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SENATO ACCADEMICO

Post n°118 pubblicato il 09 Dicembre 2009 da guerrinob

Continuo a dedicarmi all'agricoltura, nonostante che il senato accademico, un'insegnante della scuola materna e due delle elementari, sia riunito con Pino, Giulio e Simon, l'ispettore scolastico del distretto.

In contemporanea è in corso la distribuzione a tutta la popolazione di un antibiotico contro il tracoma. Non trattandosi di un vaccino, mi meraviglia questa distribuzione indifferenziata, quasi vanti benefici preventivi.

Originale è anche l'indicazione del dosaggio di questo antibiaotico: viene misurata l'altezza con un'asta graduata, ai più grandi tre pastiglie, ai bambini piccolissimi una dose di sciroppo. La distribuzione è fatta da persone incaricate dal governo, presenti a Fanhe per tutto il giorno. Ho letto in francese con attenzione il bugiardino lungo due metri, ma non ho capito come un'unica somministrazione possa avere efficacia anche preventiva.

Il senato accademico cui non ho partecipato, per non sottrarre braccia all'agricoltura, si è occupato prevalentemente dei problemi sindacali degli insegnanti, salari e benefit. Registrazione delle presenze, giudizi di valutazione, programmi, orari, sembrano temi meno sentiti.

Abbiamo un problema, l'organizzazione mondiale per l'alimentazione nelle scuole rurali, alla quale siamo iscritti, l'AMIC non ha ancora ripreso a distribuire il riso. Questo ci impedisce di dare un pasto agli allievi e di di poter fare il tempo pieno alla scuola materna. Il disguido, che si spera temporaneo, è attribuito all'avvicendamento presidenziale negli USA. L'associazione nostra  non è in grado di assumersi questo onere.

Altro problema non piccolo è l'orario lungo degli insegnanti, otto ore al giorno con due classi di 40 studenti sono molto impegnative. In particolare l'intervallo tra i due corsi quello del mattino e quello del pomeriggio, di sole due ore, nel quale devono anche farsi da mangiare, non permette loro il necessario riposo. Ma i contratti e le loro condizioni sono stati stipulati dal presidente in base alle possibilità dell'associazione e noi, pur interpellati, possiamo solo rimandare le richieste all'arrivo di Guido, in gennaio.

Questo chiarimento è stato vissuto come un rifiuto. Uno degli insegnanti, mi ha detto: “Non ti offendere, Guerrino, ma gli Italiani, nonostante che a Roma abbiano il papa, sono cattivi”. Chi lo diceva si è fatto un'istruzione, una posizione sociale e la possibilità di un lavoro qualificato grazie al lavoro dei missionari italiani.

Per la prima volta, nella notte del 29/10/09, devo registrare una dormita unica dalle ore 22 alle 3. Incredibile altrettanto come la durata del primo sonno di martedì: andato a dormire alle 20, per evitare le zanzare e perchè avevo molto sonno, mi son svegliato alle 21.

Alle 3 ero riposato e ho potuto sguinzagliare i miei pensieri in tutte le direzioni impegnandoli in riflessioni attorcigliate sugli episodi della giornata precedente, che si era conclusa con un ultimo confronto con Paola, l'insegnante responsabile della scuola materna. Ad ogni insegnante Pino aveva consegnato un quaderno per segnare le assenze. Lei ne chiedeva tre , perchè titolare di una pluriclasse.

“Questo tengo” dice Pino.

“Vai a Mansoa a comprare”.

“Con i miei soldi o con quali?”

Altro motivo di dissenso con Paola i due contratti di Sabato. Sabato, l'operatrice scolastica dell'asilo ha una paga più piccola degli insegnanti. Al momento essendo impegnata solo mezza giornata, le abbiamo chiesto di provvedere anche alla pulizia della cucina e al nostro bucato. Le aggiungiamo, di tasca nostra, 20.000 franchi, il che equipara il suo mensile a quello degli insegnanti. Questo non è gradito, nonostante che Sabato, signora molto gentile, sia sempre disponibile per le loro necessità e svolga per loro molti lavori non contrattuali.

Sabato è di Nhoma, ha due figli piccoli. La vediamo sempre attiva e serena, come una  donna balanta.

Invece la riunione del senato accademico ha lasciato strascichi. Gli insegnanti non salutano più. Salutare in criolo si dice: fare mantegna; stanno facendo lo sciopero della mantegna.

Io come controparte continuo a salutare, anche se, quando mi avvicino, guardano altrove.

Pino ha preso un'altra decisione educativa, farà pagare, la ricarica del telefonino, 100 franchi, soprattutto a quelli che non danno alcun aiuto nei lavori che riguardano il villaggio. Prima reazione, nessun telefonino in carica, Mai vista la ciabatta vuota.-

 

 

 
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