Creato da antonio.oinotna il 08/07/2008

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Energia Nucleare: Chernobyl

Post n°3 pubblicato il 01 Agosto 2008 da antonio.oinotna

Intendo parlare di una storia, una brutta storia. Successe a Chernobyl 22 anni fa (26 aprile del 1986). Brutta storia che costò la vita a moltissime persone, le cifre stimate sono molto differenti l’una dall’altra ma anche la più ottimistica dà l’idea di quanto sia stato disastroso l’evento. 

Prima di qualsiasi altro prosieguo va il mio dolore e il mio rispetto a tutte le vittime.

….

L’incidente avviene a seguito di un test sulla sicurezza. Suona incredibile ma è così. Quella sera si voleva testare la capacità delle turbine ad azionare i sistemi di sicurezza e in particolare le pompe del refrigerante per il periodo di avvio dei generatori diesel attivati in caso di mancanza di corrente.

L’incidente venne programmato in un periodo di festività, quindi di ponti ed avvenne con diverse ore di ritardo; questo probabilmente ha causato che in sala controllo ci fosse del personale non eccessivamente preparato sul tipo di reattore.

Primo step del test: portare il reattore dai normali 3200 MW a 1000 MW. Ma per un errore umano o per errore di strumentazione il reattore arrivò a 30 MW. A questa potenza l’energia prodotta è di soli 10 MW che da soli non riuscivano a far funzionare il sistema di refrigerazione. Da manuale il test doveva esser interrotto e il reattore sarebbe stato riportato in sicurezza dai sistemi automatici. Ma gli operatori passarono a manuale tentando di riportare il reattore ai previsti 1000 MW. Ma non ci fu verso di aumentare oltre i 200 MW, potenza insufficiente per l’esperimento. Per cercare allora di aumentare la potenza alzarono quasi tutte le barre di protezione, le lasciarono dentro solo 8 contro le 30 minime richiesta da direttiva. Fu aumentato il flusso di refrigerante e conseguentemente calò la pressione del vapore. Il calo di pressione doveva far intervenire uno dei sistemi di controllo che avrebbe spento il reattore. Ma il sistema di controllo era stato volutamente escluso precedentemente. Serviva più potenza e gli operatori per ottenerla alzarono tutte le barre.

Da segnalare che le barre, una volta alzate, avrebbero impiegato circa 20 secondi prima di completare la loro ridiscesa.

Si era nelle condizioni di procedere con il test, quando ogni indicazione da manuale imponeva l’immediato spegnimento del reattore.

Altro step dell’esperimento è quello di scollegare la turbina al vapore, per verificare che le pompe di raffreddamento rimanessero in funzione con i generatori di riserva.

Ma il vapore rimasto nel nucleo creò delle bolle che aumentarono la temperatura e di conseguenza aumentava lentamente la potenza del reattore. Le pompe di refrigerazione non riuscivano a diminuire la temperatura in quanto sottoalimentate.

Quando gli operatori si accorsero dell’aumento della potenza era ormai iniziata l’emergenza. I sistemi automatici avrebbero dovuto far abbassare le barre anche se per la loro lentezza probabilmente non sarebbero bastate. E poi c’era un errore di progettazione nelle barre di controllo.

Infatti, nella fase di discesa, per i primissimi secondi le barre al posto di diminuire la potenza del reattore la aumentano. La discesa delle barre portò la potenza del reattore a oltre 500 MW e il calore creato deformò la geometria delle barre rendendole totalmente inutilizzabili. La reazione a catena andava avanti senza moderazione e la forte temperatura e pressione del vapore distruggeva qualsiasi geometria e dispositivo di moderazione e controllo della reazione. Ci fu una prima esplosione che fece scivolare il coperchio della centrale in modo tale da danneggiare ulteriormente la struttura. Ci fu una seconda esplosione molto più violenta causata dall’idrogeno provocato da una reazione del vapore con lo zirconio. Iniziò la diffusione di isotopi radioattivi nell’ambiente. Ma ancora c’era reazione nucleare perché presenti Uranio e moderatore. Il nocciolo stava fondendo in una massa unica dove la reazione a catena poteva ancora continuare per molto tempo penetrando nel terreno.

Ci vollero molti giorni per spegnere gli incendi e chiudere quel nocciolo ancora nuclearmente bruciante con tonnellate di cemento e acciaio. Intanto il nocciolo bruciava e sprofondava nel terreno fortunatamente  mescolandosi con la sabbia sistemata in grossa quantità intorno al reattore.

….

Ci sono un paio di considerazioni che mi piacerebbe

Il reattore era di tipo RBMK-1000. Leggendo qua e la si scopre che questo particolare tipo è decisamente peggiore, da un punto di vista della stabilità quindi sicurezza, di qualsiasi altro reattore.

Si scopre anche che l’occidente non ne ha mai fatto uso e chiedeva all’est di dismettere gli impianti di questo tipo.

Incredibilmente leggendo la cronologia degli eventi si scopre che in diverse situazioni, ne ho contate almeno tre, il reattore sarebbe dovuto esser immediatamente spento come da manuale.

Ancora più incredibilmente leggo che il personale che era alla conduzione del reattore e che eseguiva quel test non aveva l’esperienza necessaria per gestire un RBMK.

E ancora più incredibilmente leggo che hanno escluso i sistemi di sicurezza che avrebbero spento il reattore già al primo step dell’esperimento.

 

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