Creato da malin_swe il 15/09/2006

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Post n°196 pubblicato il 05 Luglio 2007 da malin_swe

Essendo stata nominata da rattoluna ecco i miei cinque film preferiti... il primo della lista è realmente il primo del mio cuore... gli altri vengono in ordine sparso poichè tutti per me si equivalgono...

LA LEGGENDA DEL PIANISTA SULL'OCEANO

Trovato in fasce il 1° gennaio 1900 a bordo del transatlantico Virginian, T.D. Lemmons detto Novecento (T. Roth) cresce sulla nave, impara a suonare il piano, diventa l'attrazione dell'orchestra di bordo e non ne scende mai. Quando la nave in disuso sta per essere demolita con la dinamite il suo amico Max (P.T. Vince) è convinto che sia ancora a bordo. Raro esempio di colosso intimista, basato sul monologo teatrale Novecento (1994) di Alessandro Baricco. Storia di un'amicizia come Titanic è la storia di un amore interclassista? No. L'amicizia è importante, ma non centrale. Il collante della narrazione è la musica di Ennio Morricone, impegnato al meglio della sua forma. Soltanto una traccia di romance: il breve, memorabile incontro con una ragazza angelicata. Film epico dalle molte bellezze (la sala-macchine; il pianoforte che pattina nella tempesta; la sfida musicale con Jelly Roll Morton, ecc.), così ricco a livello metaforico da prestarsi a più chiavi di lettura, non si sottrae all'accusa di ridondanza ripetitiva, specialmente nell'ultima mezz'ora. Ideale erede di Sergio Leone, G. Tornatore (1956), il più americano dei registi italiani, è un raccontatore di emozioni dal passo di fondista. Critica spaccata in due. 5 Nastri d'argento e 1 Efebo d'oro 1998; 6 premi Donatello 1999, Globo d'oro 1999 per la sceneggiatura. Il regista ha provveduto a scorciarlo di 45' per la distribuzione internazionale in lingua inglese col titolo The Legend of 1900.

CACCIA AD OTTOBRE ROSSO

Caccia a Ottobre Rosso uscì nel 1990, quando i ricordi della guerra fredda erano ancora freschi e, per certi versi, attuali: il 1989 aveva fatto crollare il Muro, ma l’URSS non avrebbe chiuso i battenti se non nel 1991. America e Russia sono ancora potenziali avversari strategici in questa vicenda, che è tratta dall’omonimo romanzo di Tom Clancy basato, a sua volta, su un fatto realmente accaduto (ma, come ci avvisa il film nel prologo scritto, i governi di USA ed URSS non lo hanno mai ammesso). È Sean Connery a stupirci più del solito nei panni di un carismatico comandante della Marina sovietica, Marko Ramius, che - alla guida di un potente sommergibile nucleare dell’Armata Rossa - punta improvvisamente verso la costa degli Stati Uniti. Che diavolo intende fare il pluridecorato eroe di Russia? Da sempre valoroso soldato sovietico, non può certo essere impazzito. A meno che… La tesi di un intuitivo agente della CIA, Jack Ryan (Alec Baldwin), è che, sorprendentemente, il comandante Ramius stia mettendo in atto la più spettacolare diserzione della storia dell’Unione Sovietica. Le prove certe però mancano, e non è il caso di rischiare: il sommergibile potrebbe facilmente, una volta avvicinatosi troppo alle coste USA, nuclearizzare un’intera città, magari Washington. In fondo siamo nel 1984 e Gorbaciov non è ancora salito al potere, il disgelo è ancora una mera ipotesi del futuro e al 1600 di Pennsylvania Avenue c’è Ronald Reagan, uno che non ci mette “né a né ba” a reagire. Febbre alta alla Casa Bianca, quindi, ma anche nella fredda Piazza Rossa di Mosca, al di là delle impenetrabili mura del Cremlino: meglio far fuori l’eroe di Russia, pensano i gerarchi comunisti, perché quel sommergibile all’avanguardia, classe Tifone, non può finire di certo nelle mani degli odiati yankee. Una storia in stile Le Carré, quindi, che conquistò il pubblico e procurò al film un Oscar per gli effetti sonori. In DVD, la Paramount confeziona un Caccia a Ottobre Rosso decisamente minimalista. Se è vero che l’audio è in inglese, francese, spagnolo e italiano e la sottotitolazione comprende felicemente l’italiano, è purtroppo il pacchetto extra a deludere: un solo trailer cinematografico ci sembra troppo poco, per un titolo fortunato. Interviste ai protagonisti e un dietro-le-quinte non ci sembrano richieste impossibili per un film, in fondo, di recente realizzazione.

LA PASSIONE DI CRISTO

Il film racconta le ultime dodici ore della vita di Cristo. Inizia con la preghiera nell'orto dei Getsemani, dove Gesù si è diretto al termine dell'Ultima Cena e dove resiste alle tentazioni di Satana. Tradito da Giuda Iscariota, viene arrestato e portato dinanzi ai capi dei Farisei che lo condannano a morte. Ponzio Pilato, governatore romano della Palestina cui si chiede di deliberare, ascoltati i capi di imputazione, offre al popolo infuriato di scegliere se salvare la sua vita o quella di Barabba, noto criminale. Gesù viene flagellato dai soldati romani e riportato dinanzi a Ponzio Pilato. Poichè il popolo ha scelto di salvare la vita di Barabba, Ponzio Pilato, dopo aver chiesto se non era ancora abbastanza, si lava le mani ad indicare che non vuole essere coinvolto nella scelta. Gesù è costretto ad attraversare Gerusalemme e a salire sul Golgota portando sulle spalle la croce. Giunto in cima al monte gli vengono trafitti mani e piedi con i chiodi e viene drizzata la croce davanti agli occhi straziati della madre Maria e delle pie donne, tra cui Maria Maddalena. Gesù affronta l'ultima tentazione, quella di essere abbandonato dal Padre, poi alle tre del pomeriggio, muore mentre il cielo viene squarciato dai fulmini e si strappa la tenda del tempio di Gerusalemme.

ARANCIA MECCANICA

Alex è un giovane senza arte né parte, figlio di proletari e dedito a furti, stupri e omicidi. Fa capo a una banda di spostati, denominati drughi. Dopo aver usato violenza alla moglie di uno scrittore finisce in carcere. Viene sottoposto ad angherie ma si fa amico un prete. Pur di essere scarcerato accetta il "trattamento lodovico", che consiste nell'assistere a filmati di violenza. Quando esce scopre che i genitori hanno subaffittato la sua stanza. Senza poter reagire, dovrà subire violenza da alcuni mendicanti vendicativi, dai drughi diventati poliziotti e dallo scrittore che ha perso la moglie e che ora si trova su una sedia a rotelle. Tenta il suicidio e all'ospedale riceve una visita di cortesia da parte del primo ministro. Ambientato nel futuro, ormai alle porte, e tratto da Arancia ad orologeria di Anthony Burgess. Geniale traversata di generi (fantascienza, storico, drammatico, comico, grottesco, orrore), un film che mostra la violenza per esserne un contro-manifesto. Accolto da polemiche e ovazioni al suo apparire, è stato sequestrato per molti anni in Francia, mentre in Gran Bretagna non può essere ancora proposto né al cinema né in videocassetta. L'ambiguità del personaggio era necessaria per mostrare le diverse violenze della medicina, della polizia, della politica e della gente comune. Quando Alex viene guarito, non può gestire le proprie scelte. Diventa docile non per volontà ma per allergia (sente nausea quando cerca di usare violenza, anche se cerca di difendersi). La più grande prova al cinema di Malcolm McDowell che ha ideato alcune scene storiche, tra cui quella dello stupro a tempo di I'm singing in the rain. Le musiche di Beethoven e Rossini rielaborate da Walter Carlos e le immagini grandangolo di John Alcott accrescono l'immersione nell'incubo. Doppiaggio italiano all'altezza dell'originale.

PULP FICTION

4 storie di violenza s'intersecano in una struttura circolare che si chiude con un ritorno all'inizio: 1) due balordi (T. Roth, A. Plummer) si accingono a fare una rapina in una tavola calda; 2) due sicari (J. Travolta, S.L. Jackson) recuperano una valigetta preziosa, puliscono la loro auto, insozzata dal sangue e dal cervello di un uomo ucciso per sbaglio, con l'aiuto di Mr. Wolf (H. Keitel), l'uomo che risolve problemi, e vanno a mangiare proprio nella tavola calda della rapina; 3) uno dei due sicari (Travolta) deve portare a ballare Mia (U. Thurman), moglie del capo (V. Rhames), che, scambiata eroina per cocaina, va in overdose; 4) il pugile Butch (B. Willis) contravviene ai patti, vince un incontro che doveva perdere e scappa con la borsa. Ispirato a quella narrativa popolare di ambiente criminale che, dagli anni '30 e '40, era pubblicata dai pulp magazines, il 2 film di Q. Tarantino (1963) procede sul filo di un'irridente ironia, di un efferato umorismo nero, di una dialettica tra buffonesco e tragico (tra fun e funesto) che mettono azioni, gesti e personaggi come tra parentesi, in corsivo, anche quando, come nel torvo episodio della sodomizzazione, questo film divertente e caustico dai dialoghi irresistibili penetra nell'abominio del male. Vietato in Italia ai minori di 18 anni. Palma d'oro a Cannes e Oscar per la sceneggiatura (Tarantino, Roger Avary). Divenne in pochi mesi oggetto di culto: in un referendum del Saturday Times (aprile 1995) fu votato come il 7 miglior film della storia del cinema.

E ce ne sarebbero ancora moltissimi altri...

Ora...

Io nomino:

Pattivis
PXlab
Olympia81
Orpheus07
Alba.Kiara.Smile

 
 
 
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