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Gran Premio del Brasile 2012, Interlagos: Anteprima e orari del weekend

Post n°49 pubblicato il 20 Novembre 2012 da Alothebest98
 

Ultima gara, l'epilogo della sfida tra Vettel e Alonso

Gran Premio del Brasile 2012, Interlagos: Anteprima e orari del weekend
GP Brasile - Interlagos - Autodromo Carlos Pace

 

Dopo il GP USA, che ha visto Lewis Hamilton vincere la gara e la Red Bull Racing conquistare il titolo costruttori 2012, il Circus della F1 sbarca in Brasile per l’ultima gara dell’anno, il gran finale che assegnerà il mondiale piloti.Sebastian Vettel si presenta ad Interlagos con un vantaggio di 13 punti in classifica su Fernando Alonso che ad Austin è riuscito a limitare i danni giungendo terzo.

La Ferrari dovrà dimostrare di saper reagire dopo una serie di prestazioni non esaltanti della F2012 che hanno costretto la squadra a correre in difesa da Monza in poi mentre Vettel ha sfruttato al meglio la ritrovata superiorità dellaRed Bull mettendo a segno quattro vittorie nelle ultime sei gare oltre ad un terzo e un secondo posto.

Il Gran Premio del Brasile si disputa sul circuito José Carlos Pace di Interlagos, nel quartiere di San Paolo. L’impianto sorge in una zona circondata da due laghi artificiali, il Guarapiranga e il Billings. La pista ha ancora le caratteristiche degli autodromi vecchio stile: carreggiata abbastanza stretta, tanti saliscendi e avvallamenti. Gli organizzatori sono stati spesso criticati per le condizioni del circuito, sia in termini di asfalto che di sicurezza oltre che per le strutture che non vengono riammodernate da decenni. La gara di Interlagos è comunque un classico del calendario di F1 ed è al momento l’unico Gran Premio che si disputa in Sudamerica.

Interlagos è ha ospitato il debutto del Brasile nel calendario iridato nel 1973, dopo che l’anno precedente si era disputata una edizione inaugurale vinta da Reutemann su Brabham. La pista era però molto più lunga, quasi 8 chilometri, ealternava curve veloci, curve lentissime e rettilinei ad alte velocità. Interlagos fu progettato con l’idea di permettere la visibilità quasi dell’intero circuito, dalle tribune del traguardo. Vinse quella prima edizione valida per il mondiale il campione del mondo e idolo di casa Emerson Fittipaldi sulla sua Lotus 72, vittoria poi bissata l’anno dopo con la McLaren, in una gara accorciata di otto giri per l’arrivo della pioggia.

Nel 1975 ci fu la pole a sorpresa della Shadow di Jarier, che era parsa imbattibile anche in gara, ma sette giri dalla fine si ritirò e per la terza volta in tre anni la vittoria andò ad un pilota brasiliano, Carlos Pace (Brabham) alla sua prima e unica vittoria.

Nel ’76 Niki Lauda, iridato in carica, vinse agevolmente con la Ferrari nonostante la pole di Hunt e la fuga iniziale di Regazzoni.
Nel ’77 e ’78 ancora la Ferrari sul gradino più alto del podio, con Reutemann, grazie al contributo delle gomme Michelin, ma nel 1978 il Circus si spostò Jacarepagua, a Rio de Janeiro.

Nel ’79 si ritornò a Interlagos, e le Ligier di Laffite e Depailler dominarono la gara. Nell’80 arrivò la prima vittoria di Arnoux sulla Renault spinta dal motore turbo, ma in partenza fu Villeneuve a prendere il comando della gara con una spettacolare partenza al volante della disastrosa Ferrari T5. L’anno successivo scoppiò un caso in Williams: sotto la pioggia battente, Piquet sbaglia le gomme, le due Williams di Reutemann e Jones dominano ma dal box il team ordina all’argentino di far passare Alan: Reutemann non esegue l’ordine e va a vincere. Da quel momento il team di Grove sarà diviso in due fazioni e a fine stagione Reutemann perderà il titolo per un punto a favore di Piquet.

Nell’82 dopo un grande avvio di Villeneuve, in testa per i primi 29 giri e poi fuori pista a causa delle gomme finite, Piquet batte Rosberg e vince, ma a fine gara vengono entrambi squalificati per vetture sottopeso . La vittoria viene dunque assegnata a Prost, al suo primo di una lunga serie di trionfi in Brasile.

Nell’83 Piquet vince senza polemiche. L’anno successivo Prost, all’esordio con la McLaren-Porsche, vince dopo un ottimo avvio di Alboreto al debutto con la Ferrari: 11 giri al comando, poi un guasto ai freni. Prost si ripete l’anno dopo iniziando la corsa al suo primo titolo mondiale battendo un Alboreto partito dalla pole ma tamponato da Mansell in partenza. Piquet vince ancora davanti ai suoi tifosi nell’86 festeggiando al meglio con la Williams e arrivando davanti ad Ayrton Senna.

Prost vince ancora nei due anni successivi: nell’88 approfitta di un problema allo start del suo nuovo compagno di squadra, Senna, e va a vincere.

Nel 1989, ultima edizione disputata a Jacarepagua, eliminati in partenza Patrese, Berger e Senna (che ancora una volta non riesce a trionfare nella gara di casa), Mansell al debutto sulla Ferrari vince inaspettatamente visti i ricorrenti problemi di affidabilità del nuovo cambio automatico. L’anno dopo Mansell viene raggiunto in Ferrari da Prost, che vince per la sesta volta in Brasile (record di vittorie nella stessa gara) approfittando anche di un errore di Senna, leader della gara, nel doppiaggio di Nakajima (suo ex-compagno in Lotus); nel pre-gara il presidente FIA Balestre, che dopo i fatti di Suzuka ’89 aveva minacciato di squalificare Senna, viene fatto oggetto nella pit lane di un eccezionale lancio di arance e pomodori da parte dei tifosi brasiliani inferociti.

Senna riesce a battere una volta per tutte la sfortuna nella sua gara di casa e nel 1991 trionfa con un GP leggendario, guidando negli ultimi giri col cambio bloccato in sesta marcia, battendo la fortissima Williams-Renault di Patrese: l’urlo di gioia e liberazione di Senna sul traguardo è ormai leggenda. Dopo il dominio di Mansell sulla stratosferica Williams ’92, Senna fa il bis nel ’93 e viene premiato sul podio dal leggendario Fangio, approfittando della pioggia che tradisce il rivale Prost, che non lo aveva voluto come compagno alla Williams.

Nel 1994, Senna strappa la pole a Schumacher (Benetton), il quale però in gara è imprendibile e costringe il brasiliano all’errore. Schumacher rivince nel 1995 davanti a Coulthard, ma a fine gara un giallo: la benzina dei due “non è conforme”, Berger viene dichiarato vincitore, ma il tribunale FIA ridà la vittoria ai primi due, togliendo i punti solo ai team. Nei due anni successivi vittorie nette di Hill e Villeneuve con la Williams e doppietta del finlandese Hakkinen con la McLaren nel biennio 98-99, preludio ai due titoli vinti da Mika in quelle stagioni.

Nel 2000 Michael Schumacher, alla quinta stagione con la Ferrari riesce a vincere ad Interlagos e a portarsi in testa al mondiale, che a fine anno riporterà finalmente a Maranello dopo 21 anni. Nel 2001 vince Coulthard ma la F1 rimane impressionata da Montoya, il colombiano che viene dalle gare USA e che in gara affianca Schumacher e lo sposta letteralmente a ruotate per poi passare in testa, prima di venir eliminato dal doppiato Verstappen.

Nel 2002 la Ferrari coglie una nuova vittoria di Schumacher, stavolta all’esordio con la inedita F2002 che alla vigilia sembrava troppo acerba per puntare alla vittoria. Memorabile Pelè che dimentica di sventolare la bandiera a scacchi:sarà l’inizio di una stagione segnata dal dominio della Rossa.

L’anno successivo la pioggia provoca tanti incidenti e dal groviglio di incidenti vince a sorpresa Fisichella, alla sua prima vittoria, con la Jordan. Tuttavia i confusionari commissari rovinano la sua legittima gioia perchè in un primo tempo assegnano la vittoria a Raikkonen, e solo dopo due settimane Fisichella si vedrà riconosciuta la vittoria.

Nel 2004 la gara brasiliana viene spostata a fine stagione e Montoya lascia la Williams con una vittoria. Il colombiano fa il bis nel 2005 con la McLaren, proprio nel giorno del matematico primo titolo mondiale di Alonso con la Renault, che diventa il più giovane campione del mondo della storia della F1.

Lo spagnolo rivincerà il titolo nel 2006 di nuovo in Brasile, gara che vede la vittoria del pilota di casa Felipe Massa, primo brasiliano a trionfare in casa dai tempi di Senna, mentre passa alla storia la gara d’addio alla F1 di Schumacher, che viene attardato da un guaio in prova e da un contatto in gara con Fisichella che gli provoca una foratura: Michael comincia una epica rimonta, degna di Clark e di Stewart, che lo porta a rimontare un giro di ritardo fino alla quarta posizione finale, con sorpassi eccezionali come quello a Raikkonen, suo successore in Ferrari. La gara del 2012, per il tedesco, segnerà un nuovo ritiro dalla F1, dopo il primo nel 2006.

Raikkonen nel 2007 compie l’impresa che nessuno si aspettava: Hamilton con la sua McLaren-Mercedes partiva con un vantaggio di sette punti sul finlandese della Ferrari e quattro sul suo compagno-rivale, il due volte campione in carica Alonso. Raikkonen, aiutato dal compagno di squadra Massa, sempre fortissimo ad Interlagos, va a vincere la gara, mentre dietro Hamilton,con un errore in frenata e un momentaneo problema al cambio, non va oltre un settimo posto finale, con Raikkonen campione del mondo per un solo punto sulla coppia, separata in casa, della McLaren. Nel dopo-gara il colpo di scena, con la possibile squalifica per carburante irregolare di Williams e BMW che, se attuata, consegnerebbe il titolo a Hamilton, ma poi il risultato in pista viene confermato e in Ferrari si può festeggiare.

L’anno successivo Massa perde il titolo per un punto a favore di Hamilton all’ultima curva della gara supera Timo Glocke agguanta il piazzamento che gli serve per diventare il più giovane iridato della storia fino a quel momento. Interlagos ha visto la consacrazione anche per Button nel 2009, mentre nel 2010 Vettel vincendo si avvicino in classifica ad Alonso, preludio al suo primo titolo, ottenuto nel successivo appuntamento di Abu Dhabi.

Nel 2011 doppietta Red Bull: Vettel (campione del mondo), partito dalla pole mantiene il comando al via ma un problema al cambio lo relega al secondo posto. Mark Webber va a vincere così la sua prima e unica gara della stagione che lo proietta al terzo posto in classifica alle spalle di Vettel e Button.

Ad aumentare le difficoltà di questo circuito già molto complesso vi è il meteo, ad Interlagos notoriamente variabile, il che significa che il Cinturato Pireli Green intermediate e il Cinturato Blue wet  potrebbero scendere in pista.

Per le sessioni di prove libere del venerdì, le squadre avranno a disposizione due set extra di pneumatici prototipo del prossimo anno:  le mescole e la costruzione degli pneumatici slick 2013 saranno modificati; questa sarà, dunque, un’ occasione preziosa per i piloti per familiarizzare con le coperture della nuova stagione.  Probabilmente, però, con la lotta per il titolo così serrata, molti piloti preferiranno concentrarsi unicamente sul Brasile.

Vettel si presenta in Brasile favoritissimo con 13 punti di vantaggio e una Red Bull in gran forma. Alonso conquista il titolo iridato se arriva primo in Brasile e Vettel chiude quinto o più indietro. Col secondo posto del ferrarista le cose già si complicano: Vettel dovrebbe arrivare ottavo o fare ancora peggio, cosa che quest’anno, ritiri a parte, è successa solo a Sepang. Se salisse sul terzo gradino del podio, Alonso dovrà sperare che Vettel non vada oltre il decimo posto.
In caso di pareggio, cioè con Alonso che termina primo e Vettel in quarta posizione, i due chiuderebbo a quota 285 ma vincerebbe comunque Vettel in virtù del maggior numero di Gran Premi vinti in stagione.

GP del Brasile – Punto di frenata più severo
Gli ingegneri della Brembo hanno individuato il punto di frenata più severo sul circuito di Interlagos, prima della curva 1, la “S” di Senna. Qui i piloti decelerano di 195 km/h, dissipando nel processo 2.086 kilowatt di energia! 5,02 G agiscono su di loro, mentre frenano con una forza pari a 130 kg

Dati del circuito
Circuito: Autodromo Jose Carlos Pace
Giri: 71
Lunghezza del circuito: 4.309 km
Distanza di gara: 305.909 km
Giro record: 1:11.473 – JP Montoya (2004)
Mescole Pirelli: Pzero silver hard/Pzero white medium

Albo d’oro
01. 1972 C Reutemann – Brabham Ford
02. 1973 E Fittipaldi – Lotus Ford
03. 1974 E Fittipaldi – McLaren Ford

04. 1975 C Pace – Brabham Ford
05. 1976 N Lauda – Ferrari

06. 1977 C Reutemann – Ferrari
07. 1978 C Reutemann – Ferrari
08. 1979 J Lafitte – Ligier Ford
09. 1980 R Arnoux – Renault

10. 1981 C Reutemann – Williams Ford
11. 1982 A Prost – Renault

12. 1983 N Piquet – Brabham BMW

13. 1984 A Prost – McLaren TAG
14. 1985 A Prost – McLaren TAG
15. 1986 N Piquet – Williams Honda
16. 1987 A Prost – McLaren TAG
17. 1988 A Prost – McLaren Honda

18. 1989 N Mansell – Ferrari
19. 1990 A Prost – Ferrari
20. 1991 A Senna – McLaren Honda

21. 1992 N Mansell – Williams Renault

22. 1993 A Senna – McLaren Ford

23. 1994 M Schumacher – Benetton Ford

24. 1995 M Schumacher – Benetton Renault

25. 1996 D Hill – Williams Renault

26. 1997 J Villeneuve – Williams Renault

27. 1998 M Hakkinen – McLaren Mercedes
28. 1999 M Hakkinen – McLaren Mercedes
29. 2000 M Schumacher – Ferrari
30. 2001 D Coulthard – McLaren Mercedes
31. 2002 M Schumacher – Ferrari

32. 2003 G Fisichella – Jordan Ford

33. 2004 J Montoya – Williams BMW

34. 2005 J Montoya – McLaren Mercedes
35. 2006 F Massa – Ferrari

36. 2007 K Raikkonen – Ferrari
37. 2008 F Massa – Ferrari
38. 2009 M Webber – Red Bull Renault

39. 2010 S Vettel – Red Bull Renault
40. 2011 M Webber – Red Bull Renaul

Gli orari del Gran Premio del Brasile
Venerdì 23 Novembre
10:00-11:30 (13:00-14:30) Prove Libere 1

14:00-15:30 (17:00-18:30) Prove Libere 2

Sabato 24 Novembre
11:00-12:00 (14:00-15:00) Prove Libere 3

14:00-15:00 (17:00-18:00) Qualifiche – Rai Due/Rai HD

Domenica 25 Novembre
14:00 (17:00) Gara – Rai Uno/Rai HD

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