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LEGGENDA METROPOLITANA
BOLANHA DE QUIDE’ ( Risaia del Villaggio di Quidé - Nhacra)
A circa 5 Km. dal centro di Nhacra, ove risiede l’Amministrazione del Settore, c’è
un villaggio, chiamato Quidé, abitato dall’ Etnia Balanta.
Questo villaggio, come la maggior parte del villaggi della Regione dell’OlO,
possiede le sue risale, dove si pianta e si raccoglie il riso.
Ora la risaia di Quidé, dal 1999 è utilizzata solo in parte, perché il mare ha rotto
l’argine e ha invaso con l’acqua salata, grande parte del terreno lavorabile e
molte famiglie sono rimaste senza il proprio pezzo di risaia
Negli anni 1980, a richiesta della popolazione, lo Stato di Guinea-Bissau,
beneficiando dei un progetto di Bissorà, aveva fatto dei lavori con le macchine,
ma erano riusciti incompleti , sicché nel 1999 l’argine ha ceduto e la risaia è
stata invasa di nuovo dall’acqua del mare.
A loro volta i Balanta hanno tentato di ricuperarla con una diga fatta a mano, ma
senza risultato.
La superficie della risaia è di circa 20 ettari, ed è di proprietà del villaggio di
Quidé, abitato dai Balanta, grandi lavoratori di risaie.
La gente che vi lavora e può ricevere beneficio da questa risaia può contare
450 / 500 persone.
Il lavoro che si dovrebbe fare è la chiusura con diga, di una breccia lunga circa
40 metri e profonda 4 metri, occupata ora dall’acqua del mare.
I Balanta sono bramosi di vedere di nuovo in funzione la loro risaia, un tempo
ben produttiva, ma che ora è lavorata solo per una terza parte.
I tecnici, che abbiamo consultato sono d’accordo sulla validità del lavoro e sulla
produttività dì questa risaia, una volta ricuperata.
Naturalmente per tornare ad avere una risaia ben produttiva, si dovrà attendere
qualche anno, aspettando che le piogge stagionali riducano il sale accumulato.
C’è da aggiungere che poco distante, dai margini della risaia ( circa 100 metri )
c’è una petraia , ch’è stata utilizzata in passato dalle macchine dello Stato e che
potrebbe servire, eventualmente, per i nuovi lavori.
Intanto con il ritorno di Salvatore erano arrivati i documenti e il preventivo. Ci erano cadute le braccia. Troppi i 43.000 euro del preventivo dei lavori. La Regione Piemonte finanzia il 75% ma con un massimo di 25.000 euro. E gli altri?
Idea. Un comune può promuovere due progetti. L’amministrazione di Leini dà la sua disponibilità a Caselle a contribuire al 50%. Sdoppiamo il lavoro in due progetti, restauro risaia e ricostruzione diga e potrebbe arrivare il necessario per tutto
Sulla base di questo canovaccio la Provana che doveva organizzare la richiesta di contribuzioni per la realizzazione del progetto, come si era deciso, chiede di avere l’incarico ufficiale. Nessuna risposta da Caselle. Comincia comunque ad organizzare testi e cifre e a raccogliere le necessarie documentazioni. Ad un secondo sollecito, si scopre che il personale tecnico, che dovrebbe firmare questo incarico non conosce il progetto e comunque obietta che non si può fare, perché una sentenza della Corte dei Conti della Toscana non lo consente. La sentenza è la n°237 del 2008.
Esaminando questa sentenza si scopre che non dice affatto questo.
Leggenda metropolitana. Si dice che gli amministratori comunali della Regione Toscana debbano restituire di tasca propria ai loro comuni i soldi che questi hanno investito nella cooperazione internazionale.
Sintesi della sentenza 237
“Repubblica Italiana, in nome del popolo italiano la Corte dei Conti Sezione Giurisdizionale della Regione Toscana Composta dai magistrati… sentenza sul giudizio di responsabilità … promosso dal Sostituto Procuratore Generale nei confronti di Cenci Roberto segretario comunale, Moscardini Carlo, sindaco e la giunta comunale di Lastra a Signa (Fi). Premesso il richiamo della delibera di Consiglio 23/2000, che aveva approvato un O.D.G. per la cancellazione del debito dei paesi del Terzo Mondo impegnando la Giunta ad individuare una quota tra il 2 e il 5 per cento dell’avanzo di amministrazione. in tale contesto aveva impegnato 15.214.00 euro per interventi di cooperazione internale a favore di paesi in via di sviluppo”.
Con questo linguaggio popolare, forse origine dell'equivoco, viene descritto il fatto.
“Con atto di citazione del 15 luglio del 2008 la procura regionale.. ha convenuto in giudizio i nominati in epigrafe per sentirli condannare al pagamento in favore dell’Amministrazione comunale di Lastra a Signa della somma complessiva di euro 29.000,00...nonchè alle spese di giudizio
La somma impegnata di 15.000,00 euro risulta illegittima e dannosa per il comune perché:
Non è stata evidenziata la eventuale ricorrenza di condizioni particolari o straordinari motivi di urgenza
La spesa attiene ad attività che non poteva né doveva ritenersi consentita all'amministrazione comunale.
Ai suddetti danni dovrebbero inoltre sommarsi il danno all'immagine di buona amministrazione.
A fondamento della propria tesi la Procura :
Il comune è ente locale che rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo, nondimeno siffatta generalità dei fini non può essere intesa in senso tanto ampio da eliderne l'indefettibile collegamento funzionale con gli interessi e le esigenze della comunità territoriale di riferimento.
L'insussistenza di siffatto collegamento nel caso speciale risulta ictu oculi (colpo d'occhio, per chi non conoscesse il linguaggio del popolo italiano), dal momento che la spesa erogata afferisce ad attività svolte al di fuori del territorio comunale ed anzi al di fuori dello stesso territorio nazionale e senza alcun riferimento ad un qualche interesse o esigenza della collettività comunale.
In definitiva, sempre secondo la tesi accusatoria, le spese de quibus, realizzando interventi di cooperazione allo sviluppo impingono nell'ambito della politica estera della Repubblica.
Il ruolo degli enti territoriali è limitato a quello di soggetti attuatori limitatamente a interventi aliunde decisi, nell'ambito della politica governativa di cooperazione allo sviluppo
A pag. 11, si trova:Orbene, tutto ciò non risulta ricorrere nel caso di specie.
Protraendo la resistenza alla lettura fino a pag. 19, è chiaramente scritto:
“Il collegio ritiene che ai convenuti non possa ascriversi il livello di colpa grave necessario per ogni azione di responsabilità”.
“Per questi motivi la sezione giurisdizionale della Regione Toscana della Corte dei Conti, definitivamente pronunciando in difformità delle conclusioni del pubblico ministero, assolve da ogni pretesa i convenuti Roberto cenci e Carlo Moscardini. Compensa le spese di giudizio”
Una obbiezione importante, che i tecnici del comune di Caselle avevano, era il legame con il territorio. Presentammo l’adesione del Circolo Arci Scaccia Pensieri di Caselle e la documentazione che nell’associazione Parole e Musica con sede a Borgaro c’erano 12 soci più presidente e vice presidente e nell’associazione Abala Lite, avevamo l’adesione di tre soci residenti a Caselle, uno dei quali disponibile a fare volontariato in Guinea.
Il giorno 9 febbraio, al mattino trapela la notizia che i dirigenti politici non sono più intenzionati a portare avanti il progetto perché troppo oneroso
Al pomeriggio la responsabile dei servizi tecnici dott. Ru mi chiede di portarle urgentemente tutta la documentazione, che si sarebbe visto se si poteva rimettere in piedi il tutto. Qualche speranza c’era.
In effetti giovedì 11 febbraio dal comune di Caselle concordano l’incarico alla Provana e alle 14 mandano i vigili a prendere tutti i documenti originali. In serata si sarebbe fatta la determina.
Non abbiamo fatto a tempo a fare un respiro di sollievo che alle 15 mi arriva la telefonata della dott.sa Ru. Dice che non hanno i fondi sufficienti, 3.300 euro come cassa, disponendo solo di 1700 euro, quindi il progetto non si può presentare.
Ringraziamo chi ci ha creduto
Continueremo a lavorare con le risorse disponibili.
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Inviato da: casalins
il 16/10/2015 alle 17:13
Inviato da: gilardoni
il 26/09/2015 alle 12:39
Inviato da: bamboo furniture
il 09/07/2012 alle 09:38
Inviato da: bamboo furniture
il 29/12/2011 alle 07:40
Inviato da: bamboo furniture
il 29/12/2011 alle 07:38