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Creato da faly il 09/12/2005

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« E' fattaaaaaaaaaaaa!!!!100!!! »

MOBBING

Post n°99 pubblicato il 26 Gennaio 2006 da faly
 
Foto di faly

Di mobbing è lecito parlarne solamente con lo svolgimento dell’attività lavorativa. Nell’ambito lavorativo, la parola mobbing assume il significato di pratica persecutoria o, più in generale, di violenza psicologica perpetrata dal datore di lavoro o da colleghi (mobber) nei confronti di un lavoratore (mobbizzato).
Il mobbing è considerato dall'Inail malattia professionale.  Fondamentale perchè si possa parlare di mobbing è il requisito temporale: le violenze psicologiche devono essere regolari, sistematiche e durare nel tempo. Non si può parlare di mobbing se la persona non è perseguitata almeno per sei mesi.

Troncata sul nascere cosi la mia carriera lavorativa.
Resoconto della prima e unica giornata di lavoro:


La mia figura andava a sostituire un paio di persone che il 31 gennaio andavano via. Una che lavora li da 10 anni e va in maternità, un'altra che sta li da meno di 2 mesi che lascia per una chiamata in Capitalia.
Ore 10:00 arriva telefonata del capo, nella quale ordina alla futura mamma di dare il benservito ad una terza persona, tale Sara, una ragazzetta carinissima che lavora li da 3 anni e in
NERO.
Il lavoro è di una mole bestiale, in 3 ci sono arretrati paurosi e le 3 sono le UNICHE a saper gestire la situazione, in quanto gli altri impiegati sono dei grafici, per cui nulla a che fare cn amministrazione e contabilità. Io avrei dovuto fare tutto da sola dopo un affiancamento di 5 giorni
(programmi contabili sconosciuti e pure obsoleti direi, mancanza di un consulente).
Filosofia aziendale: nn vale la qualità del tuo lavoro, ne la mole del lavoro che soddisfi. Vale la quantità di ore che tu passi li dentro.
All'unisono tutti si lamentano: il capo fa uso di terrorismo psicologico. A parte il bestemmiarti in faccia e urlare, la pretesa "tacita" è che nonostante le 8 ore lavorative finiscano alle 18:00 ci si aspetta che tu alzi gli occhi dal pc nn prima delle 19:00. Se esci prima, a parte fulminarti cn lo sguardo, in tono canzonatorio ti senti accusato di lavorare "mezza-giornata". Lavorare di sabato e domenica è piu' o meno facoltativo, se nn lo fai, gli stai sulle palle e ne prendi le conseguenze...a parte i casi in cui sei "obbligato" da tono minaccioso. C'è da aggiungere che la politica aziendale nn prevede il calcolo degli straordinari, tanto meno che questi vengano saldati. Tutto alla luce di un incentivo a mò di premio, promesso da anni e mai elargito.
Dieci giorni fa, un grafico è stato portato "mano nella mano" alle dimissioni... Il ragazzo ha lavorato domeniche  e notti, ma nn gli stava bene, perche spesso timbrava alle 18:10..per cui ne sono conseguite lettere di richiamo per ogni sciocchezza, alcune perche' "il soggetto ride troppo"... e nn dico altro.
Puntualmente arriva il monito settimanale: "chiudo l'azienda, vi sbatto tutti fuori".
La futura mamma è li che lavora e ha un cesareo il 10 febbraio, le altre due gravidanze le ha passate nello stesso modo. Poco dopo il parto arriva la telefonata del tipo: "nn hai capito che se nn ti sbrighi a rientrare perdi il posto?". Per il secondo figlio ha ottenuto la benevola concessione di portare il pupetto in fasce in ufficio con lei... Pausa pranzo: dalle 13:00 alle 14:30. Prima delle 14 nn si muove nessuno. L'ultima acrobazia del capo: nn lavorate i sabati? Nn pago gli stipendi. Ritardo di oltre 20 gg nel saldo degli stipendi, seguito da una rivoluzione interna, che alla fine lo ha fatto desistere. Ed altro..che so e che avrei scoperto in seguito.

Ok, il lavoro ora per me è vita. Ma nn ce l'ho fatta. Conoscendomi, se mi lascio tirare in questo vortice, nn ne esco piu'.

Forse sono fuori dal mondo, comincio a capire di avere avuto un culo pauroso finora, lavorativamente parlando. A parte il balordo viscido che pretendeva massaggi in ufficio (avevo 18 anni, primo lavoro) gli altri forse erano oasi nel deserto. Tu lavori, io ti pago, se rendi ovvio.
E io rendo, questo lo so. Ho sacrificato figlie, capre e cavoli per lavoro in passato, ho lavorato notti e domeniche, ma ero gratificata, stimata e pagata. Ma a questo nn cedo, no. Nn ora, nn in questa parte della mia vita.
Scorrazzando su internet ne ho lette di storie di mobbing, molto peggio di questa.
Mi chiedo: ho sbagliato io? E' questa la tendenza di oggi? E' cosi vero che TUTTO in giro è cosi?
Ok, se è vero, mi pulisco il culo (passatemi il francesismo) col mio CV tanto ammirato, e vado a fare la baby-sitter. Almeno incontro occhi sinceri e puliti che nn ti si vogliono fottere in ogni modo possibile!

E cn cio'....CIAO BELLIIIIIIII...buona giornata a tutti e abbraccioni giganti a chi nn manca mai di lasciare un commento e un saluto. Vi sbaciucchierei tutti! (pure alle femminucce ma pensaaaaaa).
GHGHGHGHGHGHG
Grazie davvero a tutti, cn affetto Barbara

 
 
 
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