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La dichiarazione d'amore più bella

Post n°85 pubblicato il 07 Agosto 2018 da korov_ev

Se per baciarti dovessi poi andare all’inferno, lo farei. Così potrò poi vantarmi con i diavoli di aver visto il paradiso senza mai entrarci.
(Shakespeare: Romeo e Giulietta)

Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona.

(Questa non credo ci sia bisogno di dire da dove venga)

 Hai appena compiuto ottantadue anni e ti amo più che mai. Porto in me un vuoto divorante che solo il tuo corpo stretto contro il mio riempie.
(Lettera a D. André Gorz , modificata da me. L'originale ha un senso un po' diverso, ma prendetela per buona)

 Il suo seme bevuto dalle mie labbra era la comunione con la terra (...) E non credevamo  più in Dio perché eravamo felici
(Alda Merini; Incipit ed Explicit de "Il grido")

 E come queste tante altre a dichiarare l'amore tra un uomo e una donna. Tutte belle: una dichiarazione d'amore è sempre bella. Ma al di là della dolcezza, della sfacciataggine, dell'erotismo, della poesia e di qualunque altra cosa ogni parola d'amore porti con sé, la dichiarazione d'amore che più ha colpito il mio cuore l'ho trovata una sera d'autunno sulle labbra di una donna dimessa e bellissima ai bordi di una zona industriale di un'improbabile città.
Immaginate una casa sghemba in una valletta smunta di una periferia degradata. Intorno, una selva di ciminiere che giorno e notte sbiancano il cielo coi loro sbuffi densi, quasi collosi. Al centro di questa fotografia due persone, un uomo e una donna. Lui è di spalle, ha appena perso il lavoro e non riesce a guardarla negli occhi. Una vita già infima era tutto quello che era stato in grado di offrirle e ora che anche quel poco era perduto, sentiva di aver fallito, di non essere stato all'altezza della promessa fatta quando di fronte al prete, nelle sue scarpe migliori, aveva giurato che si sarebbe preso cura della sua compagna.

 - Mi hanno licenziato. Come faremo ad andare avanti
La mano magra di lei gli accarezza la spalla ed è come se una forza invisibile lo costringesse a rivolgerle gli occhi.
- Tu troverai un altro lavoro e io annacquerò un altro po' la zuppa di cavoli. Non preoccuparti, signor Bucket.

Quel giorno di fronte al prete aveva fatto anche lei la stessa promessa.

 

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Commenti al Post:
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 13/08/18 alle 20:43 via WEB
Eh si, perché quel giorno di fronte al prete aveva fatto anche lei la stessa promessa…e ci aveva davvero creduto. Un detto africano dice "Fai attenzione quando una persona nuda ti offre una maglietta" e sono molte le persone che lo fanno...dicono ti amo ma di amore non ne hanno nemmeno per loro stesse- In questo caso non vedo postulanti d’amore ma persone magrissime e pingui di certezze nell'animo e quando è così, se è così, c’è sempre la volontà di credere ed incoraggiare, e va bene anche annaffiare con tanta acqua la zuppa di cavoli per la cena. P.S. Bella questa: "Lettera a D. André Gorz modificata da me. L'originale ha un senso un po' diverso, ma prendetela per buona"... ;-)
 
 
korov_ev
korov_ev il 14/08/18 alle 13:58 via WEB
Guardi, madame Psike, a me andrebbe bene anche senza quel pieno di certezze, mi basterebbe essere scelto per quello che sono e non per quello che posso dare, perché in questo secondo caso non ci sarebbe storia: io sono l'ultimo dei diseredati. Per quanto io possa impegnarmi quello che ho da offrire non è molto (ovviamente il discorso non è rivolto in termini economici... anche se non è che io navighi nell'oro). Vede, madame, se si è scelto qualcuno per quel che è, si è pronti a lottare insieme a lui, diversamente, quando la salita si fa ripida chi ti è accanto molla. Intendiamoci, non punto al martirio, parlo semplicemente di una vita un po' più difficile o se vogliamo complicata di altre, tutto qua :-)
Riguardo la frase di Gorz, hem... non so se lei ha letto quel libro, madame, ma a parte quella frase, che si ritrova all'inizio e alla fine del libro in una forma e in un contesto diversi da quello proposto da me, tutto ciò che c'è in mezzo non è altro che una enorme lamentatio su quanto egli, ora che la sua compagna sta morendo, si renda conto di essere stato egoista nei confronti di lei e del loro rapporto, e così scrivendo trasforma quella che sarebbe stata una splendida dichiarazione d'amore, in un interminabile elenco di "perdonami per...". E, paradossalmente, questo sposta ancora una volta l'attenzione su di lui (anche se in negativo) anziché lasciare che il lettore conosca la donna cui sono dirette quelle parole.
Pensi che io avrei racchiuso tutto il libro nella prima frase Frase modificata da me per il semplice fatto che volevo che chi avesse letto il post non risentisse dell'atmosfera di "pentimento" che, purtroppo, anche quelle poche parole bellissime si portano dietro.
Le riporto l'originale completa qui sotto giusto a titolo di curiosità:

"Hai appena compiuto ottantadue anni. Sei sempre bella, elegante e desiderabile. Sono cinquantotto anni che viviamo insieme e ti amo più che mai. Recentemente mi sono innamorato di te un'altra volta e porto di nuovo in me un vuoto divorante che solo il tuo corpo stretto contro il mio riempie."
 
   
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 18/08/18 alle 18:39 via WEB
Non l'avevo letto, non lo conoscevo, grazie per aver riportato il passo integrale. Non è affatto così inusuale - nella letteratura, vedo, proprio come nella vita - spostare sempre e comunque l'attenzione su di sè (anche se in negativo, ed anche se inconsapevolmente) anziché lasciare che il lettore conosca la persona a cui sono dirette le parole, come in questo caso, o permettere a se stessi di ascoltare e guardare la persona a cui sono dirette le nostre parole o i nostri sentimenti. E questo si riallaccia alla prima parte della sua risposta: A chi, alla fine, non "basterebbe" essere scelto per quello che realmente è, piuttosto che per quello che può dare? Io, ovviamente, non la conosco "in quanto persona" - come spiegava giustamente woodenship nel suo blog, infatti, l’aspirazione primaria qui dentro, almeno per alcuni di noi che potrebbero anche svanire domani senza che si sappia di loro qualcosa di più di quanto abbiano comunicato scrivendo, è proprio quella di riuscire a farsi di sole parole - ma posso dire che almeno per quanto sa dare in termini di parole, lei Monsieur Korov_ev non è affatto l'ultimo dei diseredati, al contrario un uomo generoso e piuttosto ricco.
 
woodenship
woodenship il 14/08/18 alle 15:14 via WEB
Mi sono sempre chiesto che razza di "dichiarazione d'amore"si debbono essere fatti Carlo e Alice della striscia di Andy Capp...........Ben tornato.......W........
 
 
korov_ev
korov_ev il 16/08/18 alle 15:35 via WEB
Probabilmente sarà stato qualcosa del tipo: Sposami, Alice, per te sarei capace anche di andare a lavor... lavr... laaa...sciamo perdere , va! :-)
Ben trovato, anche a te, Wood, e grazie della visita.
 
channelfy
channelfy il 21/08/18 alle 15:58 via WEB
L'amor è l'unica cosa per la quale vale la pena vivere e lottare..come dico spesso a mio marito "dove vai tu vado io..io non funzione senza di te"..tutto il resto è noia e capriccio
 
 
korov_ev
korov_ev il 21/08/18 alle 17:02 via WEB
Suo marito, madame, è un uomo fortunato. Molto fortunato.
Le auguro di cuore una buona serata.
 
Coralie.fr
Coralie.fr il 28/08/18 alle 11:49 via WEB
La donna, vince sempre. Ieri, si festeggia Santa Monica ...io credo sempre di più che Dio sia una donna.
 
 
korov_ev
korov_ev il 28/08/18 alle 17:04 via WEB
Forse la donna vince spesso, madame, la questione, pero, è: esiste una donna come quella del post? :-)
Mmh... Dio una donna? Be' quanto meno questo spiegherebbe perché non ha una moglie. :-)
 
   
Coralie.fr
Coralie.fr il 28/08/18 alle 18:10 via WEB
Sono convinta che noi siamo le nostre azioni, e la "pizza" data è un gesto da condannare senza giustificazione, (in questo caso è solo una metafora visiva), ma non per questo le parole non sono importanti: silenzio e suono (parola) sono binari e "parlano" entrambi.
 
     
Coralie.fr
Coralie.fr il 28/08/18 alle 18:11 via WEB
Si, si, certo, per rispondere alla sua domanda, certo che esiste!
 
     
korov_ev
korov_ev il 28/08/18 alle 22:23 via WEB
P.S. Riguardo al fatto che quella donna esista non crederà di cavarsela così: io voglio le prove! :-)
 
     
korov_ev
korov_ev il 28/08/18 alle 22:20 via WEB
Sono assolutamente d'accordo con lei: suono e parola parlano entrambi, e riguardo la "pizza" naturalmente scherzavo.
Quello che invece volevo fare, scrivendo quel post, era cercare di spiegare qualcosa che a volte mi succede quando scrivo e che non so se sia mai capitato anche a lei: ci sono volte nelle quali scrivendo vorrei rendere più magro il testo asciugare più parole possibile e quando ci riesco mi rendo conto che il senso di quello che ho scritto è chiarissimo, ma soltanto a me. Allora ricomincia a ficcare un avverbio qui, un aggettivo di là, finché il discorso non torna ad essere comprensibile, però, in quel momento ormai andato nel quale il senso mi era chiaro e le parole tanto poche, sentivo che se avessi allungato una mano sarei quasi riuscito a afferrare quella parola che avrebbe spiegato tutto; una sola parola per il tutto.
purtroppo quella parola è sempre rimasta un po' più in là della punta delle mie dita, madame, mentre io mi ritrovo lì in silenzio ad ascoltare il suo suono senza saperla pronunciare.
Un po' come per l'Aleph di Borges da cui prende il titolo il post.
 
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