Una Voce..La Mia.

IT'S A KIND OF MAGIC (E' un genere di magia)

I^ parte
Una…due…tre.
Forse blu..o bianche, ma erano tre.

Tre erano le candeline piccole e tonde posate sui gradini della rampa delle scale che portavano alla casa.
Scendendo segnavano il suo percorso e davano quella luce misteriosa e soffusa che da un pò le aveva nuovamente regalato occhi sognanti di bambina. A questo pensava mentre guardava sulle spalle di lui la targhetta che penzolava dalla valigia che diverse volte già l’aveva accompagnata sin lì. Un palloncino arancione appeso al montante della porta cn scritto “bentornata” e una rosa rossa dal gambo lungo posta al centro del tavolo della cucina completavano il quadro. Il quadro di quella “nuova” casa che sebbene fosse nuova suonava già tanto familiare, calda e accogliente. Adagiato su un lato del letto della camera c’era un accappatoio nuovo di zecca di un blu elettrico, e c’era un foglietto: “Oltre allo spazzolino, per farti sentire a casa ed avvolgerti dopo ogni doccia”. Nel bagno c’era già un altro accappatoio blu elettrico, uguale, il suo.
Ogni volta che lei andava era sempre consapevole che avrebbe passato giorni pieni di ogni emozione e sensazione che ogni essere umano spera di poter provare almeno una volta nella vita. Eppure quella volta lei nn aveva neanche osato sperare tanto. L’attendevano infatti due giorni emozionanti, effervescenti, entusiasmanti, allegri e passionali oltre ogni immaginazione.
Ciò che lei amava da sempre era il gioco, in ogni sua forma. Rivestire di gioco ogni cosa era prioritario. Poteva giocare e basta, poteva amare giocando, poteva discutere giocando, ma doveva giocare. Giocare per sollazzare il suo esser bambina a priori, la sua voglia di coltivare l’anima giovane e fresca di una ragazzina.  E diamine se giocò.
Una serie di biglietti l’aspettavano per un’altra caccia al tesoro che aveva sempre sognato e mai fatto nella vita fino a poco tempo prima. Nn fu un vero e proprio tranquillo momento di relax, ma fu indimenticabile.
Continua…