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Santi Parrucchieri...

Post n°36 pubblicato il 26 Gennaio 2010 da fengar

 

 

Ariecchime!!!! quanto tempo dall'ultimo post...questo blog sta diventando sempre più difficile da scrivere... sarà perchè si cresce sempre di più e inconsapevolmente si entra in una spirale di monotonia, sarà perchè con i mille problemi che ci si presentano ogni giorno non riusciamo a stare attenti a tutto quello che ci succede, e guardiamo con occhio più distaccato quello che poco tempo fa trovavamo divertentissimo... e perchè no... sarà anche l'aver diviso un breve tratto della mia vita con una persona che purtroppo non faceva per me, scivolando sempre più nell'apatia generalizzata verso tutto e tutti... bè, pazienza, la vita del resto è interessante perchè ci presenta tante situazioni così differenti fra loro... situazioni che si, ti modificano, ti amareggiano, ti ammorbano (che parola fattizza!)... ma siamo quello che siamo, una persona quadrata non può diventare tonda, il sesso non è amore, Berlusconi vuole bene anche a te, non è tutto oro ciò che luccica eccetera eccetera... quello che voglio dire (penso) è che ci possono succedere tantissime cose, ma rimarremo sempre come siamo nati (non ho capito manco io che volevo dire ma cmq il concetto è chiaro direi).

Ebbene, dopo numerose peripezie, non tutte finite, posso affermare di star tornando passo dopo passo ad essere di nuovo me stesso, fengar, Antonio, colui che guarda con occhio divertito al mondo, e che immancabilmente memorizza quello che di più spassoso succede in una giornata qualunque...e se lo dico io che succedono un sacco di cose divertenti in una singola giornata...!

Devo fare una premessa: nel mio penultimo post ho esplicitamente detto di aver trovato lavoro in una azienda commerciale che opera nel campo dei veicoli industriali; devo informarvi che purtroppo non lavoro più con loro. Quando mi finiranno di pagare le provvigioni in sospeso che aspetto da quasi un anno ormai si potrebbe sempre parlare di un nuovo rapporto lavorativo, ma per il momento "sciat a cazzà l rizz cu cul!!!".

Devo ammettere cmq che c'è qualcosa che mi manca tantissimo di quel lavoro, ed è il rapporto con i clienti (tranne il camionista ricchione uhauhauhauha)...riuscire a far capire ad un esercente che sei li perchè vuoi lavorare e non perchè lo vuoi fregare è una grandissima soddisfazione, e ad oggi quando mi ritrovo nelle mie vecchie zone mi capita ancora di incontrare quei grandissimi villacchioni di camionisti, meccanici, pregiudicati, pervertiti, psicopatici, arraffoni e chi più ne ha più ne metta...ma alla fine brava gente

Però alle volte va così, un lavoro ha una fine...resta solo la soddisfazione di vedere la gente che hai conosciuto in quell'ambiente salutarti con calore e minacciarti di rappresaglie se non accetti immediatamente il caffè che ti devono pagare!! uhauhauhauhauhauhauha so bell

Rimasto senza nulla ho cominciato a inviare curriculum dapertutto, ma devo dire questo: il mondo degli agenti di commercio è ricco di fregature...finchè per puro caso non ho conosciuto l'azienda che rappresento tutt'ora, e che opera nel campo dei parrucchieri (e chi avrebbe mai pensato di entrare in questo ramo!). Devo dire che quando ho cominciato ho pensato che tutto sommato sarebbe stato meglio, un settore pulito, gente per bene, e perchè no....belle femmine!

E ci t l'avadà ! Non generalizzo, sia chiaro, ma anche in questo settore mi so successe delle cose che rasentano i confini della realtà ahahahahah...

Per farvi capire cosa intendo, oggi voglio raccontarvi di una parrucchiera conosciuta in un piccolo comune vicino al mio, un comune tipicamente rurale, piccolo, magari un pò morto per i giovani... conosciamo bene queste realtà qui...

Comunque, il primo compito per un agente di commercio è far la conoscenza di tutti o almeno la gran parte degli esercenti della propria zona, divulgare il proprio recapito, presentare l'azienda, e cercare di capire chi è predisposto a diventare un cliente e chi no... e se devo dirvela tutta, solitamente è più semplice scambiare una stretta di mano con un parrucchiere di provincia che non con un aspirante Picasso di città  ... nel comune di cui sopra mi era capitato di entrare in un bel salone, piccolo ma curato, dal tocco indubbiamente giovane, ed è così che feci la conoscenza di C. (non scrivo il nome angor sta qua e mi fucila uhauhauha) C. è da poco in attività, giovane, attraente, stanca del proprio comune, poco fiduciosa nel futuro, quasi mia coetanea, e se devo aggiungere altro alla descrizione dirò che anche se il mio ruolo non mi consente di fare pensieri del genere due colpi assituati ce li avrei dati con molto piacere (e dopo questa vado a recitare il rosario in giapponese per fare penitenza).

Parlando con C. riesco ad incuriosirla sulla mia azienda, su quello che facciamo e tutto il resto, tant'è che ridendo e giocando (e buttando un occhio alla scollatura quando tiene la capa girata) le propongo l'acquisto di una piccola campionatura per testare la qualità del prodotto: tombola! Una cliente nuova e pur berafatta uhauhauhauhauhauhauhauha

Come ho detto prima il mio ruolo mi impone di non avere assolutamente pensierini sulle clienti, non è professionale, anzi può essere molto dannoso...però ei...medonn medonn questa sta bella assai //sbavo

Mentre C. mi passa tutti i dati del caso per far partire la merce sto viaggiando in un limbo tutto mio, sto immaginando come sarebbe passare e ripassare e ancora riaffacciarmi in quel salone, come sarebbe stato quando la confidenza inevitabilmente sarebbe entrata a far parte dei nostri dialoghi, quando l'avrei invitata ad una cena aziendale, magari trovando "casualmente" posto proprio affianco a lei... insomma, detta in parole povere mi sto arrapando (cosa che non va bene), quindi cerco di concentrarmi su quello che sto facendo, giusto in tempo per sentire C. che mi dice:

C. - Scusami Antonio, se non ti dispiace potresti aspettare l'arrivo di mio padre però? Sai, il fatto è che non ho molta esperienza con i rappresentanti e lui ci tiene a conoscerli di persona...adesso lo chiamo sul cellulare così arriva subito

Eh...e che le dovevo dire???

Antonio - Ma si tranquilla, fai pure... L'unica cosa però è che non ci metta troppo ad arrivare insomma, capiscimi...

C. - No no sta lavorando qui vicino, ci metterà qualche minuto...scusami ma nel frattempo pettino una cliente

Antonio - Certo, certo, fai pure, io ne approfitto per fumare una sigaretta fuori

...e così aspettai...

Non mi chiedevo che tipo fosse il padre di C., sinceramente il fatto che volesse incontrare un rappresentante...non so...immaginavo fosse uno con esperienza in ambito commerciale, quindi avevo anche un certo piacere ad incontrarlo... forse era l'arrapamento per la figlia uahuhauhauhauhauhauha ma cmq alla fine tutti sti pensieri astratti erano dettati per il mio amore incondizionato per C. (specialmente per la sua scollatura) ...e così aspettai fumando, buttando un occhiata nel salone di tanto in tanto attraverso la vetrina e vedendo C. che sinuosamente si chinava per prendere un qualcosa da un mobiletto...

...stava diventando una giornata perversa questa....

Ma ecco il colpo di scena  direttamente davanti al salone si parcheggia un mastodontico trattore SAME, sporchissimo di terra e fango, con una pala agganciata davanti che emanava un chiaro olezzo d merd, ma sopratutto con un coso brutto, corto, grosso, con un alone giallo - marroncino sul collo della maglietta della salute, che lo guidava!!!!!!!!

e cuss ci è????????

Decisamente perplesso (ma inconsapevolmente coscenzioso che mi si stava per profilare una mastodontica mazzata fra capo e collo) osservo questa sottospecie di uomo scendere dal trattore, grattarsi le palle senza tante cerimonie, guardare verso la vetrina del salone, osservare me...ed ecco che alla fine mi si avvicina!!! (merda ma io lo sapevo che finiva così!)

Papà - Scus giovane, tu si u commess viaggiator che ha sciuto a figghim?

Antonio - (...i miei sogni che si infrangono...) Si, lei è il padre di C.? Io mi chiamo Antonio R., della azienda...

Papà - Si si piacer, sendi siccome che devo tornare for di nuovo e non ho molto tempo mò tu digg mò tutt na volt

Antonio - ( ih gesù) Prego, mi dica...

Papà - allò, qua a iun che è venuto l'anno scorso u so cacciat co na stambata ngulo, figghima ngi servono i prodott dà, l cos, però dò vu v'avita mbarà che o parlat chiaro oppur sciat a cacà u cazz a n'alta vann, capito?

(devo specificare che nella sua cadenza poi sentirlo parlare così era na cosa divina)

Antonio - Credo di aver capito, lei mi sta dicendo di non provare a fregarvi sostanzialmente...(sorriso di circostanza) ma può stare tranquillo, è nostra politica essere chiari con i clienti

(ed a quel punto il paparino si da n'altra "raspata" alle palle...)

Papà - e vabbù, mè aspitt che vogg dentro a disc a chess che deve accattà il pane quann achiut dò

Antonio - ...prego, prego... (rimango sempre affascinato dagli abissi della psiche umana)

...commenti? Lo so che un padre non neccessariamente rispecchia una figlia, così come io non rispecchio il mio...generazioni diverse eccetera...eppure quando il padre è entrato, sentendolo conversare in questo dialetto sbilenco con la figlia (ma sopratutto sentendo la figlia che conversava pure peggio con il padre) mi sono rivisto un pò le idee a tal proposito ...il resto ha poco conto, uscendo il padre mia ha stretto la mano con la sua tutta sporca di terra (e sicuramente anche merda) e mi ha liquidato con un gentilissimo "iapr l'ecchij", la figlia invece mi ha salutato con discreto garbo, e finì tutto li....

C. ad oggi non è una mia cliente, dopo quella campionatura ha ammesso di non avere una clientela adatta ad un prodotto di fascia medio-alta, commentando ciò con un "dò so stritt d cul sti bzzoc"... perciò non la vedo più...peccato, mi sarebbe piaciuto approfondire la sua conoscenza, ma sopratutto quella del padre  magari gli avrei regalato un computer e gli avrei insegnato a chattare sulla stanza di bari e dintorni uhauhauhauhauhauhauhauhauhauha

E questo è solo un piccolo episodio che concerne il mio lavoro, ce ne sarebbero altri, ma questo magari lo lasciamo per un altra occasione...la verità è che questo mio tornare a scrivere è stato una sorta di test, chissà se sono tornato ad essere quello che ero una volta, quando parlavo di specchietti e camionisti, belle ragazze emananti un tanfo insopportabile e serate disastrose in discoteca...un pò di allenamento, qualche altra serata demenziale in compagnia della gente giusta e credo proprio che il mio prossimo post (dove potrei anche parlare del sadico divertimento del farsi la nipote di un superiore ) sarà un piacere per me e per te caro lettore....a presto

Antonio

 
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