative importantissime (es. normativa “Seveso”, ovvero quella sui rischi di incidenti rilevanti, e normativa V.I.A., sulla valutazione di impatto ambientale).  

Secondo le due associazioni ambientaliste, inoltre, non ci sarebbero le condizioni perché il Ministero dell’Ambiente concluda positivamente la procedura di compatibilità ambientale; questo per una serie di motivazioni, prima tra le quali la localizzazione dell’impianto. Nel 2000, infatti, l’area era classificata come “esclusivamente industriale” mentre oggi è quasi del tutto completata la conurbazione attorno all’impianto, attraverso la realizzazione di un complesso commerciale- artigianale, che modifica sostanzialmente la situazione di riferimento (si vedano le figure 1, 2 e 3 allegate).  

Come è stato evidenziato anche dalla Commissione Via/Vas, insomma, la tanto sbandierata regolarità dell’impianto non esiste, ed allo stato attuale se la Ciaf non fornirà delle contro- deduzioni credibili alle prescrizioni sottolineate dall’organo ministeriale, è a rischio il prosieguo della sua attività. “Installare un impianto di smaltimento di rifiuti pericolosi in quell’area costituisce  un grave pericolo per la salute pubblica e per l’ambiente - ribadiscono Maurizio Calabrese di Legambiente Atessa e Pasquale Colantonio responsabile di CostAmbiente“.  

Ing. Maurizio Calabrese       dott. Pasquale Colantonio 

Legambiente Atessa       CostAmbiente 

338 7402975        328 8817963 

 

 
 
 
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Data di creazione: 05/04/2008
 

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FUORI IL PETROLIO DALL'ABRUZZO

PETROLIO CHI DECIDE COSA

Lo schema delle autorità competenti può essere riassunto così: -La Direzione Generale dell’Energia e delle Risorse Minerarie è la massima autorità nel campo energetico nazionale nell’attribuire i titoli minerari. Nel suo ambito opera l’Ufficio Nazionale per gli Idrocarburi e Geotermia (UNMIG), con tre uffici periferici a Roma, Bologna e Napoli, al quale è demandato il compito del rilascio dei permessi, delle concessioni e il controllo delle attività produttive. -Il Comitato Tecnico per gli Idrocarburi e la Geotermia è il principale organo consultivo del Ministero dell’Industria in materia. E’ nominato per decreto dal Ministro dell’Industria e dura in carica per tre anni. Il Comitato esprime un parere, peraltro non vincolante, sull’assegnazione dei titoli minerari richiesti in concorrenza, e valuta le varie situazioni su cui è chiamato a pronunciarsi, quali la variazione dei programmi di lavoro, l’unificazione degli stessi fra titoli adiacenti interessati alla stessa tematica, l’assegnazione di concessioni di coltivazione alla società o gruppo che ha scoperto il giacimento ecc. Le riunioni del comitato avvengono a intervalli trimestrali. -Il Ministero dell’Ambiente, attraverso la Direzione Generale della Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) è l’istituto preposto a fornire la valutazione dell’impatto ambientale di ogni singolo progetto industriale e quindi anche di quello relativo al settore degli idrocarburi. Si avvale anche del parere della Sovrintendenza ai Beni Culturali e Ambientali, competenti territorialmente. Alcune competenze specifiche sono demandate direttamente alle Regioni interessate e attraverso deleghe, a Provincia e Comuni.
 

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A ME GLI OCCHI

Il linguista Noam Chomsky ha elaborato la lista delle “10 Strategie della Manipolazione” attraverso i mass media.
1 - La strategia della distrazione. L’elemento principale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel distogliere l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti.
Tenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza dargli tempo per pensare, sempre di ritorno verso la fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).
2 - Creare il problema e poi offrire la soluzione. Questo metodo è anche chiamato “problema - reazione - soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” che produrrà una determinata reazione nel pubblico in modo che sia questa la ragione delle misure che si desiderano far accettare.
3 - La strategia della gradualità. Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per un po’ di anni consecutivi.
4 - La strategia del differire. Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria” guadagnando in quel momento il consenso della gente per un’applicazione futura. E’ più facile accettare un sacrificio futuro di quello immediato.
5 - Rivolgersi alla gente come a dei bambini. La maggior parte della pubblicità diretta al grande pubblico usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, spesso con voce flebile, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente.
6 - Usare l’aspetto emozionale molto più della riflessione. Sfruttare l'emotività è una tecnica classica per provocare un corto circuito dell'analisi razionale e, infine, del senso critico dell'individuo. Inoltre, l'uso del tono emotivo permette di aprire la porta verso l’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o per indurre comportamenti….
7 - Mantenere la gente nell’ignoranza e nella mediocrità. “La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori" (vedi “Armi silenziose per guerre tranquille”).

8 - Stimolare il pubblico ad essere favorevole alla mediocrità. Spingere il pubblico a ritenere che sia di moda essere stupidi, volgari e ignoranti...

9 - Rafforzare il senso di colpa. Far credere all’individuo di essere esclusivamente lui il responsabile della proprie disgrazie a causa di insufficiente intelligenza, capacità o sforzo. In tal modo, anziché ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta

10 - Conoscere la gente meglio di quanto essa si conosca. Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno creato un crescente divario tra le conoscenze della gente e quelle di cui dispongono e che utilizzano le élites dominanti. Il sistema è riuscito a conoscere l’individuo comune molto meglio di quanto egli conosca sé stesso. Ciò comporta che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un più ampio controllo ed un maggior potere sulla gente, ben maggiore di quello che la gente esercita su sé stessa.

Noam Chomsky
Fonte: www.visionesalternativas.com.mx

 
 

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