Creato da epagogico il 29/09/2011
cause di forza minore
 

 

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Oggi vorrei

Post n°10 pubblicato il 02 Dicembre 2011 da epagogico

Oggi vorrei fosse un giorno diverso. Mica un giorno in cui dimenticare. No, solo uno spunto per ripartire, per ricominciare a vivere. Ripartire da poco, un poco per volta. Voltandosi fuori e dentro, senza accantonare, senza dire quel che è stato è stato, senza avere la presunzione di avere girato la boa. Un giorno di fatti, di azioni, di gesti compiuti intorno a noi e non in spazi siderali e indefiniti. Un giorno di mani che stringono, di braccia che si muovono, espressioni facciali, sguardi che si confrontano, nasi che si storcono, bocche che si aprono, denti che masticano, labbra che assaggiano, magari pure pugni in faccia, graffi, di imperfezioni cutanee e verbali. E calore.

Quel calore che stupidamente ti ho negato e che improvvisamente ho disperso e spento, come un fiammifero al polo. Proprio nel giorno in cui tutto doveva iniziare. Mi sento ridicolo rileggendo - quasi non ce la faccio ma mi sforzo di farlo - tutte le puttanate che ho scritto a proposito  della condivisione, della felicità, del senso di quello o di quell’altro. Assolutamente ridicolo. E mi viene da ridere. Un sorriso storto, isterico, compulsivo, da ictus. Ma non voglio cancellare, non voglio nascondermi, ho una voglia matta di scoprirmi, di rileggere ogni cosa e ripartire proprio da lì.

Allora ti chiedo scusa. Scusa perché è facile dire non volevo, sin troppo facile. Scusa per ciò che ti avevo detto e giurato e per essermi contraddetto una, due, tre volte. Scusa per la gratuità e la leggerezza inconsistente delle mie parole. Scusa perché ero consapevole di ciò che dovevo o non dovevo fare e nonostante tutto l‘ho fatto. Scusa perché non ho avuto rispetto per te, per tutto ciò che hai fatto per me, per il tuo e nostro amore, perché ero  cosciente del male che avrei fatto a te e a noi. Scusa perché il caso non esiste. Scusa perché ho lasciato che tutto il cioccolato diventasse merda. Scusa per aver confuso la forma con la sostanza. Scusa per avere tradito la fiducia che avevi riposto in me, per avere sottovalutato le conseguenze devastanti.

Ma adesso sono qui per dirti che c’è pure dell’altro, tanto altro, che io non sono solo quello lì, quello di quest’ultima terribile settimana, che tutto non si può dileguare così, che sono pronto ad armarmi di piccone, cazzuola, livella e filo a piombo per costruire un grattacielo di cento piani, che l’unica cosa che voglio è starti vicino, che tutto quello che mi manca è ciò che ancora non abbiamo vissuto.

Oggi le parole mi fanno una paura tremenda perché ne sento tutto il peso come fossero di marmo, lettera dopo lettera, perché ho la sensazione che non siano mai quelle giuste, che manchi sempre qualcosa, ma non ci penso perché ho voglia di tirarle fuori dalla roccia, perché ciò che manca è ancora tutto da riempire. Sì, perché… come posso dirtelo: “Xenuca, io  ti amo!”.

 
 
 
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