La vita è un qualcosa di difficile da descrivere, forse per il fatto che non sappiamo focalizzare a pieno il suo contrario, ciò che si sente nella sua totale assenza, ciò che ogni essere vivente dovrà affrontare una volta spenta la propria fiamma vitale.
Proprio per questo il più delle volte la trattiamo come qualcosa che in realtà non c'è, ci sentiamo immortali, senza pericoli, in grado di affrontare qualsiasi cosa.
In alcuni casi quando le cose non vanno come dovrebbero allora non riteniamo nemmeno più così importante vivere, in casi estremi si desidera persino di rinunciare alla vita.
Mi viene in mente un episodio di diversi anni fa' quando scendendo in macchina da una delle tante strade impervie di campagna in una notte fredda e piovosa i pneumatici un po' troppo lisci della mia auto non hanno tenuto l'asfalto scivoloso e ho perso il controllo... mentre andavo dritto verso quella curva, oltre il quale c'era il dirupo, avevo la piena consapevolezza di andare verso l'ignoto, verso qualcosa che, nonostante l'enorme e smisurata conoscenza umana, nessuno ancora sa' spiegare... e quando la corsa del mio veicolo è stata fermata da un albero nascosto dietro la curva è stato come rinascere nuovamente... ho capito che al di là di tutto ho un bene inestimabile in mio possesso...
Non diamo per scontata la vita, forse è l'unica cosa che ci accomuna veramente, che ci distingue dalle cose inanimate, è come una fiaccola di luce nella notte più buia...
VIVA LA VITA!!!!
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dreams_keeper il 03/04/09 alle 15:02 via WEB
La preparazione alla vita e alla morte è interiore e personale, non arriva dagli altri. Nessuno ci può aiutare in questo. E avendo vissuto la cosa nn come parente ma in prima persona ti posso garantire che tuo fratello sicuramente sarà stato più pronto di voi. Nn so perché, ma se sei tu l’interessato ti viene più forza, più tutto. Capisci il dolore degli altri e capisci anche che spesso ti dicono parole di speranza e di incoraggiamento che nn pensano, perché speranza quando si è tanto giovani non ce né. E’ difficile guardare una persona a cui vuoi bene diritta negli occhi e dirle “si, non c’è più niente da fare” , io l’ho fatto perché è quello che avrei voluto per me e quello che sapevo voleva anche lei. Ecco perché ho lasciato perdere università, lavoro e tutto il resto per starle accanto, perché sapevo che voleva me…la sua famiglia era fragile e continuava a dire frasi di speranza, quando speranza non ce n’era. Ecco perché un “estranea” le stretto la mano fino alla fine, come in tutte le cose anche nelle amicizie non conta il tempo ma l’intesa e ciò che si vive insieme. Penso di aver sofferto quanto te, anche se non era mia sorella.
Poi è vero, la vita continua….ma in modo diverso…
Io ho una vita interiore molto intesa che mi porta spesso a meditare. E su qualsiasi cosa mediti la conclusione è sempre la stessa… nn è importante il problema sul lavoro, l’esame andato a male, la festa mal riuscita, il fatto di non piacere a qualcuno etc… bisognerebbe arrabbiarsi di meno! Nel mondo vedo troppa ansia x cose di poca importanza…quando poi succede qualcosa di veramente grave allora che si fa? Quindi il mio messaggio è: NON ARRABIAMOCI E AFFRONTIAMO LE PICCOLE AVVERSITA’ CON UN SORRISO  L’unica cosa che permane alla fine sono i sentimenti, l’amore, l’affetto, la lealtà, l’amicizia.
La morsa con il tempo si attenua, sembra che l’aria entri di nuovo nei polmoni, gli occhi al mattino sono meno gonfi … e a tratti inizia a sembrarci che chi abbiamo tanto amato ci sia vicino e sorrida con noi nei momenti di gioia. Quelli sono i momenti più belli, una persona non muore davvero finché c’è qualcuno che la ricorda e la porta nel cuore.
(Rispondi)
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Inviato da: follett77
il 29/04/2009 alle 23:34
Inviato da: delicious5
il 29/04/2009 alle 23:16
Inviato da: dreams_keeper
il 14/04/2009 alle 16:18
Inviato da: IO.contro.ME
il 07/04/2009 alle 17:47
Inviato da: dreams_keeper
il 03/04/2009 alle 15:10