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Amore e mentolo.
Post n°32 pubblicato il 30 Dicembre 2008 da cercandoitaca
Lo so che sai che “io son della mia diletta e la mia diletta è mia” So che sai che non vorrei altra, ora qui con me “Nel mio letto, stanotte, ho cercato colei che la mia anima ama e non l'ho trovata”se non te. Che la tua assenza mi fa sragionare e “come un sonnambulo ho girato su e giù per la città, le piazza e le strade” conto le ore e i minuti che mancano al tuo ritorno. “sei bella, amica mia, colomba mia, se muovi gli occhi, rinnovi la luce” Che niente è troppo per te e nemmeno questi antichi versi sono abbastanza per descriverti. “la curva dei tuoi fianchi è opera di mano di un'artista. Il tuo grembo è una coppa fatta al tornio, anfora tonda e ha vino inebriante. Il tuo seno è un cumulo di grano attorniato da gigli e ricche rose. Le tue mammelle sono due cervette, due erette gemelle di gazzella.” Amor mio, che ancora, ogni volta nel vederti si rinnova la meraviglia della prima volta, oggi come ieri. Amor mio che hai imparato così bene l'arte della fellazio, sotto i miei insegnamenti. Come ora sai come fare, aprendo grande la bocca, accogliendolo fino in fondo e richiudendo le labbra, espellerlo risucchiando. Summa delle delizie. Ma, amor mio che: “il tuo alito è fresco come il profumo biondo delle mele” Dovresti stare attenta a non usare il dentifricio al mentolo se pensi che dopo poco prenderai il mio attrezzo tra le labbra. I versi provengono da "il cantico dei cantici" |
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il 12/10/2010 alle 03:30