Creato da quattro.mani il 02/05/2007
Quando la fantasia non riesce più a stare dentro la mente,e corre via,imbratta i muri e riempie le righe dei diari.Quando si consumano le penne, e la voce non smette di raccontare i pezzi della storia creata per gioco..è il momento di agire!

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Post N° 13

Post n°13 pubblicato il 10 Maggio 2007 da quattro.mani

sudata si svegliò nel cuore della notte.non piangeve questa volta,ma si sentiva la gola in fiamme, e capì di aver urlato.Ancora il sogno ricorrente,ancora le lenzuola bianche e le due mani che si insinuavano tra le pieghe fino a giungere a lei..Guardò la sveglia.Di nuovo le quattro e dieci.Alzò il telefono di istinto per chiamare Manuel,come faceva ogni volta che le succedeva.Ma aveva dimenticato che lui stava dall'altra parte del mondo.Non riuscì a comporre il numero pechè sembrava che non ci fosse linea,ma poi sentì un respiro affannoso dall'altro capo del telefono.Capì che qualcuno in quell'istante l'aveva chiamata, e prima di sentire lo squillo aveva già alzato la cornetta per chiamare Manuel.Una stravagante coincidenza che spesso può capitare...

-Chi è?- disse Susan e  e sottovoce sentì rispondersi

-Ancora un 'altra vittima Susan..Dove vogliamo arrivare?Dobbiamo continuare con questa sceneggiata?Smetila Susan,tirati fuori-

-Chi sei-Gridò lei infuriata

-Sono solo un protettore,piccola Susan-

-non chiamarmi così-Disse lei cercando di prendere le redini della situazione

-Lo so quanto male ti fa ricordare,ma io so tutto- Rispose la voce- tirati fuori,fallo per le prossime vittime della lista-e riagganciò.

Susan non capiva,e comunque non aveva intenzione di abbandnare il caso Memories.Era la sua sfida, e aveva promesso di vincere.si alzò dal letto e si diresse al frigo a prendere un bicchiere d'acqua."domani farò un pò di spesa"pensò.Mentre beveva ripensò alle parole della voce al telefono,a quando lei gli aveva ordinato di non chiamarla "piccola Susan".Era sempre stata infastidita dal quell' innoquo vezzeggiativo,ma non si era mai chiesta il perchè.Non aveva mai sentito il bisogno di saperlo,e invece quella notte le era sembrato di capire che probabilmente un motivo reale c'era.la voce aveva risposto "lo so,so tutto.."ma tutto cosa?qualcosa che lei nemmeno sapeva?A chi poterlo chiedere?Pensò a sua sorella Adela.lei l'avrebbe aiutata.Ma significava raccontarle tutta questa terribile faccenda, e questa idea non la convinceva.Adela era sempre stata apprensiva.Era sua sorella maggiore, e aveva avuto sempre un legame strano con lei,una protezione morbosa e un legame paradossale.Quella notte le sembrava tutto strano.Anche il rapporto con sua sorella.Tutto quello che era sempre stato normale,scontato,quella notte non tornava.Si fece un caffè.

Erano le sette quando il telefono squillò:

-Ciao susan,dormivi?-

era il suo capo

-no! stà tranquillo!,dimmi Simon,cosa c'è di così urgente?-

-wash sta venendo da te,vuole interrogarti.la vittima che ieri ha subito la brutale violenza del presunto serial killer,è in fin di vita.Purtroppo ancora una volta è una tua conoscenza!-

Susan sussultò-Come? e di chi si tratta?-

-é il padre di elizabeth fernandez-

-o mio Dio!-Susan trattenne il pianto

-Pensano che sia vittima dello stesso pazzo,perchè anche questa volta le mani sono state amputate-

-Ed elizabeth come sta?-Susan cercò di spostare la sua attenzione sulla ragazza che più di tutte le stava a cuore

-è sconvolta,sembra aver perso la voce.é spaventata Susan,ora non è il caso di adare da lei!Ci hanno bruciato le carte!-il campanello suonò e susan Congedò delacroix.Aprì la porta e di fronte si trovò lo sguardo truce di wash,che solo guardandola sembarva averle fatto uno sconvolgente interrogatorio.

Susan lo invitò ad entrare e mise su un caffé.Lui cominciò subito:

-Ci risulta che ha contattato il signor fernandez,poco prima che fosse aggredito-

-no!- rispose lei.

il comandante wash si accigliò e riprese-Sappiamo che avrebbe dovuto incontrare sua figlia oggi,lo aveva chiamato per fissare l'appuntamento e lui le ha detto chiaramente di non voler permettere questo incontro, e di lasciare in pace sua figlia-

-ma cosa dice?non è così-

il comandante lanciò un occhio sull'agenda di Susan lasciata ,come d'abitudine,aperta sul tavolo -E come mai allora la sua agenda rivela l'appuntamento di oggi,con la signorina Fernandez?-

Susan imbarazzata,prese l'agenda e la chiuse.Balbettò qualcosa e poi finalmente riuscì a formulare qualcosa di sensato - era solo l'intenzione di incontrarla,non era fissato l'appuntamento!-

Wash sorrise- si sta arrampicando sugli specchi,dottoressa, ed io non capisco perchè.Anche questa vittima ha avuto il suo ultimo contatto con lei.La telefonata risale a dieci minuti prima dell'aggressione.-

Susan versò il caffè nelle tazze e cercò di mantanere la calma - Ma ho sentito che la vittima non è morta,quindi sarà semplice,appena si riprende,farsi dare tutte le indicazioni direttamente da lui!-

il Comandante la guardò negli occhi e freddamente le disse - é morto un'ora fa-.

 
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