Autoritratto
Non sono più giovane
Vedo passare a lato i minuti importanti
Ancora li conto con le dita della mano
Sono sul punto di non ritorno:
in media penso alla morte una volta al giorno
Mi capitano distrazioni per fortuna:
l’amore, la musica, i libri.
È da tempo immemore che la bellezza degli altri
Non bussa alla mia porta
Io non ho perso la speranza
Anche se il futuro ha già ritratto una sua ala
Amo il richiamo del mare natio
E il silenzio maestoso dell’ulivo
Mi sarebbe piaciuto dire l’ultima parola
Prima della fine a mio padre e a mia madre
Ma il treno era in corsa e non ha fatto fermate
Sono convinto che ci sarà l’occasione
Nella vita sotto un altro cielo
Mi ritengo col senno dell’esperienza
Fortemente affine all’anima bella e sola e felice
Vivo in un paese che non sento mio
Non libero di pensarsi libero
Abitante esteriore della terra
Contribuisco nel mio piccolo a renderla migliore
Trasformando quotidianamente il suo granello d’entropia
Per adesso posso dire di non aver sciupato questa vita
E di amarla nella buona o nella cattiva sorte.