Creato da beby85e il 24/09/2008
 

fantasmi o fantasie?

nella vita capita di vedere cose che non sembrano reali o sentire fatti e avvenimenti inverosimili.....bhe giudicate voi

 

 

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Centuria VIII° 2

Post n°78 pubblicato il 05 Febbraio 2009 da beby85e

VIII.10
Fetore grande uscirà da Losanna,

Che non si saprà l'origine del fatto.

Si metterà fuori tutta la gente lontana,

Fuoco visto al cielo, popolo straniero disfatto (sconfitto).


VIII.11

Popolo infinito apparirà a Vicenza

Senza forza, fuoco bruciare la basilica:

Vicino a Lunage disfatta grande di Valence,

Allorchè Venezia per morte prenderà picche (armi).


VIII.12

Apparirà vicino a Buffalorre

L'alto e lungo entra dentro Milano,

L'abbate di Foix con quello di sant'Morre

Faranno la furberia abbigliati da villani.


VIII.13

Il crociato fratello per amore sfrenato

Farà di Praytus Bellephoron morire,

Esercito a milano la femmina impazzita

Bere bibita, tutti e due vivino perire.


VIII.14

Il grande credito d'oro e d'argento l'abbondanza

Farà accecare per libidine l'onore,

Sarà conosciuta d'adulterio l'offesa

Che giungerà a suo grande disonore.


VIII.15

Verso Aquilone grandi sforzi da uomini ammassati

Quasi l'Europa e l'Universo vessare,

Le due eclissi metterà in tale caccia,

E ai Pannoni vita e morte rinforzare.


VIII.16

Al luogo dove HIERON fatta la nave fabbricare.

Si grande diluvio sarà subitaneo,

Che non vi sarà luogo nè terra a cui attaccarsi,

L'onda montare Fiesolano Olimpico.


VIII.17

I benestanti subito saranno dimessi,

Dai tre fratelli il mondo messo in tribolazione.

Città marine prenderanno i nemici,

Fame, fuoco, sangue, peste, e di tutti i mali il doppio.


VIII.18

Da Firenze sorto di sua morte sarà causa,

Un tempo davanti per giovane e vecchia confusione

Perchè i tre gigli gli faranno tale arresto,

Per suo frutto savo come carne cruda mutato.


VIII.19

A sostenere la grande cappa agitata,

Per sfoltirla i rossi marceranno:

Da morte famiglia sarà pressochè prostrata,

I rossi il rosso ammazzeranno.

 
 
 
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Nella valle dei morti

Nella valle dei morti sono entrato.
La mente ardeva possente, ho cantato.
Eco fischianti e arcangeli d’abisso
mi seguivan nel viaggio. Mi scortavano
fino alle ultime barriere dei mondi
esseri limpidi d’aria ed il ricordo
di saggi antichi e splendenti che un tempo,
aquile alte, guidavano il mondo.

Per un giorno ho veduto, ho contemplato il mare
dove giacciono le ancore dei velieri scomparsi.
Ho raccolto dall’albero di vita un rosso frutto,
l’ho accostato alle labbra, l’ho baciato e ho pianto.

Quando morsi, però, morsi il mio cuore:
svanì la gioia e tace il dolce canto.
Hanno chiuso i miei occhi, mi han rubato
il frutto rosso: il fanciullo è infelice.
Dalle case di pianto non sa uscire,
non vi è alcuno a sentirlo, non vi è alcuno.
In nessun luogo al mondo vi è qualcuno.

28.III.1987

   

 

 

 

 

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“Tutta la notte non potei dormire
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DISEGNO DI FANTASMA IN PIANTO

                               

 

STORIE DI FANTASMI PER IL DOPOCENA

Storie di fantasmi per il dopocena

In questa casa (in promo piano nella foto) visse Ettore Scognamiglio, ebanista napoletano trasferitosi a Mantova nella prima decade dell'8oo. La pronuncia di Scognamiglio risentiva con forza del vernacolo d'origine: quando diceva buono, ad esempio, pronunciava quella U di buono più profonda di un pozzo, tanto che la gente mantovana si girava per strada colpita da un suono a cui non era abituata. E nelle mescite, e in bottega, e in piazza tutti gli dicevano, Ma come parli Ettore, con quella U sembra che muggisci!!! Il pover'uomo se ne fece presto una malattia. Tutti lo schernivano per la sua pronuncia, e Scognamiglio cadde in uno stato di prostrazione da cui uscì dopo un'anno, rendendo l'anima a Dio. Dopo tre mesi i mantovani incominciarono a vedere Scognamiglio nelle sembianze di un'apparizione fantasmatica. Girava per le strade di Mantova, Scognamiglio, ululando ai passanti un profondissimo Buuuuuuuuuuuuuuuuuuuuuono.

 

 

                        

 
 
 

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