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YESWOMAN

Post n°4 pubblicato il 26 Gennaio 2010 da hesse_f
 

YESWOMAN





 
Patty le chiama le“yeswoman”, plurale o singolare poco importa, perché la sostanza, mi dice, quella rimane. Io, le riconosco il neologismo, perché si tratta dell’intuizione di una ragazzina dodicenne che,nei momenti di tregua, rifletteva sulla sua condizione, e mi adatto. Sono donne mutanti che escono di bianco vestite all’incontro quotidiano col mondo e si rimettono in divisa scura nel momento che si chiudono la porta di casa alle spalle. La chiudono a doppia mandata, che nessuno entri a scoprire i segreti che quelle vite si portano appresso. Lo sguardo rimane spento, ma per il resto, nel mondo, non temono nulla. Potrei parlare in generale ma vi parlo di Maria. 58 anni, due figli, una femmina e un maschio, lavora da sempre. La figlia, ha fatto tesoro degli anni passati a nascondersi in qualsiasi cavo la potesse accogliere ed è una donna indipendente, coraggiosa, ha costruito una famiglia completamente diversa dalla sua e ha un ruolo ben definito e rispettato sia fuori che dentro casa, La nemesi, evidentemente, di queste madri, ricade sui figli maschi. Giorgio si è distinto di poco dal modello paterno, anche perché la madre, nei confronti del figlio, ha applicato la sua inclinazione di yeswoman e così lui ha sposato una yeswoman si è separato e l’ ha rimpiazzata con un’altra.

Nascondono a tutti la loro condizione, che spesso vuol dire anche violenza fisica, lasciando però completamente svelato il loro dramma a chi fa parte della famiglia. C’è quasi una linea di demarcazione, chi è fuori è fuori chi è dentro è dentro e non può essere salvato. Anche idue tentativi di suicidio di questa donna avvengono davanti ai figli, come per rigettare un’inutile speranza.

Spesso all’interno diquesti nuclei familiari si insinua un nemico subdolo e incontrollabile: l’alcool. Maria in divisa bianca è sicura, attenta e apprezzata da tutti. Proprio la sua forza è spesso d’aiuto ad altre donne apparentemente più timorose e fragili. Non teme nessuno, e più volte ha dovuto, nella professione, scontrarsi con l’ignoranza e l’inettitudine per salvaguardare l’integrità sua e dell’ambiente di lavoro. Corre rischi, persegue il suo scopo conintelligenza e perseveranza. Legge, è informata su tutto, va ateatro, una vita quasi normale, se non fosse per quell’incapacità di dire no ad un marito che, in famiglia, impone la sua volontà spesso ottenebrata dall’alcool, se non fosse che per anni non ha difeso se stessa e la figlia, se non fosse che in fondo non ha conosciuto l’amore, se, se e altri 1000 se. Le storie possono contenere alcune varianti, ma purtroppo sono fisse su altre:l’incapacità di reagire, di alzare la testa e di difendere se stessa e i figli, accettando questa condizione come …”perdisgrazia ricevuta”.

Non ho detto niente dinuovo, lo so; ma Maria adesso si è innamorata, per davvero. E’quasi tornata bambina nelle sue emozioni e nel suo sorriso, ma è diventata una mamma per quell’uomo che negli anni è invecchiato con lei. Lui beve ancora un po’, combina qualche pasticcio, ma ora si affida a lei come ad un’àncora, docile come chi sa che nessuna altra zattera gli sarà mai lanciata. E Maria che finalmente potrebbe respirare in sintonia con il mondo, si lascerà probabilmente portare su quella zattera che, se è vero che navigherà in acque ormai sicure, la terrà, nello stesso tempo, lontana dall’unica possibilità di realizzare un sogno che la vita, se pur in ritardo, le aveva offerto. “Ti sbagli” mi ha detto Patty con la solita sicumera di chi pensa di non sbagliare mai ”non se ne andrà. Ma seanche dovesse scegliere di abbandonare il marito stai pur certa che l’uomo di cui si è innamorata avrà forse un’altra età, un altro sorriso, abiti diversi, ma di poco si allontanerà dal tipo d’uomo che lei si è scelta quasi 40 anni fa. Ma poi, non cambierà vedrai, avrebbe potuto farlo 1000 volte; una yeswoman non va da nessuna parte”

Senza speranza dunque. Mi ero solo illusa per un po’, ma riflettendo sulle sue parole ho cominciato a pensare che forse, ha ragione da vendere. La condizione di maria non è “per disgrazia ricevuta” ma “per disgrazia ricercata!”.

a.b.

 

 
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