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Rimane solo il silenzio, le parole sono cadute. Tutte. Le mani stanche le hanno lasciate andare come inutili foglie d’inverno. Solo il nulla del silenzio può dire l’enormità di quel vuoto; di quel cratere lasciato come da un mare prosciugato all’improvviso.
Ecco, così sono rimasto, come un pesce incredulo. Senza respiro, le labbra boccheggianti, la gola chiusa e gli occhi sbarrati su quei numeri:
141 bambini uccisi l’altro ieri, morti col volto dei loro assassini impresso nella fissità delle pupille; altri 15 ieri, più pudicamente fatti a pezzi dall’imparzialità asettica e discreta di un’auto bomba; 150 oggi, spose-ragazzine ammalate di dignità abbattute come bestie infette.
Centinaia di universi fantastici distrutti per sempre, centinaia di sorrisi, centinaia di piccole grida eccitate, centinaia di passi ancora da fare. Tutto franato nel sangue e nel dolore, tutto finito per sempre, tutto inghiottito da un’assurda follia.
Vedo bambini come onde di un mare che si muovono e si stendono di padre in figlio verso le spiagge di domani, ma oggi mi sento solo un pesce senza più fiato sul confine di un deserto.
Non ne posso più.
Inviato da: ElettrikaPsike
il 03/06/2024 alle 22:27
Inviato da: korov_ev
il 11/09/2020 alle 15:37
Inviato da: ElettrikaPsike
il 30/08/2020 alle 16:54
Inviato da: korov_ev
il 26/08/2020 alle 23:41
Inviato da: woodenship
il 25/08/2020 alle 03:09