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« convocazioniquesti erano »

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Post n°168 pubblicato il 25 Ottobre 2012 da emmekappamk

 

Leggo i tuoi interventi e noto al tua attività, l'intensità (che invidio) delle tue ragioni in difesa della scuola pubblica, dei nostri interessi e degli interessi degli studenti.

A parte la discussione aumento ore si o aumento ore no, è pericoloso consentire che lo stato si possa comportare come un caporaletto o come un boss del mezzogiorno che impone prestazioni lavorative a compenso zero. Oltre che essere anticostituzionale, è distruttivo dei ccnl ed è un precedente che è pericolosissimo per chiunque anche se ancora la gente guarda ancora nel suo orto.

Volevo confrontarmi con te pur se privatamente, perchè il discorso sarebbe troppo lungo da postare anche su un altro fatto partendo da questo link

http://bru64.altervista.org/forum/viewtopic.php?t=20933&sid=0d1d7b0d6b34c3f6aa77054d526742e4

Questo dice chiaramente che a causa ,

di anni di denigrazioni (gelmini, brunetta docet) ad alto livello,

una definizione da ccnl di orario lavorativo di 18 ore frontali che pare (anche per nostra responsabilità) l'unico impegno di un insegnante,

di (perchè non dirlo) alcuni colleghi che non lavorano bene o usano la malattia come un bancomat gettando discredito sull'intera categoria e

naturalmente, non tralasciando la situazione economica globale che fa apparire privilegiati anche chi prende 1200.1300 euro mensili (con disoccupazione inclusa)

appariamo come dei privilegiati, scansafatiche e come una casta!!!!!

 

questo link dice chiaramente che quasi il 50% degli italiani ritiene che sia giusto aumentare il carico di lavoro.

E' questo, secondo me il punto di partenza da cui bisogna muoversi.

Fare assemblee, manifestazioni o scioperi ha la sua utilità per far parlare di noi e divenire un movimento da non sottovalutare, specie in prossimità delle votazioni ma a mio avviso diviene ancora più importante modificare, o almeno provare a farlo, l'opinione che la gente ha nei nostri confronti perchè altrimenti rimarremo una casta che non vuole lavorare di piè ed il problema si riproporrà dopo le elezioni quando saremo enormemente più deboli (la legge gelmini fu varata pochi mesi dopo le votazioni del 2008...).

Ecco, quindi, a mio avviso più che scioperi, che hanno ovvie conseguenze sulla retribuzione, creano limitato disagio (non siamo mica ferrotranvieri!!!) e consentono al miur un risparmio di spesa che non è da poco in questi tempo servirebbe creare un movimento di opinione che possa modificare a distanza di qualche mese quel sondaggio e portarlo quantomeno a 2/3 contro 1/3.

secondo me sarebbe più utile nel medio lungo periodo utilizzare una parte di quel denaro che sarebbe perso con uno sciopero per creare un cambiamento di opinione agendo sui mass media.

Si potrebbe fare, (ipotizzo) partendo dalla creazione di un comitato/fondazione (non lo so) per la raccolta di fondi tramite piccole donazioni volontarie con postepay o simili e poi comprare qualche spazio o magari una pagina di giornale (a pagamento o free press, locale o nazionale, quotidiano o periodico, …) o magari qualche piccolo passaggio in tv per informare sulla nostra attività.

Attività con i figli dell'uomo comune, attività poco remunerate in confronto al resto d'europa, attività che (detto francamente) porterebbe danni a chi fa qualcosa e assolutamente niente a chi già qualcosa non fa.

Secondo me è questo quello che bisogna cercare di ottenere: provare a modificare l'opinione che la gente ha di noi perchè solo l'opinione negativa di una massa molto consistente di elettorato potrà metterci il più possibile lontano da pareggi di bilancio, spending rewiev e vincoli di stabilità.

saluto te e tina e ancora un grande complimento per tutto ciò che fate.

Ciao e forza lecce!!!!

michele

mk

 
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