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« neanche se piangi in cinese

urtatori

Post n°104 pubblicato il 28 Novembre 2024 da hesse_f
 

 

CI VUOLE UN FISICO BESTIALE

LUCA CARBONI

 

URTATORI E URTATI

 

di recente in un film, dove la protagonista chiede scusa in continuazione, un collega le suggerisce: basta chiedere scusa. Capita anche a me. A volte mi viene talmente automatico che lo faccio anche senza avere colpa. Ad un passante che mi ha dato una spallata nella sua corsa verso qualcuno, ad una donna incrociata nelle porte girevoli che per goffaggine mi ha  incastrato nello spazio d'entrata, per un pacco che mi consegnano maneggiato senza cura. Invece di pretendere le scuse per questi piccoli disguidi quotidiani e per altri ben più gravi, mi lascio calpestare da un mondo che prosegue invece nel suo cammino  senza remore,  forse senza nemmeno accorgersene o forse perchè funziona così. Ci rifletto a volte e mi impongo di cambiare modo. Qualche volta lo faccio ma per inesperienza risulto solo arrogante e antipatica. Così mi sembra almeno, fino a quando incontro C e  inizio a sfogarmi. Lui mi ascolta e sorridendo mi cita per l’ennesima volta Kundera. Il mondo è diviso tra urtatori e urtati, mi dice, io sono tra i primi, tu irrimediabilmente tra i secondi. Se non è un dono di natura, o il merito di chi ti ha cresciuta, ci vuole impegno. Devi scegliere o urtatore o urtato. Comincia domani, smetti di chiedere scusa.

Milan Kundera La festa dell'insignificanza

 
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Commenti al Post:
monellaccio19
monellaccio19 il 29/11/24 alle 08:14 via WEB
Una scelta va fatta, Kundera con la sua definizione spartana, non ha tutti i torti. Io invece ritengo che si possa trovare una via di mezzo, ovvero, se c'è da chiedere scusa perché le devi, porle senza alcuna riserva, senza alcun segno di orgoglio ferito e senza badare alla spinta emotiva dettata dal cuore. A volte le mie scuse sono elaborate e nascoste: se è il caso e me lo posso permettere, orno di parole inutili un discorso laborioso e aleatorio, annoio volutamente per poi manifestare le mie scuse. Altre volte sono secco ma educato, dico "Scusa" ma con tono pacato e sincero, niente fronzoli e via con la remissione. Per quanto riguardi il riceverle...beh...non ne parliamo: certe persone credo non sappiano nemmeno che esista un etimo o vocabolo di poche lettere da pronunciare per ammettere un errore di qualsiasi natura. Buon w.e. Hesse.
(Rispondi)
 
surfinia60
surfinia60 il 29/11/24 alle 19:34 via WEB
Brano interessante e veritiero. Io? Se urto chiedo scusa, d'istinto, e mi infastidisce chi non lo fa. Come se il suo urtare fosse un diritto, come ad asserire che sei tu che hai intralciato il suo procedere. Certo, c'è sempre chi esagera, e si scusa anche solo per il fatto di esistere. Anche questo è irritante. Però a pensarci bene, una domanda di scuse e sempre meglio dell'arroganza di chi si sente superiore e non si sente in dovere di farla.
(Rispondi)
 
maresogno67
maresogno67 il 09/12/24 alle 18:29 via WEB
le scelte vanno fatto altrimenti ci si ritrova in un fiume non scelto. ciao ,gi
(Rispondi)
 
cassetta2
cassetta2 il 09/12/24 alle 19:04 via WEB
Al tuo Segnale scateniamo l’Inferno
(Rispondi)
 
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