Creato da fidesvittoria il 13/03/2013
storie tra fantasia e realtà
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ANIME INQUIETE
SENTO VANNO VELOCI COME METEORE SFIORANDOMI APPENA, SENZA MAI GUARDARMI DENTRO. ASTRI SENZA LUCE, BUCHI NERI, FANTASMI NELLA NOTTE, SENZA UNA META, SENZA UN PERCHE'. SOSPESA COME IN UN SOGNO, SONO ATTONITA, FRASTORNATA. GIUNGE L'ALBA, IL BUIO SVANISCE E CON ESSO FANTASMI, BUCHI NERI E ANIME SOLITARIE. F.
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Penso a te, bambina ignota, Perchè sei nata, ma non voluta, e un nome mai nessun ti ha dato. Penso a te, che non hai un passato, nè avrai un domani, perchè un futuro ti fu negato. Piccolo fiore appena sbocciato, il tuo profumo non ti ha salvato. Nel cassonetto ti hanno trovato. accanto, forse, a una vecchia ciabatta oppure a una rosa ormai sfiorita. Piangevi piano come un micino, al freddo e al buio, mentre la vita appena avuta già ti lasciava! Senza una mamma, e neanche un papà, niente carezze, nessuna speranza, nessuna pietà. F. |
Post n°242 pubblicato il 12 Settembre 2014 da fidesvittoria
C'era una volta un piccolo paese ai piedi della montagna. Gli abitanti erano felici di viverci, l'aria era buona e d'estate si poteva passeggiare nei boschi e raccogliere funghi. In inverno, con tanta neve, si poteva sciare. Malgrado ciò, però, qualcuno rimpiangeva il tempo in cui dividevano la montagna con animali selvatici ormai scomparsi. Un giorno pensarono che forse sarebbe stato bello reintrodurre alcuni esemplari di orsi. Così fecero e per alcuni anni uomini e animali selvatici vissero in armonia con la natura condividendo la montagna. Ma ad un certo punto successe un fatto nuovo: l'orsa ebbe due bellissimi cuccioli e ne era gelosissima, se qualcuno si avvicinava diventava una... belva! Un incauto cercatore di funghi si era fermato troppo a contemplare i due piccoli orsetti e la loro madre non gradendo simili attenzioni lo aggredì graffiandolo. Spaventato l'uomo corse in paese a raccontare l'accaduto e fu la fine della pace faticosamente raggiunta in quegli anni. Si decise, contro il parere dei più, di catturare la responsabile per portarla in carcere, ovvero in gabbia! "E i cuccioli?" si domandò il resto del mondo. Ma il paese aveva ormai dichiarato guerra alla povera orsa. "La montagna è nostra e decidiamo noi cosa farne" disse qualcuno. Forse avrebbero preferito la presenza di orsi ammaestrati. Misero delle trappole, ma lei non si lasciò ingannare, aveva capito di non essere più tollerata. In montagna cominciarono a circolare cacciatorimuniti di fucili spara-narcotici. Si era deciso, infatti, di addormentarla per trasferirla altrove. Finì che la trovarono morta, povera mamma orsa, colpevole di aver difeso con troppa veemenza i suoi due tesori. Il narcotico e lo stress l'avevano uccisa. Da allora in paese ritornò la pace...forse! F. |
Inviato da: stufissimoassai
il 19/01/2023 alle 15:01
Inviato da: tempestadamore_1967
il 24/01/2021 alle 23:51
Inviato da: tempestadamore_1967
il 24/01/2021 alle 23:49
Inviato da: RavvedutiIn2
il 17/12/2017 alle 20:21
Inviato da: RavvedutiIn2
il 23/10/2017 alle 00:19