Creato da euridice79c il 12/06/2007

Gocce di luce

qui vi lascio un pezzo del mio cuore...

 

PIOVE

Post n°200 pubblicato il 05 Novembre 2008 da euridice79c


Allora, adesso sono convinta che qui qualcuno porta un po di
rogna! Questa mattina, vista la pioggia battente, il traffico si è
intensificato e gli autobus ovviamente sono arrivati in ritardo,; chiaramente
nell’attesa mi sono beccata tutta l’acqua che stava cadendo, poiché la
pensilina era occupata dalle vecchiette che per dovere di educazione non ho
rimosso dal loco protetto, qui la domanda sorge spontanea…ma che cavolo ci
fanno dei pensionati di prima mattina in giro? Maledizione!...va beh…passiamo
oltre, tra schizzi e jeans bagnati (a proposito mai mettere i pantaloni quando
piove…l’acqua per una legge della fisica tende a salire per capillarità…non vi dico
a che livello si trova ora…).
Di fretta e furia mi sono diretta al lavoro (a proposito
vorrei sottolineare a wasbas che ieri sera è entrato in chat dicendo:” date un
lavoro a Euridice” beccandosi gli insulti di altri chatter, che punto n 1 io ho
un lavoro ma sono precaria, punto numero 2 non sono il tipo che elemosina un
lavoro in chat)…fatta questa precisazione con la speranza che non ci siano
fraintendimenti futuri, sono giunta al lavoro fradicia, certa di non avere
ricambi e con la speranza di trovare un asciuga capelli per porre rimedio al
danno provocato dal diluvio universale.
Bene non solo non vi è l’ombra di un phon, ma non vanno
nemmeno i caloriferi….credo che domani sarò a casa con un bel febbrone da
cavallo.
Malgrado tutto con il solito ottimismo auguro a tutti una
felice e meravigliosa giornataaaaaaaaaaa!
PS: so che non centra nulla con quanto scritto, ma visto l’esito
delle elezioni negli USA, faccio i miei migliori auguri al neo presidente, con
la speranza che sappia amministrare il proprio paese nel miglior modo
possibile, permettendo ai suoi elettori e non di svegliarsi ogni mattina, fieri
di essere americani.

 
 
 

Post N° 199

Post n°199 pubblicato il 04 Novembre 2008 da euridice79c


Oggi l'America si appresta a votare un nuovo presidente e finalmente si ha l'opportunità di dare una svolta alla staria, sconfiggendo pregiudizi e il solito perpetuo comune razzismo che non è ancora stato eliminato dalla faccia dell'umanità.
Nell'attesa che si sappiano i risultati delle elezioni in America e venga svelato il nome del futuro uomo più potente della terra vi lascio il discorso che Martin luter King fece dinnanzi a una folla immensa di persone il 23 agosto 1963

"I
have a dream"
 

(di
Martin Luter King)
 


 


Sono
felice di unirmi a voi in questa che passerà alla storia come la più
grande dimostrazione per la libertà nella storia del nostro paese.
Cento anni fa un grande americano, alla cui ombra ci leviamo oggi, firmò
il Proclama sull’Emancipazione. Questo fondamentale decreto venne come
un grande faro di speranza per milioni di schiavi negri che erano stati
bruciati sul fuoco dell’avida ingiustizia. Venne come un’alba
radiosa a porre termine alla lunga notte della cattività.

Ma cento anni dopo, il negro ancora non è libero; cento anni dopo, la
vita del negro è ancora purtroppo paralizzata dai ceppi della
segregazione e dalle catene della discriminazione; cento anni dopo, il
negro ancora vive su un’isola di povertà solitaria in un vasto oceano
di prosperità materiale; cento anni dopo; il negro langue ancora ai
margini della società americana e si trova esiliato nella sua stessa
terra.

Per questo siamo venuti qui, oggi, per rappresentare la nostra
condizione vergognosa. In un certo senso siamo venuti alla capitale del
paese per incassare un assegno. Quando gli architetti della repubblica
scrissero le sublimi parole della Costituzione e la Dichiarazione
d’Indipendenza, firmarono un "pagherò" del quale ogni
americano sarebbe diventato erede. Questo "pagherò"
permetteva che tutti gli uomini, si, i negri tanto quanto i bianchi,
avrebbero goduto dei principi inalienabili della vita, della libertà e
del perseguimento della felicità.

E’ ovvio, oggi, che l’America è venuta meno a questo "pagherò"
per ciò che riguarda i suoi cittadini di colore. Invece di onorare
questo suo sacro obbligo, l’America ha consegnato ai negri un assegno
fasullo; un assegno che si trova compilato con la frase: "fondi
insufficienti". Noi ci rifiutiamo di credere che i fondi siano
insufficienti nei grandi caveau delle opportunità offerte da questo
paese. E quindi siamo venuti per incassare questo assegno, un assegno
che ci darà, a presentazione, le ricchezze della libertà e della
garanzia di giustizia.

Siamo anche venuti in questo santuario per ricordare all’America
l’urgenza appassionata dell’adesso. Questo non è il momento in cui
ci si possa permettere che le cose si raffreddino o che si trangugi il
tranquillante del gradualismo. Questo è il momento di realizzare le
promesse della democrazia; questo è il momento di levarsi dall’oscura
e desolata valle della segregazione al sentiero radioso della
giustizia.; questo è il momento di elevare la nostra nazione dalle
sabbie mobili dell’ingiustizia razziale alla solida roccia della
fratellanza; questo è il tempo di rendere vera la giustizia per tutti i
figli di Dio. Sarebbe la fine per questa nazione se non valutasse
appieno l’urgenza del momento. Questa estate soffocante della
legittima impazienza dei negri non finirà fino a quando non sarà stato
raggiunto un tonificante autunno di libertà ed uguaglianza.

Il 1963 non è una fine, ma un inizio. E coloro che sperano che i negri
abbiano bisogno di sfogare un poco le loro tensioni e poi se ne staranno
appagati, avranno un rude risveglio, se il paese riprenderà a
funzionare come se niente fosse successo.

Non ci sarà in America né riposo né tranquillità fino a quando ai
negri non saranno concessi i loro diritti di cittadini. I turbini della
rivolta continueranno a scuotere le fondamenta della nostra nazione fino
a quando non sarà sorto il giorno luminoso della giustizia.

Ma c’è qualcosa che debbo dire alla mia gente che si trova qui sulla
tiepida soglia che conduce al palazzo della giustizia. In questo nostro
procedere verso la giusta meta non dobbiamo macchiarci di azioni
ingiuste.

Cerchiamo di non soddisfare la nostra sete di libertà bevendo alla
coppa dell’odio e del risentimento. Dovremo per sempre condurre la
nostra lotta al piano alto della dignità e della disciplina. Non
dovremo permettere che la nostra protesta creativa degeneri in violenza
fisica. Dovremo continuamente elevarci alle maestose vette di chi
risponde alla forza fisica con la forza dell’anima.

Questa meravigliosa nuova militanza che ha interessato la comunità
negra non dovrà condurci a una mancanza di fiducia in tutta la comunità
bianca, perché molti dei nostri fratelli bianchi, come prova la loro
presenza qui oggi, sono giunti a capire che il loro destino è legato
col nostro destino, e sono giunti a capire che la loro libertà è
inestricabilmente legata alla nostra libertà. Questa offesa che ci
accomuna, e che si è fatta tempesta per le mura fortificate
dell’ingiustizia, dovrà essere combattuta da un esercito di due
razze. Non possiamo camminare da soli.

E mentre avanziamo, dovremo impegnarci a marciare per sempre in avanti.
Non possiamo tornare indietro. Ci sono quelli che chiedono a coloro che
chiedono i diritti civili: "Quando vi riterrete soddisfatti?"
Non saremo mai soddisfatti finché il negro sarà vittima degli
indicibili orrori a cui viene sottoposto dalla polizia.

Non potremo mai essere soddisfatti finché i nostri corpi, stanchi per
la fatica del viaggio, non potranno trovare alloggio nei motel sulle
strade e negli alberghi delle città. Non potremo essere soddisfatti
finché gli spostamenti sociali davvero permessi ai negri saranno da un
ghetto piccolo a un ghetto più grande.

Non potremo mai essere soddisfatti finché i nostri figli saranno
privati della loro dignità da cartelli che dicono:"Riservato ai
bianchi". Non potremo mai essere soddisfatti finché i negri del
Mississippi non potranno votare e i negri di New York crederanno di non
avere nulla per cui votare. No, non siamo ancora soddisfatti, e non lo
saremo finché la giustizia non scorrerà come l’acqua e il diritto
come un fiume possente.

Non ha dimenticato che alcuni di voi sono giunti qui dopo enormi prove e
tribolazioni. Alcuni di voi sono venuti appena usciti dalle anguste
celle di un carcere. Alcuni di voi sono venuti da zone in cui la domanda
di libertà ci ha lasciato percossi dalle tempeste della persecuzione e
intontiti dalle raffiche della brutalità della polizia. Siete voi i
veterani della sofferenza creativa. Continuate ad operare con la
certezza che la sofferenza immeritata è redentrice.

Ritornate nel Mississippi; ritornate in Alabama; ritornate nel South
Carolina; ritornate in Georgia; ritornate in Louisiana; ritornate ai
vostri quartieri e ai ghetti delle città del Nord, sapendo che in
qualche modo questa situazione può cambiare, e cambierà. Non
lasciamoci sprofondare nella valle della disperazione.

E perciò, amici miei, vi dico che, anche se dovrete affrontare le
asperità di oggi e di domani, io ho sempre davanti a me un sogno.
E’ un sogno profondamente radicato nel sogno americano, che un giorno
questa nazione si leverà in piedi e vivrà fino in fondo il senso delle
sue convinzioni: noi riteniamo ovvia questa verità, che tutti gli
uomini sono creati uguali.

Io ho davanti a me un sogno, che un giorno sulle rosse colline
della Georgia i figli di coloro che un tempo furono schiavi e i figli di
coloro che un tempo possedettero schiavi, sapranno sedere insieme al
tavolo della fratellanza.

Io ho davanti a me un sogno, che un giorno perfino lo stato del
Mississippi, uno stato colmo dell’arroganza dell’ingiustizia, colmo
dell’arroganza dell’oppressione, si trasformerà in un’oasi di
libertà e giustizia.

Io ho davanti a me un sogno, che i miei quattro figli piccoli
vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per
il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere. Ho
davanti a me un sogno, oggi!.


Io ho davanti a me un sogno, che un giorno ogni valle sarà
esaltata, ogni collina e ogni montagna saranno umiliate, i luoghi scabri
saranno fatti piani e i luoghi tortuosi raddrizzati e la gloria del
Signore si mostrerà e tutti gli essere viventi, insieme, la vedranno.
E’ questa la nostra speranza. Questa è la fede con la quale io mi
avvio verso il Sud.

Con questa fede saremo in grado di strappare alla montagna della
disperazione una pietra di speranza. Con questa fede saremo in grado di
trasformare le stridenti discordie della nostra nazione in una
bellissima sinfonia di fratellanza.

Con questa fede saremo in grado di lavorare insieme, di pregare insieme,
di lottare insieme, di andare insieme in carcere, di difendere insieme
la libertà, sapendo che un giorno saremo liberi. Quello sarà il giorno
in cui tutti i figli di Dio sapranno cantare con significati nuovi:
paese mio, di te, dolce terra di libertà, di te io canto; terra dove
morirono i miei padri, terra orgoglio del pellegrino, da ogni pendice di
montagna risuoni la libertà; e se l’America vuole essere una grande
nazione possa questo accadere.

Risuoni quindi la libertà dalle poderose montagne dello stato di New
York.

Risuoni la libertà negli alti Allegheny della Pennsylvania.

Risuoni la libertà dalle Montagne Rocciose del Colorado, imbiancate di
neve.

Risuoni la libertà dai dolci pendii della California.

Ma non soltanto.

Risuoni la libertà dalla Stone Mountain della Georgia.

Risuoni la libertà dalla Lookout Mountain del Tennessee.

Risuoni la libertà da ogni monte e monticello del Mississippi. Da ogni
pendice risuoni la libertà.

E quando lasciamo risuonare la libertà, quando le permettiamo di
risuonare da ogni villaggio e da ogni borgo, da ogni stato e da ogni
città, acceleriamo anche quel giorno in cui tutti i figli di Dio, neri
e bianchi, ebrei e gentili, cattolici e protestanti, sapranno unire le
mani e cantare con le parole del vecchio spiritual: "Liberi
finalmente, liberi finalmente; grazie Dio Onnipotente, siamo liberi
finalmente".



 

 
 
 

Buon di

Post n°198 pubblicato il 04 Novembre 2008 da euridice79c

Buon giorno miei carissimi amici, so che la pioggia vi mette
tristezza e malinconia, ma anche oggi regaliamo tutti al mondo un magnifico
sorriso!

 

Se vogliamo ben vedere anche la pioggia ha i suoi lati
positivi…pensiamo alle polveri sottili che verranno meno, non è bello pensare
che i nostri polmoni torneranno a rivivere dopo queste uggiose giornate?! Io penso
di si.

 

A proposito patatoni, di recente sono venuta a conoscenza di
facebook…sapete che ho ritrovato tantissimi amici d’infanzia? Che bello
rivedere i loro volti e chiacchierare delle nostre vite dopo anni e anni di
lontananza…addirittura compagni delle medie e delle elementari, per non parlare
di liceo e università…

 

Certo che a voler ben vedere internet è un bacino di
possibilità per tutti, sebbene non si debba abusarne dobbiamo ammettere che ci
permette di aprirci a nuovi mondi stando comodamente sdraiati sul divano di
casa.

 

Ho deciso di scrivere un nuovo post ma dovete portar
pazienza, non ho molto tempo, ma visto che vorrei parlare della virtual life di
una chat , come ben sapete, ho bisogno di tempo per perfezionare la cosa.

 

Per ora vi lascio con l’augurio di una stupefacente e
meravigliosa giornataaaaaaaaaaaaaa!


 
 
 

Post N° 197

Post n°197 pubblicato il 03 Novembre 2008 da euridice79c

Buon giorno a tutti miei cari amici,
anche oggi è iniziata una nuova giornata lavorativa, partita
con slancio e ottimismo, sebbene il tempo non sia dalla nostra parte; anche
stamani il sorriso illumina la giornata malgrado i pronostici!.
Ammetto che in tutto ciò c’è lo zampino di un fine settimana
meraviglioso, all’insegna dell’allegria e del divertimento, difatti venerdì ho
pranzato in una deliziosa trattoria con i colleghi di lavoro, in serata pizza e
film con gli amici…ci siamo visti Tutta la vita davanti..commedia tragicomica
sulla situazione di noi precari in Italia, con un chiaro retrogusto sarcastico
riguardo alla classe dirigente, ai sindacati, ai poveri universitari in cerca
di lavoro e alla mancanza di meritocrazia che ha regalato posti fissi e a volte pubblici a quella massa di
ignoranti che dilaga nel nostro paese e che sfortunatamente resta un peso non
indifferente…grazie brunetta!...stai a vedere che per una volta la destra ha fatto
qualcosa di decente ahahahahha!
Il sabato è trascorso sotto il segno delle pulizie e della
revisione dell’intera saga di Dexter, serie televisiva oltre oceano che narra
le avventure di un membro della sezione scientifica che compie indagini su
alcuni serial killer….classica americanata splatter ma capace di incollare il
pubblico allo schermo.
In serata aperitivo con un carissimo amico con contorno di
risate a non finire e confidenze su vita passata, presente e futura.
Ecco quindi giunta la domenica…una giornata favolosa, da
ricordare e mettere negli annali.
Ho trascorso questa ilare  e soleggiata domenica con due amiche…è stato
fantastico, pranzo in trattoria con vino e cibarie tipiche del luogo…(classica
cascina immersa tra le mie amate colline) per poi fare una piacevole
passeggiata tra i parchi…che meraviglia l’aria pulita e il sole che accarezzava
i nostri volti! Ammetto che non passavo un fine settimana tanto piacevole da
molto tempo e la cosa più bela è sapere di avere cosi tante persone che mi
vogliono bene e che stanno al mio fianco.
Detto questo auguro  una fantastica meravigliosa stupefacente
giornata a tutti!
Allora per citare la Ferilli nel film che ho visto…e adesso diciamo
tutti insieme Buona giornataaaaaaaaaaaaaa!



Bacioni Euri


 
 
 

HALLOWEEN

Post n°196 pubblicato il 31 Ottobre 2008 da euridice79c


Miei cari amici, anche se non è mia usanza rifarmi alle feste
commerciali, soprattutto quelle che pongono le radici nelle tradizioni di altri
paesi, vorrei soffermarmi per un breve sistante sulla particolarità di tale
avvenimento, considerato dai più un’occasione mondana per fare baldoria e in
molti casi – caso Meredit docet- azioni ben poco degne di lode.
Halloween

(corrispondente alla vigilia della festa Cattolica
di Ognissanti)
è il nome di una festa popolare di origine pre-cristiana, ora tipicamente statunitense e canadese, che si
celebra il 31 ottobre.
Tuttavia, le sue origini antichissime affondano nel più remoto passato delle
tradizioni europee:
viene fatta risalire a quando le popolazioni tribali usavano dividere l'anno in due parti in base
alla transumanza
del bestiame. Nel periodo fra ottobre e novembre, preparandosi la terra all'inverno,
era necessario ricoverare il bestiame in luogo chiuso per garantirgli la
sopravvivenza alla stagione fredda: è questo il periodo di Halloween.
In Europa
la ricorrenza si diffuse con i Celti. Questo popolo festeggiava la fine dell'estate con Samhain,
il loro capodanno.
In gaelico Samhain
significa infatti "fine dell'estate". A sera tutti i focolari venivano spenti e
riaccesi dal "sacro falò" curato dai druidi a Tlachtga,
vicino alla reale Collina di Tara.
Nella dimensione circolare del tempo, caratteristica
della cultura celtica, Samhain si trovava in un punto fuori dalla dimensione temporale
che non apparteneva né all'anno vecchio e neppure al nuovo; in quel momento il
velo che divideva dalla terra dei morti (Tir na n'Og)
si assottigliava ed i vivi potevano accedervi.
I Celti non temevano i propri morti e lasciavano per loro del
cibo sulla tavola in segno di accoglienza per quanti facessero visita ai vivi.
Da qui l'usanza del trick-or-treating.
Oltre a non temere gli spiriti dei defunti, i Celti non
credevano nei demoni
quanto piuttosto nelle fate
e negli elfi,
entrambe creature considerate però pericolose: le prime per un supposto
risentimento verso gli esseri umani; i secondi per le estreme differenze che
intercorrevano appunto rispetto all'uomo. Secondo la leggenda, nella notte di
Samhain questi esseri erano soliti fare scherzi anche pericolosi agli uomini e
questo ha portato alla nascita e al perpetuarsi di molte altre storie
terrificanti.
Si ricollega forse a questo la tradizione odierna e più recente
per cui i bambini, travestiti da streghe, zombie, fantasmi e vampiri, bussano alla porta urlando con tono minaccioso:
"Dolcetto o scherzetto?" ("Trick
or treat"
nella versione inglese).
Per allontanare la sfortuna, inoltre, è necessario bussare a 13 porte diverse.
Infine,il nome "Halloween" deriva da "All Hallows
Eve",che vuole dire appunto "Vigilia di tutti i santi", perciò
"Vigilia della festa di tutti i santi", festa che ricorre, appunto,
il 1° di novembre.
Detto questo, ritengo che sia una tradizione affascinante,
purchè la si celebri per il suo reale significato e non solo come occasione di
fare baldoria con gli amici.
Auguro quindi a tutti un felice Halloween , a voi maghi e
streghe, a demoni e vampiri, a fantasmi e zombie, nella speranza che tutto si
svolga serenamente e senza colpi di testa!
Un abbraccio e serena notte a tutti!

 
 
 

 

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