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RTL 102,5 - Very Normal People

Post n°41 pubblicato il 24 Novembre 2010 da fengar

...Poi mi dicono che sono criticante!!! uahuahauhauhauahauahh...

Bentrovato caro lettore, e benvenuto anche oggi in questo mio pazzo blog. Cosa faccio oggi? Ebbene, in questa domenica pomeriggio, mentre sono in una camera da letto non mia, mentre aspetto le pizzette (ciau moVe!) penso e ripenso a quanto successo ieri sera, un sabato sera qualunque passato con la mia lei, ma caratterizzato da un incontro ravvicinato con una tipologia molto diffusa di personalità: i Very Normal People!

Chi sono i Very Normal People? Ebbene, sono gente in apparenza normale ma in realtà fuori dal comune, sono coloro che vanno regolarmente a lavorare e salutano i colleghi con un sonoro "Wè, faccia pstat!!!"; sono coloro che vanno a comprare la frutta e la verdura al mercato rionale e contrattano con il commerciante esclamando "Dù eur l ciquer? Mòòò, e ci è dò, l guarnizion dorat ten la vrdur attè!"; sono coloro che non comprano un abito in una boutique pensando che il medesimo abito, solo senza l'etichetta di Versace, si trovi nel negozio dei cinesi, tanto la provenienza è la stessa, cambia solo il prezzo; sono anche coloro che il sabato sera per decidere cosa fare fra amici dicono "ohu, mkè, amascì a ballà stasà?" e ricevono in risposta "sciamaninn u frà, che staser ng schiattam original!!!", e per decidere la destinazione per la serata danzante si confrontano civilmente in questo modo: "mkè, amascì au clorofill?" (mettete tre chili di accento sull'ultima I), e ovviamente la risposta sarà "Mòòò, fin e dà amascì? Ca pò fasc tropp l fighettin dà" (ovviamente non ci vanno perchè consapevoli del fatto che non riusciranno mai ad entrare).

Il Very Normal People alle volte tende a trovarsi un compagno o una compagna, a seconda dei casi, e in determinate situazioni arriva anche al matrimonio, festeggiato la maggior parte delle volte in una costosissima sala ricevimenti, optando per un menù molto caratteristico (di cui non ha la più vaga idea di provenienza), animazione ad altissimi livelli (non mancando di criticare il deejay), servizio fotografico degno di Giorgione Clooney ed Elisabella Canalis (lamentandosi per il troppo tempo speso in foto), e ovviamente alla cerimonia farà intervernire quanti più parenti possibili (compresi quelli che nn vede da 18 anni) e puntualmente Zio Paolo di Mungivacca prenderà a sberle la nonna a causa dell'alcol, causando una megarissa che verrà sedata (nella maggior parte dei casi) dai Carabinieri. Da notare che per la suddetta cerimonia attingerà ai risparmi di genitori e suoceri, ed in più accenderà un prestito di 10 anni, di cui però pagherà solo le prime 6 rate, finendo ovviamente in un mare di grane giuridiche con le agenzie di recupero crediti.

La mia attenzione questa volta è soprattutto incentrata sulle Very Normal People, le signore e le signorine che nascono, crescono, e formano altre famiglie di Very Normal People, dando il via ad un evoluzione della specie, che però di evoluto non avrà mai nulla. Vedi, caro lettore, sabato sera io e la mia lei ci siamo imbattuti in un vero e proprio branco di codeste damigelle, o damigiane che dir si voglia. Ti spiego tutto, ma ti prego di aprire il tuo terzo occhio, l’occhio della mente, dell’immaginazione… osserva il mondo con i miei occhi, e vedrai anche tu esattamente quello che ho visto io…

Sabato sera io e la mia lei siamo andati in un ristorantino del posto dove si mangia e si balla. Devo dire che è un bel posto davvero, la cucina è ottima e la musica niente male, se ti piace il genere per tutte le età (quindi un accozzaglia di valzer, tango, rumba, balli di gruppo eccetera). Non appena ci siamo accomodati abbiamo subito notato che, a differenza dell’ultima volta che ci siamo stati, c’era qualcosa che non andava… ecco, come dire… praticamente mentre ero seduto e mi riempivo un meritatissimo bicchiere d’acqua entra lei… una donna senza età, senza tempo, senza denti… un fiume di capelli finto biondo ondulati, anzi no, ziglinati digiamo; occhiale da vista modello Gelmini; maglia nera trasparente con reggiseno a balconcino (con probabilmente tanto di quel ferro per reggere le menne che quando entra in banca scatta il metal detector); pantaloncino nero molto corto, modello Bichini Car Wash; ma la cosa più bella caro lettore… stivali inguinali ripiegabili! Ora tu mi chiederai: “cazz so gli stivali inguinali ripiegabili?” ed io ti risponderò che non lo so, so solo che le arrivavano alla patata, forse a causa della statura (da definire diversamente alta), ma comunque una volta aperte le danze se li è ripiegati fino al ginocchio, un po’ come un bullo anni ‘70 che si rimbocca le maniche della camicia per pestarti inzomm. Completa il quadro il compagno, e qui ci spendo giusto poche parole all’amicizia: l’orso yoghi con lo sguardo di Marzullo e la pelata di Claudio Bisio.

…e fin qui possiamo dire poco male, trovare gente dall’aspetto stravagante e dal modo di vestire ardimentoso è all’ordine del giorno… anche io uso i pantaloni ascellari ad esempio (quando non esco con la mia lei che sennò si incazza). Ma non so perché, questo all’apparenza insignificante incontro mi dava l’impressione che fosse un segnale… un avvertimento a qualcosa di ben peggio…! Infatti proprio mentre cominciavano ad arrivare gli antipasti sul nostro tavolo comincio a vedere sporadiche appparizioni di ragazzini adolescenti, avviati verso le danze, dall’aspetto alquanto sinistro. Cosa può avere un adolescente di sinistro? Ma i genitori, ovvio! E’ stata la mia lei ad accorgersi per prima di cosa non andava, infatti poco dopo mi ha strattonato per la manica e mi ha invitato a voltarmi verso un tavolo non molto distante dal nostro… un po’ come quando ha visto l’UFO insomma… e li ho visto… potevano essere 25-30 persone, mamme, papà, figli, nonni e trisavoli sulla via della decomposizione. E, caro lettore, ho subito capito che erano tutti Very Normal People!

Cominciamo dall’inizio: ad un certo punto quasi tutta la tavolata si alza per andare a centro pista, e fra le magnifiche fanciulle di questa unitissima famiglia ce n’era una in particolare dall’aria estremamente sexy. Ancora oggi penso a lei e sono combattuto, perché nella mia vita ho gia una donna, la mia lei, ma caro lettore, fra questa donna, araldo della sensualità, e la ballerina in stivali inguinali ripiegabili… la mia libidine stava salendo a livelli ancestrali! Questa donna indossava un paio di scarpe con tacco marrone scuro, calze color carne da 40 denari, un jeans color blu notte molto attillato e una maglia azzurra. A primo impatto diresti che l’abbigliamento è molto casual, non fosse per il fatto che gli aderentissimi jeans fasciavano un sedere che richiamava come forma e dimensioni una zucca di Halloween (di quelle grandi ovviamente). Ma non finisce certo qui, perché la cinta di suddetto blugginz era molto stretta, e per compensare la maglia ultra-aderente (per far risaltare il capezzolume) tendeva a sollevarsi fin sotto le menne, e l’effetto ottico, bada bene, era a dir poco orripilante! Ho visto una pancia, o meglio un vero e proprio salvagente, costellato di smagliature, rughe, crepe, voragini e cantieri mobili in lento movimento! Ti giuro che per un attimo ho pensato di guardare mio padre vestito da donna, stessa pancia… forse quella di lei ben più distribuita sui fianchi.

E già, la femminilità la si può dimostrare in tanti modi… non neccessariamente mostrando un bel corpo o vestendo bene… magari questa donna sa pulire le cicorielle in maniera favolosa, oppure sa sgusciare le cozze senza frantumare il guscio… ma, caro lettore, “adavdè u rest d la famigghij!”.

Io e la mia lei ci stavamo già sbellicando dalle risate quando abbiamo visto la presunta cugina di questa bomba sexy, e cioè una sensualissima man in black (lo so che man è maschile caro lettore, ma la penseresti anche tu come me nelle stesse circostanze). La suddetta sensualissima era un richiamo animale al sesso meteorologico: capelli lunghi lisci neri, abito attillato nero, cinta comprata dagli gnori di Piazza Umberto nera, calze nere, scarpe con tacco made in china nere, braccialetto nero al sinistro, elastico per capelli nero al destro, collana di finte perle plastificate nere, neo sotto l’occhio nero. Na malombra praticamente. Però simpatica. Si lanciava in balli sfrenati ed altamente sculettanti facendo appena appena intravedere una leggera vibrazione del vestito in corrispondenza dei glutei… una probabile sofferenza di meteorismo. La cosa incredibile è che ad un certo punto, spinta sicuramente dall’impeto del momento e da un eccesso di passione artistica per la danza intesa come arte propiziatoria, ha afferrato un tovagliolo giallo, che non si intona tanto con il nero, e ha cominciato a sventolarlo in direzione di un uomo, probabile compagno. Lo sventolamento è cominciato in maniera delicata e oserei dire anche un tantino elegante, ma dopo meno di 30 secondi è diventato qualcosa di grottesco: erano baci volanti (il suono anziché essere “smack” sembrava di più uno “sputh”), occhiolini doppi (nel senso che cercava di fare l’occhiolino ma si chiudevano entrambe le palpebre), sorrisi smaglianti (le mancavano 2 canini) e conseguente passaggio del povero, piccolo e indifeso tovagliolo su viso, collo, seno e addome… che porcheria… Da notare la presenza in sala di un probabile figlio a cui ha mollato due o tre schiaffoni ma al quale ha applaudito dopo un riuscito passo di bachata. Il ragazzino sembrava Antonio Cassano a 17 anni quando segnò contro l’Inter. Più Very Normal People di così non si può.

In sala anche la presunta sorella della sensualissima man in black, un'altra ninfa dell’amore e del fascino. Capelli castano ramato mechato, abito attillato nero, coprispalla nero, bracciale nero, calze nere, stivali senza tacchi neri. Posso anche capire che il nero snellisce, ma c’è pure un limite a tutto… se le guardavi troppo a tutte e due ti veniva da ravanarti i gioielli per scaramanzia.

Per finire, anche se ho descritto solo le più “osservate” della serata altrimenti finisco fra una settimana di scrivere, la procugina nonché fidanzata del genero Ubaldo, tutta testa e/o capelli ma anoressica da far paura. Sembrava una che aveva perso il culo nel parcheggio. Sprovvista di guance, sprovvista di seno, sprovvista di culo, sprovvista di polpacci. Stavo cominciando ad avere il tremendo sospetto che l’unica cosa di cui era provvista non era nella norma femminile…

Ho passato gran parte della serata a ripetere alla mia lei le parole di un brano di Checco Zalone “E se eri tu cosììììì”, fino a quando non è accaduto l’inimmaginabile. Il deejay opta per un brano attuale (mangolicani) e manda a tutto volume Shakira con Waka Waka. Ora, devo specificare, caro lettore che tormentoni come questo sono il pane per i denti (la dove ci sono) dei Very Normal People. Accade tutti gli anni e tutte le stagioni: Jovanotti con l’ombellico del mondo, Dragosteah, Gigi d’Alessio con Mon amour e via dicendo. Quest’anno ci è toccata Shakira per i mondiali con Waka Waka, che oltretutto non contenta ha poi pubblicato Loca Loca, e io ci aggiungerei un bel “Shakira suka suka”, vabbè comunque sto divagando, torniamo a noi. Le Very Normal People presenti in sala hanno subito una sorta di effetto ipnotico da questo brano e si sono scatenate ancor di più di quanto gia non stessero facendo. La sensualissima man in black si passava i palmi sudati sui fianchi dell’abito attillato nero, la donna in jeans agitava la zucca di Halloween colpendo ragazzini a destra e a sinistra, l’anoressica, nonché probabile travestita, chiudeva gli occhi, fletteva le ginocchia, alzava gli indici e cantava in playback. Ma la migliore, caro lettore, la migliore di tutte era senz’altro lei, la ninfa. La sorella della sensualissima per intenderci. Costei, già estremamente arrapante di suo, ha cominciato ad eseguire una sorta di ballo di gruppo probabilmeente ispirato dal video di Shakira, e, bada bene, con una grazia pachidermica ha cominciato ad eseguire quello che definirei senza ombra di dubbio il ballo della betoniera. Cerco di spiegartelo: la fanciulla saltava su una gamba tenendo l’altra ad angolo retto, un braccio attaccato al corpo e l’altro sollevato in aria con il pugno chiuso. Un saluto nazista quasi. Oppure il gesto di Rocky Balboa che ha finito di spaccare di mazzate il russo. Ma se osservavi bene e soprattutto senza essere malizioso questo tipo di danza ti avrebbe richiamato alla mente le fanciulle che pestano l’uva dopo la vendemmia. Peccato che a me faceva pensare ad una schiacciasassi che macinava un muretto a secco per produrre ghiaia ottima per i vialetti di accesso privati, e quindi viva l’edilizia! Per emulare un chatter della stanza di Bari e dintorni, “la uagnedda stava a fare il gemendo“ (ciao tonì!). Tutto questo ha portato il resto degli avventori a guardarsi l’un con l’altro in modo strano, il deejay stava perdendo i capelli, un signore sulla settantina si metteva la mano in fronte e pregava Gesù di farlo morire il prima possibile, una bambina correva dalla mamma spaventata a morte da tutto il culume (ammasso di culi enormi) presente a centro pista e un bimbo legato in un passeggino strillava da matti in preda a puro terrore (buscì, voleva essere solo slegato, ma cmq una piccola bugia per il bene del racconto ci sta).

Ora, come definire il momento… inbarazzante? Non di certo per me, meglio se guardavano i Very Normal People scatenarsi nella danza anziché me che troncheggiavo sulle note di Full Monty. Sto perdendo il filo… forse perché aspetto che la mia lei mi dia un bacione e sono impaziente. Comunque quello che voglio dire è che a queste Very Normal People a centropista gli unici che battevano le mani erano i parenti loro, e neanche tutti! Perché il nonno artritico se ne stava fregando altamente del balletto e pensava solo a frecarsi i cardoncelli con glasssa di aceto balsamico e il vino.

P.S.- per farti un'idea di quello che sono le Very Normal Peolpe clicca sul seguente link http://www.youtube.com/watch?v=Qz6HWzWBk04&feature=related

Non te ne pentirai

Questo post è stato gentilmente offerto da fefè e mimì -  Sponsored by: tonj58 - Special guest: un sacco di femmine di Bari e dintorni

ghghgh sciauuuuuuuuuuuuu

 
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