Soffro di una profonda idiosincrasia per i successi mediatici.
Questa rara forma di disturbo mi ha fatto (volutamente) perdere alcuni capolavori e scansare squintalate di spazzatura.
Fra la spazzatura che sono sicuramente riuscita a risparmiarmi posso annoverare anche le 50 sfumature ed il tormentone di frustini e manette lanciati da Mr Grey e la sua Ana.
Credo sia impossibile ignorare completamente il contenuto del libro.
E' stato, e visto l'arrivo sul grande schermo, è, e ancora sarà argomento da risatine e occhiate furbe di molte cene a cui ho partecipato, e, ahimè, parteciperò.
Cene in cui vengo guardata con largo sospetto (e con un misto di commiserazione) per non essermi lasciata avvicinare dalla storia.
E quando, sorridendo, esclamo che per me questo libro è solo una versione glam e patinata del "famolo strano", mi si dice che non capisco nulla.
E così sia.
Non credo di essere interessata alle discussioni che nascono per questa lettura. Ma non per i contenuti, per questa versione edulcorata dell'universo sadomaso, piuttosto per il tentativo di spacciare per buon prodotto una storia tutto sommato trita, ritrita e mediocre.
Trovo 50 sfumature un testo noioso, di radice porno soft, destinata a catturare tutti i "vorrei ma non posso", mettendo un po' di trucco e belletto su due personaggi come ce ne sono tanti, con questo storpiato richiamo alla lettura psicologica dei traumi dell'infanzia del signor Grey.
Confesso che dopo aver letto il commento al trailer di una ragazza che agognava di trovare un tipo come il tormentato interprete (non l'attore, il personaggio), mi sono decisa a scaricare il pdf e sono andata ad un punto a caso, leggendo una decina di pagine, che hanno inesorabilmente confermato l'opinione che avevo.
E mi sono trattenuta dal rispondere che qualunque personaggio di fantasia può essere quello che noi vorremmo fosse. E' la fantasia che, vivvaddio, ce lo permette. Ma a trenta e più anni bisognerebbe avere metabolizzato questa differenza.
Che in fondo disegna molta dell'insoddisfazione che mi sento serpeggiare attorno.
Il fatto che sia rimasta la convinzione bambina che esiste un mondo (lavoro, amore, persone, sesso, figli) non come è, ma come lo vorrei. Che è una visione totalmente decentrata, perchè il mondo come lo vorrei è la mia proiezione, la mia visione, la mia realtà, e non tiene in considerazione gli altri, ma li genera come mio prodotto.
Mentre il mondo vero è semplicemente quello che è. E se imparassimo ad accettarlo senza fare continue comparazioni con improbabili condizionali, scopriremmo che non è male come ce lo raccontiamo. E come lo raccontano quelli che sognano di essere o di trovare Mr.Grey o Anastacia.
Dedico una postilla al trailer. Quello che ho visto io era accompagnato da un cappello introduttivo di un giornalista che spiegava che "non dovete guardare questo trailer perchè è il successo atteso del 2015, ma perchè vi farà eccitare".
Ecco, con questa premessa ho abbassato il volume del pc e ho schiacciato il tasto play.
E spero che il trailer visionato dal giornalista contenesse contenuti diversi da quello che ho visto io. Che esista, che so, una extended version censurata di cui ha fruito solo la stampa.
Perchè le immagini che ho visto erano la traduzione dell'ammiccamento verso la "trasgressione" (che su questo termine potrei partorire decine di post) per persone annoiate, nulla di neanche lontanamente eccitante. Nè nel contenuto, nè nella fotografia, nè nel sottinteso.
Mi aspetta un duemilaquindici di cene silenziose.
Inviato da: OsservatoreSaggio
il 22/09/2021 alle 15:12
Inviato da: cassetta2
il 27/07/2020 alle 11:47
Inviato da: eyes_for_you
il 16/10/2014 alle 13:42
Inviato da: eyes_for_you
il 15/10/2014 alle 15:29
Inviato da: Leskly
il 14/10/2014 alle 18:42