Creato da lavenerenera670 il 13/06/2012

Ricordando..noi

Raccontami un'altra favola

 

DEVO TROVARE IL MODO PER DIMENTICARTI

Post n°10 pubblicato il 14 Giugno 2012 da lavenerenera670

 

Spero che oggi, la giornata sia decisamente piu’ positiva di ieri, che sarebbe diventata drammatica se non avessi trovato una persona allegra con cui fare 4 chicchere. La mattina, ho aperto messenger e mi ritrovo di nuovo un suo messaggio “ anche domani sono da te, se vuoi”…a 20 km da me, cosa non avrei fatto nei tempi andati per un occasione simile, noi che abitiamo a 150 km di distanza? Avrei voluto correre da lui, da quanto tempo aspetto di sentire le sue labbra sulla mia fronte, sui miei occhi, le sue mani sulla mia faccia sul mio corpo. Avrei voluto e non l’ho fatto e non lo farò nemmeno oggi, ma oggi mi sono promessa, che non consolerò la mia rabbia con la cioccolata, ma la smaltirò a passeggio con mia figlia.

-“hai fatto sesso con altre, in questi mesi? “ -“si, con altre due…” e mi sono sentita morire, pensavo che m’aspettasse, che desiderasse solo me.

- “vedi, tu non c’eri e io ho……..”impronunciabile. M’ha assalito un conato di vomito, non sapevo se piangere, ridere, urlare, oppure se correre in bagno nella speranza che con il vomito uscisse anche lui. Come poteva, un uomo di 52 anni, parlare cosi’, un minimo di rispetto, non tanto per me, ma per il buon gusto. Ho deglutito, mentre le lacrime iniziavano a scendere e cercavo di mettere a fuoco la fine del messaggio.

-“ma, con te, mi sono divertito piu’ che con le altre!” IO, solo un divertimento? La vista si offuscò  completamente, le lacrime erano un fiume in piena, lo stomaco cosi’ contratto da costringermi a correre in bagno…ma lui non usciva, era ancora li’, una parola morta in bocca, un pensiero perverso nella mia mente, un dolore lancinante alle tempie …li’, aggrappato alla mia volontà  e alla mia ragione.  Ho pianto cosi’ tanto che le lacrime erano diventate convulsioni, la ragione accecata dalla rabbia, dalla vergogna e dall’impotenza di reagire. Sono ritornata al pc, volevo scrivere qualsiasi tipo di cattiveria, ferirlo come lui aveva fatto con me, poi la ragione ha ripreso a funzionare e l’unica cosa che sono stata capace di fare e’ stato chiudere il pc senza nemmeno una parola.

Ma forse come diceva lui, avevo capito, come al solito, solo quello che volevo.

 
 
 

Sono Riuscita A Tradirti

Post n°8 pubblicato il 14 Giugno 2012 da lavenerenera670

 

Notte insonne e tormentata.

Penso siano passati esattamente 18 anni, dall’ultima volta che IO e mio marito abbiamo fatto l’amore con cosi’ tanta passione, l’ultima volta, lo ricordo ancora, era il giorno dopo tornati dalle ferie, l nostre prime vacanze da sposati.

Poi, nel corso degli anni, le cose sono cambiate, come tutte le coppie, la passione ha lasciato il posto alla routine, al dovere, al silenzio ed infine all’amante. Con lui la riscoperta della mia femminilita’, la rinascita dell’istinto animale, sepolto chissà dove e chissà da quanto. Con lui il sesso portato all’estremo, le cose da provare e il bello dell’accettare il tutto senza riserve, come se, quel tutto facesse da sempre, parte di me, sepolto da secoli nei meandri del mio essere, nell’ attesa di venire riportato alla luce. Ho capito e, di questo provai vergogna, cosa voleva dire il sesso maschile quando parlava di un certo tipo di donna, di come doveva essere la donna fra le lenzuola, del filo invisibile che separa l’essere per bene dall’essere perverse. Sono andata all’inferno, per poi con un semplice battito d’ali ritornare in paradiso, arrivando al punto in cui la ragione si trasforma in follia. Ho camminato su campi arati, dove non esistono ne  regole scritte ne  regole di buon gusto, dove i solchi erano ancora aperti, pronti ad accogliere qualsiasi cosa il padrone del terreno, avesse voluto coltivare.  Quando però  ero sola, la vergogna, (non sensi di colpa) m’assalivano se mi fermavo a pensare, alle briciole che davo a mio marito a, come e perchè gli negavo tante cose, mentre all’altro tutto era permesso.  Ho provato vergogna, ripensando a me, stesa su quel letto della 122, a me sotto la doccia o immersa in una vasca e, tanta tristezza, se pensavo a mio marito, ignaro di quella che potevo essere e che lui non aveva mai conosciuto.

Mi sono chiesta come mai con l’amante si e con mio marito no, perche’ e quando era diventato impossibile fare l’amore con la persona che conoscevo da una vita, alla quale avrei dovuto dare tutta me stessa e, quel tutto faceva parte della vita intima di due persone.

Da anni facevo l’amore con lui, pensando all’altro, ma non m’ero mai lasciata andare…ieri sera, l’altro era li’, cosi’ vicino che avevo paura di dire il suo nome, cosi’ vicino che cercavo le sue labbra le sue mani, presente al punto tale, che dopo secoli mi è  uscito un gemito che ha sorpreso mio marito che m’ha baciata, incredulo di poterlo fare. Mi sono ripresa, sentendomi in colpa, una colpa cosi’ pesante da farmi male,  perche’ stavo tradendo l’amante,  dando me’ stessa a chi ne aveva più diritto. Sapevo benissimo della felicita’ di mio marito nell’aver trovato la donna che voleva, ma mi rendevo conto che con le prime luci dell’alba tutto sarebbe tornato come prima e, lui era di nuovo li’, pronto a deludermi e a farmi male.

 
 
 

IL LETTO CONIUGALE

Post n°7 pubblicato il 14 Giugno 2012 da lavenerenera670

 

Vorrei spiegare........ Ho detto spiegare, non giustificare, non ho bisogno di chi mi difenda, perchè so che agli occhi dei più, sono indifendibile, forse perchè sono una donna, o perchè una madre e moglie certe cose non dovrebbe farle? Non voglio essere difesa, vorrei essere ancora più colpevole, affondare in quel peccato che agli occhi di tanti e’ solo una luce lontana che non vedranno mai, perche’ incapaci di dire basta ad una storia logora (come ho fatto io) o forse troppo morti dentro,per dare colore a un sogno. Ma c’è anche chi dirà che certe cose non le fa e non le farà mai, per tenere fede a una promessa fatta a se stessi, davanti ad un Dio, che un giorno dovrà giudicarci e tranquilli, mi perdonerà, perchè ho vissuto.

Finita la premessa, vi dirò che il letto in casa mia, e’ proprietà privata, il letto e ciò che in esso è contenuto. Ognuno di noi deve dormire rigorosamente dalla sua parte, (gli proposi di dormire divisi, ma disse no) ed io, devo evitare di oltrepassare la linea virtuale dalla metà, ogni volta che per errore sconfino e per sbaglio lo tocco, e’ uno sbuffo, una parola, a volte lieve a volte no. Solo le prime volte, ma quello era l’effetto della novità, mi fu consentito dormire sotto l’ala, oppure abbracciata alla sua schiena, poi non ho più potuto farlo. Tante volte avevo provato a sollevargli il braccio e a infilarmi con forza, dicendo che quello era un mio diritto, non sapete quante volte dormendo con la faccia rivolta verso la sua schiena, ho cercato d’abbracciarlo…non volevo stare tutta la notte cosi’, volevo solo un pò di calore, sentire che c’era, poi ognuno si poteva girare dalla propria parte e dormire tranquillo, ma non potevo e non posso farlo. Cosa c’è di più triste di un marito che ti scalcia nel letto per allontanare i tuoi piedi, come se fossi un appestata? e non fate gli spiritosi, non è per i piedi freddi.

Ogni volta che entro a letto dopo di lui, che mi da le spalle, mi posiziono sul fianco, rigorosamente dalla mia metà e vedo il codino piegato che esce dalle lenzuola, lo immagino che ride in silenzio e finge di dormire, penso a quanto era bello ogni volta che mi avvicino a lui e lo sentivo respirare piano, all’effetto che faceva la sua pelle sui miei capezzoli e sul mio cervello, il suo profumo che inebriava le mie narici e le mia mano che avvolgeva il suo fianco e lo trascina ancora piu’ vicino. Poi, un battito di ciglia mi riporta alla realtà e mi rendo conto che quello che dorme di spalle è mio marito ed è troppo, troppo tardi perchè senza volere il mio piede ha già sfiorato il suo e il suo ricambia spingendolo via …”la smetti, mi dai noia”, le ultime parole prima di dormire.

 

 

 
 
 

IL MIO AMANTE

Post n°6 pubblicato il 14 Giugno 2012 da lavenerenera670

 

La bellezza e’ negli occhi di chi la guarda….e mai massima e’ stata piu’ vera di questa, nella mia storia segreta.

Quando si e’ gentili ed educati e non si puo’ dire che una persona e’ brutta, allora diciamo che e’ un tipo, ovviamo alla mancanza della bellezza, dicendo che e’ intelligente, simpatico, la cosa migliore e’ che ci fa ridere e stare bene. Si, si, perchè la persona che tutti chiamerebbero “amante”, il mio amante, non e’ veramente nulla di che’, magro come un chiodo, alto, il naso aquilino, gli occhi di un nocciola indefinito, i capelli lunghi legati in una doppia coda, di cui vanta i primi fili bianchi, dice sono segno di saggezza; Dimenticavo di dirvi degli occhiali e del fatto che non e’ piu’ un ragazzino ma un uomo di 52 anni, che ancora corre in moto....

 
 
 

IL MIO AMANTE (continua)

Post n°5 pubblicato il 14 Giugno 2012 da lavenerenera670

 

.....ora vi chiederete per quale motivo questa descrizione…forse per dirvi che una donna che tradisce non e' la bellezza ne' il sesso che cerca, ma altro.

Un bell’uomo, quel giorno quando lo vidi arrivare a piedi in lontananza, troppo snob pensai io, con la borsa a tracolla e la sciarpa al collo. Abbiamo bevuto un caffè in uno dei tanti bar anonimi, dove chissà quante altre persone della chat si sono conosciute, abbiamo riparlato delle cose che gia c’eravamo scritti, della nostra vita e del lavoro. Mantenne la promessa che mi fece, non mi tocco’, in compenso mi bacio di sfuggita Non ho mai pensato d’essere una donna di facili costumi, eppure dopo 2 mesi eravamo a letto insieme in un albergo di paese. E da li’ e’ cominciata la mia doppia vita, le bugie, gli impegni di lavoro di famiglia, i km da fare erano tanti, ma alla fine ritornavo sempre con il cuore gonfio, il suo profumo sulla pelle e chissà perchè un forte mal di testa che mi durava una settimana…la scusa di tutte le donne per non essere toccate dal marito.Vidi il sesso sotto tutt’altro punto di vista, come un piacere e non come un dovere, non come una ginnastica stressante, ma come un momento di relax. Finalmente da bruco ero diventata una farfalla, ero libera di fare, dire e chiedere, a volte non servivano le parole, altre volte erano l’unione delle mani a dare voce ai pensieri. Scoprii che il sesso era aria, quella che usciva a volte piano e a volte violenta dal fondo del cuore e si riversava dalla bocca alle sue orecchie. Un sesso fatto di lacrime di gioia, di scusa e di grazie, un sesso in cui non mi vergognavo della nudità ne’ tanto meno dei suoi occhi che mi guardavano. Un sesso fatto di baci, quanti baci, una rivelazione per me’ che ho sempre detestato baciare, e’ stato uno strappo nel cielo da cui ho visto il paradiso. Per la prima volta con un uomo, ho fatto l’amore sotto la doccia, nella vasca sotto mille bollicine, per la prima volta ero nuda, con la luce accesa davanti ad uno specchio dove non solo rifletteva noi, ma metteva a nudo la mia anima. Per la prima volta, ho perso il senso del tempo e dello spazio, una sensazione che ti fa perdere il contatto con la realtà e quando apri gli occhi non sai dove sei, sai solo che SEI, anche se le ginocchia ti si piegano sotto il peso del corpo e la schiena e’ cosi’ tesa da diventare un fascio di nervi. Per la prima volta ho scoperto che il sesso era bello fatto in due e che in due era anche l’aspettare che il corpo riprendesse le sue forme e il respiro rallentasse la corsa, per la prima volta, avevo una persona che restava a letto, fregandosene del doversi lavare, del doversi rivestire per poi girarsi e dormire. Avevo quello che avevo sempre voluto, poter stare sotto l’ala, con la testa appoggiata al suo petto ad ascoltare i nostri cuori che ritornavano alla normalità e una mano che m’accarezzava parlandomi piano, fino a quando tutto ricominciava da capo  I paragoni venivano senza volerlo, mio marito era forse mille volte piu’ bello, mille volte piu’ prestante, mille volte tutte le cose del mondo, ma non mi dava calore. Non mi sono mai pentita un’attimo d’avere tradito, rifarei mille volte le cose che ho fatto, perchè le ho desiderate una vita intera e, le ho fatte per amore e non potete sapere come ci si senta offese e umiliate quando un uomo finito il sesso si alza e dopo essersi lavato si gira dall’altra parte e dorme senza dire una parola. Non sapete com’è squallido dover dire che ti piace, mentre invece vorresti solo urlare basta, quando e’ sicuro che quello che fa ti piace perchè lui conosce il tuo corpo, mentre invece, nemmeno sa da che parte si accende la spina che collega il tuo cervello al piacere. Quando neanche si accorge che i lamenti non sono di piacere ma di dolore, quando scambia la tua voce roca per raffreddore perchè nel buio non vede le lacrime.

Solo chi sa giudichi,gli altri chinino la testa e facciano un mea culpa...

 
 
 
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Accadono cose che sono come domande.

Passa un minuto, oppure anni e, poi la vita risponde.

A. Barrico.

 

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