Creato da quattro.mani il 02/05/2007
Quando la fantasia non riesce più a stare dentro la mente,e corre via,imbratta i muri e riempie le righe dei diari.Quando si consumano le penne, e la voce non smette di raccontare i pezzi della storia creata per gioco..è il momento di agire!

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Post N° 16

Post n°16 pubblicato il 11 Maggio 2007 da quattro.mani

A pranzo Susan invitò Emily per una pizza.Quel giorno non aveva voglia di  studiare il caso Memories,aveva bisogno di concentrarsi sul "caso Terri " . Infilò i suoi jeans blu scuro.La sua taglia 42 glieli faceva calzare alla perfezione.Quegli occhi verde chiaro si intonavano splendidamente con la camicetta che aveva comprato il week end precedente al centro commerciale.Si specchiava,sorrideva e tirava su i capelli per decidere la pettinatura che intendeva fare quella mattina.il suo profilo non le piaceva, e il trucco,leggero,non faceva certo miracoli.aveva il naso di suo padre.Glielo aveva detto sua zia, e quel pensiero la riportò alla situazione che stava vivendo."cosa ti è successo,papà"disse allo specchio.Squillò il telefono."sarà Emily" pensò
-pronto?-
-Ciao tesoro sono io-La voce di Manuel le sembrò così rassicurante.Aveva proprio bisogno di sentirlo in quel momento-mi sei mancata tanto,cosa stai facendo?-
-Oh Manuel!che bello sentirti,ne avevo proprio bisogno!quando torni?-
-Strano che tu me lo chieda?Cosa succede,ti sento diversa- Rispose lui felice -Torno dopodomani-
-Bene allora ti racconterò tutto quando torni,non vedo l'ora di vederti- Aggiunse Susan,sinceramente.
-Susan,che succede?-
-Sto cercando di sapere cosa è successo a mio padre!-
Manuel rimase in silenzio,poi con voce fioca aggiunse-Perchè,Susan?Lascia perdere,oramai non ha importanza!-
Susan capì che anche Manuel era a conoscenza di tutto, e più se ne rendeva conto,più si sentiva fuori dal mondo.Era come vivere un TrumanShow,dove tutti recitavano  per crearle una vita fittizia.
- Cosa sai Manuel?- gli chiese con tono audace
-non chiedermelo,susan.Io voglio proteggerti.E non chiedere nulla a nessuno,lasciati tutto alle spalle-
la voce di Susan cominciò a tremare, e trattenne il pianto mentre gridò:
-Ma cosa?di che parli?che sta succedendo?-
-Ne parliamo al mio ritorno,te lo prometto.Ma adesso non fare così, e aspetta me per qualunque cosa. Ti prego Susan,non farmi stare in pensiero.Ti bacio,devo chiudere ora!- e riagganciò.
Susan cadde in un angoscia mista a rabbia.Adesso era ancora più determinata.Possibile che tutti sapevano? Emily non l'avrebbe delusa!

Al tavolo della pizzeria Susan era agitata, tormentata,ed emily se n'era accorta.Susan non sapeva da dove cominciare e temeva in qualche modo che anche Emily sapesse..Poi trovò il coraggio di parlare  e le raccontò tutto quello che le era accaduto.Dei sospetti di wash,delle sue dure parole,della telefonata di Adela e qualle con Manuel.Emily non si mostrò sosrpresa,anzi sembrava come se si aspettasse che prima o poi sarebbe arrivato quel momento.La guardò con occhi dispiaciuti e poi aggiunse.
-Sapevo che prima o poi saresti tornata a combattere con questi fantasmi, e mi dispiace che questo momento sia arrivato così presto.Non so se sapere ti faccia bene.L'hai rimosso, e l'hai fatto con tanta fatica.Ce l'abbiamo messa tutta affinchè tu potessi dimenticare,ma sapevamo che sarebbe giunto il momento in cui tu avevi bisgogno di ricordare.Ma questo ti farà male.Lo sai vero?- Emily sapevo ciò che diceva ,ma a Susan venivano in mente solo dubbi,domande,paure.non parlava e allora Emily continuò.-L'omicidio è stato un duro coplo per tutti.Susan sussultò -omicidio?di quale omicidio parli?-Emily si sorprese-O mio Dio! ero sicura che almeno questo tu lo ricordassi!!!-Susan la guardò e poi scappò via!Emily non tentò di fermarla.Rimase seduta e scoppiò a piangere.Prese il cellulare e chiamò Adela.In lacrime le disse -E' arrivato il momento.Mi dispiace,io non sapevo cosa dirle.Non so cosa ricorda e cosa no!devi intervenire.Chiama Manuel e fallo correre qui.Io mi metto subito in contatto con Robert.Organizziamo un incontro tutti insieme.Mi raccomando,fà in modo che ci sia il dottor Paolo Amsterdam- e riagganciò.

 
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