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Post n°451 pubblicato il 26 Maggio 2015 da estremalatitudine
I patti erano stati chiari. solo un pompino. niente altro. Se quello di cui lui si vantava era vero, allora lei gli avrebbe fatto un pompino, lungo tanto quanto lui avrebbe saputo resistere, ma solo uno, senza vederla mentre lo faceva. lui aveva riso ed era abbastanza sicuro che poi al dunque tutto sarebbe stato normale, ma lei, lei era stata irremovibile. "solo perché è due ore che mi secchi" gli aveva detto. Alla fine ovvio aveva accettato. Erano andati in camera e lui si era spogliato. era come si era vantato tutta sera. aveva un cazzo grosso e scuro con una cappella ancora più grande. Lei era andata un attimo in bagno ed era ritornata con una benda nera spessa che con cura legò sugli occhi di lui. Poi lo fece sedere. Il cazzo svettava tra le cosce da atleta. Lei gli sedette un poco più in là. Si chinò ed iniziò. poi smise. Non era comoda. Cercò la posizione più comoda. Gli chiese di alzarsi. Lui lo fece. Lei lo condusse vicino al divano e poi gli si sedetta davanti. Il cazzo era un po' troppo alto. Si guardò intorno. Il letto era una specie di letto alla medioevale, molto alto. Allora lei, prendendolo per il coso, lo portò a bordo del letto, dove lei si sdaiò. Era perfetto. Prese a leccarlo e baciarlo, tenendolo con la sinistra, mentre con la destra sollecò la gonna e prese a carezzarsi il clitoride. Era un sogno di quando era ragazzina. Giocare col la lingua sulla cappella di un uomo mentre lei si toccava. E quella era davvero una signora cappella. aprendo la bocca e mangiandolo tutto pensò a cosa doveva voler dire avere un cazzo così tra le cosce. se quello non fosse stato così insistente e stupido! glielo mangiò e leccò su e giù, su e giù, dalle palle alla cappella più volte e tenendo la lingua dritta e dura gli solleticò il prepuzio, poi gli baciò a bocca aperta il glande e poi di nuove lo prese tutto in bocca assaporandolo con calma e infinito piacere. Intanto le sue dita le procuravano fitte sottili tra le cosce e un paio di volte fu lì lì per venire e dovette smettere di corsa. quando iniziò a sentirlo tremare riprese anche lei a toccarsi con decisione e riuscì a venire insieme a lui, che libero le riempì la bocca e il palmo della mano sinistra. Lei si rialzò, gli intimò di non muoversi ancora, andò in bagno, si lavò le mani e il viso e sempre ordinandogli di stare fermo sparì. L'ultima immagine nei suoi occhi fu quella tenera del suo corpo nudo col grosso cazzo finalmente dormiente.
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Qui ci sono storie di sesso. Non necessariamente tutte eccitanti, ma a volte sì. Non necessariamente tutte esplicite, ma a volte sì.
Qui non c'è vita vera, ma solo letteratura, ovvero vita attraverso la tastiera.
Se non vi va di leggere di questi argomenti, lasciate stare.
Se vi interessano, spero di riuscire ad essere all'altezza delle vostre attese.
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