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« 21/10/2009Jatropha »

24/10/2009

Post n°111 pubblicato il 30 Novembre 2009 da guerrinob

L'aratura per l'orto è cosa fatta. Dissodare con le zappe sarebbe stato troppo lungo e saremmo finiti con l'inizio degli orti nella stagione troppo secca. Sono molto contento di aver utilizzato per questa iniziativa le offerte degli amici di Leini .

Si è trattato di organizzare gli spazi. Bisognerà poi  circondarli con siepe, altrimenti le piantine saranno ad esclusivo vantaggio delle caprette, dei maiali, delle galline e delle vacche.

Era uno spettacolo vedere 40 donne e quattro o cinque uomini, me compreso, lavorare allo sviluppo degli orti. La temperatura continuava imperterrita attorno alla soglia dei 40 gradi. 40% è anche l'indicazione dell'umidità, che stamattina era al 78%. Farò veder ad Achille le belle foto che ho fatto durante questo lavoro, per fargli capire che il modo migliore di fare l'orto e farlo con l'arem.

Con le donne abbiamo rotto le grandi zolle lasciate dall'aratro. Io cercavo di seppellire il manto erboso, per gestire meglio la fertilità del suolo. Le donne scartavano ogni filo d'erba e polverizzavano ogni piccolo grumo di terra e di letame. Armandon è d'accordo con loro. Il terreno va preparato alla perfezione.

Con metro e lignola abbiamo diviso le prose con precisione, un metro di terreno per la coltivazione e 40 cm per il camminamento. Camminamento che viene rialzato di 20 cm rispetto al coltivo, per ottimizzare l'irrigazione e l'umidità della notte.

Ho scelto per la scuola i primi due spazi. Ogni spazio è un metro per dieci e le donne, da sole o in copia. si dividono gli altri. C'è abbondanza di terrenp per tutte. Questo primo cantero è a titolo di vivaio e di addestramento collettivo. Intanto che crescono le piantine di pomodori, peperoni e cipolle, le donne preparano i loro orti personali, dove trasferiranno le piantine del vivaio. Nell'elenco manca l'insalata, poco apprezzata dai balanta, che come tuua l'erba la ritengono cibo per le vacche.

Anche vicino ai pozzi nuovi, molto ricchi di ottima acqua, verranno preparati orti personali per le moranze di quella zona.

Negli intervalli del lavoro e delle sedute teoriche, Armandon vende semi e zappe

La siepe è un problema. I pali e la loro sistemazione è compito degli uomini. Mobilitare gli uomini e sempre un problema.

Sarei pronto ad incentivarli con una mangiata di riso, pesce e vino, come abbiamo fatto ieri per i lavori di riparazione della strada, ma Pino non è d'accordo, con questo sistema dovremo continuare a pagare tutto, più volte.

Per la strada hanno fatto un bel lavoro. Il lavoro è stato organizzato e portato avanti senza accanimento. Questo mi piace. Erano in 35 a lavorare, più altri che si sono aggiunti al momento del pasto, secondo le abitudini africane.

Come abbia resistito il loro lavoro al temporale di stanotte non lo so. L'acqua, pur essendoci il portico, la finestra con zanzariera, riusciva a portare i suoi spruzzi sul letto di Pino addossato alla parete opposta.

Stamattina non potrò vedere le condizioni della strada. Eravamo invitati a pranzo dalla famiglia di Giulio, il nostro amministratore e interprete, parla molto bene italiano. Appartiene a quelle persone che hanno evoluto la loro condizione culturale, grazie alle missioni. Per la vendetta di Montezuma ho dovuto rinunciare al pranzo e restare nelle vicinanze del bagno. Mi consolo scrivendo.

Sento il villaggio silenzioso attorno alla scuola, come capita ogni domenica. Si animerà verso sera quando donne e bambini verranno per attingere l'acqua.

In questo silenzio ho avuto la meglio su una zanzara che gironzolava intorno. Son riuscito ad abbatterla, perchè quando preparava l'attacco andava su di giri. L'ho intercettata, nonostante fosse molto agile.

 
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Commenti al Post:
guerrinob
guerrinob il 30/11/09 alle 17:00 via WEB
Per la pressa, sto aspettando notizie dal mio contatto maliano Aboubacar Samake, che al momento si sta muovendo all'interno del Mali e non appena rientrerà alla base mi farà sapere come contattare i due fornitori di cui ti parlavo. Tieni presente che la pressa è manuale ed ha: - pregi: costo contenuto (quindi può essere diffusa più capillarmente), facilità d'uso, manutenzione semplice ed economica, nessun consumo di energia elettrica - difetti: lentezza, estrazione dell'olio meno efficiente in % rispetto ad una pressa meccanica, fatica per il lavoro muscolare. Per contro, una pressa meccanica ha questi stessi elementi ribaltati: - difetti: costo più elevato (quindi si devono prevedere dei centri di spremitura che non saranno molto diffusi sul territorio), manutenzione più costosa e complicata, consumo di energia elettrica - pregi: velocità, estrazione d'olio più efficiente in %, nessuna fatica per il lavoro muscolare. Fammi capire. Tu vuoi acquistare in Mali una pressa manuale e dotarla di un motore? Se è così, perchè non valutare direttamente l'ipotesi di acquistare direttamente una pressa meccanica? In Italia ci sono alcuni produttori che sono specializzati nell'estrazione dell'olio di oliva ed ora adattati a produrre macchinari in grado di estrarre anche olio di Jatropha, visto che il mercato lo richiede. Se siete orientati in questa direzione (e sono sicura che valuterete benissimo tutti i costi ed i vantaggi), perchè non valutate l'idea di acquistare una pressa multifunzione? Quando ero in Madagascar ho sentito parlare di una pressa in grado di spremere l'olio di jatropha e anche di decorticare il riso. Il costo si aggirava comunque attorno ai 5 mila dollari. Manuela Filippuzzi
(Rispondi)
 
guerrinob
guerrinob il 02/12/09 alle 14:49 via WEB
Cara Manuela, le mie cosiderazioni sulle presse sono di questo tipo: Le presse meccaniche, ne ho presente una cinese, sono troppo impegnative per gli inizi. Quella da te indicata mi sembra ottima. Anche noi, Sermig compreso, pensavamo all'adattamento di un tritacarne o al principio della macchina da salsa di pomodoro, come la bielemberg. Siccome sono nemico della fatica nel lavoro, il poter collegare un macinino del genere a un motore disel piccolo, tipo quelli dei generatori, manterrebbe il prezzo in zone accessibili e il carburante ,dopo l'inizio, lo produrrebbe la stessa pressa. Un domani che le piantagioni di jatropha si estendano , bisognerà pensare alle presse grandi. Il settore dei frantoi l'ho indagato, ma i prezzi sono alti. Riguardo alle piantagioni. Le siepi di Fanhe mi sembrano poco produttive, rispetto a quanto dice la letteratura. E' questione di selezione delle piante o potrebbe dipendere dal fatto che le siepi di fanhe sono piantate per talea e abbandonate a se stesse? Altro problema: il mio entusiamo per la jatropha ha un problema in più. L'esperienza di Fanhe sul cagiù (anacardo) ha portato ad utilizzare anche campi fertili. Vero che le sue piante, unico elemento boschivo rimasto in zona, fanno bella figura, ma il seme lo pagano una miseria e con questo non riescono ad integrare il riso che manca per completare la loro alimentazione in tutti i mesi dell'anno. Mentre a noi manca la quarta settimana a loro mancano due mesi. Per questo, al momento, la mia promozione sarà solo per siepi. Dimmi qualcosa del progetto che segui in Senegal dove, se non ho capito male, avete piantato moltissime piante. Resto curioso delle ricerche che intendi impostare sui semi che ti ho mandato, ma queste temo siano per il momento riservate. La mia curiosità sarebbe anche per un tuo giudizio sul diario del villaggio che sto presentando su http://blog.libero.it/fanhe oltre che per tante altre cose. ciao guerrino
(Rispondi)
 
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