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« NONNApovere galline »

Delle paure

Post n°16 pubblicato il 05 Settembre 2006 da pippop3

 

Penso si nasca liberi dalle paure, certamente da quelle consce, e si intraprende il cammino attraverso esperienze che ci infondono sfiducia, paura talvolta terrore. Nel maschio, nella prima giovinezza. la predominante è la ricerca della supremazia fisica con l’evidente scontro tra coetanei e adulti. I traumi derivanti dall’impotenza a difendersi  producono ferite difficilmente rimarginabili e creano le paure verso certe categorie di persone o situazioni. La ribellione, nella pubertà, verso la società,  libera da questo primo effetto i fortunati che come carattere hanno forza egocentrica e trovano ostacoli non troppo difficili.

In età adulta portiamo le paure acquisite che subdolamente si nascondono tra le maglie della solita routine.

I pestaggi tra ragazzi, il ricorso al mito delle armi sono caratteristica saliente di questo primo periodo di vita.

La sopraffazione viene attuata da un ristretto numero di ragazzi che si fanno forza nel gruppo ed all’ombra di un singolo individuo dotato di carisma.

Come al solito sono questi che fanno notizia ed attorno ai quali si costruisce il luogo comune di un maschio dittatore, profittatore, stupratore, e via dicendo.

Quelli che non appartengono a questo ordine di persone sono la maggioranza e sono quelli che hanno ed avranno sempre paura.

Le situazioni devono essere affrontate con coraggio per essere risolte, ma se la maggioranza ha paura nessuna situazione sarà risolta?

Si dice “non è coraggio se non hai paura”!

E quindi da esseri fragili quali siamo affrontiamo la vita tenendo nascoste le nostre paure fino a che non sia necessario rivelarle ed affrontarle.

Le femmine hanno predisposizione ad una lotta verbale che naturalmente darà ad alcune paure di ordine affettivo e non fisico.

Naturalmente l’attrazione maschile verso le femmine, non mitigato da una cultura del rispetto altrui, crea le paure maggiori, ancorché oggi  pare che lo stupro sia diventato lo sport nazionale.

Ritengo che in gran parte televisione e cinema contribuiscano a quotidianizzare questa vigliaccheria.

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Commenti al Post:
betulla64
betulla64 il 05/09/06 alle 21:07 via WEB
Sbaglio volontariamente post per ringraziarti dei versi dedicati a tua nonna che mi riportano così malinconicamente alla mia. Sulla paura, avrei troppo da dire e siccome i fiumi in piena sono spesso distruttivi, taccio e ti lascio qui la mia buonanotte :)
 
 
pippop3
pippop3 il 06/09/06 alle 14:09 via WEB
Grazie di visitarmi ogni tanto.Leggendoti provo partecipazione ai tuoi stati d'animo che mi coinvolgono molto più di quello che avrei potuto credere. Purtroppo le parole hanno un limite e non possono aiutare più di tanto. Auguri di cuore.
 
unlumedaunnume
unlumedaunnume il 10/09/06 alle 16:06 via WEB
questo post è molto bello, la paura fatta a pezzi così fa meno paura...Una volta una bambina a scuola, alla scuola materna mi ha dato una definizione di coraggio che mi dà i brividi:"Ho paura ma ci vado".... Alessandra in quei giorni compiva cinque anni. Io manco di coraggio, ma per le cose che riguardano solo me, non ho coraggio per le cose che devono salvarmi, tirarmi fuori dalle situazioni ingarbugliate..... tra le paure mettiamo anche questa? la paura di non riuscire, di non riuscire come individuo, ad uscirne in qualche modo, forse è una paura da figli unici o da vigliacchi o da tutti e due, è una brutta paura vigliacca. Ciao, e scusa, io non ho il dono della brevità:) complimenti per il post
 
 
pippop3
pippop3 il 11/09/06 alle 16:13 via WEB
Ma certo le paure sono infinite come infiniti sono i pensieri umani. Talvolta sono assurde ed inconsistenti,come talvolta reali ed inaffrontabili. Anch'io ho la paura di non riuscire, di non potermi liberare da situazioni che coinvolgono anche altre persone, di non poter vivere questi anni che mi rimangono con serenità. Ho però una gran fortuna! Mi porto addosso un sano fatalismo che mitiga il tutto. Grazie della visita.
 
   
unlumedaunnume
unlumedaunnume il 11/09/06 alle 16:37 via WEB
anch'io stamattina mi sono alzata con un bel pò di fatalismo: si chiude una porta si apre un portone, pure ottimistico... :)) e ho cominciato a fare quel che avrei dovuto qualche giorno fa:)
 
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