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Favole antiche e moderne

Post n°37 pubblicato il 08 Ottobre 2010 da fengar

 

Macciao cari lettori di questo impossibile blog!

Ebbene, dopo un'altra lunga pausa durata mesi, dopo tribolazioni, felicità, sofferenze, ostacoli superati e nuovi ostacoli ancora da superare sono qui... Solo che per una volta non torno a scrivere un qualcosa che fa ridere, ma voglio raccontare di una persona che in poco tempo è diventata particolare...

Ci credete al colpo di fulmine? All'amore a prima vista? Sono pronto a scommettere che tantissimi risponderebero di no, dato il mondo in cui viviamo, la società che ci circonda e le brutte esperienze in campo affettivo che hanno indurito una scorza gia di per se dura che tanti portano addosso. Non ci credo neanche io, nonostante quello che mi è successo, e sembrerò contraddirmi dicendolo ma è così.

Mettiamo da parte quello che ci viene proposto dai film, dai programmi televisivi, dal libri. Tutta quella roba può avere un briciolo di verità, può aiutare a far sognare e fantasticare, ma nella vita reale funziona davvero così? (a chi non piacerebbe fare il tronista a uomini e donne e pomiciare tutte quelle oche che fanno finta di corteggiarti inseguendo solo il successo? ghghgh)

Quello che voglio dire... non lo so manco io che voglio dire... vabbè cmq faccio così: scriverò quello che mi è accaduto e a voi lascio trarre le conclusioni.

La chat: un sistema alternativo e visto ancora con un occhio storto per conoscere gente. C'è chi la usa per farsi nuove amicizie, chi per trovare nuove trombamicizie, chi si sente solo e cerca l'amore. In quale categoria rientro io? Mha, dopo anni posso dire di appartenere alla prima categoria, anche se non ho mai lasciato nulla di quello che mi è capitato oltre le amicizie. E' stato tramite una chat che ho conosciuto una ragazza con il quale ho avuto un fidanzamento abbastanza lungo, ora finito, ma diamine non ho pregiudizi sul mezzo. Credo semplicemente che la rete possa contenere trappole mortali ma anche tesori nascosti, e come un moderno Indiana Jones mi sono aggirato in questo mondo virtuale vivendo attimo dopo attimo quello che mi è capitato in qualunque contesto. Chi già conosce questo blog saprà anche degli episodi comici successi grazie alla chat eheheh.

E' stato grazie alla chat che ho conosciuto una persona, una ragazza, la classica tipa che virtualmente non ti ispira e non calcoli proprio (non è proprio così, purtroppo devo dire che sono uno dei pochi che non caga, dato che la maggior parte dei maschietti cagano tutti a prescindere, l'importante è che abbiano una patata anche seminuova o da restaurare da poter offrire). Non farò il nome di questa persona, ma lasciatemi dire questo: era una delle ultimimissime persone che pensavo di incontrare dal vivo. Non prendetemi per un tipo che se la tira, non è così, semplicemente tutte le volte che ho conosciuto le persone dal vivo (escludendo i raduni) l'ho fatto perchè mi hanno colpito, hanno stimolato la mia curiosità e la mia voglia di confrontarmi.

Lei un bel giorno ha detto qualcosa che ha cambiato la mia idea... tutto qui, una frase, una sciocchezza...ma lì ho cambiato idea, e subito è nata quella curiosità che è tipica di Antonio. E' stato così che ha cominciato a rodermi dentro il desiderio, voglio vedere sta tipa, mi dicevo, voglio vedere che dice di persona, amavdè nu pikk!

Non molto tempo dopo ci siamo visti. Mi rivedo lì, arrivato nel suo comune mentre scendo dalla macchina, mi appoggio sul cofano e aspetto che arrivi, ed intanto fantastico su come si porrà lei dal vivo. Fantasticare è una cosa che, aimè, mi viene fin troppo naturale... Devo essere sincero su una cosa (e qui esce fuori fengar_il_satanasso ghghgh) stavo anche pensando a quando richiamare l'ultima trombamica con il quale mi stavo sentendo, addirittura pensavo di chiamarla quella stessa sera mentre rientravo a casa per vederci il giorno dopo. La trombamica è una ragazza che vuole rimanere single e a cui piace bere e fare sesso, cosa che a me va benissimo, e avevamo una bella affinità sia sul bere che sul sesso. Del resto cosa potevo chiedere di più? Non avevo nessuna intenzione di ributtarmi in una storia, che cazz basta rotture di palle, pensavo, gli amici non mi mancano, il sesso neanche, il divertimento neppure... l'unica cosa che mi mancava (e mi manca tutt'ora dato che non è passato un niente di tempo) è realizzarmi nel lavoro. Chi cazz me lo fa fare a buttarmi in un'altra relazione???

Bien, nel corso di tutti sti pensieri (durati si e no 5 minuti) arriva lei. Eh...è qui che diventa difficile trovare le parole adatte, perchè ciò che conta non è descrivere lei fisicamente, che per carità, è una bellissima ragazza e rispecchia appieno tutti i paramentri che ho sempre cercato nel gentil sesso, quanto quello che mi ha scatenato dentro. Ancora non sono riuscito a spiegarmi quanto successo quella sera, ma quando ho visto una figura femminile svoltare un angolo e venire nella mia direzione ho subito capito che era lei, e c'era qualcosa nel suo corpo, nel suo camminare...non lo so...fatto sta che per una frazione di secondo mi sono sentito lo stomaco di ghiaccio e il cuore ha cominciato a pompare come un dannato. Mi sentivo strano, credevo di essere magari arrossito, non so, qualcosa... era una vera e propria sensazione a livello fisico, cioè non stavo male, ma non stavo neanche bene! (e meno male che ci siamo visti di fronte ad un ospedale, che male doveva andare mi ci andavo a buttare dentro uahuahauhua).

La cosa più difficoltosa in assoluto è stato cercare di non far apparire questo malessere esteriormente (...sai che figura di merda...), logicamente dovevo passare per come sono solitamente ad un primo incontro: leggero sorriso e un pò sulle mie... Antonio: la barzelletta che cammina.

Quando ci siamo stretti la mano e pronunciato le solite, classiche, fatidiche parole "finalmente ci conosciamo" è stato anche peggio. Ma non nel senso brutto del termine...con quella stretta, con la sua mano fresca nella mia provavo un piacere, un formicolio... Dio, pensavo, chissà come sarebbe abbracciarti... Ma ovviamente non potevo certo uscirmene di punto in bianco e dire sta cosa -.-"

Ha avuto così inizio la prima sera con lei, una serata in apparenza tranquillissima, dove abbiamo chiacchierato di noi, di vita, famiglia, lavoro...tutto gli argomenti di cui si parla in occasioni del genere. Argomenti "camerateschi". Tutto nella massima tranquillità e cordialità, ho anche detto qualche piccola cazzata come faccio sempre, per far magari sorridere chi ho di fronte. Ma non nego che durante le poche ore trascorse insieme ho osservato, ho studiato, ho soppesato risposte e affermazioni cercando di carpire quanto più potevo da chi ho di fronte. Empatia: la capacità di mettersi nei panni di chi sta di fronte (almeno credo sia la definizione giusta). Una caratteristica appresa e approfondita in ambito lavorativo e riportata in automatico in campo privato, osservare la persona che mi sta di fronte in apparenza con "nonchalance" (che si dice "nonscialanz") ma cercando di notare tutti quei piccoli linguaggi del corpo...detta così sembra un pò drastica! Intendiamoci, non sono uno psicologo, al massimo potrei essere un interessante esemplare da analizzare e successivamente vivisezionare ahah... fatto sta che mi viene naturale osservare tutte queste cose per assorbire quanto più posso... Ebbene, con lei ho avuto una reazione incredibile per me fino ad allora: più la osservavo, più vedevo le sue labbra muoversi mentre parlava, più volevo baciarla. Non era lussuria, non me la figuravo a letto a darci dentro di brutto per poi andare ognuno per la sua strada. Piuttosto provavo il forte desiderio di passarle una mano dietro la nuca e baciarla piano, quei baci lenti, piccoli, ad occhi chiusi...e poi poggiare la mia fronte alla sua, per avvicinarmi ancora di più alla sua mente e poterle dire "senti anche tu quello che sento io?".

Quale nome dovrei dare ad un fenomeno del genere? Magari era una semplice infatuazione del momento, uno "squascianamento" momentaneo della mia già molto fragile mente eheheh. Scherzi a parte... quella sera ci siamo salutati con cordialità e sono tornato a casa... che brutto il rientro... ho giudato nella notte schiacciando l'accelleratore, con lo stereo ad altissimo volume, sfogando non so neanch'io cosa in questo modo. Il fatto è che nonostante la mia baldanza, il cinismo e l'ottimismo (che accozzaglia strana di qualità/difetti) mi sentivo inadatto, indegno... avrei fatto bene a lasciar perdere tutto... e preso da tutti questi pensieri non chiamai più neanche la trombamica...

Può una donna entrati nel cuore in poche ore e senza apparentemente aver fatto nulla? Cos'è... chimica? Forze astrali? Il fulmine di Pegasus??? Bha... il giorno dopo pensavo che probabilmente l'abuso di alcol mi sta distruggendo più cellule cerebrali di quanto normalmente avviene. Magari fra qualche anno mi verrà un morbo raro per il quale verrò studiato e seguito da un team di medici in stile Dottor House: la Trimonaggine! (e logicamente ho festeggiato questa brillante intuizione petroliandomi ben bene)

Il punto è che ho continuato a pensare a lei, sempre lei. Ha riempito le mie giornate offuscando tutto il resto, e fantasticavo (dall!) su come sarebbe stato star seduto con la sua testa in grembo e accarezzarle i capelli. Ma quanto sono mieloso!!! Ed ho anche capito una cosa: dovevo andare avanti. Invitarla ad uscire, rivederla, parlarci ancora. Sentivo che avrei lasciato qualcosa in sospeso se non lo avessi fatto. E così le chiesi nuovamente di uscire...

Mi ha stupito molto quello che è accaduto quando l'ho invitata di nuovo, lei doveva andare a ballare ma mi invitò ad andare con lei... io, che non metto più piede in una discoteca da più di due anni (uhauhauha) bello dovevo sembrare...!

E così siamo usciti nuovamente. abbiamo fatto la classica serata danzante, bar e poi disco. L'averla vista mentre scendeva le scale di casa sua e veniva verso la mia auto è stato un colpo. Era bellissima. Era perfetta. Ai miei occhi emanava un aura, un richiamo, un qualcosa di indefinibile che mi attirava verso lei. Dio, pensavo, perchè tu? Cos'hai? Chi sei? E poi verso me stesso - è amore? E' solo attrazione? Ma la migliore di tutte era: mi sto rincoglionendo???

Anche quella sera abbiamo parlato tantissimo, prima di entrare in disco. Quante parole che possono scambiarsi due esseri umani... e ancora sorrido ripensando a lei che si accorge del mio essere impacciato, del mio gesticolare, del mio balbettare eheheh. E meno male che ero io quello che osservava gli altri... quasi 30 anni e mi ritrovo ad essere intimidito come quando ne avevo 15 o 16...che figata. In disco abbiamo ballato tenendoci fra le braccia, sentivo la pelle delle sue braccia sotto le mie mani, il profumo della sua pelle, il tocco dei suoi capelli sulle mie guance. Abbiamo ballato. Abbiamo brindato. Ci siamo baciati...

Lussuria? Alcol? Ma per favore... niente di tutto questo. più la baciavo più non volevo smettere, era troppo bello, era quello che volevo fare, che tutto il mio essere voleva fare. E allora si, mi stavo ubriacando, ma di lei. Più la baciavo più mi sentivo inebriato, e sentivo quel piacevole capogiro che solo una donna che desideri sa darti. E lo stavo capendo, non era una cosa passeggera, non era un momento o un egoistico desiderio. Mentre la tenevo fra le braccia ho sentito ardere la scintilla, LA SCINTILLA!

Chissà dove mi porterà tutto questo... questo è il dubbio che ti si insinua nella testa, combattuto fra il piacere del momento e il pensiero del futuro. Ma è anche vero che chi complessato vive complessato muore, e allora al diavolo, mi prendo quello che la vita mi sta dando, questo gran dono e me lo godo fino in fondo. Già, e se penserò sempre a lei, ma la vedrò andar via? Dio, è così facile passare per cinici e menefreghisti, ma così difficile esserlo sul serio... Ancora oggi nei momenti bui penso che dovrei concentrarmi solo ed unicamente sulla mia vita, come ho sempre pensato di dover fare. Ma quando ci penso mi viene fuori qualcosa di confuso, perchè vedo sempre un'ombra, lei.

Quando siamo usciti dalla discoteca siamo andati ad attendere l'alba, una cosa che mi è sempre piaciuto fare, e a quanto pare qualcosa che piace anche a lei. Adoro la luce del sole, vedere la nascita del nuovo giorno. Il sole mi fa sempre pensare alla vita. La luce dell'alba mi sembra la vita che si riversa sul mondo in tutta la sua potenza e gloria. E' stato guardando l'alba che abbiamo ceduto ai nostri istinti passionali. Abbiamo fatto l'amore, in macchina, cominciando lentamente e assaporando il piacere che si propaga per tutto il corpo. Mi sento un pò imbecille quando ripenso a quella mattina, perchè mentre entravo in lei mentalmente la ringraziavo. La ringraziavo di esistere, di essere entrata nella mia vita, la ringraziavo per essere semplicemente lei. Eppure non l'ho fatto a voce alta. E' quella maledetta timidezza, quella paura di non essere capito mentre pronunci parole del genere a bloccarti in certe occasioni. Ancora rivedo il suo corpo stretto al mio, fasciato ancora nel suo abitino. Sento la sua pelle sotto le mie dita, così liscia, così bella, così potente da attirarti...

In un libro di Anne Rice si dice che la rovina degli Angeli caduti è stato proprio gacere con le figlie degli uomini. E' solo un romanzo, un racconto di fantasia, ma questa affermazione fa capire quanto può essere potente una donna...

Ed è così che potrei concludere questo racconto, quest'altra cronaca di vita. In realtà questo racconto non si è concluso, perchè io e lei abbiamo una storia, fra mille difficoltà causate da situazioni parallele non facili da affrontare... ma abbiamo una storia e stiamo cercando di viverla. Io sento in me un forte sentimento, sento di amarla, ma non pretendo che lei sia precoce come me. So che agli occhi di chiunque sembrerebbe che corro troppo parlando di sentimenti così potenti in così poco tempo. Ma la amo. Così, semplicemente. E tutte le volte che la vedo non riesco a stare lontano dalle sue labbra... Non posso comportarmi diversamente, perchè bisogna prendere quello che la vita ha da offrirci, o moriremmo sotto il peso del rimorso di non aver fatto una determinata cosa. Ci sono momenti che non riesco a decifrare il suo sguardo, non riesco a capire che ruolo ho nella sua vita, ma non mi interessa. Fino a quando vorrà io sarò presente, dando me stesso così come sono. E se un domani la vedrò andar via non potrò restare impassibile, ma guarderò indietro e potrò dire di aver dato quello che posso. Com'è complicato gestire dei sentimenti... gli uomini sono capaci di gestire grandi aziende, opere, politica...ma tutti noi di fronte alla gestione dei sentimenti siamo sempre un pò impauriti ed impacciati.

E così caro lettore anche questa volta ti saluto, e ti lascio per una volta con un qualcosa della mia vita che non sia ridicolo come hai letto fin'ora...anche se potrei dirti che in questa vicenda c'è un piccolo neo che stona e che potrebbe strapparti un sorriso leggendolo: vedi, dopo una notte di danze e una mattina d'amore, il grand'uomo è stato colto da una tonsillite acuta che l'ha tenuto a letto 10 giorni uhauahauhauhauhauauau e ovviamente zia Lecter è stata felicissima di pungere il culo del grand'uomo per inniettare penicillina e già... this is my life eheheh

 
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