Creato da korov_ev il 06/02/2013

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In specula (suggestioni a tempera)

Post n°59 pubblicato il 28 Agosto 2014 da korov_ev

La tua lama indugia, giovane martire, ma una lama non prova pietà né paura: ne ha forse il tuo cuore?
La tua posa è gentile, il tuo sguardo, fermo: lo è altrettanto la tua volontà?
Cosa turba la tua vocazione? Sono forse gli sguardi della gente attorno?
Guardali, gran giustiziere di Diocleziano, nei loro occhi solo gioia dovrebbe leggersi, in questo giorno fausto, non quello smarrimento attonito.
Uccidi, nero guerriero! Ricaccia nelle profondità infernali il tuo nemico!  È lì ai tuoi piedi, trascinato docile nella polvere dalla mano della bella Silene: perché non trema? Perché pare quasi rasserenarsi, nell’attimo terribile della fine?
Gli serrasti la gola perché la sua parola non ingannasse alcuno e adesso brami un suo lamento, un soffio di quell’alito infuocato che disveli ciò che la tua fede nasconde.
Improvviso,  come nelle sere andate, il suo grido si udì un’ultima volta ancora:
- Finché quella striatura di pietre,  paglia, ossa e sangue chiamata Selem continuerà a pesare sulla sabbia del deserto, la sua ombra colorata continuerà ad invadere arrogante il mio regno.
Colpiscimi, grande guerriero! Io, come quall’ombra adagiata sull’acqua, sono solo l’immagine di ciò che temi.
Colpiscimi! Disegna cerchi inutili nel tuo stagno, mio vincitore, poi guarda i contorni della tua paura ricomporsi intatti.
Nessun riflesso può morire finché vive il solido corpo che lo  genera.
Il sangue scorreva via rosso come i tuoi capelli, come il fuoco che ti brucia dentro e non sai spegnere. Il sangue scorreva lento e piano nascondeva dietro il mantello delle palpebre, nelle iridi ormai spente, il volto tuo sgomento.
Dimmi, grande guerriero, dov’è il tuo nemico?

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Commenti al Post:
selenezar
selenezar il 28/08/14 alle 23:32 via WEB
Ed ecco che torna la domanda da un milione di euri... "homo homini lupus". Il nemico dell'uomo, è l'uomo! Ps.preferisco non commentare la visione di quel povero drago...ché potrei attirarmi le ire di San Giorgio. :-)
 
 
korov_ev
korov_ev il 29/08/14 alle 13:01 via WEB
Eh già, madame, l’uomo è lupo tra gli uomini. Ma l’uomo ha un modo ancor più stupido di essere lupo. Perché io posso non condividere il lupo che sbrana il rivale, però riesco almeno a capirlo. Quel che invece proprio non so comprendere è il lupo che sbrana se stesso.
Buon fine settimana, madame Selene.
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 11/09/14 alle 19:35 via WEB
“Nessun riflesso può morire finché vive il solido corpo che lo genera”. È lì, ai piedi del guerriero, il furente drago, come la paura trascinata docile nella polvere dell’ansia consumata, più non vomita aliti di fuoco caustico e non trema freddo insieme ai nostri brividi, quasi rasserenato, nell’attimo della rassegnazione del suo ruolo. Un soffio di quella voce infuocata riscalderebbe forse il cuore immobile del vittorioso santo e illuminerebbe un avanzo di fede che nasconde la risposta alla domanda insolente: Dov’è il tuo nemico? “Colpiscimi”, risponde il nemico, “ma poi resta a guardare i contorni della tua paura ricomporsi intatti, perché nessun riflesso può morire finché vive il solido corpo che lo genera”. E già che ci sei, grande guerriero in cerca di un nemico - avrebbe potuto aggiungere il drago morente – cerca di rispondere anche ad un'altra domanda, spiega agli uomini quel che ancora neppure il sedicente Maggiordomo bulgakoviano letterario sa comprendere: perché il lupo sbrani se stesso…
 
 
korov_ev
korov_ev il 17/09/14 alle 16:59 via WEB
Il drago non avrebbe mai posto una simile domanda, madame, per il semplice motivo che la risposta, ammesso che risposta vi sia, nella migliore delle ipotesi, gli sarebbe apparsa assurda. Il suo essere segue il sentire ancestrale: egli è troppo lontano dalle raffinate torture dell’animo umano. Ammetto, però, che una simile risposta io l’ho cercata. Senza trovare altro che ipotesi, naturalmente.
Una di queste, particolarmente interessante, è quella di stampo darwiniano che sovverte la scala evolutiva. Risultato di questa mia ricerca è la conclusione che non sarebbe l’uomo ad essere l’apice dell’evoluzione della specie, bensì il bonobo.
Mi spiego: è fuor di dubbio che la veloce scalata all’evoluzione da parte dei primati è stata favorita fondamentalmente da un particolare anatomico: il pollice opponibile.
Ad un certo punto, però, il ceppo originale si è diviso in una miriade di discendenze tra cui due soltanto hanno raggiunto la supremazia della specie “superiore”: l’uomo e il bonobo. Ma mentre nell’uomo il pollice si è andato via, via atrofizzando a favore di una crescente attività cerebrale, il bonobo ha saggiamente conservato l’originaria funzione di questo orpello anatomico, cioè quella di permettergli di ammazzarsi di seghe da mattina a sera e vivere felice e sereno, lasciando l’uomo al suo moncone buono giust’appena a tener fermi i nodi delle proprie pippe mentali in attesa che qualche dio ci faccia su un bel fiocco.
 
   
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 21/09/14 alle 11:14 via WEB
Ha ragione, Korov_ev! ho interiorizzato il drago e poi l'ho fatto diventare ben il nono arcano questa volta... D'altra parte il motivo l'ha spiegato lei con la sua risposta. Tutta colpa del pollice opponibile... pippe mentali umane e graticole di domande con un bel fiocco ;-)
 
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