Creato da ZITTI_EXE il 29/10/2011

@ BANG !

Creato da: zitti_exe (marcoaliaslosciccoso) il 16/03/2008

 

FOIBE - un degno commento del mio amico m. ONORE alle vittime del comunismo

Post n°68 pubblicato il 22 Marzo 2012 da ZITTI_EXE

Utente non iscritto alla Community di Liberom il 11/03/12 alle 13:48 via WEB

ciao marco,anni fa'in molti libri si leggeva senza dare spiegazioni dettagliate, che le foibe era stato un crimine di stampo nazifascista,pensa un po'chi aveva scritto tale bufala!!!gli stessi che ancora oggi "inquinano"questo paese,paese ormai alla berlina di tutti,d'altra parte con simili mostri al timone..invidio altri stati,hanno gente piu'"importante",piu'"di sostanza",anche meno ridicoli!!!!da noi si parla ancora se il "pulcioso"era gay o no...figurati!!!!ahaah quando mori'lucio che dignita' e che compostezza!!!!saluti e belle cose per te!!!
(Rispondi)

ciao mafer, oggi, i veri italiani sono quelli del meridione, meglio definiti, i residenti nei confini dell'ex Stato del Regno delle due Sicilie, ancor prima originari della Magna Graecia, la cui civiltà era già adulta quando al nord gli italioti ancora s'arrampicavano da un albero all'altro; un popolo che per prima ha parlato e scritto la lingua italiana già nel 960, con il Placito di Capua, Placito di Sessa Aurunca e Placito di Teano, che per quasi un millennio non hanno mai modificato i confini dello Stato. ...il settentrione (senza offesa alcuna) abitato da un popolo chiamato "italioti" una sintesi di fusioni etniche di gitanes, francesi, svizzeri, austriaci, sloveni , croati e bosniaci, le cui patrie si allargano e si restringo entro e oltre il confine di Stato.
L'eccidio da te richiamato le (foibe), fu causato dall'ennesimo litigio per il possesso di un territorio, i cui contendenti s'alternano ogni qual volta che se ne presenta l'occasione. Una diatriba sui confini che continua da oltre mezzo millennio.
In tale contesto storico 1943/47, i partigiani comunisti della Brigata Garibaldi (una formazione di traditori), composta prevalentemente da romagnoli e veneti, consegnarono la Venezia Giulia e la Dalmazia alle truppe di Tito, considerati più straccioni che combattenti, male equipaggiati, armati di soli fucili e coltelli... così pugnalando alle spalle l'intera Nazione.
Di seguito un riporto da wikipedia:
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“WIKIPEDIA: Il 20 settembre 1944 il Comando generale dell'EPL sloveno abolì unilateralmente gli accordi col CLN dell'aprile dello stesso anno, che prevedevano un "Comando paritetico" sloveno-italiano su questi reparti. Quest'atto determinò "il passaggio delle unità italiane alle dirette dipendenze, non solo operative, dell'EPL della Slovenia. Così la "Trieste", da 14ª brigata della Resistenza italiana, diventerà 20ª Brigata d'assalto Garibaldi-Trieste dell'Esercito sloveno, entrando a far parte degli effettivi della 30ª divisione slovena e cessando quindi di essere una formazione del Corpo Volontari della Libertà d'Italia". Comandante e commissario politico aderirono alla soluzione politica e nazionale jugoslava e l'ufficio politico del PCI sostenne questa scelta che impegnò peraltro solo i militanti comunisti” ------------------------------------------------------------------------
Si vendettero al nemico, questo è certo, per contro, possiamo dimostrare che al Sud, Napoli come a Matera e Nola, si misurarono contro il più efficiente esercito del mondo, tecnologicamente avanzato ed armato con le migliori armi del momento...
Quando arrivarono gli "alleati" entrarono nelle città già liberate dai veri ITALIANI.
Non fu la stessa cosa per gli italioti del Nord, per loro, ora come allora, stare da questa parte o dall'altra era ed è la stessa cosa.
Ma ti rendi conto che nella Venezia Giulia e Dalmazia NESSUNO reagì?... non è annoverato alcun episodio di ribellione contro gli slavi.
Fu un giorno nefasto, si saranno vergognati di essere degli italiani, allorquando camion e treni, zeppi di esuli istriani giunsero a Bologna e a Genova... ricevuti a sassate, insultati e tacciati per fascisti, anziché dar loro ospitalità e solidarietà.
Come al solito, fu il generoso Sud a dare l'ospitalità negata a questi poveri esuli... altri furono costretti ad emigrare in Sud America e Australia.
Tuttavia, pur avendo avuto dimostrazione del glorioso esempio di Napoli e dei napoletani, sul percorso da intraprendere per la liberazione e la libertà, preferirono aspettare l'arrivo degli alleati e delle truppe italiche dal Sud, tant'è che non riuscirono a liberare dai nazisti le loro città: Firenze, Bologna, Ferrara, Pisa etcc., forse per la fifa e opportunismo.
Il razzismo verso i meridionali, la «logica» che il Sud sarebbe una colonia, in quanto tale ridotta a una discharica chimica, in affari con la malavita locale è la prova provata che non siamo lo stesso popolo ma due o più nazioni diverse.
Fu un grave errore, contribuire alla liberazione del Nord, sottraendola a quella più civilizzata degli austroungarici, forse sarebbe stata la salvezza del meridione, risparmiando ai giovani del Sud quel trubuto di sangue versato nella Grande Guerra.
Ancor più tragico aver perso la vita per nome e per conto di chi 60anni prima per mano dei Savojardi e Cialdini trucidarono i loro padri e le madri, togliendo la dignità all'intero popolo pacifico.
Ciononostante, la questione meridionale contrapposta a quella settentrionale, oggigiorno è risolvibile solo con una confederazione di Stati italiani, lasciando al potere centrale le tre prerogative necessarie, quali: la politica economica, la politica estera, le forze armate... per autodeterminarsi e ritornare a quel processo di benessere interrotto 152anni orsono.
La storia negata, prima o poi viene a galla.
Inutile continuare a stravolgere la realtà storica, i crimini delle FOIBE, ricadono sulla coscienza di ogni bolscevico residente in italia, in quanto ne eredita le gesta e l'infamia.
ciao mafer... alla prossima. Augh
By marcoaliaslosciccoso
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WINSTON CHURCHILL
Se fossi stato un italiano, sono sicuro che avrei dato la mia entusiastica adesione alla Vostra vittoriosa lotta contro gli appetiti e le passione bestiali del leninismo... L'Italia ci ha offerto l'antidoto necessario al veleno russo. D'ora in poi nessuna grande nazione sarà priva dei mezzi decisivi per proteggersi contro la crescita del cancro bolscevico.
marco/alias

 
 
 

Io non festeggio l'ipocrisia!

Post n°67 pubblicato il 18 Marzo 2012 da ZITTI_EXE

            IO NON HO FESTEGGIATO IL 17 MARZO 2012
Sono trascorsi 150 anni dall'unità fittizia d'Italia, finalmente è terminato un tormentone che è durato 366 giorni, volendo far credere ai popoli italici che sono uniti, ma dietro tutto ciò c'è una verità che è stata sempre omessa e nascosta.
Non si parla mai e si fa finta di non sapere delle centinaia di migliaia di vittime innocenti in quali modi barbari furono massacrate e/o assassinate, il tutto per non creare scandalo agli occhi del mondo.
Tutto questo sangue per un ideale: l'unificazione d'Italia.
Difatti la verità storica è molto diversa da quella raccontata dai testi scolastici...(un po' come le “foibe”).
Ma la verità è tutt'altro: il Regno delle due Sicilie stava ben messo economicamente, il solo pil era superiore a quello di tutti gli stati e staterelli italici messi insieme e quindi rappresentava un ottimo bottino di guerra per ripianare i debiti della dinastia guerrafondaia dei Savoia...lasciando nel ricco Sud: fame morte, emigrazione e miseria.
17 marzo 1861...una data che ricorda un'occupazione militare a mezzo di una guerra mai dichiarata ad una pacifica e millenaria Nazione Stato.
Io non festeggio una colonizzazione persistente ancora oggi, con altri metodi e mezzi non dissimili dai precedenti.
Io non festeggio questo tipo d'Unità d'Italia, fino a quando:
- avremo ferrovie ad un solo binario;
-fino a quando la rete ferroviaria non sarà definitivamente elettrificata;
-fino a quando non sarà ultimata l'Autostrada Salerno/Reggio Calabria iniziata negli '60;
-fino a quando saremo costretti ad usare ancora strade e ponti dell'era borbonica oggi divenute insufficienti.
Io non festeggio i savojardi che hanno trattato i meridionali come “briganti” ...fatto deportare all'estero e nei lager italiani (Fenestrelle) migliaia di soldati meridionali.
Io non festeggio quei nazisti del 1860 che hanno fucilato senza addebiti, senza processo i civili di ogni età come rivalsa, distrutto ed incendiato decine e decine di paesi, migliaia di arsi vivi, donne vecchi e bambini, per il sacrosanto diritto di “rappresaglia” del generale Cialdini (oggi venerato come un eroe e ricordato nella toponomastica)...
Io non festeggio chi ha razziato le ricchezze del Sud per ripianare i debiti nei confronti degli inglesi, di altre potenze e massonerie del tempo, per le guerre personali; chi ha impoverito un ricco e prospero Stato millenario, dando inizio ad una delle più grandi epurazioni etniche a mezzo dell'emigrazione.
Io non festeggio questa triste unione come collante di vari popoli in una sola nazione, pur sapendo che esiste un'altra ben più chiara verità storica...
Io non festeggio una festa che non esiste...una ricorrenza di massacri ai danni di un popolo, per mano dei barbari discesi dal Nord ...
IO NON FESTEGGIO i miei avi che persero la loro vita per riconquistare la loro DIGNITA' e la loro LORO LIBERTA'.
Io non festeggio questa falsa “Unità”:
-fino a quando faranno pagare di più, rispetto al nord, carburanti, assicurazioni ed interessi bancari;
-fino a quando non adegueranno le infrastrutture alla pari del Nord;
-fino a quando, le possibilità di trovare un lavoro dignitoso saranno al pari del Nord;
Io non festeggio fino a quando esisterà questo divario economico tra Nord e Sud.
Io non festeggio fino a quando ci saranno insulti bipartizan tra Nord e Sud...
Solo l'istituzione di un giorno della memoria, l'assunzione ufficiale di colpa da parte dello Stato ed il ripianamento di quanto sopra potrà ufficializzare una ricorrenza dell'Unità Nazionale di questo tipo.
Scusate tanto,
… MA cosa ci sarebbe da festeggiare?
W l'Italia unica ed indivisibile, ma confederata.
marcoaliaslosciccoso

 
 
 

TRAVAGLIO ESISTE GRAZIE A BERLUSCONI

Post n°66 pubblicato il 13 Marzo 2012 da ZITTI_EXE

Sentenze a favore del Cav: Travaglio ancora fuori di testaDistrutto il suo teorema sul Cav mafioso. Sul 'Fatto' leader degli anti-Silvio contro tutti: Quirinale e giudici compresi

Il tris di sentenze che ha stretto giro ha visto prevalere Silvio Berlusconi e gli uomini a lui vicini sul partito degli anti-Cav deve aver lasciato un bel segno nella mente di Marco Travaglio, che di quel partito è da quasi vent'anni uno dei principali e indefessi agitatori. Oggi nel suo editoriale sul "Fatto Quotidiano" se la prende con il procuratore generale della Cassazione Francesco Iacoviello (quello che non ha confermato la sentenza di condanna per Marcell dell'Utri). Scrive: "Il pg dice il falso per due volte in quanto nella sentenza d'appello (che al Fatto hanno riletto) viene citata la sentenza Mannino (il pg aveva detto il contrario)". Travaglio trae la conclusione: i casi sono due o Iacoviello non ha letto la sentenza dell'Utri che ha demolito davanti alla Cassazione, nel qual caso andrebbe allontanato dalla magistrtura perché non sa fare il suo mestiere. Poi il Travaglio traccia il secondo scenario: "il pg ha letto la sentenza e ha detto il falso". Ecco, Travaglio è pronto ad attaccare anche i giudici quando di mezzo c'è dell'utri,
Le origini mafiose di Forza Italia
L'editoriale di ieri, martedì 13 marzo. su "il Fatto quotidiano" è quello di una persona confusa, in bambola, che non sa più con chi prendersela. Fino a poco tempo fa c'era Silvio: corruttore, evasore, puttaniere e persino (o soprattutto) mafioso. Poi è arrivata la sentenza d'appello sul caso Mills. Poi quella della Cassazione su Marcello Dell'Utri. Infine le motivazioni della sentenza di condanna di un boss del Brancaccio, nella quale i giudici (i giudici) escludono che da parte di Forza Italia (definita in sentenza come "nuova entità politica") abbia avuto un qualche ruolo nelle stragi di mafia del '92 e del '93.Ecco, questo deve essere stato il colpo di grazia. Perchè sulle "origini mafiose" del "miracolo Forza Italia"), il partito nato in pochi mesi e capace di sbaragliare tutti nel '94, travaglio ha sempre messo la mano sul fuoco. E adesso? Adesso se la prende con i politici (di tutti gli schieramenti tranne Vendola e Di Pietro, quelli ancora li tiene in palmo di mano), il Quirinale, le alte cariche dello stato, i ministri tecnici, persino i giudici. Colpevoli di non voler fare luce, anzi di ignorare proprio, il biennio della strategia delle stragi e la trattativa Stato-mafia. Per la verità si è indagato e si sta indagando, si sono fatti processi ed emesse sentenze. Ma a lui, Travaglio, tutto questo non interessa. Dice: "Fate schifo". Chi? Tutti. Tranne lui, ovviamente.

(IL NICK R0sari0 E' IN BLACKLIST PER OFFESE NEI CONFRONTI DELL'INTERLOCUTORE).

 
 
 

IL PRESIDENTE SUPERPARTES (DOVE VEDE E DOVE CECA)

Post n°64 pubblicato il 13 Febbraio 2012 da ZITTI_EXE

Le foibe? Caro presidente, furono i comunisti Presidente Napolitano, mi dispiace, ma non ci stiamo. Ricordando ieri le foibe lei se l’è presa con "le derive nazionalistiche europee", attribuendo a esse l’eccidio di migliaia di istriani, dalmati e dei partigiani bian­chi

di -
Ma le cose, lei lo sa bene, non stanno così. L’orrore delle foibe fu perpetrato dai partigiani comunisti di Tito con l’appoggio del comunismo mondiale e dei comunisti italiani. Lei non ha mai citato il comunismo a proposito delle foibe.

 

È come se nella giornata della Memoria, celebrata pochi giorni fa, non citassero mai il nazismo ma se la prendessero con il comunismo. Certo, il nazionalismo fu una delle causeche inasprì i rapporti sui confini orientali; così come è noto che l’Unione Sovietica dette una mano a Hitler nella caccia e nello sterminio degli ebrei. Ma in entrambi i casi non si può tacere il principale colpevole e va citato per nome: il nazismo per la shoah e il comunismo per le foibe o per i gulag.

Lo sterminio degli italiani e la loro espropriazione obbedì a una triplice guerra: la guerra del comunismo contro l’Italia fascista, poi la guerra dei proletari comunisti contro i benestanti borghesi, quindi la guerra etnica contro gli italiani. Non salti i due precedenti passaggi e abbia l’onesto coraggio di chiamare i sicari per nome: furono comunisti. Il nazionalismo in questo caso c’entra assai meno, tant’è vero che i collaborazionisti di Tito furono anche i comunisti italiani. Con tutto il rispetto che merita, e persino la simpatia, non ricada nel dimenticazionismo.

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Come recita un detto antico, 'la Storia prima o poi si vendica degli oltraggi ricevuti'... infatti, prima o poi le magagne vengono a galla... Il comunismo ha due facce, quella buona per nascondere l'altra degli orrori... dovrebbe essere messo al bando, come hanno fatto in alcuni stati dell'ex Patto di Varsavia. Questo commento (non mio) lascia ampio spazio alla riflessione
:

mi spiace contradire l'articolo i comunisti non uccidono non hanno mai ucciso non rubano non usano i soldi del popolo per loro uso pesonale non prendono le tangenti se alcune volte come il compagno napolitano si ricorderà sono intervenuti militarmente in alcuni paesi è stato fatto solo per aiutare a proteggere la popolazione vedi ungheria cecoslovacchia polonia etc quindi è sicuramente colpa delle derive nazionaliste anche perchè allora berlusconi non c'era ancora altrimenti avevamo il colpevole “
marco/alias
 
 
 

LIBYA un atto dovuto...per la tutela degli interessi vitali nazionali!

Post n°63 pubblicato il 06 Febbraio 2012 da ZITTI_EXE

DAL DOCUMENTO "unified protector"

 “Le operazioni condotte nel 2011 sui cieli libici hanno rappresentato per l’Aeronautica Militare italiana l’impegno più imponente dopo il 2° Conflitto Mondiale”.
Secondo i primi dati ufficiali - ancora parziali - i nostri cacciabombardieri hanno centrato gli obiettivi libici con 710 tra bombe e missili teleguidati. Cinquecentoventi bombe e trenta missili da crociera a lunga gittata li hanno lanciati i “Tornado” e gli AMX dell’Aeronautica;  il governo ha infatti autorizzato i bombardamenti solo il 25 aprile 2011 e la prima missione di strike in Libia è stata realizzata tre giorni dopo da due caccia “Tornado” decollati dall’aeroporto di Trapani Birgi. “Le munizioni utilizzate dalle forze aeree italiane sono state le bombe GBU-12, GBU-16, GBU-24/EGBU-24, GBU-32, GBU-38, GBU-48 e i missili AGM-88 HARM e Storm Shadow, con una percentuale di successo superiore al 96%”, elenca lo Stato Maggiore dell’AMI.

 “I sistemi d’arma a guida laser sono stati utilizzati nei più recenti conflitti, dalla guerra del Golfo alle operazioni sui Balcani, Iraq e Afghanistan”, scrivono i comandanti delle forze aeree. “La GBU-16 è un armamento a guida laser Paveway II, basato essenzialmente su bombe della serie MK83 da 495 Kg. Della stessa famiglia di ordigni fa parte la GBU-12 (corpo bomba MK82, 500 libbre). La GBU-24 è invece un armamento basato essenzialmente sia sul corpo di bombe della serie MK da 907 Kg. che delle bombe penetranti BLU-109 modificate con un kit per la guida laser Paveway III. Sviluppato per rispondere alle sofisticate difese aeree nemiche, scarsa visibilità e limitazioni a bassa quota, l’armamento consente lo sgancio a bassa quota e con una capacità di raggio in stand off (oltre 10 miglia) tale da ridurre le esposizioni”. Ancora più sofisticate le bombe GBU-24/EGBU-24, guidate con doppia modalità GPS e laser ed usate “per distruggere i più resistenti bunker sotterranei” e le GBU-32 JDAM (Joint Direct Attack Munition) da 1.000 e 2.000 libbre, che possono essere lanciate in qualsiasi condizioni meteo, sino a 15 miglia dagli obiettivi, “per ingaggiare più target con un singolo passaggio”.

“Lo Storm Shadow è un missile aviolanciabile con telecamera a raggi infrarossi a guida Gps che può colpire obiettivi di superficie in profondità, a prescindere dalla difesa aerea, grazie alle sue caratteristiche stealth”, recita il report dell’Aeronautica. Sviluppato a partire dal 1997 dalla ditta inglese MBDA, il vettore è lungo cinque metri, pesa 1.300 Kg, ha un raggio d’azione superiore ai 250 km e può trasportare una testata di 450 kg. “È utilizzabile contro obiettivi ben difesi come porti, bunker, siti missilistici, centri di comando e controllo, aeroporti e ponti. La carica esplosiva è infatti ottimizzata per neutralizzare strutture fisse corazzate e sotterranee”. Le coordinate del target e la rotta di volo dello Storm Shadow vengono pianificate a terra e successivamente inserite all’interno del missile durante la fase di caricamento sul velivolo. “Una volta lanciato, raggiunge l’obiettivo assegnato navigando in ogni condizione di tempo, di giorno o di notte in maniera assolutamente autonoma utilizzando gli apparati di bordo e confrontando costantemente la sua posizione con il terreno circostante”. L’altro missile aria-superficie impiegato dai caccia italiani è l’AGM-88 HARM (High-speed Anti Radiation Missile) della Raytheon Company, ad alta velocità e un raggio d’azione di 150 km, in grado di individuare e “sopprimere” i radar nemici.

Nei sette mesi di operazioni in Libia, “i velivoli dell’Aeronautica Militare italiana hanno eseguito 1.900 missioni con oltre 7.300 ore di volo, pari al 7% delle missioni complessivamente condotte dalla coalizione internazionale a guida NATO”. Attacchi e bombardamenti sono stati appannaggio dei cacciabombardieri “Tornado” versione IDS (Interdiction and Strike) del 6° Stormo di Ghedi (Brescia) e dei monoreattori italo-brasiliani AMX del 32° Stormo di Amendola (Foggia) e del 51° Stormo di Istrana (Treviso). Per la “soppressione delle difese aeree” e il controllo della no-fly zone sono stati impiegati i “Tornado” ECR (Electronic Combat Reconnaissance) del 50° Stormo di Piacenza, i cacciabombardieri F-16 del 37° Stormo di Trapani-Birgi e gli “Eurofighter 2000” del 4° Stormo di Grosseto e del 36° di Gioia del Colle (Bari). “L’AMI ha pure impiegato i velivoli da trasporto C-130 “Hercules”, i tanker KC-130J e Boeing KC-767 per il rifornimento in volo e, nelle ultime fasi del conflitto, gli aerei a pilotaggio remoto Predator B per missioni di riconoscimento”. Sui cieli libici hanno pure fatto irruzione un velivolo G.222VS “per la rilevazione e il contrasto delle emissioni elettromagnetiche” e un C-130 per quella che è stata definita dal comandante di squadra aerea, Tiziano Tosi, come una “PsyOP - Psycological Operation”, finalizzata a “influenzare a proprio vantaggio la coscienza e la volontà della popolazione interessata”. Su Tripoli e altre città libiche sono stati lanciati centinaia di migliaia di volantini, il cui testo è stato concordato con il Comitato nazionale provvisorio di Bengasi. “La Libia è una e la sua capitale è Tripoli”, il titolo. “Vi chiediamo di unirvi tutti e prendere la decisione giusta e saggia. Unitevi alla nostra rivoluzione. Costruiamo a Libia lontano da Gheddafi. Libia unificata, libera, democratica”.

Quasi tutti i velivoli da guerra italiani sono stati schierati sulla base aerea di Trapani nell’ambito del Task Group Air Birgi, da cui dipendevano anche gli aerei senza pilota Predator B, operanti però dallo scalo pugliese di Amendola. Pisa e Pratica di Mare, gli aeroporti per le operazioni dei velivoli da trasporto o rifornimento. “Le operazioni d’intelligence, sorveglianza e ricognizione sono state effettuate grazie alla disponibilità di speciali apparecchiature elettroniche Pod Reccelite in dotazione ai “Tornado” e agli AMX”, scrive ancora lo Stato Maggiore. “Sugli oltre 1.600 target di ricognizione assegnati ai velivoli italiani, sono state realizzate più di 340.000 foto ad alta risoluzione, mentre circa 250 ore di filmati sono stati trasmessi in tempo reale dai Predator B”. Le missioni di attacco al suolo sono state pianificate e condotte “contro obiettivi militari predeterminati e definiti, o contro target dinamici nell’ambito di aree di probabile concentrazione di obiettivi nemici”. Probabile, dunque e non certa la concentrazione degli obiettivi militari. E gli effetti collaterali si confermano elemento integrante delle strategie di guerra del Terzo millennio…Infine la percentuale delle ore di volo relative alle differenti tipologie di missione: il 38% ha riguardato pattugliamenti e “difese aeree” (DCA); il 23% attività di “sorveglianza e ricognizione” (ISR); il 14% l’attacco al suolo contro “obiettivi predeterminati” (OCA); l’8% la “neutralizzazione delle difese aeree nemiche” (SEAD); un altro 8% il rifornimento in volo (AAR); il 5% la “ricognizione armata e l’attacco a obiettivi di opportunità” (SCAR); il restante 4% “la rilevazione e il contrasto delle emissioni elettromagnetiche” (ECM). Come dire che ogni quattro velivoli decollati, uno serviva per colpire.

Come sen non bastasse, i vertici delle forze armate fanno sapere che l’80% circa delle missioni aeree alleate sono partite da sette basi italiane (Amendola, Aviano, Decimomannu, Gioia del Colle, Pantelleria, Sigonella e Trapani Birgi). “In questi aeroporti, l’Aeronautica Militare ha assicurato il supporto tecnico e logistico, sia per gli aerei italiani sia per i circa 200 aerei di undici paesi della Coalizione internazionale (Canada, Danimarca, Emirati Arabi Uniti, Francia, Giordania, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti, Svezia e Turchia), schierati sul territorio nazionale. In sostanza, il personale e i mezzi della forza armata sono stati impegnati in maniera continuativa per fornire l’assistenza a terra, il rifornimento di carburante, il controllo del traffico aereo, l’alloggiamento del personale, ecc.”. Piattaforma avanzata per il 14% di tutte le sortite aeree di Unified Protector lo scalo siciliano di Trapani, da cui sono transitati pure 300 aerei cargo e circa 2.000 tonnellate di materiale. Dalla Forward Operating Base (FOB) di Birgi, uno dei quattro centri di cui dispone la NATO nello scacchiere europeo, hanno operato anche gli aerei radar AWACS, “assetti essenziali alle moderne operazioni aeree per garantire una efficace capacità di comando e controllo”. Lo Stato Maggiore AMI ricorda infine “l’importante supporto di personale specializzato nel campo della pianificazione operativa offerto ai vari livelli della catena di comando e controllo NATO, attivata in tutta Italia”, all’interno del Joint Force Command di Napoli e del Combined Air Operation Center 5 di Poggio Renatico (Ferrara).
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marco/alias

 
 
 

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Post n°62 pubblicato il 03 Febbraio 2012 da ZITTI_EXE

Accusato dal pm Scalfaro e fucilato come fascista Ecco le sue lettere inedite

"Muoio innocente": così scriveva Domenico Ricci dal carcere di Novara, giustiziato a guerra finita. Il pubblico ministero era il futuro Presidente Oscar Luigi Scalfaro
IlGiornale-

Nell’estate 1945, a guerra finita, l’allora 27settenne Oscar Luigi Scalfaro, futuro presidente della Repubblica italiana, sostenne con altri due colleghi la pubblica accusa al processo che vedeva imputati per «collaborazione con il tedesco invasore» l’ex prefetto di Novara Enrico Vezzalini e i fascisti Arturo Missiato, Salvatore Santoro, Giovanni Zeno, Raffaele Infante e Domenico Ricci.
Dopo tre giorni di dibattimento fu chiesta per i sei la condanna a morte, eseguita il 23 settembre al poligono di tiro di Novara (in veste di pubblico ministero Scalfaro ottenne un’altra condanna capitale, che tuttavia non fu eseguita a causa dell’accoglimento del ricorso in cassazione del condannato Stefano Zurlo, ricorso suggerito, a quanto sostenne Scalfaro, da lui stesso).
La vicenda è nota: la fucilazione «firmata» da Scalfaro venne raccontata nei dettagli (pubblicando per la prima volta la stessa foto che vedete in questa pagina) dal nostro Giornale nel 1996. Ed è anche noto che, successivamente alla rivelazione del Giornale, Scalfaro stesso iniziò a manifestare dubbi sulla fondatezza dei processi, definendoli influenzati dal clima incandescente dell’epoca e dall’emozione popolare: in un’intervista rilasciata a Pierangelo Maurizio per Kosmos nell’ottobre 2006, Oscar Luigi Scalfaro ammise di «non aver elementi per rispondere» alla figlia di uno dei condannati, Domenico Ricci, che gli chiedeva di esprimersi sulla innocenza o colpevolezza del padre: «Lo interrogai - disse Scalfaro.
Era colpevole? Non so». Da notare che Scalfaro conosceva bene la famiglia Ricci, abitando nella stessa palazzina al piano di sopra, in corso Torino, a Novara.
Domenico Ricci, brigadiere di pubblica sicurezza, quando venne fucilato aveva 48 anni. Lasciò la moglie e quattro figli, tutti minorenni. Lui e gli altri cinque non vennero uccisi alla prima maldestra raffica dell’inesperto plotone di esecuzione e sui corpi si accanì poi un gruppo di donne.
Fino a qui è (quasi) tutto noto. Ora, però, la cronaca ci riconsegna un’altra tessera di Storia. Dopo la morte di Scalfaro, la figlia Anna Maria (che oggi ha 78 anni) e il nipote Douglas Ruffini (40 anni) hanno deciso di rendere note le lettere inviate alla famiglia dal carcere di Novara da Domenico Ricci. Il quale, nell’ultima straziante pagina, scritta un’ora prima dell’esecuzione capitale, giurava di morire «innocente»


MUOIO Sì, MA INNOCENTE
NON DA TRADITORE

Novara 23.9.1945
Famiglia mia carissima. È tuo marito che ti scrive e per i bambini è il papà, non piangete fra un’ora non ci sono più in questo mondo con santa rassegnazione passo all’altro. Coraggio iddio e S. Rita pregherà per voi. Salutatemi tutti i miei amici. Baciatemi tutti i miei parenti. Muoio sì, ma muoio innocente, è bene che tutti lo sappiano, la grande ingiustizia che stanno commettendo. Voi lo farete sapere perché nessuno deve mai dire che io sia stato un traditore, ho sempre servito la mia Patria con fede ed onore e con fede ed onore muoio. Viva l’Italia. Vi bacio a tutti caramente e dal cielo vi guarderò a tutti iddio vi aiuti e vi benedica tuo affezionatissimo marito e padre. Arrivederci in paradiso, addio. Addio.

(Per gentile concessione della famiglia Ricci)    Il resto delle lettere le troverete QUI

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...certo, definire un "pischello", appena ventisettenne, uno dei tanti costituenti  "padre della Costituzione", è davvero una sonora sberla per Saragat, De Gasperi, Venditti etcc... costui doveva essere sicuramente un italico raccomandato, con un grande successo alla spalle, quali le fucilazioni suindicate... giustificate da un certo clima "incandecente" e una non meglio specificata "emozione popolare", nell'applicare una legge di guerra a conflitto terminato da mesi... la stessa legge fascista, osteggiata dai tantissimi Scalfaro dell'epoca... era divenuta fatalmente giusta e democratica in tempo di pace, per sopprimere la vita d'innocenti...
Strano per un cattolico che non ricorre all'obiezione di coscienza! Come mai? Velleità giovanili o ... altro?
Sigh..."padre della Costituzione"... vorrà dire che ogni padre ha i figli che si merita... e a dir la verità, in questo Paese non va bene nulla a parte gli interessi di pochi, delle lobby e delle caste... che ci propinano ogni giorno...derivati costituzionali al veleno...
Il "fratello" Oscar è "andato avanti" come dicono gli alpini... Pace eterna alla sua anima... ma per piacere, la nostra Costituzione non è un granché... a questo punto, non saprei come meglio definire i "padri" o i costituenti dal primo all'ultimo...
Una cosa è certa: che Italia scassata...

marco/alias

 
 
 

THE BOOMERANG EFFECT!

Post n°61 pubblicato il 27 Gennaio 2012 da ZITTI_EXE

A NOI SCHETTINO, A VOI AUSCHWITZ

Una nota di protesta del nostro ambasciatore a Berlino e nulla di più. Così sta passando di fatto sotto silenzio l’aggressione all’Italia messa in atto da Der Spiegel, il più importante settimanale tedesco: copertina sul caso Concordia e un titolo che non lascia spazio a equivoci: «Italiani mordi e fuggi» letteralmente, ma traducibile come «italiani codardi».

Secondo Der Spiegel siamo un popolo di Schettino e non c’è da meravigliarsi di ciò che è successo al largo del Giglio. Di più: siamo tutte persone da evitare, un peso per l’Europa, un ostacolo allo sviluppo della moneta unica.

Loro, i tedeschi, sì che sono bravi, «con noi certe cose non accadono perché a differenza degli italiani siamo una razza».

Che i tedeschi siano una razza superiore lo abbiamo già letto nei discorsi di Hitler. Ricordarlo proprio oggi, giorno della memoria dell’Olocausto, quantomeno è di cattivo gusto. È vero, noi italiani alla Schettino abbiamo sulla coscienza una trentina di passeggeri della nave, quelli della razza di Jan Fleischauer (autore dell’articolo) di passeggeri ne hanno ammazzati sei milioni. Erano gli ebrei trasportati via treno fino ai campi di sterminio. E nessuno della razza superiore tedesca ha tentato di salvarne uno. A differenza nostra, che di passeggeri ne abbiamo salvati 4.200 e di ebrei, all’epoca della sciagurate leggi razziali, centinaia di migliaia. Era italiano anche Giorgio Perlasca, fascista convinto, che rischiò la vita per salvare da solo oltre 5mila ebrei. È vero, noi italiani siamo fatti un po’ così, propensi a non rispettare le leggi, sia quelle della navigazione che quelle razziali. I tedeschi invece sono più bravi. Li abbiamo visti all’opera nelle nostre città obbedire agli ordini di sparare su donne e bambini, spesso alla schiena. Per la loro bravura e superiorità hanno fatto scoppiare due guerre mondiali che per due volte hanno distrutto l’Europa. Fanno i gradassi ma hanno finito di pagare (anche all’Italia) solo un anno fa (settembre 2010) il risarcimento dei danni provocati dal primo conflitto: 70 milioni di un debito che era di 125 miliardi. Ci hanno messo 92 anni e nel frattempo anche noi poverelli li abbiamo aiutati prima a difendersi dall’Unione Sovietica, poi a pagare il conto dell’unificazione delle due Germanie.

Questi tedeschi sono ancora oggi arroganti e pericolosi per l’Europa. Se Dio vuole non tuonano più i cannoni, ma l’arma della moneta non è meno pericolosa. Per questo non dobbiamo vergognarci. Noi avremmo pure uno Schettino, ma a loro Auschwitz non gliela toglierà mai nessuno.

Indovinate chi è il direttore di Der Spiegel, il giornale che ha preso di mira tutti gli italiani con un articolo in cui ci definisce un "popolo di codardi".

 

Georg Mascolo, direttore di Der Spiegel
Georg Mascolo, direttore di Der Spiegel

E' un uomo di 47 anni. Si chiama Georg Mascolo. E' figlio di una tedesca e un italiano (di Castellammare di Stabia). Città non troppo lontana (13,6 chilometri circa in auto) da Meta di Sorrento, il paese di Francesco Schettino.

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Due volte stupido...

1) un figlio di un italiano nato all'estero, è sempre un cittadino italiano...
2) ha dunque, chiamato codardo suo padre e sé stesso
.

Al pari di una "schettinata" ha commesso una bella "masculata"...hehehehehehe
marco/alias

 
 
 

UN GRAZIE AD ANTONIO BASSOLINO, A ROSARUSSO IERVOLINO...E ANCHE A GIGGINO 'A MANETTA

Post n°60 pubblicato il 10 Gennaio 2012 da ZITTI_EXE

La condanna di Strasburgo Lo Stato ha gestito male l'emergenza rifiuti a Napoli        La Corte di Strasburgo condanna lo Stato italiano, incapace di gestire la crisi dei rifiuti di Napoli. La replica: "Da aspettarselo, ma ora la situazione è del tutto diversa"
Lo Stato italiano non è stato in grado di gestire in maniera efficace la crisi legata ai rifiuti di Napoli. A dare il giudizio è la Corte dei Diritti dell'uomo di Strasburgo sulla base di un ricorso presentato da 18 cittadini di Somma Vesuviana.

La Corte ha riconosciuto oggi la violazione del diritto alla salvaguardia della vita privata e familiare, ovvero che lo Stato non può obbligare i cittadini a vivere in mezzo ai rifiuti, non dando invece ragione al ricorso sul punto relativo al danno per la salute.

Secondo i giudici, che basano la propria riflessione su una serie di studi scientifici, la vita e la salute delle persone non sarebbero state messe in pericolo dall'emergenza rifiuti. Difficile anche stabilire se esista un legame tra l'aumento di casi di cancro e la gestione dei rifiuti campani. La Corte non ha accordato neppure l’indennizzo di 15mila euro per danni morali richiesto dai ricorrenti, ritenendo sufficiente come riparazione la constatazione della violazione del loro diritto alla vita privata e familiare. I giudici hanno statuito anche che lo Stato dovrà versare 2.500 euro a Errico di Lorenzo, avvocato che rappresentava il gruppo di cittadini, come risarcimento per le spese legali sostenute. La richiesta del legale superava i 20 mila euro.

Ermete Realacci, responsabile green economy del Pd, ha commentato la decisione come "purtroppo comprensibile. Del resto è impossibile far capire all’estero quello che è accaduto in Campania e in altre parti d’Italia sul fronte dell’emergenza rifiuti". Ha poi aggiunto: "C’è uno 'spread' di civiltà e di efficacia delle politiche pubbliche che pesa sul nostro paese e va colmato una volta per tutte".

Preoccupata la reazione di Luigi Cesaro, presidente della Provincia di Napoli, secondo il quale "la condanna della Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo arriva in un brutto momento. Non vorrei che l’Unione Europea che deve decidere sulla procedura d’infrazione fosse condizionata da questo provvedimento che risponde a tempi e logiche di giudizio completamente diversi, trattando l’analisi di un periodo che va dal 1994 al 2009". "Da quei tempi le cose sono notevolmente cambiate", sottolinea Cesaro, "si stanno facendo passi avanti concreti per dare all’area metropolitana di Napoli ed a tutta la Campania un piano di gestione".

 
 
 

VERGOGNA!

Post n°59 pubblicato il 11 Dicembre 2011 da ZITTI_EXE

Tagli alle indennità, la norma si bloccaRivolta dei parlamentari dopo la decisione del governo.
Il presidente della Camera Fini assicura: «Niente dilazioni»

il caso

Tagli alle indennità, la norma si blocca

Rivolta dei parlamentari dopo la decisione del governo.
Il presidente della Camera Fini assicura: «Niente dilazioni»

Montecitorio (Benvegnù)Montecitorio (Benvegnù)
ROMA - La maggioranza non sarà una vera maggioranza, ma stavolta insorge unita contro la decisione del governo (già bocciata dalla commissione Affari costituzionali) di prevedere nella manovra un articolo che impegna i parlamentari a decurtarsi entro il 31 dicembre le indennità portandole in linea con la media europea, altrimenti sarà l'esecutivo stesso a farlo per decreto legge.

 

«Non si può fare, è un'ingerenza del governo, su queste materie c'è competenza esclusiva delle Camere», hanno protestato da destra a sinistra contro una norma che di fatto stabilisce un termine ai lavori della commissione tecnica - presieduta dal presidente dell'Istat Enrico Giovannini - che da settimane sta lavorando per stabilire i parametri economici che rendano uniformi a quelli dei colleghi europei gli stipendi di amministratori, consiglieri, sindaci e parlamentari.
Perfino Gianfranco Fini definisce «inopportuna e scritta male» la decisione del governo «perché non è possibile intervenire per decreto in materia di competenza esclusiva delle Camere», affrettandosi però ad escludere che «nel Parlamento ci possa essere un'azione dilatoria o di contrasto» rispetto alla riforma. Precisazione dovuta perché, nel frattempo, l'ira montante dei parlamentari che non vorrebbero vedersi dimezzato lo stipendio e lo sdegno dei tanti che pur disposti al sacrificio accusano il governo di «demagogia» (Maurizio Gasparri ironizza: «Io chiedo che tutti gli stipendi sopra una certa soglia, pubblici e privati, vengano tagliati. Vediamo chi è d'accordo...») ha portato ieri pomeriggio all'idea di presentare un emendamento in cui si pone un diverso termine per la fine dei lavori della commissione (si è pensato a marzo-aprile), superato il quale le Camere sarebbero impegnate a rendere effettivo il taglio «entro trenta giorni».
Un rinvio insomma, che Massimo Corsaro, vicecapogruppo del Pdl, spiega così: «Al ministro Giarda abbiamo detto chiaro che, se la norma restasse com'è, sarebbe inapplicabile, e noi potremmo altamente disattendere l'obbligo di tagliare le indennità. Stabilendo invece dei termini certi e affidando alle Camere l'obbligo di applicarlo, diamo la garanzia che la riforma si faccia».

E però, in tempi grami in cui tutti sono costretti a stringere la cinghia, la mossa ha provocato un terremoto. E le reazioni sdegnate di chi ha il sospetto, se non la certezza, che si tratti di una manovra dilatoria per rimandare a dopo, forse a mai, il sacrificio. Proteste che si affollano sui siti Internet, che arrivano nelle sedi dei partiti, e che costringono tutti alla marcia indietro e alle messe a punto.
Il relatore alla manovra del Pd, Paolo Baretta, assicura che «da parte nostra non abbiamo intenzione di presentare alcun emendamento: se al presidente Giovannini servirà più tempo, ce lo farà sapere. In ogni caso, non può essere il governo a rivedere le indennità..». Sulla stessa lunghezza d'onda il segretario del Pdl Alfano: «Nessun rallentamento, ma su un tema così delicato il Parlamento non si faccia commissariare dal governo». E lo stesso Fini chiarisce che «non è in discussione la revisione delle indennità dei deputati», perché «in tempi brevi» i tagli arriveranno. Si tira fuori dalla querelle Pier Ferdinando Casini: «Per quanto riguarda il gruppo dell'Udc non ci sarà alcun emendamento che escluda dai tagli gli stipendi dei parlamentari».
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...VERGOGNOSO! Predicano bene e razzolano male.
Non possono chiedere sacrifici persino ai poveri, se prima non sono loro a dare il buon esempio...come minimo dimezzarsi lo stipendio, le indennità e l'abolizione totale dei privilegi...non solo a livello "centrale"...ciò vale anche per le alte cariche dello Stato,  Capo dello Stato, "Corte Costituzionale", Direttori Generali, Regioni, Province e Comuni...
Mark W.

 
 
 

UN EROE ITALIANO TRUCIDATO DAI COMUNISTI ITALIANI

Post n°57 pubblicato il 10 Dicembre 2011 da ZITTI_EXE

I Morti Dimenticati.

Non troverete i loro nomi sui libri di storia nelle scuole. Non troverete pacifinti che li piangono. Per questo parleremo di Loro.

Maggiore Pilota Adriano Visconti di Lampugnano.

Maggiore Pilota Adriano Visconti di Lampugnano, comandante del l° Gruppo Caccia, il più grande degli assi italiani della 2a guerra mondiale con 26 vittorie accreditate (19 aerei abbattuti nella Regia aeronautica e 7 nell'Aeronautica repubblicana) e 18 probabili, secondo le graduatorie straniere. La sua presenza non risulta, invece, nella graduatoria italiana. Quasi non sia esistito, quasi non abbia sostenuto 72 combattimenti, per i quali gli furono conferite, al Valor Militare, 2 medaglie di bronzo, 6 d'argento, 3 croci di ferro, 1 promozione per merito di guerra. La sua partecipazione al conflitto fu ininterrotta dal giorno della dichiarazione di guerra fino alla tragica conclusione. Dopo l'8 settembre Visconti fu impegnato nella formazione dell'A.N.R., comandando inizialmente la 1° Squadriglia e successivamente, divenuto Maggiore, il 1° Gruppo Caccia.

Il 29 aprile '45, a Gallarate, Adriano Visconti sottoscrisse un accordo controfirmato da rappresentanti della Regia aeronautica, del C.L.N.A.I., del C.L.N. e da 4 capi partigiani (tra i quali Aldo Aniasi "Iso", poi deputato e sindaco di Milano). L'accordo garantiva la libertà ai sottufficiali ed agli avieri del Gruppo, l'incolumità personale di tutti gli ufficiali, nonché l'impegno di consegnarsi alle autorità militari italiane o alleate, come prigionieri di guerra. Condotti a Milano nella caserma del "Savoia Cavalleria" tutti gli ufficiali, il Visconti ed il suo aiutante, S. Ten. pilota Valerio Stefanini, furono assassinati a raffiche di mitra alla schiena, sparate dai partigiani che occupavano la caserma.
Inutilmente il S. Ten. Stefanini cercava di proteggere il suo Comandante che, caduto in ginocchio, veniva finito con alcuni colpi di pistola a bruciapelo. Erano le 13.30 del 29 aprile 1945. L’uccisione di Visconti e di Stefanini fu uno degli atti più barbari e vili commessi dai partigiani comunisti in quel momento rappresentati dalla Xa brigata Redi e Xa brigata Rocco.
I due Ufficiali erano prigionieri di guerra e come tali protetti dalla Convenzione di Ginevra, per cui gli assassini sono ancora oggi perseguibili per legge.

Come ricordato da chi lo ha conosciuto, oltre ad essere stato un grande pilota ed un eccezionale comandante, Visconti rappresentava il coraggio, la lealtà ed il valore di un aviatore, che viene oggi ricordato anche nella galleria degli Assi del Museo Nazionale dell'Aria e dello Spazio di Washington.
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...PER MEDITARE E....PER RICORDARE (uno dei tanti figli della Patria dimenticati)...
Mark W. (aliasmarcolosciccoso)
 
 
 

LA SINISTRA ALLO SBANDO....

Post n°56 pubblicato il 07 Dicembre 2011 da ZITTI_EXE

Ecco a chi fa paura il Cavaliere I suoi nemici lo rimpiangono
Le dimissioni di Silvio hanno messo in crisi comici, Benigni in primis, i giornali come il Fatto e l'Unità, e soprattutto la sinistra.

Silvio si è dimesso ma non se n'è andato. Per qualcuno l'assenza del Cavaliere fa ancora più paura della sua presenza. In Italia c'è un esercito di orfani, politici ma anche comici (Benigni in primis) per cui le dimissioni dell'ex premier sono stata una batosta ancora difficile da digerire. Ci sono giornali come Il Fatto che nei giorni scorsi sono stati costretti a titolare sull'evasione fiscale in Italia, editorialisti a corto di idee come i comici sono orfani di ispirazione. Come scrive il Foglio "Appena un paio di settimane e Berlusconi manca più agli antiberlusconiano che ai berlusconiani stessi. Ecco l'ultima beffa del Cav aui suoi più profondi detrattori, e quindi ai suoi amatori più carnali: trasformarsi in una sorta di Dorin Grey che uscendo di scena porta sotto le luci, al proprio posto, il ritratto terribilmente invecchiato di quelli che negli ultimi due decenni delle sue azioni si sono nutriti". E tutti che si chiedono quando torna il Cav. domenica scorsa il Sole 24 ore, in un retroscena, ha ipotizzato che Silvio starebbe lavorando a un patto con Mario Monti e Corrado Passera.
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Altro che prof....mari e Monti... forse il ragionere Fantozzi avrebbe fatto meglio....Brrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr... che mazzate !!!
Nel tema precedente, in tempi non sospetti, IO...il povero alias, già vi esortavo a comprare  ITALIANO...cominciando dai supermercati...leggete le etichette, privilegiate il made in Italy... solo così possiamo far lavorare le nostre industrie, dimunire, oppure, eliminare la disoccupazione... facciamolo per noi e sopratutto per i nostri figli.
Dopo di me... sigh,  lo ha riconfermato il professorissimo Monti... non eravate convinti? Non sono stato credibile? Almeno fatelo in  nome del professorissimo... facciamo crescere le nostre aziende, le nostre imprese... Augh.

Mark W. (marco/alias)

 
 
 

E U R A B I A ?

Post n°55 pubblicato il 27 Novembre 2011 da ZITTI_EXE

I "no" della Merkel a Grecia ed eurobond
ci sono già costati 400 miliardi di euro

E gli Usa scommettono: l'Europa tornerà alle vecchie monete

 

L’intransigenza della Cancelliera ha più volte provocato ritardi nell’applicazione delle misure anti crisi Ue. L'ultimo "nein": ora non approva l'idea di una Bce sul modello della Federal Reserve. Le conseguenze? Borse in picchiata e correttivi più aspri. L'allarme del New York Times: Ue a rischio fallimento.
L'iniziativa di domani e del 12 dicembre:

"Compriamo il nostro debito: un milione per il Btp day"


Si, aderiamo al Btp day, è l'unica nostra ancora di salvezza. Ragazzi compriamoci il nostro debito pubblico, diamo questo piccolo segnale, simbolico, di un popolo disposto ad accollarsi parte del proprio debito pur di vedere migliorare la nostra situazione.
Io l'ho già fatto per qualche decina di migliaia di euro...su coraggio!
Altro che “Unione Europea”...alle prime difficoltà sono sfociati i primi nazionalismi, sopratutto quelli della “piccola” Francia e della “grande” Germania, tesi a salvaguardare stupidamente i loro interessi...non hanno capito, che l'Italy non è la Grecia...se sprofondiamo noi, sprofonda tutta l'Europa...perderemo tutti, chi più, chi meno! L'Italia, non può essere soccorsa dall'U.E., abbiamo una economia importante, quindi, possiamo e dobbiamo salvarci solo con le nostre forze, col cominciare a leggere le etichette di tutto ciò che compriamo, privilegiando il Made in Italy, persino la spesa al supermercato... facciamo lavorare le nostre imprese, che hanno “mercato” in medio oriente e nel resto del mondo, i nostri caseifici, le nostre industrie, i nostri agricoltori...compriamo tutto ITALIANO...per una volta guardiamo i nostri interessi, altrimenti ben venga l'Eurabia...Sigh

 
 
 

xx

Post n°54 pubblicato il 16 Novembre 2011 da ZITTI_EXE

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ORA CON CHI SE LA PRENDERANNO?

Post n°53 pubblicato il 14 Novembre 2011 da ZITTI_EXE



  Esclusivo. Intercettati Santoro, Travaglio & Co "Adessoche non c'è più Silvio che si fa?"Fantatelefonate (o no?): la tragicommedia degli anti-Cav e delle loro carriere all'ombra di Silvio. Senza odio, restano senza lavoro.

Redazione del Fatto. I giornalisti festeggiano brindando ininterrottamente da tre giorni, quando arriva il direttore stanno sparando colpi di spingarda contro un cartonato di Berlusconi attaccato al muro. Antonio Padellaro si presenta col volto scavato dalla sofferenza. Entrando, sposta col piede il corpo di un giornalista che giace a terra svenuto.
Peter Gomez: Ciao direttore! Toh, magnati un pasticcino.
Padellaro
: Ma che cazzo festeggiate, siete cretini?
Gomez
: È caduto Berlusconi…
Padellaro
: Appunto, che cazzo ridete?  Mi dici come lo riempiamo il giornale? Trenta pagine al dì senza Berlusconi le fai tu, adesso!
Gomez
: Direttore,  ma avevamo detto che sparavamo anche contro la sinistra… C’è  D’Alema... Il titolo  è già pronto: ho scritto «indagato» e ho lasciato gli spazi vuoti. Vedrai che entro sera un indagato del Pd salta fuori...
Padellaro
: Non capite proprio niente allora! Non ti rendi conto che poi quelli del Pd li lasciano andare, che insabbiano tutto!
Gomez
: Ci sarà  qualche intercettazione, magari di Fassino...
Padellaro
: Stai zitto per l’amor del cielo, lascia stare Fassino che poi ci fanno causa... quelle robe lì mica si possono mettere. Qua finisce che chiudiamo,  io ho pure ipotecato la villa nel Chianti per ’sto giornale, dovevo stare zitto, dovevo, me ne stavo col Pd e un posto me lo davano... Adesso mi tocca vendere la macchina. Vabbé dai, chiamatemi Travaglio.
Travaglio
: Pronto, Antonio?
Padellaro
: Marco qua è un disastro, senza Berlusconi non sappiamo che fare, chiudiamo...
Travaglio
: E a me cosa me ne frega? Io c’ho la tivù, i libri...
Padellaro
:   Sei il vicedirettore!
Travaglio:
Scusa Antonio, ma si era detto che era per finta no? Cioè,  io venivo, mandavo via quelli del Misfatto, assumevo Disegni, litigavo con  Telese per vedere se si dimetteva così risparmiavamo... E tanti saluti.
Padellaro
: Ma  cosa dici! Sei impazzito pure tu? Qua devi fare un pezzo, una satira, un insulto...
Travaglio
: Mica posso attaccare Monti scusa... Forse Bersani...
Padellaro
: Lo sai che non gliene frega niente a nessuno di Bersani.
Travaglio
: Fini allora, c’è sempre quella storia di Montecarlo...
Padellaro
: Ma sei cretino? Mica siamo la macchina del fango!
Travaglio
: Scusa, però io te l’ho sempre detto che ero di destra, no?  Cioè, capisci, io qua mi devo un attimo riposizionare…
Padellaro
: Traditore! Giuda!
Travaglio: Dai  e poi si era detto che  io i soldi della  quota nella società li mettevo a rate, con calma... Ciao, eh,  ci sentiamo.
Padellaro
: Ma guarda te questo mannaggia... Chiamate Telese!
Telese (sonnecchiante): Eh.
Padellaro
: Fai  un pezzo! Ora! Non abbiamo niente! Chiudiamo!
Telese
: Ah, ma non abbiamo già chiuso? Io pensavo che domenica era l’ultimo numero, c’erano anche  le copertine vecchie... Abbiamo finito no? È stato bello, tanti saluti, adesso si va al governo.
Padellaro
: Traditore! Giuda!
Telese
: Scusa Antonio, eh,  c’ho Porro sul cellulare...  Sì, Nicola, ciao! Sì, adesso arrivo... Sì, no, sai al Fatto è finita, forse pare che vado al Corriere... Mo’ vediamo…
Redazione di «Repubblica», festeggiamenti alcolici in corso.
Ezio Mauro:
Giannini, ma che diavolo fai! Molla il panettone, vestiti, che dobbiamo fare la riunione in diretta! È pronto il dossier?
Massimo Giannin
i: Sì, abbiamo già duecento pezzi, possiamo dare la colpa a Berlusconi di tutti i disastri per i prossimi trent’anni... Ho  pronte otto interviste a D’Alema, tutte uguali, cambia solo la foto. Veltroni ha già mandato cinquanta interventi cofirmati con Pisanu, Scajola, Fini, Ferrara, persino uno con Franco Freda.
Mauro
: Eh bene, che qua il materiale scarseggia… Ma un po’ di figa ce l’abbiamo?
Giannini
: Ma come la figa, direttore... Sai che a sinistra la figa, cioè, non era nel programma, io non sapevo…
Mauro:
Ma allora sei pirla... Lo sai che se no non vendiamo... Trova delle foto, che ne so, la Bindi nuda, la Merkel in topless...
Giannini
: Dio mio, direttore, ma poi ci vietano ai minori…
Mauro:
E sarebbe anche ora...
(Squilla il telefono).
Eugenio Scalfari
: Pronto, Ezio, è Dio che ti parla.
Mauro:
Io chi?
Scalfari:
Non io, Dio, Ezio, Dio, sono Eugenio! Ho pronto un pezzo! 30mila battute! Su Montaigne!
Mauro:
Dio mio...
Scalfari
: Dimmi.
Mauro:
No, mi disperavo...
Scalfari
: Ah, la Spinelli ha mandato 50mila battute su Kant! Con intervista a Umberto Eco, che è sveglio da sei giorni per rileggerlo.
Mauro:
Dio mio...
Scalfari
: Dimmi.
Mauro:
E porc... Io mi dimetto.
Redazione di «Servizio Pubblico». Facce disperate. A Sandro Ruotolo sono caduti i baffi.
Michele Santoro
: Sandro, chi ci ha perseguitato oggi?
Ruotolo
: Nessuno Michele.
Santoro
: Come?! Noi siamo una risorsa, una perla! Che dice Travaglio?
Ruotolo:
Dice che lui è di destra, che non viene più.
Santoro: 
Maledetto, traditore! E io adesso di che mi lamento?
Ruotolo:
Non lo so Michele... Potresti lamentarti della dieta Dukan che non funziona...
Santoro:
Sì che funziona, sono solo un po’ gonfio, è lo stress. Vabbé senti, chiama Sandro Parenzo, digli di telefonare agli amici suoi, che si faccia rubare un altro paio di antenne, una macchina, il cavolo che gli pare... Almeno si tira avanti una settimana.
Ruotolo
: Sì, ma poi?
Santoro:
Poi chiediamo l’elemosina con un appello sul sito. Tanto siamo già  attrezzati.
Casa Travaglio, sera.
Travaglio:
Pronto, Maurizio?
Maurizio Belpietro:
Marco?
Travaglio:
Ciao, senti, volevo dirti... Sai quando dicevo che eravate servi, quando ti insultavo ad Annozero... Scherzavo, lo sai no?
Belpietro
: Beh, insomma...
Travaglio
: Sai, io sono di destra... Ora devo cambiare un po’ genere… I libri mi han già detto che non vendono più, c’ho una famiglia... Magari, lì a Libero, una sedia vicino a Facci...
Belpietro
: Mah, adesso vediamo, eh... Ciao Marco, ciao.
Travaglio fa un altro numero.
Travaglio
: Pronto Giuliano?
Giuliano Ferrara:
Marco?
Travaglio:
Sì, ciao, no, sai quando dicevo che il Foglio fa schifo e non vende nulla... Scherzavo eh...
di Francesco Borgonovo

Aviator_scioccosAviator_scioccos il 23/11/11 alle 00:42 via WEB
A Udine cercano invece cani e cagnette e canidi vari in calore, meglio se neri, completamente neri, . Ci si potrebbe andare in SIDERcar ... eheheheheheh .Ciao a tutti .
Spiacente Aviator_sciccos il suo commento è censurato.
Purtroppo, in questo blog, abbiamo la "cattiva abitudine" di usare un linguaggio inoffensivo ed il rispetto verso l'interlocutore e le istituzioni.
Qui è benvenuto persino lei...purché resti nell'alveo della comune decenza...
Per suoi commenti irriguardosi,  continui a frequentare quel blog democratico in «negativo»!
marcoaliaslosciccoso

 
 
 

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Post n°51 pubblicato il 07 Novembre 2011 da ZITTI_EXE

 

Spese sanitarie, la Casta non muore mai Per i deputati 10 milioni all'anno di rimborsi


Dall'omeopatia ai trattamenti termali ecco i rimborsi erogati dal Fondo di solidarietà della Camera per l'assistenza sanitaria dei deputati: oltre dieci milioni di euro all'anno. Sette milioni finiscono nelle tasche degli "ex" che continuano a ricevere gli stessi vantaggi. Oltre ai politici benefici anche per i familiari, inclusi i conviventi

Roma - Auto blu, telefonino e pc di serie, ottimi pasti a prez­zi «popolari». Poteva mancare l’assistenza sanitaria integrati­va nel novero dei benefit dei deputati? No, di certo!

E quanto costino i rimborsi erogati dal Fondo di solidarie­tà della Camera lo hanno rive­lato i radicali con la loro cam­pagna Parlamento­Wikileaks , che svela su Internet i segreti di Montecitorio e dintorni.

Eb­bene, nel 2010 la «cassa mu­tua privata » degli onorevoli ha rimborsato spese per 10,1 mi­lioni di euro. Un dato in legge­ro calo sia rispetto agli oltre 11 milioni del 2009 che ai circa 12 del 2008. Gli iscritti sono 5.574 poiché il regolamento del Fon­do consente l’iscrizione non solo agli onorevoli e ai familia­ri (inclusi i conviventi more uxorio , modifica introdotta dalla presidenza del cattolico Casini), ma anche agli ex parla­mentari, ai familiari, ai benefi­ciari di­quota del vitalizio non­ché a giudici e presidenti eme­riti della Consulta.

Le maggiori voci di spesa so­no rappresentate da ricoveri e interventi (3,17 milioni, 31,3% del totale) e odontoiatria (3,09 milioni, 30,5%), mentre un al­tro 10% circa è rappresentato dai 973mila euro di rimborsi per fisioterapia. Oltre 745mila euro se ne vanno tra analisi e accertamenti, mentre grazie ai 3.636 euro dell’omeopatia il totale delle visite mediche su­pera i 700mila euro. Da segna­l­are che 153.189 euro sono de­dicati al rimborso del ticket, ossia deputati, ex deputati e fa­miliari si rivolgono al Servizio sanitario nazionale pagano e successivamente chiedono il rimborso della spesa alla Ca­mera.

E pensare che, come ri­velò un servizio delle Iene qual­che anno fa, basta solo dire di essere un parlamentare e nei malandati ospedali pubblici italiani si srotolano i tappeti rossi... Ben 7,3 milioni di euro degli oltre 10 di rimborsi vanno agli ex deputati. Si spiegano anche così alcune voci di spesa come occhiali (488mila euro), prote­si ortopediche (37.412 euro), protesi acustiche (186.400), sclerosanti (28mila euro) e as­sistenza infermieristica (7.653 euro). Di non trascura­bile entità anche le voci «cure termali» (200mila euro) e «psi­coterapia » (257mila euro) che cura l’anima e anche la depres­sione da trombatura. Tutto tra­sparente, quindi, grazie ai ra­dicali che tuttavia si lamenta­no per non aver avuto accesso ai dati sui rimborsi per shiatsu­terapia e balneoterapia.

Per non cadere in facili qua­lunquismi è opportuno ricor­dare che sia i deputati che gli «ex» pagano l’assistenza inte­grativa versando un contribu­to mensile scalato dallo «sti­pendio ». Per gli onorevoli si tratta di 526,66 euro (il 4,5% dell’indennità).Il Fondo si reg­ge sui contributi (11,3 milioni nel 2009) e sugli interessi deri­vanti dagli investimenti della liquidità, distribuita in 140 mi­lioni di pronti contro termine presso Dexia, in una gestione patrimoniale da 28 milioni presso Mps e in un portafoglio di titoli di Stato italiani da 180 suggerito gratuitamente da Bankitalia.

Assodato che una copertura assicurativa sarebbe molto più costosa, restano due que­stioni sul tavolo.

 
 
 

...DI MALE IN PEGGIO

Post n°49 pubblicato il 03 Novembre 2011 da ZITTI_EXE

Rifiuti, disastro da 625mila euro al giorno sanzioni Ue, la multa continua a crescere

NAPOLI - Corsa contro il tempo per evitare la maximulta dell’Ue per i rifiuti. I cittadini campani rischiano di sborsare una valanga di milioni se all'Europa non arriverà, entro il 28 novembre, un piano certo per risolvere il problema rifiuti. Per tentare di evitare il disastro era stato fissato per oggi un incontro tra Caldoro, De Magistris, Cesaro e il ministro Bernini. Ma il voto di fiducia sul governo ha fatto slittare il vertice. Se l'obiettivo non sarà centrato andremo incontro a tre diverse sanzioni. Resteranno innanzitutto congelati i 145 milioni previsti dai Por. Poi, se la commissione deciderà di deferirci alla Corte, scatteranno le multe. È previsto il pagamento di una cifra forfettaria non inferiore agli 8 milioni e che va calcolata su base quotidiana a partire dal giorno dell'avvio della procedura fino alla eventuale condanna. Dal momento della sentenza fino alla soluzione del problema, poi, si pagheranno tra i 10.880 e i 652mila euro al giorno.
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marco/alias
 

 
 
 

FOTTUTI DAL CONTADINO DI MONTENERO DI BISACCIA

Post n°48 pubblicato il 03 Novembre 2011 da ZITTI_EXE

 

Un benvenuto ai miei amici e all'esploratore di questo blog....
(pensiero ad alta voce): “Chi ha votato “SI” al referendum sul nucleare e non ha spento la luce, tv, frigorifero, lavatrice, lavastoviglie, ferro da stiro e quant'altro è un INCOERENTE... L'energia elettrica che consuma in larga parte proviene dalle centrali nucleari poste ai nostri confini... chi beneficia consumando questa energia da "paura", è partecipe ad un eventuale disastro ambientale che coinvolgerebbe la nostra Italia.”
Cinquecentocinquanta milioni di euro, solo per il 2009, che potrebbero diventare 840 entro il 2012. È il conto, salato, che l'Italia rischia di pagare se vuole rispettare il tetto imposto alle emissioni di CO2 (anidride carbonica), gas ritenuto responsabile dell'effetto serra e del riscaldamento globale.
Un costo per il Paese, in difficoltà sui target, rispetto ai limiti imposti dall'Europa infatti (l'Italia tra il 2009 e il 2012 può liberare nell'aria 201 milioni di tonnellate di CO2), avremo emissioni in eccesso per 56 milioni di tonnellate.
Ciò rappresenta un costo: per produrre corrente elettrica, carta, cemento, acciaio e altre materie prime essenziali, il paese dovrà acquistare sui mercati internazionali dell'anidride carbonica diritti di emissioni che costano in media sui 12-15 euro la tonnellata. Un costo che dobbiamo pagare in aggiunta sulle nostre bollette ENEL, come se fossero le bollette più leggere d'Europa.
Con la soppressione del nucleare in Italia, dobbiamo aspettarci un aumento della bolletta energetica ... le nostre industrie saranno ancora meno competitive, in quanto, il gap energetico con i restanti partner industriali europei e non solo, oltre a non essere colmato, avrà una forbice maggiore.
Chi ha votato per il "SI" all'abrogazione per il nucleare definitivamente, decidendo anche per le future generazioni, come se queste fossero dei "mongoloidi": s'è chiesto perché le nostre industrie delocalizzano all'estero?
S'è chiesto perché il Sig.Marchionne, per far costare meno l'auto FIAT costruita in Italia le deve assemblare con pezzi che vengono prodotti negli stabilimenti all'estero?
Sopratutto i sardi, si sono chiesti perché la loro industria Euroallumina è in difficoltà...non riesce a produrre l'alluminio al pari costo degli altri stabilimenti fratelli all'estero ...dello stesso marchio (multinazionale)?
Ci siamo chiesti come faremo a ridurre la disoccupazione, se le industrie sono costrette ad emigrare?
Prego, solo commenti pratici, senza alcuna funzione ideologica... Poi chiedetevi quali sono le soluzioni raggiungibili da qui a poco tempo, (lasciate perdere i sogni), sopratutto se avete picconato senza riflettere la vostra stessa casa... questo governo forse andrà via...ma il prossimo, sia di centro, destra o sinistra... in questo campo e in tutto ciò che ne deriva avranno le mani legate, possono solo spendere i miliardi da voi richiesti, commissionati... per ritrovarci più poveri di prima.
Diciamolo francamente, vi siete fatti fregare dal contadino abbruzzese che non sa parlare l'Italiano, lui stesso lo ha ammesso e dalla paura dell'incidente nucleare di Fukuscima. (Chi è causa del suo mal pianga se stesso).

 
 
 

CHI VUOLE LA BICICLETTA DEVE PEDALARE

Post n°47 pubblicato il 03 Novembre 2011 da ZITTI_EXE


Veronesi: "Mi inchino ai cittadini, ma così non si pensa al futuro"




MILANO

Umberto Veronesi, oncologo insigne e dall’ottobre 2010 presidente dell’Agenzia per la sicurezza nucleare, ha sempre sostenuto che, senza le centrali, l’Italia sarebbe stato un Paese morto, «perché tra cinquant’anni finirà il petrolio, fra 80-100 il carbone e poi toccherà al gas». Il dato secco del 94 e rotti per cento di sì suona come una risposta cocente alle sue prese di posizione. Sulle attività future dell’Agenzia, al momento Veronesi preferisce non commentare, anche se non pare probabile che venga bloccata solo per l’esito del referendum.

Come giudica i risultati?
«Sono soddisfatto dell’affluenza al referendum che è un segnale di forte partecipazione civile e dunque un buon segno per il Paese, mi inchino di fronte alla volontà dei cittadini, ma ritengo sia grave per l’Italia rinunciare alla possibilità di far fronte alla futura insufficienza energetica anche con il nucleare. I Paesi avanzati del mondo, anche dopo l’incidente giapponese, danno priorità assoluta al prossimo scenario del dopo-petrolio e stanno studiando metodi di produzione di energia nucleare più efficienti e più sicuri».

E allora che è successo secondo lei? Ha vinto la paura? Gli italiani sono più irrazionali degli altri?
«Sicuramente ha avuto un peso l’ondata emotiva di Fukushima, che ha impedito una campagna informativa equilibrata sui rischi reali del nucleare. Per esempio, nessuno ha riportato che l’incidente ha causato soltanto due morti e non per irradiazione, e che molto probabilmente non ne causerà altri in futuro… Viceversa il crollo della diga per la produzione di energia elettrica ha provocato, sempre in Giappone, migliaia di vittime».

Quali sono gli scenari futuri?
«Preoccupanti, perché l’Italia non possiede fonti proprie ed è già nella situazione di dipendenza energetica che le altre nazioni si stanno impegnando ad evitare con consapevolezza e impiego di risorse. Ho paura che la ricerca italiana, già proiettata sulla fusione nucleare, si fermerà: e sappiamo che senza ricerca non c’è futuro. Il mio timore è che l’Italia finisca per essere un’appendice turistica del mondo avanzato».

Lei ha sottolineato come i Paesi avanzati, nonostante la tragedia giapponese, abbiano preso in questi mesi una posizione pro nucleare, fatto salvo il caso della Germania. Come spiega che una nazione nel cuore dell’Europa si sia pronunciata in questo modo, prima dell’Italia?
«La decisione tedesca non è stata presa né dalla popolazione né dal parlamento. È un atto del governo, che ha dichiarato di voler chiudere le centrali entro 12 anni. Ma bisogna ricordarsi che il governo di allora aveva fatto lo stesso annuncio dopo Cernobil e poi non lo ha mai attuato. E che la Merkel fino a qualche mese fa si è dichiarata nuclearista».

Probabilmente ha contato nel risultato elettorale il tema spinoso delle scorie. Come risponde a chi ha mostrato inquietudine per questo aspetto del problema?
«No, non credo sia stato un aspetto fondamentale. Le scorie sono solo una parte, per quanto significativa, del problema globale, che ha molte valenze. Purtroppo anche politiche. In ogni caso, il progetto di eliminazione delle scorie del passato è in atto».

Che cosa può fare in Italia, visti i risultati, un uomo di scienza fermamente convinto della necessità del nucleare?
«Può impegnarsi a mantenere i contatti con la ricerca mondiale, soprattutto sul fronte della sicurezza. È evidente che se esiste un rischio di incidente nucleare in Europa esiste anche in Italia, visto che ci sono centrali appena al di là dei nostri confini».

Che cosa può fare in Italia, visti i risultati, un uomo di scienza fermamente convinto della necessità del nucleare?«Può impegnarsi a mantenere i contatti con la ricerca mondiale, soprattutto sul fronte della sicurezza. È evidente che se esiste un rischio di incidente nucleare in Europa esiste anche in Italia, visto che ci sono centrali appena al di là dei nostri confini».
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LA STAMPA, un giornale di sinistra
Umberto VERONESI, un uomo di sinistra

 
 
 

cose d'Italia

Post n°46 pubblicato il 03 Novembre 2011 da ZITTI_EXE

 

 

Referendum 2011
Il Presidente della Repubblica, in una dichiarazione ha affermato che andare alle urne è un dovere. Invece, non è così: evitare il voto è una scelta legittimata dall'art.75 della Costituzione che richiama la Legge 25 maggio 1970, n. 352 che contemplano il «diritto » ma non il «dovere» del voto al referendum.
Questa è l'Italia dei furbetti...persino il Presidente che dice di essere superpartes, fa una sorta di pubblicità occulta per favorire il raggiungimento del quorum. Un quid pro quo?
Chi non va a votare per il referendum è forse un cittadino che non attende ad un dovere?
Non crede Sig. Presidente che deve rettificare la sua affermazione?
E' d'uopo ricordaLe che lo scorso 6 giugno quando, alla domanda: se si sarebbe o meno recato alle urne il prossimo 12 e 13 giugno per votare i quattro referendum, Lei rispose affermativamente in questi termini: «Sono un elettore che fa sempre il suo dovere».
Egregio Sig.Presidente, io sono un italiano che non andrà a votare e ritengo che ciò sia un mio diritto costituzionale ...anche se trovo giusto votare "SI" per uno dei referendum, 
Quattro referendum altamente politicizzati...assisteremo alle solite esultanze da parte degli schieramenti..."ha vinto quel partito ha perso quell'altro... pro e contro il governo in carica e quant'altro"...Solite discrepanze politiche per trarne vantaggio nei confronti dell'avversario politico ...a scapito dell'interesse superiore collettivo.
Il referendum sul “nucleare”, in una democrazia adulta, verrebbe calendarizzato a data da destinarsi, in quanto, l'eventuale vittoria dei "SI", verrebbe condizionata dall'onda emotiva, che ancora persiste, relativa all'incidente nucleare di Fukushima... senza contare che regna sovrana la confusione sul reale oggetto del voto...che in realtà il voto del 13 e 14 p.v. su questo tema è tutto fuorché un voto sull'atomo si, atomo no, cioe' la gente è persuasa che con la scelta del si, il nucleare verrebbe messo fuori legge definitivamente...per chi ha capito come stanno le cose efettivamente sa che NON È COSI'. evidentemente la nostra democrazia deve ancora maturare.

 
 
 

Oriah Moutain Dreamer

Post n°45 pubblicato il 03 Novembre 2011 da ZITTI_EXE

 

L’invito

Non mi interessa sapere qual è il tuo mestiere.

Voglio sapere per cosa si strugge il tuo cuore,
e se hai il coraggio di sognare l’incontro con ciò che esso desidera.
Non mi interessa sapere quanti anni tu abbia.
Mi interessa sapere se correrai il rischio di fare la figura del pazzo
per amore, per il tuo sogno, per l’avventura di essere vivo.
Non mi interessa sapere quali pianeti quadrano con la tua luna,
voglio sapere se hai toccato il centro del tuo dolore,
se le difficoltà della vita ti hanno portato ad aprirti oppure…
a chiuderti in te stesso nel timore di soffrire ancora!
Voglio sapere se sei capace di stare nel tuo dolore,
tuo e mio, senza nulla fare per nasconderlo,
o allontanarlo o cristallizzarlo.
Voglio sapere se sei capace di stare nella gioia,
tua e mia, se puoi scatenarti nella danza e lasciare che l’estasi
ti invada fino alla punta delle dita dei piedi o delle mani,
senza esortarci ad essere prudenti, realisti, o consapevoli dei limiti umani.
Non mi interessa sapere se la storia che mi racconti è vera.
Voglio sapere se sei capace di deludere un altro
per restare fedele a te stesso, e non tradire mai la tua anima
a costo che altri ti chiamino traditore.
Voglio sapere se puoi essere di parola e quindi degno di fiducia.
Voglio sapere se se capace di trovare la bellezza
anche nei giorni in cui il sole non splende […]
e se puoi dare inizio alla tua vita sulle sponde di un lago
gridando: “Sì” al bagliore d’argento della luna piena.
Non mi interessa sapere dove vivi, né quanto denaro possiedi.
Voglio sapere se dopo una notte disperata di pianto,
sei capace di alzarti, così come sei, sfinito e con l’anima coperta di lividi,
per metterti a fare quello che c’è da fare per i bambini.
Non mi interessa sapere chi conosci, né come mai ti trovi qui.
Voglio sapere se starai in piedi con me
al centro del fuoco, senza tirati indietro.
Non mi interessa sapere cosa hai studiato,né con chi e neppure dove.
Voglio sapere cosa ti sostiene da dentro
quando tutto il resto viene a mancare.
Voglio saper se puoi stare solo con te stesso,
e se la tua compagnia ti piace veramente nei momenti di vuoto.

 
 
 
 
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MORII PER LA BELLEZZA
Morii per la Bellezza, e non appena
mi ebbero accomodata nella tomba
un uomo morto per la Verità
venne deposto nella stanza attigua.

Mi chiese piano perché fossi morta.
"Per la Bellezza", gli risposi pronta.
"Io per la Verità", soggiunse lui.
"Siamo una cosa sola, siam fratelli".

Come parenti incontratisi una notte,
conversammo da una stanza all'altra,
finchè il muschio ci raggiunse le labbra,
ricoprendo per sempre i nostri nomi.

(Emily Dickinson)
 

NON AVEVO IL TMPO DI ODIARE

Non avevo tempo per Odiare -
Perché
La Tomba me l'avrebbe impedito -
E la Vita non era così
Ampia che io
Potessi concluderla - con l'Inimicizia -
Né avevo tempo per Amare -
Ma visto che
Una qualche Operosità ci dev'essere -
La lieve Fatica dell'Amore -
Pensai
Fosse grande abbastanza per Me -

(E. Dickinson)
 
 
 

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