Creato da thebrokenheart il 12/05/2008
Storia dell'evoluzione, involuzione, di un calesse
 

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Non è giornata!

Post n°204 pubblicato il 21 Gennaio 2009 da thebrokenheart

Oggi il nervosismo è alle stelle, dovrei evitare di farmi prendere eppure non ci riesco, non riesco a capire se sono i rapporti con i colleghi che si stanno deteriorando e sono nervoso oppure se sono nervoso e sto facendo deteriorare i rapporti con i colleghi.
Quello che so è che non riesco a stare tranquillo, continuo a rimuginare su alcune frasi dette da mia moglie, continuo a sentirmi COLPEVOLE, continuo a sentir montare la rabbia e tutto questo si riflette anche sul lavoro.
Ci sono momenti in cui ho come dei black-out, pensare che i bambini saranno a 2000 km di distanza, pensare che non sarò nemmeno come quei padri che li vedono ogni 2 fine settimana, pensare che non sentirò chiamarmi "papi" mi fa sbarellare, non riesco più a ragionare.
Quando è così sento vacillare tutti i propositi, tutte le buone intenzioni vanno a farsi benedire, perchè cazzo pensate che siano solo le donne quelle buone a crescere figli, perchè pensate che i padri siano buoni solo per quell'ora al giorno o per il weekend?
A volte penso a quanti e quali sarebbero i problemi se dovessi occuparmi in pianta stabile dei puffi, immagino come organizzare le giornate, come preparar loro da mangiare, come seguirli nei compiti, come cercare di responsabilizzarli, renderli autonomi, più di quanto non siano già, ma resta un sogno, perchè il fatto che loro andranno con la madre non è stato proprio messo in discussione, perchè una decisione del genere un giudice difficilmente la prenderà, perchè ci vorrebbe una battaglia legale, perchè alla fine solo e sempre loro ci andrebbero di mezzo.
E' vero, la madre lava loro i vestiti, rifà i letti, li segue nei compiti, prepara loro da mangiare, li accompagna a basket, ma ... perchè pensare che ciò sia naturale? perchè pensare che il padre non vuole?
Non può! questo è tutto, semplicemente non può, eppure quando lavoravamo entrambi il più grande è cresciuto con me, l'ho allattato (biberon), l'ho cambiato, lavato, vestito, portato a spasso, cullato; avevo un lavoro che mi permetteva di stare mezza giornata a casa.
Ho passato notti intere a camminare, al buio, con gli occhi chiusi per farli dormire, sapevo esattamente quanti passi fare per non sbattere nel muro.
Ed ora ...
Ora devo cercare di tenere un profilo basso, evitare di cadere nel gioco dei rinfacciamenti, perchè oltre a tutti i sensi di responsabilità, oltre al fatto di rispettare una persona che hai amato, una persona con al quale hai diviso 17 anni di vita, devi anche pensare a quello che potrebbe raccontare loro, devi pensare che i tuoi rapporti con loro saranno legati a quanto buoni saranno i tuoi rapporti con lei.
Ho al testa che sembra sul punto di scoppiare.

 
Rispondi al commento:
thebrokenheart
thebrokenheart il 26/01/09 alle 13:21 via WEB
Bravo? Non lo so, anzi non saprò mai se ciò che sto facendo è la cosa giusta, così è la vita, puoi solo proseguire per la strada che hai scelto. Colpe non ne ho? No, invece sicuramente ne ho, quando succede una cosa del genere le colpe sono di entrambi, elencarle, quantificarle, analizzarle, è solo un esercizio che lascio a chi crede che rinfacciare porti a qualcosa o se ci sarò tirato per i capelli. Comunque grazie mille per il commento e per l'abbraccio, di quest'ultimo ne avevo veramente bisogno, purtroppo non scherzo. Ciao
 
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